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IL MOMENTO DELLA CATECHESI: IO CREDO  17

 

LA CHIAMATA DEI DISCEPOLI

 

Sin dall’inizio del suo ministero, Gesù comincia a chiamare degli individui affinché lo seguano. Questi seguaci sono conosciuti come i suoi discepoli.

In seguito Gesù sceglie dodici di questi discepoli per formare una cerchia ristretta che sarà con lui quasi costantemente nel corso del suo ministero. Sembra che Gesù vedesse l’evento della scelta dei dodici come d’importanza cruciale per il successo della sua missione. Luca descrive così la notte che precede questo evento: “In quei giorni Gesù se ne andò sulla montagna a pregare e passò la notte in orazione” (Lc 6,12).

Ma perché Gesù chiama questi dodici apostoli?

Il racconto di Marco ci fornisce la risposta: “Ne costituì Dodici che stessero con lui e anche per mandarli a predicare e perché avessero il potere di scacciare i demoni” (Mc 3,14-15). Dovevano stare in compagnia di Gesù. Dovevano essere “mandati” a predicare (la parola “apostolo” significa letteralmente “colui che è mandato”). Gesù avrebbe dato loro la sua autorità contro le forze del male. In altre parole, Gesù li avrebbe preparati a compiere il suo stesso lavoro.

 

CHI ERANO I DODICI APOSTOLI?

 

Simon Pietro era un pescatore della Galilea quando Gesù lo chiamò perché fosse suo discepolo. Pietro era spesso avventato e impetuoso nelle sue azioni, ma la sua fede in Gesù era forte e fu il primo dei discepoli a riconoscere Gesù come “il messia, il Figlio del Dio vivente”. Durante l’ultima cena, Pietro dichiarò audacemente che non avrebbe mai abbandonato Gesù, ma solo qualche ora più tardi negò d’averlo mai conosciuto. Nonostante Pietro l’avesse rinnegato, Gesù volle incontrarlo dopo la risurrezione e gli affidò un ruolo importante nella chiesa primitiva. Era Pietro che predicava il giorno della Pentecoste, quando in tremila si unirono alla chiesa. Pietro fu uno dei primi a rendersi conto che il Vangelo era per tutti e non solo per gli Ebrei.

Andrea era il fratello di Pietro ed era, come lui, un pescatore. Originariamente era stato discepolo di Giovanni Battista, ma quando quest’ultimo dichiarò che Gesù era “l’Agnello di Dio”, Andrea e un altro discepolo cominciarono a seguire Gesù. Andrea fece incontrare Gesù a Simon Pietro. Giacomo era il fratello di Giovanni. Tutti e due erano pescatori. Gesù li soprannominò “figli del tuono” a causa della loro natura impetuosa. Una volta ad esempio essi volevano far discendere il fuoco dal cielo su un villaggio della Samaria che non aveva accolto Gesù, e chiesero anche a Gesù di riservare loro i posti migliori nel suo regno. Eppure Pietro, Giacomo e Giovanni formavano il gruppo che era più vicino a Gesù fra tutti i discepoli. Dopo la risurrezione di Gesù, Giacomo fu giustiziato da Erode Agrippa a causa della sua fede. Giovanni era forse il discepolo più vicino a Gesù. Sembra probabile che egli si riferisca a se stesso quando parla, nel vangelo che porta il suo nome, del “discepolo che Gesù amava”. Pietro e Giovanni si recarono insieme al sepolcro vuoto nella prima mattina di Pasqua, e Giovanni “vide e credette”. Con Pietro, Giovanni diresse la chiesa di Gerusalemme, e probabilmente scrisse le tre lettere e l’apocalisse che nel nuovo testamento sono collocate sotto il suo nome.

Filippo, Galileo, veniva da Betsaida. E’ menzionato poche volte nei vangeli, che riportano le sue domande riguardo all’identità di Gesù e allo scopo della sua venuta.

Bartolomeo può essere quel Natanaele che Filippo presentò a Gesù.

Matteo era un esattore delle tasse; lasciò il suo redditizio lavoro per seguire Gesù. Conosciuto anche come Levi, invitò Gesù a una festa nella propria casa, dove Gesù cominciò a incontrarsi con esattori delle imposte e con altri individui disprezzati dalla società Ebraica.

Tommaso è famoso soprattutto per avere rifiutato di credere alla risurrezione dopo che Gesù era apparso agli apostoli mentre egli era assente. Gesù apparve ancora, questa volta a tutti gli apostoli. La confessione di Tommaso: “Mio Signore e mio Dio” è il punto cruciale del vangelo di Giovanni.

Giacomo, figlio di Alfeo, può darsi che fosse il fratello minore di Giacomo e Giovanni.

Simone lo Zelota è probabile che facesse parte di un partito politico e religioso conosciuto più tardi come quello degli Zeloti.

Giuda, figlio di Giacomo, era conosciuto come Taddeo.

Giuda lscariota appare sempre ultimo nella lista dei discepoli chiamati da Gesù. E’ tristemente famoso per avere tradito Gesù guidando i nemici del Maestro nel posto dove sapeva che Gesù si sarebbe trovato durante la notte. Ma dopo aver tradito Gesù si sentì invadere dall’orrore e dal senso di colpa e si suicidò.

 

L’IMPORTANZA DEI DISCEPOLI

 

i dodici discepoli ebbero un ruolo molto importante nella vita e nell’opera di Gesù. Uno del gruppo, Giuda, lo tradì, ma gli altri gli rimasero fedeli e furono testimoni di tutto quello che aveva detto e fatto. Ogni cosa che sappiamo di Gesù è arrivata a noi grazie al loro impegno di discepoli. Dopo la morte e risurrezione di Gesù, i discepoli furono mobilitati dallo Spirito Santo per annunciare al mondo chi era stato Gesù e che cosa aveva compiuto. Senza di loro, il messaggio del cristianesimo non si sarebbe mai diffuso. Essi si rivelarono essenziali per la realizzazione dell’opera per la quale Gesù era venuto fra gli uomini.

 

ESSERE DISCEPOLI E’ VITALE OGGI

 

Per motivi simili, il nostro essere discepoli oggi è essenziale al lavoro di Dio nel mondo. La missione di Gesù Cristo nel mondo di oggi dipende dalla volontà dei cristiani di offrire le proprie risorse, tempo, energia, denaro al Cristo. Se la chiesa oggi è debole, lo è perché i cristiani non sono pronti a seguire Gesù con lo stesso impegno e slancio dei primi cristiani.

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