Una guida alla
crescita delle Missioni ortodosse
2. Preparazione
Perché avere un programma formale di
crescita?
Fatelo
per denaro! Se non diventate autosufficienti, non sopravviverete. E se non
sopravvivete, non potete servire la causa dell'Ortodossia. In un paragrafo
successivo, "Predire il futuro",
ti chiedo di valutare se la chiusura della tua missione è scritta nelle
dichiarazioni finanziarie e nelle statistiche di crescita. Potresti scoprire
che, a meno di non fare qualcosa per accrescere le vostre entrate, dovrete
chiudere per mancanza di fondi.
Sappiamo
tutti quanto tempo, sforzo e talento vada nelle attività di ricerca di
finanziamenti - e quanto tempo vi spenda sopra il consiglio della chiesa. E la
gente cerca costantemente di trovare altre forme di finanziamento, sempre
maggiori e migliori.
Ma
dai un'occhiata a quale percentuale delle entrate totali della tua missione è
giunta l'anno scorso dai contributi volontari e dalle collette in chiesa.
Paragonala con la percentuale che viene da tutte le iniziative di finanziamento
combinate. La maggior parte della gente si stupisce a vedere i risultati.
I
numeri ti diranno che arriva molto più denaro alla missione dai contributi e
dalle elemosine. Allora, quanto sforzo si è fatto per far crescere quella fonte di reddito? Se la tua
missione è come la maggioranza delle altre, la risposta sarà "poco o
niente."
Una
ragione della risposta "poco o niente" è che il solo modo in cui la
gente può pensare di far crescere i contributi è di chiedere ai fedeli presenti
di contribuire di più. Il consiglio e il prete di solito si vergognano di agire
in tal modo, perché sentono - a torto o a ragione - che la congregazione cerca
di essere quanto più possibile generosa. Chiedere alla congregazione di
aumentare i propri contributi è pastorale, non crescita.
Non
ti sto raccomandando di chiedere ai fedeli presenti di dare più denaro.
Piuttosto, ti suggerisco di avere un programma di crescita formale, per far
crescere il numero di fedeli nella congregazione. Più membri significa più
contributi - e più denaro.
OK,
ecco una domanda semplice: Quanto reddito addizionale riceverebbe la missione -
ogni anno, in semplici contributi - se una nuova famiglia entrasse a far parte
dei membri della tua congregazione?
Ovviamente
ciò dipenderà dalla nuova famiglia, ma per ragioni di programmazione, prendi il
contributo MEDIANO come la migliore risposta. [Fai una lista dei contributi
personali annui dei fedeli, per ordine di somma di denaro. Il contributo al
centro della lista è il contributo mediano.] La ragione per cui la MEDIA dei
contributi non è un buon indicatore, è il fatto che la tua missione ha
probabilmente un piccolo numero di membri che sostengono la missione molto più
generosamente degli altri. Fare la media dei contributi significherebbe
sopravvalutare il peso di una nuova famiglia.
Prendi
il valore della nuova famiglia e determina quante nuove famiglie ci vogliono
per uguagliare il totale delle altre le iniziative di finanziamento. Se i
fedeli crescessero esattamente di "quel numero" di famiglie, potreste
eliminate del tutto le iniziative di finanziamento.
Potrete
ottenere "quel numero" di famiglie in un anno? Non dovrebbe essere
difficile. Si tratta di un numero MINORE del numero di contributi che avete
ora? In tal caso, se ogni persona o famiglia che offre contributi portasse in
chiesa anche solo una nuova famiglia nel corso di un anno, ...
Un
altro modo di vedere la questione è di calcolare quante nuove famiglie ci
vorranno per rendere la missione autosufficiente. Tale numero sarà la meta
minima che il tuo programma di crescita dovrà raggiungere.
Quando
collego la crescita delle congregazioni al denaro, alcune persone sembrano
provare un senso di repulsione - sembra come se stessi dicendo loro di vendere
il proprio Dio per 30 denari d'argento. Vorrebbero piuttosto parlare della
necessità di santità e di spiritualità nei nuovi membri. (Come se volessero
sbarrare le porte ai nuovi venuti che non siano abbastanza "degni".)
Ma ricordati, ho visto missioni fallire - e ognuna di loro è fallita per nessun
altro motivo che non la mancanza di denaro. E sono convinto che la maggior
parte di loro avrebbe avuto successo, con un programma aggressivo di crescita
che avrebbe portato gli introiti necessari per sopravvivere.
Di
cosa stiamo parlando?
Tutti
gli autori di libri nel campo della crescita delle chiese concordano sulla
necessità di raccogliere dati statistici freddi, seri, oggettivi sul numero
netto di nuovi membri (i nuovi arrivi meno le perdite) su base annuale. Ma come
misurare il concetto stesso di "membri"?
Alcune
missioni mantengono una statistica del numero di partecipanti a ogni Liturgia.
Ma quando ho chiesto a una missione che cosa facessero con i numeri, si sono
limitati a dirmi che "davano uno sguardo alle tendenze". Quindi ho
fatto notare che la partecipazione alla Domenica di San Tommaso era meno di un
terzo della partecipazione alla Domenica precedente. Ho chiesto se avessero
perso due terzi della congregazione in una settimana. Ed si sono affrettati a
"spiegare" che la differenza non era "realmente"
un'indicazione di una diminuzione del numero di membri.
Di
fatto, quando si guarda ai numeri dei partecipanti, nessuno di loro è un buon
indicatore del vero numero di membri della Missione. "Contare le
teste" non offre davvero numeri molto coerenti da una domenica all'altra -
o perfino da una domenica alla stessa domenica di un anno dopo. Le crescite
sono viste con gioia, ma le diminuzioni trovano subito una
"spiegazione". Non c'è alcuna base per intraprendere una qualsiasi
azione.
Alcune
missioni si affrettano a dare l'annuncio quando una nuova famiglia entra a far
parte della loro chiesa. Dà l'illusione di una crescita. Ma le stesse missioni
ignorano le volte in cui una famiglia parte oppure smette di frequentare le
funzioni. Non hanno voglia di guardare all'aumento netto (o alla perdita).
Nella
mia chiesa si usa il sistema delle dichiarazioni di sostegno economico per
identificare i membri e tenerne traccia. Ogni anno, a ogni famiglia è chiesto
di firmare un documento in cui si promette di aiutare la chiesa con una
donazione settimanale per tutto l'anno che viene. Chi firma la promessa, viene
considerato membro della congregazione. Qui, la misura della
"crescita" è semplice quanto il conteggio dei documenti di promessa,
e la loro comparazione con il numero di promesse sottoscritte l'anno
precedente. È obiettivo - talvolta in modo doloroso - ma mostra il guadagno
netto (o la perdita) nel numero di famiglie di ogni anno. Riflette non solo le
nuove famiglie che sono entrate a far parte della Chiesa, ma anche quelle
famiglie che l'hanno silenziosamente lasciata nel corso dell'anno.
Un
beneficio collaterale del sistema dei documenti di impegno è il fatto che non
tiene conto di quei "visitatori permanenti" che partecipano alle
vostre funzioni, che "ci vanno" ma che non si considerano
"membri", e che non firmeranno un documento di promessa se non
vogliono impegnarsi ad aiutare la Chiesa.
Se
la tua chiesa non usa i documenti di promessa - o qualche simile forma di
impegno - allora non hai proprio alcun modo di misurare l'andamento della
vostra crescita.
Lasciatemi
sottolineare che quando parlo del numero di "promesse scritte", sto
parlando del numero di promesse
(1,2,3, . . ). Non sto parlando dell'ammontare delle somme promesse (1, 5, 20
euro, . . ) Per questo si veda sopra, al paragrafo Qual'è la differenza tra "Pastorale" e "Crescita"?
Un
prete mi ha rimproverato perché misuro la crescita per quantità (il numero di
promesse di impegno) e ignoro la qualità. Egli misura la qualità per mezzo
della partecipazione alla Liturgia, e del numero di cresime, catecumeni e
richieste di ammissione che registra ogni anno. Questi sono metodi eccellenti
per misurare quanto riuscite a venire incontro ai non ortodossi nella vostra
comunità.
Come organizzarsi
Alcuni
preti che si considerano pastori di un gregge tendono spesso a vedere le
proprie congregazioni come dei branchi di pecoroni. La maggior parte delle
missioni avrà probabilmente un tesoriere, e ad altre persone possono essere
assegnate altre funzioni, ma capita quasi sempre che il programma di
"crescita" sia gestito dal prete-che-si-occupa-di-tutto-il-resto.
Qui
il principio è quello di trovare un volontario che sia responsabile del
Programma di crescita, "delegargli la responsabilità," e misurare i
risultati dei suoi sforzi. Io credo molto nell'organizzazione e nella delega
delle responsabilità - anche (e forse, soprattutto) nella più piccola delle
missioni.
Una
missione con cui ero in corrispondenza era cresciuta da 6 a 42 famiglie in soli
tre anni e mezzo. Ho chiesto al prete se avesse un Comitato per la Crescita
formale. Questa è stata la sua risposta:
"Il
nostro Consiglio della missione ha 8 membri, ciascuno con un'area ministeriale
di responsabilità: [1] Presidente (e procuratore per la costruzione della
chiesa), [2] Segretario, [3] Tesoriere (e consigliere per le finanze), [4]
istruzione cristiana, [5] vita parrocchiale, [6] Pastorale, [7] culto, e [8]
Crescita ed Evangelizzazione (il vicepresidente) ...l'evangelizzazione e la
crescita sono tanto vitali per il lavoro che stiamo facendo ora, che l'intero
Consiglio lavora de facto come
comitato diretto da quest'ultimo consigliere."
Ora,
QUESTA è organizzazione!
Non
c'è nessuno nella tua missione che può essere persuaso a diventare il
responsabile per il programma di crescita? Un laico la cui responsabilità
primaria (o esclusiva) sia la crescita avrebbe il tempo di raccogliere le
statistiche, leggere i libri [come questo], reclutare i volontari, raccomandare
i programmi e, in modo generale, "risolvere il problema".
Guarda
al paragrafo "Reclutare volontari"
la storia di come una missione ha trovato il proprio Presidente del Comitato
per la Crescita - e una lista di persone che lo possono aiutare.
Alcuni
si trovano molto a disagio nel delegare la responsabilità. Preferirebbero fare
tutto da soli, per farlo nel modo "giusto." A tale proposito, un mio
capo aveva fatto un'osservazione profonda: "La lezione più dura che deve
imparare un dirigente è quella di accettare gli sforzi migliori dei suoi
subordinati come 'sufficientemente buoni'."
I doveri del presidente del Comitato
per la Crescita
Ovviamente,
il dovere primario è di dirigere il Comitato per la Crescita (anche quando il
comitato consiste di una sola persona - il presidente stesso). Le sue altre
responsabilità sono:
-
reclutare volontari per assisterlo.
-
raccogliere i dati storici sulla crescita della missione.
-
fare proiezioni del tasso di crescita per il futuro.
-
presentare questi dati al consiglio.
-
proporre strategie e programmi per incrementare la crescita.
-
avviare le strategie e i programmi che sono stati autorizzati dal consiglio.
-
misurare il grado di successo (se ce n'è stato) di tali programmi e riferire
queste informazioni al consiglio.
Come trattare con il consiglio della
chiesa
Non
portare mai qualcosa di nuovo al
consiglio della chiesa per farlo approvare. Prima delle sessioni, prenditi
tempo per rivedere le proposte in modo informale con ciascun membro del
consiglio. Ottieni la loro approvazione individuale, o ascolta le loro
obiezioni e cerca di risolverle. Così, andare al consiglio non dovrebbe essere
altro che l'ottenimento di un "timbro" di approvazione. Non dovrebbe
prendere più di 15 minuti del tempo del consiglio.
Che cosa può fare una persona sola?
Quando
sei eletto (o nominato, o cooptato, o così via) per la prima volta Presidente
del Comitato per la Crescita, ti trovi di fronte al problema di avere risorse
limitate a tua disposizione - il tuo tempo e talento. Che fare con risorse
tanto limitate? Qui si fa notare il problema di "trarre il massimo dalle
risorse". Se un piano d'azione rende un talento per una data quantità di
sforzo, e un secondo piano rende 10 talenti con lo stesso sforzo, allora
dimenticati del primo e concentrati sul secondo.
Due
programmi devono essere messi in opera immediatamente - reclutare volontari per
aiutare, e la raccolta e l'analisi dei dati storici sul numero dei membri, per
quantificare il problema. Un suggerimento: passa prima un certo tempo a
reclutare volontari. Sei hai l'aiuto di qualche volontario, allora la raccolta
e l'analisi dei dati storici saranno molto più semplici. Se nessuno è
interessato ad aiutarti, allora raccogli i dati da solo.
Se
i dati mostrano seri problemi in futuro, allora forse potranno suscitare un
interesse per "fare qualcosa a riguardo". Se no, hai sempre l'opzione
di dimetterti da Presidente del Comitato per la Crescita. Anche questo è un
modo di "trarre il massimo dalle risorse" - le tue. Potrei sempre
trovare cose più costruttive da fare in proposito.
Reclutare volontari
Il
Presidente del Comitato per la Crescita ha bisogno di quanti più volontari
possibile.
Ricorda,
Gesù non ha mai ottenuto alcun discepolo stando di fronte alle folle e
chiedendo volontari. No, ha guardato Pietro negli occhi e gli ha detto,
"seguimi." L'approccio personale è praticamente l'unico metodo
efficace per avere gente che ti aiuta.
In
una missione, il prete e due dei fondatori hanno dato avvio al Programma di
crescita annunciando che si sarebbe tenuta una riunione alcune settimane dopo,
in seguito alla Liturgia, sul tema "Come possiamo far crescere il numero
dei membri di questa missione?" Tutti quanti avevano idee in materia, o
erano semplicemente interessati, erano invitati a partecipare. Lo stesso invito
fu fatto ogni domenica fino al giorno della riunione.
La
riunione ebbe un buon numero di partecipanti. Fu tenuta come una sessione di
"brainstorming", in cui si chiedevano al pubblico idee su cosa si
poteva/doveva fare. L'enfasi era quella di mettere quante più idee possibili su
una lavagna, ma senza criticare o valutare tali idee durante la riunione.
Questo si sarebbe fatto in seguito.
Mentre
si fornivano le idee, le si riassumeva sulla lavagna, segnando il nome della
persona che aveva suggerito l'idea.
Intanto,
venivano distribuite schede di partecipazione, per poter identificare tutti i
partecipanti.
Né
il prete né i due fondatori fecero alcun accenno alla "formazione di un
comitato", o chiesero volontari per aiutare a gestire un Programma di
crescita. Ci fu un suggerimento dal pubblico di formare un comitato, ma questo
fu trattato come un'altra buona idea.
Dopo
la riunione, era ovvio al prete e ai due fondatori quali fedeli avrebbero
dovuto essere interpellati per prendersi il compito di Presidente del Comitato
per la Crescita. Inoltre, avevano una lista di potenziali membri di quel
comitato che potevano essere sentiti individualmente per aiutare il presidente.
In
più, avevano una lista di ottime idee su cui lavorare.
Come
Presidente del Comitato per la Crescita, non solo dovrai reclutare da solo i
volontari, ma dovrai anche coordinare le loro attività per mettere in pratica i
tuoi programmi di crescita. The Proper
Care and Feeding of Church Volunteers, di Gary A. Petri, è una buona guida
pratica che si focalizza sulle abilità di supervisione di cui hanno bisogno i
coordinatori dei gruppi.
Ecco
una raccomandazione da Church Growth -
Strategies That Work di McGavran e Hunter, che non si trova nel libro di
Petri:
Mentre
recluti membri per le varie iniziative, dai loro una data di termine per il
loro servizio. Molti membri della chiesa si sono già scottati nell'accettare
ruoli o compiti che si sono rivelati contratti a vita, e quando alla fine hanno
richiesto di essere sollevati da tali responsabilità, sono stati fatti sentire
in colpa. Ora, non sono ansiosi di accostarsi di nuovo allo stesso fuoco.
Guarda
il paragrafo: "Fai un programma - e mettilo per iscritto". Nota come
molta gente è preparata a completare solo un programma già definito.
Raccogliere i dati storici
Il
futuro della tua missione è scritto nei fondi di caffè del passato. Se [qualche
altra] missione aveva due anni fa un numero X di membri che avevano fatto una
promessa scritta di sostegno alla chiesa, e ha oggi lo stesso numero X di
membri impegnati, quanti membri impegnati avrà la missione entro due anni? Ora
applica questo ragionamento alla tua missione. Lo so, là "le cose sono
diverse", e come no? Davvero? Per gli scopi di questa guida, fa' conto che
le cose siano le stesse. Se sono disponibili i dati storici degli ultimi cinque
anni sul numero di famiglie che hanno sostenuto la tua missione con un impegno
scritto annuale, allora ringrazia il Signore per un GRANDE miracolo. Molto più
probabilmente, il numero storico di membri della missione sarà dichiarato in
termini molto più vaghi - come "numero di anime" - o
"partecipazione media"...
Anche
se il numero dei fedeli nel corso del tempo può essere stato definito in modo
vago, l'esatto introito finanziario e le uscite della missione dovrebbero
essere disponibili. Ciò che si deve fare è di correlare [in qualche modo] il
numero dei fedeli e l'ammontare delle entrate. Il tipo di dati di cui avete
bisogno ha questa forma: "Cinque anni fa, la nostra partecipazione media
era di X persone, e il nostro introito assommava ad A. Tre anni fa, la nostra
partecipazione media era di Y persone, e il nostro introito assommava a B.
L'anno scorso la nostra partecipazione media era di Z persone, e il nostro
introito assommava a C."
È
in un certo modo sorprendente come il consiglio parrocchiale si limiti ad
annuire in segno di assenso quando comunichi questi numeri. Non sarà finché
farai le proiezioni di cosa questi numeri implicano per il futuro della
missione, che riuscirai a "catturare" l'attenzione del consiglio. Guarda
il paragrafo successivo: "Predire il futuro."
Predire il futuro
McGavran
e Arn, nel loro libro Ten Steps for
Church Growth, fanno due semplici osservazioni:
1.
La crescita non può aver luogo a meno che si ricevano più membri di quanti se
ne perdono.
2.
Ogni anno una chiesa media perde l'8% dei propri fedeli a causa di decessi,
trasferimenti o altre cause personali.
Così,
anche se nello scorso anno avete aggiunto diverse nuove famiglie alla vostra
congregazione, il totale dei vostri membri può ancora essere in declino.
Il
Dr. C. Peter Wagner, nel suo libro Strategies
for Church Growth, suggerisce di calcolare il tasso di crescita annuale
(TCA) per ognuno dei primi dieci anni, e quindi calcolare il tasso di crescita
decennale (TCD).
Il
Dr. Wagner dà questa tabella di giudizi per quanto costituisce un
"successo" di crescita:
25
% TCD - crescita marginale
50
% TCD - crescita discreta
100
% TCD - crescita buona
200
% TCD - crescita eccellente
300
% TCD - crescita straordinaria
500
% TCD - crescita incredibile
Dato
che la maggior parte delle missioni ortodosse sono nate negli ultimi dieci
anni, è più ragionevole calcolare il TCA. Ma il TCA tende a variare in modo
considerevole da un anno all'altro. Potresti cercare di "fare una
media" dei TCA per il periodo in cui la tua missione è esisitita (o per il
periodo in cui i dati sono disponibili) e fare proiezioni per il TCD.
Per
esempio, se il TCA medio è dell'8%, la stima del TCD sarà superiore al 100%.
(dato che ogni aumento annuale fa crescere la base del calcolo dell'anno
successivo.)
Ma
qui sto parlando di crescita della tua missione. Il tuo obiettivo non è forse
quello di crescere oltre lo status di missione e ottenere lo status di una
chiesa? Così, quanto ci vorrà per essere autosufficienti come chiesa?
Parla
di queste cose al Tesoriere, perché i risultati saranno di natura così
finanziaria che è meglio che sia il Tesoriere a presentarli al consiglio.
Ciò
di cui hai bisogno sono i dati storici di dove eravate e di dove siete ora, dati
da estrapolare nel futuro.
Inizia
con la dichiarazione finanziaria della missione degli anni precedenti. Quali
sono state le spese totali per le cose "essenziali"? Chiedi al
tesorierre di includere nel totale anche i doni "di cortesia". (Se
qualcuno ha pagato l'affitto dei locali come contributo alla missione, questa
era una spesa "essenziale" che si sarebbe dovuta pagare comunque. Il
dono era un sostituto di un introito. D'altro canto, i costi dei materiali per
un'iniziativa di raccolta di fondi sono solitamente scalati dagli introiti di
quella singola iniziativa.)
Da
dov'è venuto il denaro in questi anni? Di solito il tesoriere ha informazioni
precise sulle iniziative di raccolta di fondi, che sono una categoria separata.
Chiedi al tesoriere di raggruppare il resto degli introiti in tre altre
categorie: 1) introiti che vengono chiaramente da fonti "esterne"
alla missione, 2) introiti che vengono chiaramente dai fedeli della
congregazione, e 3) introiti "indeterminati".
Molte
missioni hanno sostegni finanziari da "esterni" - persone e
organizzazioni che donano generosamente ma che non sono - e non saranno mai -
membri che si impegnano a finanziare la missione. Questo genere di sostegno
sarà ritirato a un certo punto. Tienine conto. Sottrai l'introito da fonti
"esterne" alla missione e valuta se la missione può avere degli utili
o se va in deficit senza tale introito.
La
conclusione è semplice: "Può la tua missione sopravvivere senza l'introito
delle fonti "esterne" alla missione e gli introiti "indeterminati"?"
Perché, prima o poi, dovrà farlo, oppure
chiudere le porte.
E
non sto parlando di sopravvivere come chiesa. Sto parlando di sopravvivere
come siete ora, come missione - gli stessi locali, lo
stesso salario per il prete, etc.
Quali
sono le probabilità che la missione cresca abbastanza velocemente di numero di
membri per "compensare" l'introito da fonti "esterne" alla
missione quando queste fonti vengono ritirate? Prendete i dati storici del
numero dei membri della missione e correlateli all'introito ricevuto durante
gli stessi anni. Quindi proiettate queste linee nel futuro. Che cosa dicono i
numeri?
Da
una missione mi hanno detto, "Ma noi siamo già autosufficienti!" Ma
la stessa missione riportava che un terzo del loro introito totale veniva
appena da tre famiglie. Quale sarebbe l'effetto fiscale se la missione perdesse
anche uno solo dei suoi tre principali sostenitori? Basandosi sul contributo
mediano, quante famiglie ci vorrebbero per mantenere l'autosufficienza della
missione? E di queste, ce ne sono a sufficienza?
Mettiamo
che la tua missione sia iniziata con 15 famiglie e debba salire a 60 famiglie
in cinque anni per diventare autosufficiente. Questo è ben al di sopra di un
TCD del 500 % - che il Dr. Wagner etichetta come "crescita
incredibile". Eppure sembra proprio che sia necessario tutto questo.
Lavora
con i numeri e trova esattamente di quale tipo di crescita (in termini di
dichiarazioni di sostegno economico) avrai bisogno per essere autosufficiente
quando sarà tempo.
Porta
i numeri al consiglio con un programma su cosa fare a riguardo.
Fai un programma - e mettilo per
iscritto
Leggendo
questa guida, troverai [come certamente spero] alcune idee sui programmi di
crescita che vorrai mettere in pratica nella tua missione. Mettili per iscritto
e fai una scala di priorità. Trova qualche volontario da assegnare a un
particolare programma. Associa i nomi ai singoli programmi.
Una
chiesa che ho visitato aveva messo il suo Programma di crescita su un
particolare diagramma - un tradizionale strumento di pianificazione per
progetti complessi. Il diagramma mostrava graficamente quanto era complesso il
Programma di crescita. La prima casella era intitolata "Una risoluzione
del consiglio: il primo passo". Un'altra casella iniziava con
"Stabiliamo un bilancio..." Queste caselle erano marcate come
"completate". Molte altre caselle erano invece marcate con
"lavoro in progresso", o si mostrava che sarebbero state attivate in
futuro. Alle caselle di "lavoro in progresso" erano associati nomi di
persone.
Il
diagramma era stato affisso nella sala parrocchiale, perché tutti lo vedessero,
lo valutassero e facessero commenti.
Il
Comitato per la Crescita aveva programmato riunioni due volte al mese. Il
diagramma serviva come ordine del giorno - "Dove siamo e cosa stiamo
facendo?" Molto professionale e molto focalizzato.
I
progetti di crescita non si materializzano dal nulla. Richiedono un sacco di
lavoro. Un uomo ha scritto come la sua chiesa (piuttosto ampia) si sia data da
fare nell'evangelizzazione. Un piano elaborato e impressionante. Può essere
semplificato per adattarsi a una piccola missione.
Siamo
una parrocchia cittadina piuttosto ampia (per gli standards della Chiesa
Ortodossa in America) e matura. La nostra parrocchia ha all'incirca tra 750 e
1.000 membri adulti. Abbiamo regolarmente tra i 250 e i 350 fedeli ogni
domenica mattina.
Vi
sono molte procedure da seguire per arrivare a un programma di lungo raggio. Il
nostro programma è venuto alla luce come risultato di consultazioni del nostro
consiglio parrocchiale per determinare i "problemi" che ostacolano la
missione della nostra parrocchia. É stato identificato un certo numero di
categorie di problemi. Questi sono stati raggruppati in dieci aree. Come
risultato, sono stati quattro gruppi di programmi a lungo raggio: Guida,
Evangelizzazione, Pastorale, e Istruzione. Ogni gruppo seguiva li stesso
processo: sviluppare una dichiarazione di intenti missionari, definire gli
ostacoli usando tecniche di consultazione e di valutazione progressiva,
proporre metodi per superare gli ostacoli, provvedere criteri misurabili per
valutare i progressi nelle soluzioni pratiche, determinare lo stato della
parrocchia entro cinque anni, e avviare il programma di cambiamenti.
Ogni
gruppo è stato diretto a dare uno sguardo critico e onesto alle attività e
procedure parrocchiali nella propria area. Non esistevano vacche sacre. Abbiamo
studiato le basi bibliche dell'evangelizzazione, i dati sui membri della nostra
parrocchia (numero di membri annuale, composizione d'età, come sono arrivati da
noi, dove vivevano, etc) e sulle finanze (i dollari richiesti annualmente a
ciascun membro per "tenere le luci accese"), la demografia, le
opportunità parrocchiali esistenti (delle 79 attività che offriamo, 54 sono
dirette agli attuali parrocchiani, 7 agli ortodossi "decaduti", e 8 a
quanti non sono legati a una chiesa. 51 delle attività hanno qualche componente
di evangelizzazione, ma ci mancava un processo di evangelizzazione definito e
mirato alla crescita del numero dei fedeli).
Abbiamo
proposto soluzioni per mezzo di tre strumenti principali: un Gruppo permanente
di Evangelizzazione, uno di Istruzione e Addestramento, e un Gruppo permanente
di Pubblicità. Il nostro obiettivo iniziale è la costituzione del Gruppo
permanente di Evangelizzazione, da equipaggiare in questo ministero. La nostra
speranza è che questo Gruppo permanente guidi la crescita della parrocchia sia
in termini numerici che spirituali. La nostra aspettativa è che aiuti a mettere
in pratica e a raffinare un processo per portare nuove persone alla parrocchia,
accoglierle, connetterle alla vita parrocchiale, e mantenerle nella nostra
comunità parrocchiale e nella fede ortodossa ("chiudendo la porta sul
retro").
I
membri del gruppo hanno la responsabilità di fare una supervisione delle
attività esistenti, crearne delle nuove, e valutare l'efficacia delle attività
di evangelizzazione. Spetta a loro mettere in pratica gli elementi del piano,
inclusa la creazione e l'addestramento di un "gruppo d'accoglienza",
i contatti ulteriori con i visitatori e i nuovi membri potenziali, l'offerta di
pacchetti di benvenuto con letteratura per i nuovi membri potenziali,
l'adozione e la tutela di famiglie del vicinato, gli inviti ai bambini del
vicinato alla Scuola biblica delle vacanze, e la determinazione se un servizio
per il vicinato (l'offerta di un locale per un raduno dei Boy Scouts, una
riunione degli Alcolisti Anonimi, un rifugio per le donne maltrattate, una distribuzione
di cibo, etc) è un servizio di cui si sente la necessità.
Gli
elementi di istruzione e addestramento sono focalizzati sul cambiamento delle
attitudini parrocchiali attraverso sermoni, messaggi sul bollettino
settimanale, opuscoli, ritiri, e seminari di discussione. Come armare il clero
e i parrocchiani di strumenti per raggiungere i fedeli, gli ex-ortodossi, e il
non credenti è invece un tema discusso alle conferenze nazionali (forse anche a
un campo estivo), alle sessioni di addestramento del gruppo di accoglienza, e
attraverso un'opera di istruzione privata.
Vogliamo
iniziare questo ministero e renderlo un successo. Non vogliamo che il gruppo
permanente o il clero si brucino per lo sforzo. Oltre a reclutare persone,
chiederemo del denaro per queste attività come parte del nostro processo di
programmazione fiscale.