Torna a Scelta Profili Santi

TIMOTEO

 

Santo, Vescovo memoria liturgica al 26 gennaio

 

Tutte le notizie che noi abbiamo di Timoteo sono fondate e sicure proprio perché ci vengono o dal libro degli Atti degli Apostoli o dalle lettere del suo amico e padre spirituale S. Paolo. Il primo incontro tra l’Apostolo delle genti e Timoteo avviene a Listra dove Paolo e Barnaba avendo guarito uno storpio vengono scambiati per dei (Giove e Mercurio) scesi in Terra. (Atti 14,8—20). Paolo dissuade la folla ad offrire a lui e a Barnaba dei sacrifici e annuncia invece l’unico Dio di Gesù. Fra gli ascoltatori di Paolo c’è una nonna Loide e una mamma vedova, Eunice con suo figlio Timoteo. I tre dopo aver ascoltato e ospitato Paolo si convertono. Da allora è nata la sconfinata ammirazione e il devotissimo affetto di Timoteo per Paolo: Timoteo infatti fu testimone della rivolta degli abitanti di Listra che si avventarono su Paolo e lo lapidarono lasciandolo come morto. Paolo però, aiutato dai discepoli poté riprendersi (Atti 14,19—20). Nel secondo viaggio apostolico Paolo prese accanto a sé Timoteo. E, per rispetto ai Giudei lo fece circoncidere e poi lo fece ordinare. Da questo momento Timoteo accompagnerà Paolo nelle sue peregrinazioni apostoliche, si allontanerà da lui solo quando il maestro lo manderà a confermare qualche comunità ad esempio: (1 Tess. 3,2—5) “Mandiamo Timoteo, nostro fratello e collaboratore di Dio e dell’evangelo del Cristo per confermarvi e incoraggiarvi nella vostra fede…”.

A Corinto, Timoteo collaborerà con Paolo e Sila per lo spazio di un anno e mezzo tra il 50 e il 52 nella evangelizzazione di quella città capitale dell’Acaia. E’ ancora vicino a Paolo nel 3° viaggio missionario che seguirà un percorso di quasi 6.000 Km. In questo viaggio sarà anche ad Efeso e comincerà a conoscere quella che sarà la sua futura sede come vescovo. Paolo manderà ancora Timoteo a Corinto: “Egli vi rammenterà le mie norme di condotta in Cristo così come le insegno dappertutto, in ogni chiesa”. (1Cor. 4,17) e raccomanda che venga ben accolto: “Procurate che egli non sia in timore presso di voi, dato che lavora all’opera del Signore al pari di me. Nessuno dunque lo disprezzi, anzi, riaccompagnatelo in pace affinché mi possa raggiungere, perché io lo aspetto insieme con i fratelli”.

Al termine di questo viaggio Paolo viene arrestato a Gerusalemme, si appellò a Roma dove dimorò come prigioniero per circa due anni. Nel racconto di queste ultime vicende che concludono il libro degli Atti non troviamo più ricordato Timoteo, ma, dalle lettere che l’apostolo scrisse nei due anni della prigionia romana sappiamo che il discepolo gli era accanto, come sempre premuroso e devoto. Volendo mandarlo a Filippi ne scriverà questo elogio: “Non ho in verità nessuno che partecipi come lui i miei sentimenti, che prenda sinceramente a cuore le cose vostre: tutti infatti cercano i propri vantaggi, non quelli di Cristo Gesù. Voi conoscete bene la prova che egli ha dato di sè. Come un figlio al proprio padre ha servito con me per il progresso del vangelo”.

Dopo che Paolo è scagionato Timoteo prenderà la guida di Efeso e Paolo, tornato a Roma, nell’imminenza della sua morte gli scriverà 2 lettere che sono un po’ il testamento spirituale del padre a un figlio.

Sembra che dopo la morte di Paolo, Timoteo abbia conservato la guida spirituale di Efeso fino al 22 gennaio 97 quando avendo richiamata una folla durante una mascherata pagana sembra sia stato percosso con bastoni e pietre fino alla morte. Le sue reliquie in una serie di vicende successive giunsero in Italia e ora sono venerate a Termoli.

 

PREGHIERA NELLA LITURGIA DEI SANTI TITO E TIMOTEO

O Dio, nostro Padre, che hai formato alla scuola degli apostoli i santi vescovi Timoteo e Tito. Concedi anche a noi, per loro intercessione, di vivere in questo mondo con giustizia e con amore, per giungere alla gloria del tuo regno. Per il nostro Signore Gesù Cristo….

 

 

LETTURE PROPOSTE DALLA LITURGIA

 

1^ Lettura 2 Tm 1, 1-8

dalla seconda lettera di san Paolo a Timoteo

Paolo, apostolo di Cristo Gesù per volontà di Dio, per annunziare la promessa della vita in Cristo Gesù, al diletto figlio Timòteo: grazia, misericordia e pace da parte di Dio Padre e di Cristo Gesù Signore nostro. Ringrazio Dio, che io servo con coscienza pura come i miei antenati, ricordandomi sempre di te nelle mie preghiere, notte e giorno; mi tornano alla mente le tue lacrime e sento la nostalgia di rivederti per essere pieno di gioia. Mi ricordo infatti della tua fede schietta, fede che fu prima nella tua nonna Lòide, poi in tua madre Eunìce e ora, ne sono certo, anche in te. Per questo motivo ti ricordo di ravvivare il dono di Dio che è in te per l'imposizione delle mie mani. Dio infatti non ci ha dato uno Spirito di timidezza, ma di forza, di amore e di saggezza. Non vergognarti dunque della testimonianza da rendere al Signore nostro, né di me, che sono in carcere per lui; ma soffri anche tu insieme con me per il vangelo, aiutato dalla forza di Dio. Parola di Dio

 

Oppure Tt 1, 1-5

Dalla lettera di san Paolo a Tito

Paolo, servo di Dio, apostolo di Gesù Cristo per chiamare alla  fede gli eletti di Dio e per far conoscere la verità che conduce  alla pietà ed è fondata sulla speranza della vita eterna,  promessa fin dai secoli eterni da quel Dio che non mentisce, e manifestata poi con la sua parola mediante la predicazione che è stata  a me affidata per ordine di Dio, nostro salvatore, a Tito, mio vero  figlio nella fede comune: grazia e pace da Dio Padre e da Cristo  Gesù, nostro salvatore. Per questo ti ho lasciato a Creta perché regolassi ciò che rimane  da fare e perché stabilissi presbiteri in ogni città, secondo le istruzioni  che ti ho dato. Parola di Dio

Salmo 88 “Canteremo nei secoli la tua fedeltà, Signore”

 

Canterò senza fine le grazie del Signore,

con la mia bocca annunzierò la tua fedeltà nei secoli, perché hai detto:

“La mia grazia rimane per sempre “; la tua fedeltà è fondata nei cieli. R

 

Dice il Signore: “Ho stretto un'alleanza con il mio eletto, ho giurato a Davide mio servo:

stabilirò per sempre la tua discendenza, ti darò un trono che duri nei secoli “.R

 

Ho trovato Davide, mio servo, con il mio santo olio l'ho consacrato;

la mia mano è il suo sostegno, il mio braccio è la sua forza. R

 

La mia fedeltà e la mia grazia saranno con lui e nel mio nome si innalzerà la sua potenza. Egli mi invocherà: Tu sei mio padre, mio Dio e roccia della mia salvezza. R

Vangelo Lc 22, 24-30

Dal vangelo secondo Luca

In quel tempo, sorse una discussione, chi di loro poteva esser considerato il più grande. Egli disse: “I re delle nazioni le governano, e coloro che hanno il potere su di esse si fanno chiamare benefattori. Per voi però non sia così; ma chi è il più grande tra voi diventi come il più piccolo e chi governa come colui che serve. Infatti chi è più grande, chi sta a tavola o chi serve? Non è forse colui che sta a tavola? Eppure io sto in mezzo a voi come colui che serve. Voi siete quelli che avete perseverato con me nelle mie prove; e io preparo per voi un regno, come il Padre l'ha preparato per me, perché possiate mangiare e bere alla mia mensa nel mio regno e siederete in trono a giudicare le dodici tribù di Israele”. Parola del Signore

Torna a Scelta Profili Santi