No, la sperimentazione sugli animali non garantisce la vostra sicurezza, garantisce solo il lucro dei commercianti d'animali e dei laboratori quotati in Borsa. |
La sperimentazione su animali è sempre cruenta verso l'animale, e nella quasi totalità dei casi termina con la morte dell'animale usato come cavia, che viene "sacrificato" (gli sperimentatori non amano usare la parola "ucciso"). Gli animali vengono avvelenati per provare la tossicità di nuove sostanze chimiche, vengono fatti ammalare di cancro o altre malattie artificiali indotte per provare nuovi farmaci, passano la vita in piccola gabbie tra sofferenze inaudite. Nel corso di test cosmetici dei cani vengono costretti a ingoiare alcune sostanze finché non muoiono ( test di DL50 che determina il giusto dosaggio per uccidere il 50 % degli animali ), espongono dei topi, rasati e spalmati di creme solare, sotto lampade che li ustionano intensamente ( test di foto-sensibilità ), per settimane vengono applicati prodotti irritanti negli occhi di conigli (
test
di Draize ) con la conseguenza che urlano di dolore e si rompono la spina dorsale nel tentativo di difendersi. Gli animali raramente sono
anestetizzati ( ciò potrebbe falsare il risultati ... ) e sono sempre sacrificati alla fine dell'esperimento. Questa non è scienza, è una pratica medievale che fa ribellare qualunque persona dotata di un minimo di senso della giustizia.
Due terzi dei Premi Nobel di fisiologia e di medicina sono stati assegnati, dal 1901, a scienziati che hanno impiegato tecniche sostitutive alla sperimentazione animale : studio in vitro, coltura di cellule e tessuti... Sono gli studi epidemiologici, soprattutto, che hanno avuto l'impatto più importante sulla salute pubblica : il legame colesterolo-malattie cardiache ad esempio; o ancora la correlazione tra il fumo e il cancro fu scoperta molto prima che la popolazione fosse avvertita dai pericoli del tabagismo solo perché la sperimentazione animale non era ancora giunta alle stesse conclusioni ! Sono numerosi gli esempi di progressi avvenuti senza ricorre agli animali : la comprensione della circolazione sanguigna, dei gruppi sanguigni, del fattore Rh, il cloroformo, l'etere e l'ossido nitroso. In chirurgia, l'ablazione dell'appendice, l'estrazione dei calcoli renali, la tecnica operatoria dei bambini leucemici, le riparazione di anevrismi cardiaci e ernie inguinali, l'intervento della cataratta, le tecniche sterili nell'asepsi operatoria... In epidemiologia, la scoperta delle cause delle malattie cardiache e altre affezioni... Per le ormoni, l'identificazione e la purificazione dell'insulina per lottare contro il diabete. Tra i farmaci, i beta-bloccanti per la pressione arteriosa, la digitalina in caso di infarto, la morfina contro il dolore, la chinina contro la malaria e l'acido acetilsalicilico, ingrediente attivo dell'aspirina. La protesi dell'anca fu inventata da John Chamiey ( e tutt'ora un riferimento per gli ortopedici ), il quale si rifiutava di sperimentare sugli animali. I primi farmaci efficaci contro la leucemia infantile acuta apparirono negli anni '40 grazie a degli studi clinici effettuati su dei pazienti. Il cromoglicate del sodio, per prevenire l'asma, fu scoperto da un medico, senza sperimentazione animale. |
In molti casi, i risultati della vivisezione hanno ritardato le scoperte. Quella della trasfusione sanguigna di 200 anni, o quella dei trapianti di cornee ad esempio. |
Le sostanze chimiche non agiscono allo stesso modo sugli animali e sull'uomo ! |
Per poter vendere un nuovo farmaco o cosmetico, un'azienda farmaceutica deve, per legge, seguire un iter composto di 3 passi : 1 ) Sperimentazione del farmaco su animali. 2 ) Sperimentazione su "volontari" sani per provare i possibili effetti collaterali negativi, cioè "quanto fa male" (i volontari in realtà sono pagati profumatamente). Si tratta di un campione molto piccolo, 10-15 persone ogni volta, che non può fornire dati statisticamente significativi.3) Sperimentazione sui malati negli ospedali, per valutare gli effetti terapeutici, vale a dire "quanto fa bene". In questo caso le cavie umane sono qualche decina, sempre troppo pochi per avere dei dati statisticamente significativi. |
Al termine dell'iter, il farmaco viene venduto e il consumatore finale diventa la vera, inconsapevole cavia : solo durante questa fase si ha un campione statisticamente significativo di cavie umane. Infatti, dopo qualche mese o anno di permanenza sul mercato, moltissimi farmaci vengono ritirati in quanto pericolosi, o vengono segnalati nuovi effetti collaterali gravi nel foglietto illustrativo, mai emersi dai test su animali. Negli usa, le malattie iatrogene (cioè quelle causate dagli effetti collaterali dei farmaci) sono la quarta causa di morte. La legge stessa ammette implicitamente che i test su animali sono del tutto irrilevanti ai fini di valutare l'effetto di un farmaco sugli umani: infatti, se il primo passo dà risultati negativi - il farmaco provoca effetti collaterali gravi o la morte, negli animali sotto test - si prosegue comunque, per legge, al secondo passo, il test sui volontari sani. Il risultato del primo passo non è assolutamente vincolante per passare al secondo. Negli anni 2001-2002, il Dr. J. Horn e i suoi colleghi svolsero due grosse ricerche di raccolta dati: in una raccolsero risultati ottenuti sperimentando su 6468 esseri umani in 22 diverse sperimentazioni; in un'altra raccolsero i corrispondenti risultati ottenuti su animali. Il confronto diede esiti sorprendenti: i test su animali e quelli sugli esseri umani vengono effettuati simultaneamente, palese logica dimostrazione che i test su animali non sono considerati validi neanche da coloro che li compiono. |
Ciba-Geigy, uno dei più grandi laboratori farmaceutici mondiali, ha ammesso che, dopo i test clinici effettuati su esseri umani, ha dovuto ritirare il 95% dei medicinali, i quali tuttavia avevano superato senza problemi lo stadio dei test su animali ! |
L'animale non è un buon "materiale" di sperimentazione. Soffre, spesso, per numerosi "motivi" discutibili, ma soffre maggiormente e più a lungo nei laboratori. Conosciamo già lo spavento dei gatti e dei cani durante le visite dal veterinario. figuriamoci senza il conforto di un padrone al loro fianco ! Ora immaginate un gatto con elettrodi conficcati nel cranio per alcuni mesi, o un cane costretto a mangiare prodotti chimici per dei test tossicologici di 52 settimane... La vivisezione sarebbe moralmente condannabile anche se fosse indispensabile. Ma non lo è, perché gli animali non rappresentano la giusta scelta scientifica. Se dei poveri animali sono sacrificati, non lo sono per il bene dell'umanità ma per il profitto dei fornitori di animali da laboratorio e di alcune grosse aziende che hanno degli interessi evidenti in tutto questo commercio medico-farmaceutico. Lo dicono loro stessi I test su animali sono praticamente inutili dal punto di vista scientifico, ma utili nell'offrire un certo grado di difesa dalle affermazioni del pubblico riguardo al fatto che non vengono effettuati test adeguati per i farmaci. In altri termini, si sta facendo 'qualcosa', sebbene non sia la cosa giusta". (Dr. P. Lewis, Drugs and Pregnancy - Churchill Livingstone) La casa farmaceutica Lilly ha sviluppato una terapia per l'osteoporosi dovuta alla menopausa, chiamata Forteo. Per due anni il farmaco fu iniettato nei ratti. Metà dei ratti maschi e un terzo delle femmine svilupparono osteosarcomi (cancro alle ossa) e morirono. La Lilly affermò che i risultati non potevano essere applicati alle persone perchè le ossa dei ratti si sviluppano in maniera diversa. (The Campaigner, Notiziario NAVS, dicembre 2001) I test di cancerogenicità su animali per i nuovi farmaci sono inaccurati, spesso privi di significato e generalmente fuorvianti. (Dr. John Griffin, Direttore dell'Associazione dell'Industria Farmaceutica Britannica, 1991) "... nessuna delle specie oggi utilizzate, incluse le scimmie, somigliano all'uomo sotto tutti i punti di vista... E' evidente che il grado di similitudine all'uomo esibito da una data specie varia da una sostanza sotto test a un'altra". (National Academy of Science, "Principles for Evaluating Chemicals in the Environment", 1997) La sperimentazione animale complica e falsa i dati. Lo stress e la disperazione degli animali rinchiusi in un laboratorio per anni ( a volte per tutta la loro vita ) possono falsare i risultati. Allo stesso modo le differenze di età, di sesso, di regime alimentare, persino la lettiera ! I risultati di un test perfettamente identico possono variare da un laboratori all'altro, anche da un ora all'altra. Inoltre, gli anestetizzanti sono responsabili di risposte variabili, in campo tossicologico in particolare. Ma i ricercatori hanno trovato il modo di schivare il problema : nonostante la legge rende i test obbligatori, salvo eccezioni ( quelli sul dolore e sugli antagici, appunto ! ), ne fanno a meno, discretamente. E se gli animali soffrono, chi andrà a raccontarlo ? Gli studi sulla carenza materna, durante i quali delle scimmie vengono sottratte alle mamme poi maltrattate, costituiscono un incredibile sprecco. La conclusione di questi studi, ovvero i maltrattamenti e la mancanza delle attenzioni materne, è poco meno dela scoperta dell'acqua calda ! Non sono assolutamente giustificati né la sofferenza di numerosi animali né l'impiego di milioni di euro. Nel frattempo, sono tagliate le spese per i programmi di aiuto e sostegno ai bambini maltrattati ! Infine, punto capitale del discorso, la sperimentazione animale induce le malattie in modo artificiale. Ben diverso è ciò che avviene allo stato naturale : un cancro "programmato" non corrispondo a quello apparso spontaneamente... Molti pensano che, malgrado tutto, la sperimentazione animale sia una garanzia di serietà e di sicurezza per il genere umano. Se fosse vero, non ci sarebbero così tanti incidenti e farmaci ritirati dal mercato. Uno studio recente, durato 7 anni, realizzato dalla rispettabile Università di Uppsala ( Svezia ), raccogliendo gli esiti di 84 laboratori internazionali, ha dimostrato che i test di innocuità dei farmaci anti-AIDS effettuati su altre specie sono meno attendibili che quelli effettuati su cellule umane. Utilizzando metodi sostitutivi, lo studio ha fatto evidenziare un miglioramento del 50% nelle previsioni di tossicità rispetto alla sperimentazione su animali interi, vivi. In conclusione La sperimentazione animale è un male non necessario. A causa di un metodo che non funge correttamente la sua finalità scientifica, qualsiasi prodotto nocivo per l'uomo, ma non per la cavia, arriva sul mercato, e non solo per i farmaci ! Quanti fungicidi, insetticidi, pesticidi, o diserbanti sarebbero tolti dal commercio se si sapesse veramente a che punto sono nocivi per l'ambiente e i consumatori di prodotti agricoli ? E quanti additivi alimentari sono, in realtà, cancerogeni ? Eppure tutti sono stati testati da "professionisti". Oggi è tecnicamente possibile, scientificamente auspicabile e moralmente necessario, fare a meno della sperimentazione animale. Le statistiche dicono tutte che i cancri sono in aumento. I potenti produttori chimici hanno troppo da perdere per tollerare che dei metodi alternativi, più affidabili, vengano rimettere in causa il loro business. E anziché investire nella prevenzione, i mercati sono invasi da prodotti nocivi, e se ne vendono altri per curare i mali causati dai primi... Ricordatevelo la prossima volta che farete una donazione per la ricerca scientifica ! Elaborazione e traduzione a cura di René Maire da documenti forniti da Samir Mejri |