Quartiere di San Donato

Inoltrandosi dietro ciò che è rimasto della antiche mura ci si può avventurare nella  lunghissima via, parallela al corso Vittorio Emanuele, chiamata ancora oggi "Carrera Longa" o via Lamarmora.

Il quartiere in questione, "San Donato", prende il nome dalla chiesa ivi ubicata e rappresenta una zona tra le più antiche e caratteristiche della città.

Salendo lungo la via, troviamo stradine dai nomi curiosi che rivelano la fantasia degli antichi sassaresi. 

La casa di Maramaldo in via Lamarmora

Si può citare, ad esempio, la via Godimondo, la cui denominazione è ancora controversa; forse il curioso nome era legato all’immunità goduta da quegli abitanti durante una tremenda peste, ma non è certo.

Allo sguardo più attento del passante non possono sfuggire le vecchie case patrizie, alcune dotate ancora di ferri portafiaccola e di archetti di controspinta. 

La chiesa di San Donato rappresenta uno dei più bei monumenti d’architettura religiosa dei secoli XIII-XIV-XVII.

Della prima chiesa rimane solamente una parte della facciata e il fianco laterale che si estende sulla via Lamarmora. La restante parte, infatti, fu demolita e ricostruita verso la fine del XVII secolo.

Nel rione, a breve distanza dalla chiesa di San Donato si trova la chiesa di San Sisto, detta anticamente "Carrer de Sanct Sixto". Dell'antica chiesa del XIII secolo non esiste traccia, poichè essa fu completamente ricostruita nel 1848.

vicolo Godimondo

Proseguendo nel nostro itinerario incontriamo l'affascinante "Corte Larga" e strette viuzze il cui nome rivela ancora l’antico amore che i sassaresi avevano per i fiori: "via del Fiore Bianco, Rosso, Verde, Rosa, Viola". 

Continuando a percorrere la via Lamarmora si arriva all’incrocio con la Via Rosello, una delle stradine più animate del quartiere; un tempo era chiamata "l’Argenteria" perché vi erano le botteghe di artigiani d’oggetti d’argento. Stessa origine hanno i nomi di via Ramai e traversa Organai.

Alla fine della via Rosello, dove un tempo sorgeva l'omonima porta, si trova l'antica Frumentaria, edificio del XVI secolo adibito a deposito del grano e oggi completamente ristrutturato con l'intenzione di farne un museo della città di Sassari o un luogo per manifestazioni culturali.

 

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