CENTRO STORICO

e caratteristiche storico-ambientali di Sant'Eufemia a Maiella

a cura di Vincenzo Salvitti

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Il Centro Storico di S.Eufemia a Maiella è costituito da un insieme di borghi sorti in tempi diversi e con proprie specifiche caratteristiche nonché da varie contrade che formavano il circondario dell’abitato.

Le più importanti borgate di S.Eufemia  sono state e sono: Capo Croce; il Pesto; il Ponte di Santino, la Piazzetta, S.Matteo, il Ricciardi, S.Antonio, le Coste, Marr.sce..ll..e.,

Angolo di Capo Croce

La caratteristica unica ed esclusiva di S.Eufemia, a differenza degli altri centri agricoli, è costituita dal fatto che le case per abitazione e le stalle per gli animali sono  poste separatamente e tutte a distanza fra loro. Ogni contrada aveva pertanto il suo specifico gruppo di stalle poste in località limitrofe all'abitato. Così che  il Capo Croce  aveva le sue stalle nella zona della Campata, di S.Antonio e dell'Aia Vecchia; la Piazzetta e S.Matteo si appoggiavano all'Aia di Giorgio, all'Aia di Franceschillo e al Pesto; il Pesto stesso si serviva di stalle poco più in là mentre S.Matteo e il Ricciardi avevano le loro stalle alle Coste e a Fonte Rotola.

 Al tempo della civiltà contadina, tutto intorno al centro abitato vi erano delle località molto caratteristiche che fungevano da orti, campi irrigui e campi intensivamente coltivati denominate la Fonte di Santino, la Fonte Rotola, la Campata, l'Aia Vecchia, Zio Monaco, sotto il Mulino, Frascangella, Fosso Signorelli,  le Chiuse dell'Esattore e quelle di don Dito nonché  il Boschetto Grande e quello Piccolo. Questa suddivisione fra case e stalle si verificava anche nell’utilizzo delle aie per la trebbiatura del grano (Aia di S.Antonio, Aia Vecchia, Aia di Giorgio, Aia di Franceschillo, Aia delle Coste ecc.)

Vicolo del centro

Tutti questi elementi costituivano delle caratteristiche uniche  per S.Eufemia in raffronto agli altri centri urbani limitrofi della regione e rappresentavano ulteriori elementi di divisione fra la popolazione frazionandola in tanti piccoli clan chiusi e difficilmente penetrabili tra loro. Le suddivisioni predette, unitamente alla principale attività svolta dalla notte dei tempi costituita dalla pastorizia, sono stati gli elementi che hanno forgiato le peculiarità proprie dell’uomo di S.Eufemia (poco socievole, isolato, scontroso, diffidente, indifferente e restio a recepire le novità che di volta in volta si presentavano ma sempre disponibile ad aiutare il prossimo e a conservare dietro una apparente scorza di durezza i suoi  sentimenti di lealtà e disponibilità.).

Il nucleo abitato più antico del Centro Storico è costituito dall'insieme di case che circondano la Chiesa Parrocchiale di S.Bartolomeo  risalenti al 1500-1600; successivamente sorsero, verso la fine del 1700, l'insieme delle case poste nei dintorni della chiesetta di S.Matteo. 

Tetti 

Solo a cavallo fra il 1800 e il 1900, grazie alle rimesse dei numerosi emigranti verso il Nord e Sud America, il centro storico si è arricchito  delle contrade del Ricciardi e del Capo Croce. I primi emigranti di S.Eufemia non provvedevano solo a costruirsi la casa nel paese ma compravano anche disperatamente,  dalle pochissime famiglie agiate e dal vasto patrimonio terriero della Curia Vescovile, numerosi e aridi appezzamenti di terreno posti anche in zone impervie e sulle pendici della Maiella (Macere Piane, Colle di Tenda, Fonte Nera, Grotta Grivano ecc. ecc.(con i medesimi sacrifici avrebbero potuto comperare ricchi, irrigui e produttivi terreni del fondovalle ma tale alternativa possibile non rientrava nella mentalità e nella unicità del montanaro di S.Eufemia). 

  L'arco di Gianfelice 

La Parrocchia di S. Bartolomeo, erede dei possedimenti immobiliari della Chiesa aveva grandi quantità di terreni che erano anche i migliori per qualità e redditività. La gestione e l'amministrazione di tali immobili era affidata al parroco e ad una specifica Congrega di S.Bartolomeo che in un certo senso ha fatto la storia di S. Eufemia. (sarebbe interessante effettuare una ricerca mirata negli archivi della Curia vescovile di Chieti). 

La caratteristica e l’insieme estetico del vecchio Centro Storico è rappresentata da una serie di case tutte uguali fra loro sia internamente che esternamente che si affacciavano tutte su stretti vicoli chiamati ‘ruelle’. Tali caratteristiche sono dovute al fatto che S.Eufemia, durante tutta la sua esistenza, non ha mai avuto casati nobiliari ricchi e potenti 

Portone tipico

che potevano permettersi la realizzazione di castelli o semplicemente di case imponenti e sfarzose. Sono state pertanto realizzate delle case quasi tutte rettangolari con base di 4-5  per 8-9 metri e per lo più a tre piani, una affiancata all’altra (si da utilizzare i muri portanti in comune), con una gradinata che dal piano terra conduce al primo e secondo piano. Il piano terra era utilizzato per deposito attrezzi da lavoro e 'fondaco' per le provviste alimentari; il primo piano era utilizzato per la vita associata di tutta la famiglia (una grossa cucina con camino e “fornacella” con una specie di primitivo salotto e ripostiglio) e dove durante i lunghi e freddi inverni si trascorreva  il tempo in monotone e ripetitive faccende domestiche; il secondo piano, quasi sempre con due camere da letto e capienti ‘rr..nnall..’, dotati di   ‘ARMUAL…O’ e una o due  capienti cassa in legno ‘CA..S..SCIA’ ove conservare la biancheria e i vestiti migliori. Sulle volte delle camere da letto, d’inverno, erano posti ad essiccare grandi quantità di salumi e salsicce ‘…pp..nn..gh..ete..e…’ che costituivano anche e misuravano l’agiatezza delle singole famiglie.

Recentemente, a partire dagli anni 50 e 60, il vecchio Centro Storico ha subito profonde e radicali trasformazioni  che hanno modificato la sua estetica e la sua toponomastica in conseguenza delle trasformazioni sociali sopravvenute con la fine della civiltà contadina e l’affermarsi, con il benessere economico, del turismo di massa. 

 L'arco di S.Eufemia

Gran parte delle case di S.Eufemia sono diventate le seconde case di una piccola borghesia cittadina ed il Comune di S.Eufemia è stato costretto a lottizzare intere zone agricole (Campata e Fonte Rotola) per la realizzazione di villette a schiera tale e tanta era la pressione per ottenere una seconda casa ad uso turistico. Fino agli anni 50 in S.Eufemia vi erano 4 cantine, una locanda, due rivendite di alimentari e una di sali e tabacco, un ben fornito asilo infantile e una robusta scuola elementare; dagli anni '50 in poi, con l’accentuarsi dell’emigrazione, la fine dell’età contadina e l’espandersi del turismo sono via via diminuite le cantine, l’asilo è stato chiuso per mancanza di bimbi e successivamente anche le scuole elementari sono giunte al collasso. 

 Poggio tipico

Sono sorti tre nuovissimi alberghi, ristoranti, pizzerie, bar, discoteche, una farmacia e impianti sportivi di prim'ordine, il tutto per appagare le esigenze del turista. Quasi tutte le stalle sono state trasformate in graziose villette o riadattate a seconde case; la viabilità interna è migliorata e tutti i servizi hanno raggiunto un notevole livello qualitativo. 

Attualmente il Centro Storico e la popolazione di S.Eufemia si trovano in una fase involutiva dovuta al crepuscolo del turismo di massa, ad una lunga crisi economica che ha allontanato sempre più il turista da S.Eufemia, ed alla carenza di comodi collegamenti col fondovalle (10 anni di interruzione della Strada Statale per una frana) nonché dalle aspettative, finora vane, del Parco Nazionale delle Maiella.