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IL MOMENTO DELLA CATECHESI: IO CREDO  10

 

 

Iniziamo una parte del Credo essenziale per noi cristiani: “Credo in Gesù Cristo”. Questo tema può essere affrontato in modi molto diversi, a seconda delle esigenze, delle conoscenze. Noi cercheremo nel modo più semplice di conoscere meglio Gesù per sentirlo centro vivo della nostra fede. E’ indubbio che Gesù ha avuto un fortissimo influsso sul mondo. A Lui hanno guardato almeno due millenni di storia. A Lui si sono rivolti con attenzioni diverse, Ebrei, Musulmani, Atei, Agnostici. “Cristiani” hanno influenzato intere culture.

Gli insegnamenti di Gesù e la sua attenzione ai poveri e ai malati hanno dato vita ai servizi sociali, a molti ospedali, a scuole e collegi.

 

 

COME SAPERE QUALCOSA SU GESU’?

 

I quattro vangeli.

Le nostre principali fonti di conoscenza di Gesù sono quattro diversi racconti scritti, conosciuti come “vangeli” o storie recanti “la buona novella”. Perché abbiamo bisogno di quattro diversi racconti della vita di Gesù, quando uno certamente basterebbe?

li vantaggio di avere quattro vangeli, è che ci danno quattro diverse angolature della vita di Gesù. Attualmente, in tutti i tipi di indagine sugli incidenti, bisogna raccogliere i diversi punti di vista dei testimoni per avere una visione completa dell’accaduto. Queste testimonianze saranno diverse nei dettagli, ma fondamentalmente riportano lo stesso evento e insieme ne danno una visione più completa. Così i quattro vangeli ci danno una descrizione delle parole, degli atti e del carattere di Gesù.

 

Lo scopo degli evangelisti

Ogni scrittore dà il suo stampo caratteristico al racconto.

I vangeli di Matteo, Marco e Luca sono chiamati “sinottici” perché presentano il racconto da un punto di vista simile.

Marco fu il primo a scrivere, forse basandosi sulle informazioni fornite dall’apostolo Pietro; il suo vangelo è vivo e dinamico.

Matteo e Luca utilizzano molto del materiale di Marco, elaborandolo e aggiungendo altro materiale utile ai loro interessi specifici.

Matteo voleva dimostrare come Gesù avesse adempiuto alle profezie dell’Antico Testamento.

Luca voleva rispondere alle domande e ai dubbi di quelli che desideravano seriamente conoscere Gesù. L’approccio di Giovanni è diverso: egli seleziona il materiale per mettere in risalto il significato più profondo della venuta del Cristo.

Fondamentalmente tutti mirano allo stesso fine.

Giovanni così lo descrive: “molti altri segni fece Gesù in presenza dei suoi discepoli, ma non sono stati scritti in questo libro. Questi sono stati scritti, perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio e perché credendo, abbiate la vita nel suo nome”. (Gv 20,30-31)

 

Scrittori non cristiani

Le nostre principali fonti di conoscenza di Gesù vengono da scrittori cristiani e specialmente dal nuovo testamento stesso. Ma qualche scrittore al di fuori della Chiesa parla di lui? Ovviamente la nascita, la vita e la morte del fondatore di quella che era allora solamente un’altra setta Ebraica non interessavano molto gli storici e gli scrittori dell’impero romano. Eppure molti autori del tempo fanno riferimento a Gesù e due di loro, vissuti nel secolo della nascita di Gesù, sono particolarmente interessanti.

 

Giuseppe Flavio

Giuseppe era un cinico storico ebreo che divenne membro dell’apparato statale romano. Non era ben disposto verso la nascente fede cristiana. Piuttosto il contrario. Nella sua opera intitolata Antichità giudaiche, egli riporta le seguenti informazioni su Gesù:

In quel tempo c’era un uomo saggio chiamato Gesù. Si comportava bene e si diceva in giro che fosse virtuoso. Molti giudei e abitanti di altre nazioni divennero suoi discepoli. Pilato lo condannò a morte per crocifissione. Quelli che erano divenuti suoi discepoli restarono tali. Essi affermarono che egli era apparso loro tre giorni dopo la crocifissione e che era vivo.

 

Ecco dunque uno scrittore non cristiano che ci dice che Gesù è vissuto, ha fatto del bene, ha avuto un seguito, ha sofferto, è morto ed è stato rivisto vivo.

Giuseppe, non essendo cristiano, non aveva nessun interesse personale; eppure la sua testimonianza è sostanzialmente concorde con quella dei quattro vangeli.

 

Tacito

Tacito era uno storico romano sposato con la figlia del governatore della Britannia. In uno dei suoi scritti, egli cita l’esecuzione di Gesù su ordine di Ponzio Pilato. Nel 115 d. C. egli, attesta la persecuzione dei cristiani a Roma per opera dell’imperatore Nerone. Questo è il suo racconto:

Nerone... punì con sua raffinatezza di crudeltà una classe odiata per i suoi abomini; essa è formata da quelli che sono comunemente chiamati cristiani. Cristo, dal quale deriva loro il nome, fu messo a morte dal procuratore Ponzio Pilato durante il regno di Tiberio.

 

Come sappiamo qualche cosa riguardo a Gesù.

Così, attraverso gli scritti dei primi cristiani e di almeno due autori al di fuori della chiesa, possiamo conoscere la vita e le parole di Gesù. La nostra conoscenza di Gesù è tutt’altro che dubbia o incerta. Studi critici sui vangeli hanno dimostrato che, benché non possiamo provare al di là di ogni dubbio la verità di ogni minimo particolare, essi contengono un nucleo attendibile di informazioni storiche su Gesù.

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