Una guida alla crescita delle Missioni ortodosse

 

5. Raggiungere i cristiani insoddisfatti

 

Dopo la pubblicità di base: mirare ai non ortodossi.

 

La tua pubblicità di base mira ai cristiani ortodossi praticanti nel luogo. Tale gruppo è numericamente limitato e probabilmente non fornirà abbastanza nuovi membri per rendere la tua missione autosufficiente.

Ora è tempo di proseguire mirando al successivo gruppo che ha le maggiori probabilità di entrare a far parte della tua missione: i cristiani devoti che sono insoddisfatti della loro attuale affiliazione. Ora hai bisogno di un programma di missione per raggiungere cristiani non ortodossi.

Qui c'è una linea guida da usare quando pianifichi ed esegui il tuo programma di crescita: QUESTI CRISTIANI stanno cercando TE. Eppure non lo sanno. Hanno necessità religiose fondamentali che non sono accolte dalla loro attuale affiliazione religiosa. Ma non hanno indizi che l'Ortodossia possa colmare queste necessità.

Come posso dire che stanno cercando proprio te? Perché così tante chiese ortodosse hanno una percentuale così alta di membri che hanno lasciato le loro precedenti affiliazioni per diventare ortodossi - anche in quelle chiese ortodosse che non hanno programmi di crescita molto aggressivi. Per esempio, il 45% dei fedeli alla Chiesa Ortodossa Greca di San Paolo a Irvine, in California, erano "qualcosa d'altro" prima di divenire ortodossi.

In qualche modo queste persone hanno trovato la loro strada fino a una chiesa ortodossa. Il tuo programma di crescita dovrebbe essere studiato per mostrare la via alle migliaia di altri che sono "là fuori" e non sanno proprio che cosa stanno cercando.

Ho avuto la fortuna di intervistare una coppia di persone che erano cristiani evangelici prima di essere convinti a partecipare a un seminario tenuto da Padre Jon Braun. Mi hanno detto che entro cinque minuti sapevano di voler far parte di quella missione. Le citazioni seguenti descrivono adeguatamente quei devoti cristiani che sono insoddisfatti della loro attuale affiliazione e che dovrebbero essere l'obiettivo del tuo programma di crescita:

"Abbiamo passato la maggior parte della nostra vita da sposati cercando quella che avremmo chiamato 'la Chiesa del Nuovo Testamento'."

"Pensiamo di essere stati tutto il tempo ortodossi, ma non avevamo un nome da attribuire a questa fede."

"È stata la gente di quella Missione che ci ha fatto sentire che era il nostro posto. Nell'interazione con queste persone il quel primo weekend, abbiamo trovato che avevano maggior amore, comprensione e accettazione dei nuovi venuti rispetto alla maggioranza delle chiese che avevamo frequentato fino a quel punto. E questo ci ha fatto un'impressione profonda e duratura."

"Dopo avere partecipato alla Liturgia per qualche settimana, siamo tornati una Domenica alla nostra vecchia chiesa protestante. Ed era sconvolgente quanto ci sentivamo strani. Non ci trovavamo niente... ci sentivamo così a disagio da detestarla."

Questi sono i tipi di persone che hanno maggiori probabilità di entrare a far parte della tua missione - se li puoi convincere a venire e vedere - e se li tratti nel modo giusto quando vengono.

Il modo migliore per guardare al tuo programma di crescita è in termini di vendite e marketing: "vendere il tuo prodotto", "identificare i tuoi clienti", "identificare i loro bisogni", "stabilire contatti", "essere un venditore", "fornire un campionario di vendita", etc.

Non sono il solo che raccomanda di guardare al tuo programma di crescita in termini di marketing. George Barna ha scritto un libro di 172 pagine intitolato Marketing the Church. What They Never Taught You About Church Growth ("Il marketing della Chiesa. Quello che non ti hanno mai detto sulla crescita delle chiese").

Il termine "marketing" evoca molti stereotipi negativi di imbonitori che ti fanno pressione per venderti prodotti a prezzi esosi, di qualità inferiore, o inutili.

Ma la Fede ortodossa non è un prodotto a prezzi esosi, di qualità inferiore, o inutile. Tutti quanti partecipano alla Liturgia (tranne forse i bambini) lo fanno perché lo vogliono. Perché ricolma i loro bisogni spirituali in modi che nessun'altra Chiesa riesce a fare.

Molti dei non ortodossi nella tua comunità hanno gli stessi bisogni spirituali dei tuoi parrocchiani. La Fede ortodossa può colmare questi bisogni spirituali, ma loro non lo sanno. Non hanno mai sentito parlare dell'Ortodossia, o magari ne hanno sentito parlare male, o non si sono ancora decisi a visitare una chiesa ortodossa. È molto probabile che alcuni dei tuoi migliori nuovi membri potenziali siano stati così feriti da smettere del tutto di andare in chiesa. Raggiungere queste persone sarà una vera sfida di marketing.

 

Qual'è la tua strategia di marketing?

 

Una persona mi ha detto che la sua chiesa aveva pubblicato un libretto mirato ai non ortodossi, e lo aveva distribuito a mano in migliaia di case. I risultati erano stati molto deludenti. Mi ha quindi invitato a vedere il libretto pubblicato sul loro sito web.

L'ho fatto, e ho pensato che la loro strategia di marketing fosse malamente viziata. Gli ho scritto quanto segue:

Ti prego di accettare questi pensieri di una persona qualunque, che è privo di qualsiasi qualifica e ama dare consigli gratis (che valgono esattamente quanto ti costano.)

Cerca di valutare quel libretto da un punto di vista di marketing. Realisticamente, il libretto avrebbe influenzato **TE** a visitare la tua chiesa prima che diventassi ortodosso? Probabilmente no. E allora perché pensi che influenzerà qualcun altro (CHE NON È ORTODOSSO) a visitare la tua chiesa?

Come pieghevole infilato nella cassetta delle poste assieme a una dozzina di altri pieghevoli, semplicemente non vende niente a nessuno. Ecco qui alcune delle domande di base a cui ogni campagna pubblicitaria dovrebbe essere in grado di rispondere - e la pubblicità dovrebbe riflettere le risposte a queste domande.

Chi è il tuo target potenziale nella popolazione? Qual'è la sua demografia? "Chiunque" include bambini, adolescenti, giovani adulti, donne, uomini, sportivi, artigiani, gay, lesbiche, anziani, ebrei, musulmani, etc., etc., etc. Come puoi ideare una campagna pubblicitaria rivolta a "chiunque"? Non puoi.

Non si capisce a chi ti stai rivolgendo con il tuo opuscolo.

Qual'è lo scopo della campagna pubblicitaria? Le risposte tradizionali sono: informare, persuadere, divertire, ma soprattutto VENDERE qualcosa. Qual'è lo scopo del tuo opuscolo? Tu rispondi davvero a questa domanda con ciò che usi come misura del successo dell'opuscolo. Puoi dire che stai solo cercando di informare il pubblico sull'Ortodossia, ma quando sei deluso perché non porta gente in chiesa, allora non sei onesto sul VERO scopo dell'opuscolo.

Non si capisce cosa il tuo opuscolo stesse cercando di ottenere. Come motiverai i tuoi lettori a comprare il tuo prodotto? L'approccio fondamentale è di identificare un bisogno comune alla maggior parte dei tuoi lettori, e quindi convincerli che il tuo prodotto soddisferà il loro bisogno. La frase chiave è sempre "Comprate ora!"

Che bisogno hai identificato nei lettori e cosa stai offrendo per soddisfare tale bisogno? Com'è che il tuo materiale pubblicitario catturerà l'attenzione dei tuoi lettori per parlare al loro bisogno e convincerli che il tuo prodotto soddisferà tale bisogno?

La prima riga del tuo opuscolo è [quanto meno] "carina". A chi interessa? Perché dovrebbe interessare a loro?

Come puoi far recepire il tuo messaggio ai tuoi lettori? Leggono i pieghevoli accumulati nelle loro cassette postali? Li prendono sul serio? Dove altro potresti inserire il tuo messaggio per farlo considerare sul serio ai tuoi lettori? Il mio consiglio: lascia perdere l'approccio "carino" e tira fuori una questione che faccia affondare l'amo fin dalla prima riga.

L'uomo mi ha scritto facendo diverse obiezioni ai miei commenti. Abbiamo avuto un dialogo "spiritato" su tale questione. Ma penso che ci sia bisogno di farsi domande dure su che cosa vogliamo ottenere (chi, cosa, dove, quando, come, e quanto) prima di spendere una gran quantità di risorse in denaro e in tempo su qualche progetto pubblicitario.

 

La base per tutti i programmi di crescita: amici che invitano amici

 

Lyle R. Schaller ha passato oltre diciotto anni di ricerca tra le congregazioni in crescita e quelle non in crescita in tutta l'America. Il suo resoconto è che "nelle congregazioni che crescono più rapidamente, da due terzi ai sette ottavi dei recenti nuovi membri adulti hanno iniziato a frequentare su invito di un amico o parente."

Un altro ricercatore riferisce che anche in una chiesa che aveva investito molte delle sue risorse nei media - radio, televisione e giornali - quando ai nuovi membri è stato chiesto che cosa li aveva portati in quella chiesa particolare, il 66% ha detto di essere venuto su invito di parenti e amici.

Un sondaggio Gallup sui frequentatori delle chiese mostra che il 58% di quanti vanno ora in chiesa regolarmente ha iniziato ad andare quando è stato invitato da qualche conoscente. Significativamente, il 63% di quanti non vanno in chiesa ha detto che nessuno dei loro amici o conoscenti li ha mai invitati.

Il metodo da persona a persona non soltanto funziona - è più o meno la SOLA cosa che funziona!

Se fai un tuo sondaggio tra i parrocchiani e chiedi loro "Come hai sentito parlare della chiesa?" e "Che cosa ti ha portato qui per la prima volta?", ci sono eccellenti probabilità che troverai le stesse percentuali.

Donald A. McGavran, nel suo libro Understanding Church Growth, dice "Di tutti i fattori che influenzano la crescita delle chiese, nessuno è più immediatamente disponibile a tutti i cristiani dell'evangelizzazione delle frange naturali delle chiese esistenti. Questo è il campo in cui ha luogo la maggiore crescita."

Dunque, come fai ad avvantaggiarti di questo fatto? Alcuni autori del tema della crescita si spingono a dire che il Comitato per la Crescita dovrebbe operare personalmente con ciascun membro della congregazione per assicurarsi che tale membro abbia invitato TUTTI i suoi amici! Vedi il paragrafo "Invita un amico in chiesa".

In una chiesa, i bambini sono incoraggiati a invitare i loro amici a partecipare alla Scuola domenicale assieme a loro. Questi amici vengono - e poi diventano ortodossi assieme ai loro genitori. La gente è sociale per natura, e vuole stare assieme ai propri amici. I bambini non sono eccezioni.

 

Considerazioni sociali

 

Quanto segue è una parafrasi di alcuni passi eccellenti in Understanding Church Growth diy Donald A. McGavran. Notate quanto sia facile aggiungere la parola "ortodosso" alla parola "cristiano".

Le persone normali non sono unità isolate, ma parte di un insieme che le fa essere quello che sono. Per esempio, la lingua che parlano è determinata dalla società in cui sono nate, le madri che le hanno cresciute, e i bambini con cui giocano. Inoltre, la loro società determina totalmente o influenza fortemente ogni aspetto di quanto dicono, pensano, credono e sono.

Il controllo più intimo è quello esercitato dalla famiglia e dai parenti immediati. Le persone non esistono come entità indipendenti che prendono decisioni interamente individuali, ma come parte di un insieme sociale.I loro pensieri e sentimenti sono condizionati e determinati in larga misura dal controllo della famiglia.

Si può dire che un'unità omogenea della società abbia un'alta identità di gruppo quando i membri identificano se stessi (e gli uni gli altri) come gruppo separato, e hanno regole specifiche per il comportamento di tali membri. In molti gruppi, un membro sarà ostracizzato dal gruppo per la violazione di queste regole. Gli individui non cristiani con un'alta identità di gruppo resisteranno al Vangelo soprattutto perché per loro diventare cristiani dignifica dover lasciare la loro società per unirsi ad altre persone. Il loro rifiuto di Cristo non ha ragioni religiose, e non avviene per amore dei propri peccati, ma precisamente per amore del proprio prossimo. La resistenza di questa gente non sorge da considerazioni teologiche. La loro resistenza nasce soprattutto dalla paura che "diventare un cristiano mi separerà dalla mia gente."

I grandi ostacoli alla conversione sono sociali, non teologici. Il fatto è che uomini e donne, di alto e di basso livello, avanzati e primitivi, di solito si rivolgono in gran numero alla fede cristiana solo quando si trova per loro qualche modo di diventare cristiani senza abbandonare la loro gente. È più facile che la gente diventi cristiana se non deve superare barriere etniche, linguistiche o di classe.

La maggior parte delle congregazioni sono rinchiuse in una singola lingua, una singola unità etnica, e spesso una singola classe sociale o economica. La crescita procede bene con persone di ambiente simile, ma tende a fermarsi di fronte a barriere etniche, linguistiche e di classe. Per esempio, una congregazione di anglosassoni in America troverà difficile evangelizzare una comunià compatta di cubani o di zingari, anche se coesiste con loro nello stesso circondario.

George Hunter suggerisce alle chiese locali di dare un'alta priorità a raggiungere quanti visitano la vostra chiesa, quanti desiderano farne parte, quanti hanno recentemente perso la fede (di qualunque tipo), e quanti sono di un tipo omogeneo ai vostri membri.

 

"Invita un amico in chiesa"

 

La base per tutti i programmi di crescita è "amici che invitano amici", ma la crescita implica molto di più che tirar fuori uno slogan come "Invita un amico in chiesa". Di fatto stai chiedendo ai tuoi parrocchiani di fare un atto di marketing della tua chiesa nei confronti dei loro amici e vicini. Così come a ogni venditore, devi dare loro un campionario di merce e un addestramento adeguato. E tutto andrebbe fatto come parte di un formale programma di crescita, ben studiato e sistematicalmente messo in pratica.

McGavran e Hunter, nel loro libro Church Growth - Strategies That Work, forniscono diversi esempi di programmi di crescita altamente efficaci, basati sul principio di "amici che invitano amici". Forniscono pure una serie di linee guida da seguire per mettere in piedi un tale programma. Lo chiamano "evangelizzazione per visita". Sfortunatamente, queste linee guida contengono così tante frasi in gergo protestante, che ho creduto meglio parafrasarle come segue:

I capi della chiesa dovrebbero prendere iniziative personali di farsi nuovi amici tra quelle persone della comunità locale che non vanno in chiesa, e mantenere una lista di queste persons.

I capi della chiesa dovrebbero quindi lavorare con i membri della congregazione (e specialmente i nuovi membri) per far loro mettere su una lista tutti coloro, tra i loro amici e parenti nel loro giro sociale, che non vanno in chiesa. (I nuovi membri hanno molti più legami sociali attivi con le persone che non vanno in chiesa, rispetto ai membri di vecchia data della stessa chiesa.)

[McGavran e Hunter saltano questo passo - apparentemente lo ritengono automatico. Basandosi sugli esempi che offrono, i capi della chiesa vanno assieme a ogni membro a visitare ciascuna persona sulla lista di questo membro per dare la loro "testimonianza" e invitarli in chiesa.]

Si dovrebbe poi sviluppare una scheda di archivio su ogni persona visitata, annotando informazioni paticolari sulla provenienza della persona, le sue necessità più sentite, brani di conversazioni, e il grado di ricettività della persona - ricettiva, interessata, indifferente, resistente, oppure ostile. Passa la maggior parte del tempo con le persone ricettive e interessate - mentre sono ricettive e interessate.

Ripeti questo processo a ogni stagione.

Immagino che la scheda d'archivio serva a programmare l'approccio con il soggetto nelle visite seguenti.

Personalmente, non accettere di prendere parte a un simile "ministero". È una pratica che strumentalizza un'amicizia al raggiungimento dei fini del visitatore. Non riesco a credere che una simile "visit" possa essere di natura "sociale". Il mio approccio è quello di iniziare una conversazione con un mio amico in un ambiente informale: un pranzo di lavoro, un picnic, una pausa di in ufficio, etc. Il mio metodo è di incomiciare la conversazione chiedendogli "Dove vai in chiesa?" Lo incoraggio a parlare della SUA religione. Cerco di scoprire se è insoddisfatto della sua presente affiliazione religiosa (o mancanza di affiliiazione). Ho scoperto che uno dei miei amici era un anziano della sua chiesa. Ovviamente non era un candidato per l'Ortodossia. E se il mio amico invita ME a visitare la SUA chiesa, io ci vado - per amicizia. Ma se mi indica che non è felice là dove si trova, allora - e solo allora - inizio a parlare dell'Ortodossia.

Tutte le funzioni sociali alla chiesa - come una cena di digiuno il Venerdì sera, o una festa particolare - offrono un'opportunità di invitare i vostri amici a partecipare come ospiti. In un simile ambiente, chiedere "E voi, dove andate in chiesa?" è molto naturale.

Posso dire con completa confidenza che la maggior parte dei laici ortodossi è terrorizzata dall'idea di fare testimonianze di fede (anche ai propri amici), ed esclama "tutto, ma non questo". McGavran e Hunter fanno notare "Troppe volte sotto l'ispirazione del pulpito, i laici sono partiti a evangelizzare, e hanno fatto errori di presentazione o sono stati scacciati in malo modo, e sono tornati leccandosi le ferite e giurando di non evangelizzare mai più. L'esortazione deve essere seguita dall'addestramento sul campo. L'internato è una parte necessaria dell'addestramento."

Bisogna fare una sessione di studio per incoraggiare i laici a parlare ai loro amici, e per insegnare loro l'abilità di cui hanno bisogno per parlare dell'Ortodossia senza imbarazzo e senza sembrare aggressivi ai loro amici.

McGavran e Hunter spendono un intero capitolo spiegando come "Motivare le persone della chiesa locale nella crescita della chiesa" [18 pagine], QUINDI spendono un intero capitolo spiegando come "Addestrare i laici per la crescita della chiesa" [22 pagine].

McGavran e Hunter fanno un commento interessante: "Addestrare i laici per la crescita della chiesa non è come addestrarlo a tagliare il prato o a guidare in autostrada. Piuttosto, è l'addestramento in un campo in cui il successo non è assicurato." Un altro commento: "...iniziare un flusso di nuovi convertiti in una chiesa è più difficile che mantenere in moto questo flusso."

Mi è impossibile riassumere in uno o due paragrafi il programma di addestramento per laici che McGavran e Hunter delineano nel loro libro. Di fatto, raccomandano la lettura di altri libri in materia. Il Comitato per la Crescita avrà bisogno di costituire un nucleo d'azione per indagare in materia, leggere un paio di libri, e arrivare a formare un progetto adatto alla tua missione.

Il libro di McGavran e Hunter è esaurito. Il un nucleo d'azione per l'addestramento dei laici dovrà trovare i propri libri. Prova a pare una ricerca per "Church growth" e "Donald McGavran" su Amazon.com, BarnesandNoble.com o Borders.com.

 

Invita un amico in chiesa... alla Domenica del Visitatore

 

La base per tutti i programmi di crescita è "amici che invitano amici", ma e una chiesa ha scelto un giorno speciale da dedicare a questo aspetto. Il presidente del Comitato per la Crescita mi ha scritto per dirmi ciò che ha realizzato:

"Domenica 22 Ottobre 2000 abbiamo tenuto la nostra prima Domenica del Visitatore alla Chiesa di St. Herman a Edmonton, Alberta. Avendo partecipato alla Domenica del Visitatore in altre chiese negli scorsi 12 anni, conoscevo i benefici di un simile giorno speciale. È una grande opportunità per aiutare la gente ad avere una visione più "panoramica", piuttosto che focalizzarsi sempre su ciò che accade nel nostro piccolo gruppo. Dà pure ai fedeli una "ragione" per invitare altri in chiesa. Troppo spesso invitiamo persone in chiesa, ma non fissiamo mai una data specifica. La risposta è di solito un generico, "Sicuro, mi piacerebbe fare una visita, un giorno." Sfortunatamente, il "giorno" non arriva mai. Con una Domenica dei Visitatori, i membri hanno un giorno specifico dedicato agli incontri con i loro amici. Questo giorno non vuole sostituire gli inviti agli amici negli altri giorni, ma è molto utile a fare in modo che i fedeli si abituino a fare inviti. Una volta che hai invitato un amico, e quest'amico si fa vedre, è molto più facile invitarlo ancora, o anche invitare qualcun altro. È come una barriera che si infrange.

Nelle serrimane che hanno preceduto questo evento, ho messo un annuncio nella bacheca di una libreria cristiana locale, e ho fatto annunci in chiesa ogni settimana per incoraggiare i fedeli a portare i loro amici. Ho detto loro cose del tipo, "Uno studio recente ha dimostrato che circa il 70% delle persone che oggi vanno in chiesa ci vanno perché in principio sono stati invitati da un amico. Queste persone hanno dichiarato che, se i loro amici e familiari non li avessero invitati, probabilmente oggi non sarebbero in chiesa. La prossima domenica è la Domenica dei Visitatori. Voi, quali amici porterete?"

In preparazione per questo giorno, ho preparato un grazioso Pacchetto per i Visitatori. Lo scopo del pacchetto era duplice - all'interno c'era una scheda che il visitatore poteva complilare e restituire all'usciere (dandoci informazioni da usare per un seguito), e includeva diversi opuscoli e informazioni sulla chiesa locale, che i visitatori potevano portarsi a casa. Ho incluso anche una penna in ogni pacchetto. Dalla Domenica dei Visitatori ho fatto ordini di penne che portano impresse le informazioni della chiesa (nome, indirizzo, indirizzo web).

La giornata è andata davvero bene. Di fatto, la definirei un grande successo! Abbiamo avuto circa 25 visitatori. I nostri due preti si sono presi un po' di tempo durante la funzione per spiegare ciò che avveniva. Cinque brevi lezioni, di circa cinque minuti ciascuna, hanno preso il posto dell'omelia del giorno. Ho avuto molti commenti positivi sul Pacchetto per i Visitatori, e 6 persone/famiglie hanno compilato per intero le schede. Non male, per la prima volta. Una di queste persone frequenta una locale chiesa battista, e ha richiesto più informazioni sull'Ortodossia. Uno dei nostri preti, che ha scritto lettere personali a tutti coloro che avevano compilato la scheda, ha incluso anche diversi libretti appropriati al nostro ospite battista. Ho anche ricevuto molti commenti entusiasti dai frequentatori regolari, su quanto hanno imparato essi stessi dalle spiegazioni dei preti durante la funzione. Dopo la funzione abbiamo preso il caffè e pranzato nel seminterrato della chiesa. Effettivamente, è una cosa che facciamo ogni settimana, ma è stato molto interessante in questo giorno sentire le conversazoni tra i fedeli e gli ospiti che avevano invitato.

Quando ho suggerito all'inizio l'idea di una Domenica del Visitatore al Consiglio di chiesa, tutti hanno dato un grande sostegno. Ci sono stati alcuni in chiesa, tuttavia, che non ne erano troppo sicuri. Non è che vi fossero contrari, erano solo scettici sul fatto che i fedeli avrebbero davvero invitato i loro amici. Mi sono limitato a sorridere e a dire a me stesso, "Vedrete." Dopo la funzione, diverse di queste stesse persone sono venute da me suggerendomi di tenere una Domenica dei Visitatori almeno due volte all'anno. Niente genera eccitazione ed entusiasmo come essere parte di qualcosa che sta funzionando davvero! Avremo altre Domeniche dei Visitator, ma l'esperienza in altre chiese mi ha insegnato che una volta all'anno è sufficiente, e l'autunno è forse il tempo migliore. E la prossima volta, avremo molti più visitatori dell'ultima volta. Perché? Perché la gente si ricorderà dell'ultima volta, e vorrà essere ancora parte di questa esperienza.

 

È arrivato un estraneo! Cosa faccio?

 

Quando osservi la tua congregazione, troverai probabilmente un'omogeneità piuttosto uniforme di etnia, istruzione e reddito. Sorgono grandi opportunità e sfide quando un visitatore è di una provenienza etnica, linguistica o economica ovviamente differente. Ciò offre l'opportunità di portare un'intero nuovo gruppo di persone all'Ortodossia (e alla tua missione) con l'uso del principio degli "amici che invitano amici".

La sfida è assicurarsi che la congregazione non li isoli "perché sono differenti".

McGavran e Arn, nel loro libro Ten Steps for Church Growth, scrivono:

Ricorda, il Grande Mandato in tutte le sue forme era un comando a fare discepoli ta ethne. La maggior parte delle traduzioni rendono questa frase greca di Matteo 28:19 come "fare discepoli di tutte le nazioni," ma è una traduzione impropria. Ethne non significa "stati nazionali moderni" come l'India, gli Stati Uniti, o la Cina. Ethne signofica le caste, le tribù, i popoli, le unità etniche dell'umanità.

Le estensioni fatte dalle chiese attraverso le barriere culturali sono state chiamate "ponti di Dio". Un drammatico esempio di una chiesa che ha varcato con successo un baratro culturale è dato da McGavran e Hunter nel loro libro Church Growth - Strategies That Work:

La maggior parte dei cristiani che vengono a Los Angeles dalla Corea sono presbiteriani; ma sono stati i battisti, non i presbiteriani uniti, a iniziare  tra il 1975 e il 1980 62 nuove chiese tra i greuppi appena arrivati.

Poiché vivo proprio a sud di Los Angeles, posso testimoniare personalmente sulle insegne in caratteri coreani che appaiono su un grande numero di chiese battiste.

La Orange County della California, dove vivo, era un tempo una delle destinazioni suburbane di quanti volevano lasciare Los Angeles. I media definirono l'esodo come la "fuga dei bianchi". Il 17 Marzo 1999, il giornale riportava che gli anglosassoni sono ora una minoranza. È pur vero che sono tuttora la più ampia minoranza (43%). Le altre minoranze sono i latinoamericani (40%), gli asiatici (14%), i neri (2%), e gli "altri"(1%). I dati demografici sono reali. Ma la mia chiesa è quasi esclusivamente anglosassone. Siamo diventati, se non una chiesa di immigrati, per lo meno una chiesa di minoranza. Qui la crescita ha preso una nuova dimensione.

 

Hai fede?

 

Hai mai considerato l'uso di uno slogan per aiutare il processo di marketing della tua missione?

Nell'inverno del 1996, il Dipartimento per le Missioni e l'Evangelizzazione dell'Arcidiocesi Antiochena d'America pubblicava un articolo su di una chiesa evangelica (del movimento Four Square Church) che rientrava nell'Ortodossia! Il pastore Dennis Corrigan racconta l'inizio del  loro viaggio verso l'Ortodossia:

"C'è un passo delle Scritture che credo che il Signore mi voglia far condividere con voi questa mattina,' esclamò Virginia. Ero reticente a lasciar parlare un'altra persona, dato che il nostro programma era insolitamente pieno. Altri due, compleramente inconsapevoli della richiesta di Virginia, erano venuti a farmi la stessa richiesta. Ciò era piuttosto inconsueto. Decisi di lasciarli procedere.

"L'insolito divenne ben presto sconvolgente. Tutti e tre, senza aver parlato l'un l'altro, si erano 'sentiti guidati' a leggere esattamente lo stesso passo: Geremia 6:16 - 'Così dice il Signore: fermatevi nelle strade e guardate, informatevi circa i sentieri del passato, dove sia strada buona, e prendetela, e troverete pace per le anime vostre'... "

A mio modesto avviso, il testo "informatevi circa i sentieri del passato, dove sia strada buona" sarebbe distinto e anche appropriato da incorporare nel logo e nella pubblicità della tua chiesa. Eppure non l'ho mai visto usare prima d'ora.

 

Che cos'è che è più dolce del miele?

 

L'aceto gratuito. Una missione sta usando letteratura gratuita per fare marketing della propria missione. Ho trovato quanto segue sul loro sito web, alla voce "Sforzi di evangelizzazione e di missione":

"Facendo visite ad agenti immobiliari, abbiamo trovato un distributore di espositori per giornali, che ci ha regalato un vecchio espositore che aveva bisogno di essere riparato e riverniciato. Abbiamo riempito l'espositore con copie di The Christian Activist [n.d.t.: una rivista di opinione ortodossa, apparsa negli anni '90], ciascuna con l'etichetta del nostro indirizzo e una piccola mappa dei dintorni della chiesa. Il nostro progetto è di spostare l'espositore su base settimanale in uno a turno fra quattro luoghi, presso l'università e il centro della città!"

Mi piace l'idea. La gente che legge The Christian Activist dovrebbe essere la prima a interessarsi della loro missione.

 

Che dire di una campagna postale diretta?

 

Quando sono andato in pensione, volevo passare le informazioni sulle strategie di crescita delle chiese alle missioni ortodosse. Avevo visto alcune missioni fallire, e credevo che alcune di loro sarebbero sopravvissute, se avessero messo in pratica alcune strategie collaudate di crescita di cui avevo letto.

Il solo modo fattibile che potevo pensare per passare questa informazione alle Missioni ortodosse era di scrivere loro.

Ora, chiaramente, avevo un netto svantaggio mentre spedivo le mie lettere. Chi ero io, un laico, che scrivevo a preti ortodossi dicendo loro come gestire le loro missioni? Non avevo (e tuttora non ho) alcuna credenziale come "esperto" in questo campo.

Quando ho scritto le mie lettere, ho dovuto presumere che il lettore fosse interessato al tema della crescita delle missioni. Anche così, se avessi cercato di "mettermi in cattedra", ero sicuro che la mia lettera sarebbe finita nel cestino della carta straccia prima che il lettore avesse letto mezza pagina. Invece, ho scritto delle mie esperienze personali e ho riferito ciò che ho letto. Ho cercato di scrivere in uno stile allegro e personale, abbastanza interessante per mantenere l'attenzione del lettore fino alla fine della lettera. Questo era il miglior modo che riuscivo a pensare per far circolare l'informazione su "ciò che funziona e ciò che non funziona".

Non ho mai contato sul fatto che, solo perché spedivo una lettera, questa venisse letta dal principio alla fine. Dovevo presumere che il mio lettore designato ricevesse una gran quantità di posta-spazzatura, proprio come chiunque altro - e che gettasse via un sacco di lettere senza aprirle.

Dunque, il primo obiettivo era di fare in modo che il soggetto aprisse la lettera - e che leggesse il primo paragrafo. Questo era tutto ciò che cercavo di ottenere. Solo perché il destinatario apriva la lettera, non c'era alcuna garanzia che l'avrebbe letta tutta. Una volta letto il primo paragrafo, avrebbe probabilmente deciso a quel punto se continuare a leggere la lettera oppure "archiviarla".

Ora, il mio computer sa come fare il "mail merge" e la stampa di indirizzi sulle buste. Ma finché ricevo una risposta da uno dei destinatari, io

a) uso SEMPRE una busta di formato piccolo,

b) uso un francobollo **commemorativo** di posta prioritaria,

c) scrivo l'indirizzo **a mano**, rivolgendomi **a un individuo, ** e

d) uso un'etichetta decorativa **personale** con l'indirizzo del mittente.

Ho fiducia nel fatto che neppure uno dei destinatari butti via una mia lettera ancora chiusa. Vorranno tutti sapere perché quest'uomo sta scrivendo loro dalla California.

Il prossimo obiettivo è quello di "catturare" l'attenzione del lettore e far crescere il suo interesse nel primo paragrafo. In quasi tutte le mie lettere, le parole "crescita delle missioni ortodosse" appaiono nella prima frase. In pochi altri casi, appaiono comunque nel primo paragrafo. Ora, se sono interessato alla "crescita delle missioni ortodosse", e il destinatario è interessato alla "crescita delle missioni ortodosse", allora poteri essere in grado di stabilire un legame che gli faccia leggere il resto della lettera.

Tra il Marzo 1995 and January,1997 ho inviato 16 lettere di questo tipo. In questo periodo ho ricevuto alcune lettere molto carine che mi incoraggiavano a continuare nel mio "ministero". ma erano piuttosto poche rispetto alle dimensioni del mio indirizzario. Così, nel Novembre 1996, ho spedito un questionario in cui chiedevo se le mie lettere erano state utili e se il destinatario desiderava ricevere altre lettere che avrei potuto scrivere in futuro sul tema della crescita delle missioni ortodosse.

Dei 97 questionari che ho spedito:

28 destinatari hanno detto "Sì".

11 destinatari hanno detto "No".

2 lettere mi sono ritornate per destinatario trasferito.

56 lettere non hanno avuto risposta.

Ho avuto richieste di aggiungere altre due persone al mio indirizzario.

Diverse delle risposte "Sì" contenevano note di incoraggiamento molto belle.

Questi risultati erano molto meglio di quanto temessi, quasi buone quanto speravo, e probabilmente molto meglio di quanto meritassi. Nel mondo della pubblicità postale diretta, il 3%-5% di risposte positive è considerato "buono". Io avevo avuto una risposta positiva dal 28% dei miei lettori. Questo può sembrare fenomenale, ma come mi ha fatto notare uno dei destinatari, i miei lettori cercano di incoraggiare, non di scoraggiare. Inoltre, non avevo chiesto denaro.

Penso di avere mostrato adeguatamente come una campagna postale diretta possa essere seriamente considerata in un programma di crescita di una missione, anche se non ho alcuna informazione su una missione che ne abbia provata una.

Quando hai esaurito gli amici a cui rivolgerti, puoi provare a raggiungere i vicini scrivendo loro una lettera. Ecco alcuni pensieri generali:

-           Fa' in modo che chi scrive si rivolga alle persone della propria strada o del proprio quartiere. Ricevere una lettera da un vicino farà certamente aprire la lettera e leggere il primo paragrafo.

-           Determina con esattezza e in anticipo quale tipo di persona desideri raggiungere - e lo scopo che intendi ottenere - con quella lettera. Scivere a "chiunque" non influenzerà nessuno.

Quando parli ai tuoi amici, hai il vantaggio di lasciar loro sapere quali sono i tuoi interessi religiosi, e puoi dirigere di conseguenza la conversazione. Con una lettera, devi "selezionare" un interesse religioso e scrivere la lettera per fare appello a quel particolare interesse. Quindi spedisci la lettera agli abitanti dei dintorni, sperando che alcuni dei destinatari abbiano tale interesse.

Ovviamente, la maggior parte dei vostri vicini non avrà il tuo interesse religioso. Il trucco è di scrivere la lettera in tal modo che non sia offensiva per quanti non sono interessati.

Quando pensi a questi problemi, comprendi che queste lettere devono essere preparate con gran cura e rivedute in modo critico prima di essere spedite.

Un pensiero sugli "inserti": Resisti alla tentazione di includere un volantino, opuscolo o biglietto con la lettera. Perché? Perché il destinatario guarderà l'inserto - e giudicherà di cosa parla la lettera - decidendo cosa fare di essa - ancor prima di leggere il primo paragrafo della lettera.

Non cercare di risparmiare qualche soldo usando i privilegi postali della missione. Il problema dell'uso degli abbonamenti postali è che le lettere devono avere l'indirizzo della missione come mittente. Non sarà una lettera del tipo che si riceve da un amico o da un vicino. Questo fatto - e l'uso della classe postale degli abbonamenti - la etichetta come "posta-spazzatura". E la tratteranno di conseguenza.

 

Seminare in biblioteca

 

È stato detto che l'Ortodossia è il segreto meglio custodito in America. Sono d'accordo. E in larga parte, è colpa della stessa comunità ortodossa. Una delle prime domande che faccio a un nuovo venuto nell'Ortodossia è "Come hai saputo dell'Ortodossia per la prima volta?" Molte delle storie sono ai limiti dell'incredibile. Due che ricordo vivamente sono:

"Ero al volante una Domenica mattina, quando ho visto questa chiesa con una strana croce in cima. Qualcosa mi ha detto di fermarmi nel parcheggio..."

"Studiavo russo al college e ho chiesto dove avrei potuto trovare qualcuno che parla russo..."

Ebene, dov'è che un non ortodosso POTREBBE imparare qualcosa sull'Ortodossia (se non per un matrimonio)? A scuola? E in quale corso? Religioni comparate? Che cosa si insegna in questi corsi sull'Ortodossia? Scommetto che non lo sai - e scommetto che si insegnano dati davvero ingarbugliati. Chiedi a uno dei volontari di interessarsene.

Dove altro un non ortodosso POTREBBE imparare qualcosa sull'Ortodossia? Che dire di un libro? Hai dato un'occhiata a ciò che è in offera nelle librerie? Io sì. Ho controllato due delle più grandi. Nulla. (Ma avevano due scaffali di testi che parlavano di angeli.) Un altro aveva il testo di Timothy Ware [The Orthodox Church, una delle migliori intriduzioni in inglese all'Ortodossia]. Nient'altro.

Ma finora parlavo di librerie di interesse generale. Che dire delle librerie cristiane? Ne ho controllate cinque - nulla. Non soltanto nulla, ma due di loro non potevano nemmeno ordinare il testo di Timothy Ware.

Ebbene, resta sempre la biblioteca - e io vivo a una distanza ragionevole da quattro ampie biblioteche regionali, con molte succursali. Il numero di catalogazione della religione ortodossa è 281.9. Lì ho trovato qualcosa - ma non Ware, né alcun altro testo che raccomanderei a un non ortodosso interessato (tranne Meyendorff, The Orthodox Church, 1973, e Schmemann, The Historical Road of Eastern Orthodoxy, 1962). La maggior parte di quei testi, non li raccomanderei neppure all'ortodosso medio. Non mi aspetto che la tua biblioteca locale sia molto diversa.

Volevo vedere se potevo migliorare la situazione, così ho dato alla biblioteca regionale di Garden Grove quattro libri da mettere sui loro scaffali: The Orthodox Church, di Timothy Ware; These Truths We Hold, di un monaco del Monastero di San Tikhon; Becoming Orthodox, di Peter Gillquist; e Dancing Alone, di Frank Schaeffer.

(Di recente ho cercato di vedere cosa sia accaduto a questi libri. Tutti e quattro sono ora in una delle biblioteche succursali. Sembra che sia ora di donare un'altra serie.)

 

A pesca con la Rete

 

Congratulazioni! Ora hai un sito web! Ma ti sei mai chiesto chi verrà a visitarlo - e perché? O hai piuttosto fatto un sogno del genere "Se costruisci, la gente verrà."?

Chi può essere interessato al tuo sito web? Dagli una buona occhiata a mente fredda. Che cosa contiene? Chi è interessato a QUEL tipo di informazione? E perché? Se vuoi che i non ortodossi visitino la tua chiesa, il tuo sito web deve dirlo - enfaticamente. Devi avere qualcosa in vista e in fronte che dice "Benvenuti!" a quei non ortodossi.

E ti sei mai chiesto come qualcuno possa trovare il tuo sito web? Hai bisogno di sviluppare un programma per indurre i non ortodossi a visitare il tuo sito web. Ci sono molti siti che hanno "informazioni" sul'Ortodossia, e alcuni dicono "Benvenuti!" - ma non ho trovato una singola Chiesa o Missione che abbia fatto uno sforzo per invitare i non ortodossi a visitare il proprio sito web.

Ho letteralmente guardato ogni sito web con un link funzionante all'elenco delle parrocchie dell'Arcidiocesi Antiochena, della Chiesa Ortodossa in America, dell'Arcidiocesi Greca, e della Chiesa Ortodossa Russa all'Estero. Molti collegamenti erano non operativi. Per la maggior parte, i siti web si preoccupavano di apparire "carini", e davano poca importanza al proprio significato. Un sacco di icone che richiedono molto tempo per il download. Foto di congregazioni sorridenti. Musica. Orari delle funzioni. Liste di organizzazioni. Mappe delle località e indicazioni stradali. E oscuri collegamenti ad "altre informazioni ortodosse". Ma solo in pochi hanno preso in considerazione che forse avranno visitatori non ortodossi. Alcuni siti avevano un piccolo link a lato verso qualcosa chiamato "a proposito dell'Ortodossia" o equivalente.

 

Ho trovato alcuni siti web che DAVVERO, a mio parere, "parlano" ai non ortodossi. Ti raccomando di visitarli per vedere ciò che mi ha fatto una buona impressione. (Qui sono elencati in ordine alfabetico.)

http://www.forministry.com/Church/Home.asp?SiteId=29405SJAOC

http://www.holy-trin.org/

http://www.saintandrew.net/

http://www.st-justin-martyr.org/

http://www.stxenia.org/

http://www.westernorthodox.com/index.htm

 

Il metodo porta a porta

 

Il metodo porta a porta non sembra dare risultati. Sì, lo so che ho detto che l'approccio personale non solo funziona, ma che è praticamente la SOLA cosa che funziona! Gli studi in materia mostrano con regolarità che tra il 66% e il 75% delle persone che entrano a far parte di una nuova chiesa lo fanno perché sono stati invitati da parenti o amici.

Allora, perché il metodo porta a porta non dà risultati? La differenza sembra consistere nel fatto che la persona riceva qualcuno che conosce oppure uno straniero (che cerca di vendere qualcosa).

 

La Divina Liturgia: troppo, e troppo presto?

 

Alcuni non raccomandano di invitare gli amici non ortodossi alla Divina Liturgia come loro prima esposizione all'Ortodossia. È troppo sconvolgente per le loro abitudini. Prima studi biblici, poi seminari, classi di catechismo, quindi Vespri. I gruppi di studio biblico sono popolari tra i non ortodossi. Perché non tenere questi studi a modo loro - ma alla tua missione?

 

Seminari e conferenze

 

Quando scrivevo lettere sulla crescita delle missioni, ho udito spesso di chiese con eccellenti storie di crescita. Una chiesa greca era cresciuta da 57 famiglie nel 1977 a 1200 parrocchiani nel 1996. Il 45% della parrocchia non era ortodosso "dalla culla". Mi sono chiesto come hanno fatto questi "convertiti" a sapere dell'Ortodossia per la prima volta. E quanti altri ortodossi potenziale sono "là fuori" e passano tutta la vita senza un indizio che l'Ortodossia possa soddisfare le loro necessità spirituali, semplicemente perché non sanno nulla dell'Ortodossia? E, cosa più importante, come entrare in contatto con queste persone che "sono ortodosse, ma non sanno ancora di esserlo"?

Finché non ho visto questo volantino, non avevo saputo di alcuna singola chiesa o missione ortodossa che avesse mai avuto un programma formale o semi-formale che mirasse a dare ai non ortodossi nella comunità il messaggio dell'Ortodossia. Così, quando ho visto questo volantino, sapevo che avrei dovuto interessarmi di quel seminario!

 


Dovrei dirti qualcosa di questa chiesa al momento in cui ha sponsorizzato il seminario. Il volantino dice "Chiesa", ma a quel tempo St. Andrew non era altro che una missione con sede in un negozio (letteralmente!). Di fatto, era iniziata come una missione in "un" negozio, ma al momento del seminario ne occupava tre. Si trattava dei tipici locali che si vedono nella maggior parte di file di negozi - non molto larghi, ma piuttosto lunghi. Un'area di negozio era occupata dalla chiesa, l'area accanto era attrezzata come centro di riunioni sociali, e una terza (neppure adiacente alle altre due) era usata come scuola domenicale e area per i bambini.

Riverside non è nell'hinterland urbano. È a più di 130 chilometri dal centro di Los Angeles, con la cattedrale greco-ortodossa di Santa Sofia, la cattedrale antiochena di San Nicola, la cattedrale serbo-ortodossa di Santo Stefano, quella della Diocesi dell'Ovest della Chiesa Ortdossa in America, etc. Eppure questa piccola missione ha sponsorizzato il seminario, e non le chiese più grandi. Mi sono davvero chiesto come siano riusciti a farcela.

Ciò che soprattutto mi preoccupava era che St. Andrew riuscisse a far passare il proprio messaggio al pubblico previsto per Frank Schaeffer. Sapevo che il Sig. Schaeffer avrebbe parlato direttamente ai protestanti e ai cattolici nel pubblico. (Leggi il suo libro Dancing Alone.) QUELLA gente non avrebbe raccolto un volantino nel nartece della PROPRIA chiesa.

A prescindere dal numero di partecipanti, se il 95% del pubblico fosse stato composto di ortodossi giunti per dare il proprio "sostegno morale", il seminario sarebbe stato un fallimento totale.

La Missione di St. Andrew era organizzata e preparata per questo evento nel miglior modo possibile. Avevano programmi, cartoncini da compilare ("Come avete saputo di questo seminario", etc.), 2 videocamere, posti a sedere fino alla massima capacità in una sala con un ampio schermo TV, un'area per i bambini, spuntini di digiuno per le pause tra le sessioni, etc.

Alle 9:30 del mattino la chiesa era piena e c'erano persone in soprannumero. Dopo la preghiera introduttiva, il Sig. Schaeffer iniziò la sua conferenza chiedendo per alzata di mano chi era ortodosso e chi no. La stima era che il pubblico era diviso più o meno a metà. Così St. Andrew è riuscita a passare il proprio messaggio al pubblico a cui mira Frank Schaeffer! E per quanto riguarda il Sig. Schaeffer, il suo discorso era diretto solo a quella metà del pubblico.

Di fatto, il seminario con Frank Schaeffer è stato organizzato e gestito da persone che erano diventate ortodosse per scelta - incluso il prete. Costoro conoscevano l'importanza di entrare in contatto con i cristiani non ortodossi per dare loro informazioni sull'Ortodossia, dato che essi stessi sapevno che di informazioni del genere non ce ne sono molte in giro. Questi seminari erano chiaramente un mezzo efficace per raggiungere i non ortodossi, dato che molti dei parrocchiani erano stati introdotti all'Ortodossia per mezzo dei seminari precedenti.

La chiesa di St. Andrew ama usare i seminar come una strategia di crescita di missione ortodossa. Mi hanno detto che i seminari da loro tenuti sono probabilmente uno dei modi migliori - e in un certo modo, dei meno minacciosi - per introdurre la gente all'Ortodossia.

Là sanno che ci sono in giro molti cristiani che frquentano le proprie chiese ma che interiormente non si sentono in pace. C'è qualcosa che si agita nel loro cuore, ma onestamente non riescono a capire di cosa si tratta. Ma c'è qualcosa. E finché la Missione di St. Andrew - o qualsiasi altra missione o chiesa ortodossa - non inizia a fare qualcosa per raggiungere queste persone, non avrà termine questo scontento.

Lo scopo principale dei seminari a St. Andrew è di trovare queste persone per dire loro che l'Ortodossia è quel fondamento di fede che probabilmente stanno cercando. Non cercano di portarli al cuore della Liturgia dando loro tutto e subito. Un seminario è un modo per iniziare a condividere informazioni con queste persone, in modo che non sollevino obiezioni del tipo 'No, è troppo formale' o 'No, è troppo cattolico, non è quello che vogliamo'. Si tratta di un modo meno minaccioso di esporli all'Ortodossia.

Ma non sottovalutare lo sforzo e il talento richiesti per tenere un seminario di successo. I progetti per il seminario con Frank Schaeffer sono iniziati decidendo quali gruppi di persone avrebbero potuto essere rintracciati, e per quale scopo avrebbero dovuto rintracciarli. Hanno dovuto decidere che cosa far fare a Frank Schaeffer una volta arrivato lì, come sarebbe apparso il programma del seminario, e qual'era il modo più efficace per passare parola ai non ortodossi, così come agli ortodossi che avevano bisogno di ascoltare quello che Frank Schaeffer aveva da dire.

A quel tempo il rettore a St. Andrew era Padre Paul Finley - che era molto entusiasmato dal tema della crescita ed era in grado di trasmettere entusiasmo alla gente che lavorava con lui.

Padre Paul aveva avuto l'idea originale per questo seminario, dato che Frank Schaeffer è un indivisuo ben noto nei circoli Ortodossi a causa dei suoi libri, e anche in altre denominazioni e gruppi cristiani indipendenti a causa dei suoi genitori.

Quindi hanno iniziato a cercare il momento giusto per la visita di Frank. I gruppi locali di Aiuto alla Vita stavano programmando la loro annuale Marcia per la Vita, e avevano pensato di lasciar parlare per qualche minuto Frank Schaeffer prima della Marcia. Così, quello sembrava un momento strategico per farlo arrivare a tenere la conferenza alla chiesa, e fargli fare la mossa iniziale della Marcia per la Vita. In cambio, questo ha dato a St. Andrew un altro gruppo di persone con cui entrare in contatto a livello locale, partecipando alla Marcia.

Padre Paul era la persona di collegamento tra St. Andrew e i gruppi di Aiuto alla Vita per coordinare le attività di Frank in quel fine settimana. Di fatto, una delle sessioni del seminario era specificamente dedicata al movimento per la vita e all'aborto - uno dei temi principali di cui Frank si occupa. E quella sera non ha neppure menzionato l'Ortodossia. Questo è stato fatto deliberatamente. Non si voleva che le persone dei gruppi di Aiuto alla Vita pensassero che si facesse loro propaganda dell'Ortodossia. Se non per il fatto che quella sessione del seminario si teneva in chiesa, di fronte all'iconostasi.

Il seminario era mirato in modo specifico alle persone non ortodosse provenienti dall'abiente di chiese indipendenti. Si è discusso ciò che è importante per queste persone: che cosa stanno cercando, e che cosa non stanno cercando? Il tema del seminario rifletteva queste decisioni.

La missione di St. Andrew sentiva di aver bisogno di percorrere tutte le strade possibili per raggiungere il loro pubblico mirato. Hanno pagato annunci pubblicitari, prodotto volantini da distribuire a mano, e poster da mettere in diversi luoghi commerciali dell'area. Si sono fatti pubblicità in periodici letti dalle persone che non vanno in chiesa, così come nei periodici letti dai frequentatori di chiese.

Di fatto, St. Andrew ha usato "molte" strade per passare parola. Il cartoncino di risposta che ai partecipanti è stato richiesto di compilare chiedeva "Come avete saputo di questa conferenza?". Le risposte includevano periodici quali il "Christian Times", "The Sun", "The Marketplace", e "The Press Enterprise", così come i più scontati "volantino", "bollettino parrocchiale", "poster", e "invito personale".

Era la prima volta che la missione di St. Andrew aveva fatto uno sforzo pubblicitario tanto ampio. Si è progettato di valutare i risultati dei cartoncini di risposta prima di programmare il prossimo seminario, per decidere cosa ha funzionato bene e cosa non ha funzionato bene, e perché.

89 dei partecipanti hanno compilato un cartoncino di risposta. Tutti i cartoncini di risposta sono stati analizzati e vagliati. È significativo che 24 delle 89 risposte indicavano "invito personale". Solo le voci "bollettino parrocchiale" e "volantino" avevano più risposte - rispettivamente 32 e 31.

C'erano 14 cartoncini di risposta che chiedevano informazioni su classi di catechismo, studi biblici, o altri temi. La missione se ne è bene presto occupata. Se c'era un numero di telefono, Padre Paul li ha chiamati di persona. Da questi contatti, sono venuti nuovi partecipanti alle lezioni informative.

Non illuderti, organizzare un seminario non solo richiede molto talento, progettazione e sforzo, ma richiede anche un sostanzioso impegno di fondi. Il bilancio a St. Andrew era molto aggressivo - circa 120 dollari di contributo annuale per ogni membro che firmava un impegno.

Ma come si sono resi conto Padre Paul e quasi tutti i membri del consiglio della chiesa, era il primo seminario mai lanciato da loro con qualcuno del calibro di Frank Schaeffer. Perciò hanno pensato che sarebbe stata una perdita se non avessero investito una somma ragionevole per  diffondere la notizia.

Sorprendentemente, non ci sono state forti obiezioni nell'impegnare così pochge persone a spendere così tanto denaro. Il comitato per il seminario aveva farro un progetto preliminare per diversi mesi prima di sottoporre il bilancio al consiglio. Nel frattempo, il comitato si era concentrato a identificare le persone che si intendeva raggiungere, le strade per raggiungerle, perché le si voleva raggiungere, quale messaggio trasmettere a queste persone in ogni segmento del seminario, e perché questi messaggi erano importanti per la crescita della missione.

Quando è giunto il tempo che il comitato per il seminario presentasse il progetto e il bilancio al consiglio (con molta preghiera), il consiglio si è reso conto di ciò che il seminario poteva fare - non solo per il breve termine di quel singolo seminario, ma per la crescita futura della missione. Hanno compreso che il futuro di St. Andrew era la crescita, e hanno approvato il bilancio.

Come curiosa appendice, ti dirò che ho chiesto dei futuri seminari a St. Andrew. Mi hanno detto che stavano cercando ogni altra opportunità di tenere seminari come questo. Non sanno se riusciranno ad avere ancora Frank, o se cercheranno qualcun altro. Ma chiunque sia, dovrà essere un convertito. I convertiti hanno certi processi di pensiero che fanno risuonare un accordo nel cuore di chi è in ricerca.

 

Mirare ai pastori protestanti

 

Metti i pastori protestanti locali nel tuo indirizzario per ogni evento che organizzi alla tua missione. Il risultato può essere sensazionale.

Il Dipartimento per le Missioni e l'Evangelizzazione (DME) dell'Arcidiocesi Antiochena, sotto la guida del Rev.mo Peter Gillquist, risponde alle richieste di informazioni sull'Ortodossia da parte di pastori protestanti insoddisfatti e delle loro congregazioni. Tra il 1988 e il 1999, il DME ha aiutato a fondare 62 nuove missioni. Dai dati del Novembre 1999, 32 di queste missioni sono divenute parrocchie a pieno titolo. E c'erano altre 12 missioni potenziali in vari stadi di cammino verso l'Ortodossia.

È significativo che quasi tutte queste nuove missioni siano quidate da ex pastori protestanti che hanno scelto di lasciare le loro precedenti affiliazioni e di entrare nell'Arcidiocesi Antiochena. Alcuni hanno compiuto il viaggio da soli, e altri hanno portato con loro la propria congregazione [o parte di essa].

Fare questo passo è costato ovviamente a queste persone - e alle loro famiglie - una grande difficoltà e una vera e propria agonia. Alcune delle storie di questi viaggi sono narrate nel libro Coming Home - Why Protestant Clergy are Becoming Orthodox.

Ci possono essere uno o più pastori protestanti nella tua area, che stanno considerando l'alternativa ortodossa. Fai sapere loro che sono i benvenuti.

Un pastore protestante aveva portato un certo numero dei suoi fedeli a sentire il seminario con Frank Schaeffer, di cui ho parlato al paragrafo precedente. Erano in quel processo di agonia in cui tentavano di determinare se lo Spirito Santo li stava guidando verso l'Ortodossia - o no. Ho parlato con una di questi fedeli, che mi ha parlato del suo lavoro come missionaria in Estremo Oriente, della sua visita al centro fondato da Francis ed Edith Schaeffer in Europa, dei suoi quattro figli che si alzavano alle 4 del mattino per un'ora di studio biblico prima di andare in chiesa alla funzione delle 6, e come la loro congregazione avesse ascoltato un nastro della Liturgia ortodossa, implorando la guida dello Spirito Santo.

Dopo il seminario con Frank Schaeffer il pastore protestante e la sua congregazione di 80 anime troncò i propri legami con le altre chiese del movimento Four Square Gospel, e fece il cammino per diventare una parrocchia ortodossa.

Questew cose hanno condotto i miei pensieri in un'altra direzione nel tema della crescita delle chiese ortodosse. Che cosa succederebbe se ci mettessimo deliberatamente a presentare il messaggio ortodosso ai pastori protestanti scontenti anziché al laico individuale? Se solo l'1% dei pastori protestanti da noi avvicinati venisse all'Ortodossia, ma portando le loro congregazioni con loro, il "tasso di successo" di un simile programma missionario darebbe fenomenale. Così ho chiesto a St. Andrew se ci fosse stato un particolare sforzo di entrare in contatto con i capi spirituali protestanti dell'area.

Mi è stato detto che Padre Paul aveva inviato una lettera e un volantino ai pastori delle chiese non ortodosse nell'area. A St. Andrew si sapeva che nella maggior parte dei casi i pastori non avrebbero passato tale informazione alle loro congregazioni. Ma era una cosa che poteva suscitare il loro interesse e fare in modo che questi pastori sapessero dove si trova St. Andrew.

A St. Andrew di fatto si è seriamente considerato di far tenere a Frank Schaeffer un discorso a un "pranzo dei pastori" il sabato mattino. Ma alla fine si è deciso di non farlo per due ragioni: non sembrava adattarsi al programma generale, e non si poteva vedere come misurare il "successo" di una simile riunione. Ma il concetto è ancora ben vivo, e portanno realizzarlo in futuro.

Personalmente, penso che l'idea di tenere un seminario per pastori protestanti vale davvero la pena essere realizzata. Ma mi sembra una cosa che andrebbe sponsorizzata a livello diocesano o di cattedrale. La sola ragione per cui la includo in questa guida è che non voglio che si perda la brillante idea della missione di St. Andrew.

 

Non ti ho visto in TV?

 

Una chiesa e una missione mi hanno riferitoche usano la televisione come strumento di crescita.

La Chiesa ortodossa di San Luca a Palos Hills, in Illinois, ha un programma aggressivo di Crescita ed Evangelizzazione, ed è cresciuta a un tasso di oltre il 10% all'anno. Nel Febbraio del 1999, avevano oltre 100 adulti nella congregazione.

Nel Dicembre 1996, hanno prodotto uno spot video di 30 secondi del tutto originale, mirato a promuovere la Chiesa di San Luca. Il Sig. Lee Kopulos, presidente del Gruppo di Crescita ed Evangelizzazione, è stato tanto gentile da inviarmene una copia. È fatto in modo molto professionale.

Il video si apre con la posa di un'icona di Cristo e la domanda "Vi siete mai chiesti che cosa sia accaduto alla Chiesa del Nuovo Testamento?". Mentre una voce di narratore racconta la tradizione ininterrotta della Chiesa Ortodossa, il video fornisce pose di altre icone sull'iconostasi, il tavolo della preparazione delle offerte, una vista dell'edificio della Chiesa di San Luca, e termina con una posa di Padre Andrew Harrison che dice "Venite, e vedrete". Tutto in 30 secondi.

Il Sig. Kopulos scrive: "La parte più dura è stata far stare tutto in 30 secondi. La voce del narratore è di un professionista non ortodosso che ha donato i suoi servizi. Ie riprese hanno richiesto un giorno intero, incluse sei prove per Padre Andrew. I responsabili della TV via cavo hanno risposto alle nostre ferme richieste di qualità professionale, dato che rappresentiamo TUTTE le chiese ortodosse locali. Abbiamo messo in onda lo spot di 30 secondi circa 6 volte al giorno per 13 settimane, al costo di circa 1300 dollari (più 600 dollari per la produzione - che non è caro). Abbiamo avuto 30 risposte, inclusa una richiesta di un battesimo, dopo il primo giorno di proiezione! Ritengo personalmente che sia stato un mezzo molto potente, e la cosa giusta da fare se hai i fondi. Il costo è davvero contenuto, a circa 3 dollari per ogni spot andato in onda.

 

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