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IL MOMENTO DELLA CATECHESI:  IO CREDO      6

 

PERCHE’ CI SONO GLI ATEI?

 

Nel secolo scorso c’è stato in molte parti del mondo un rifiuto piuttosto massiccio di Dio. Oggi molti affermano con molta schiettezza di essere “atei”, cioè di non credere in Dio. Altri, o più cautamente, o solo per non compromettersi, si dicono “agnostici”: semplicemente non sanno. Ci sono motivi abbastanza seri per il loro punto di vista.

esaminiamo brevemente alcuni di questi motivi.

 

“LA SCIENZA È CONTRO LA RELIGIONE”

 

Fin da quando Galileo ha affermato che la terra è rotonda, la religione e la scienza hanno avuto la tendenza a guardare ognuna il lato sbagliato dell’altra. Molti grandi scienziati furono e sono cristiani. Però, la vecchia concezione del mondo, con il cielo “sopra” e l’inferno “sotto”, è durata a lungo. Così come la credenza che Dio avrebbe creato il mondo in sei giorni esatti. Sembrava che la Bibbia fosse contraria alla ragione e alla scienza; a loro volta la ragione e la scienza sembravano smentire la Bibbia.

 

“Perché Dio permette le guerre?”

 

Gli atei dicono: “Se Dio esiste realmente, perché non impedisce sofferenze e disastri?”.

Molti combattenti della seconda guerra mondiale hanno perduto la fede e sono tornati delusi quanto all’esistenza di un Dio personale e amoroso.

“Non c’è più bisogno di Dio”. In tempi passati, Dio era la migliore speranza in tutto, da quella di ottenere un buon raccolto a quella di far  crescere bimbi sani. A poco a poco, però, col crescere delle scienze umane e del progresso, Dio non è più apparso necessario in fatto di cibo e di fertilità. Oggi, l’uomo appare capace di controllare tutto (o quasi!). Le malattie sono curate nei centri sanitari e le depressioni sono vinte dallo psichiatra. i giovani specialmente trovano che Dio non è necessario nella loro vita entusiasmante e movimentata.

 

“LA RELIGIONE È STRUMENTALIZZATA”

 

i rivoluzionari contestano la fede in Dio perché secondo loro, la religione è stata strumentalizzata per sopprimere la libertà e il progresso. La Chiesa è servita di appoggio al potere costituito ed ha salvaguardato le posizioni di privilegio.

Secondo Cari Marx “la religione è l’oppio del popolo”: narcotizza e illude la gente.

 

“LA CHIESA È PIENA DI IPOCRITI”

 

Alcuni abbandonano Dio appellandosi al triste comportamento di molti cristiani. Dicono di rispettare Cristo ma non riescono a vederne un immagine o un eco nella vita della chiesa locale.

 

CHE COSA DIRE ?

 

Alcuni o tutti questi argomenti provano che Dio non esiste? Niente affatto!

 

LA SCIENZA

 

Non esiste un conflitto di fondo tra la scienza e la Bibbia. La scienza moderna è nata e si è sviluppata in gran parte, per opera di cristiani impegnati. E’ stata la fede in un Dio personale e creatore a spingerli a cercare l’ordine e il significato dell’universo. E se è pur vero che ci sono state intransigenze, oggi queste, in gran parte, sono superate.

La lotta di Darwin contro il racconto biblico della creazione è durata a lungo, ma non si trattava della lotta della scienza contro la religione. Oggi, l’evoluzione non è più la concezione filosofica globale della vita che si credeva una volta. Se essa fa parte del meccanismo usato da Dio nella creazione, i cristiani possono dare gloria a Dio per le cose meravigliose che la scienza ha scoperto.

 

LA SOFFERENZA

 

i problemi della sofferenza hanno sempre fornito molti argomenti agli atei. Però, come c’è il problema del male, c’è anche il problema del bene! Come spieghiamo l’amore, la sicurezza, la felicità, qual è il loro il significato? Il filosofo Kant disse: “Non si può dimostrare l’esistenza di Dio ma neanche l’ateismo”. Soltanto il cristianesimo dà un significato sia al bene che al male.

 

LO SFRUTTAMENTO

 

Karl Marx ha ragione nei dire che la religione può essere usata per sfruttare le masse. Ma non lo deve essere. Un’autentica fede in Dio può portare libertà e sviluppo sia agli individui che ai popoli. Forse oggi il vero oppio del popolo è proprio il materialismo.

 

UNA PERSONA SENSATA PUO’ CREDERE IN DIO?

 

La risposta e si”. E non deve compiere un suicidio intellettuale o fare un salto nel totalmente buio. La fede impegnata sorge da una profonda riflessione. Coloro che hanno fede non vanno contro la ragione, né contro l’esperienza. Anzi, proprio la ragione e l’esperienza li muovono verso la fede. La fede è ragionevole in quanto dà senso alla realtà. E’ aderente ai fatti.

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