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TOMMASO D’AQUINO

 

Santo, Sacerdote e Dottore della Chiesa memoria liturgica al 28 gennaio

 

Fu a Rocca Secca, nel Regno di Napoli, che Tommaso nacque nella famiglia di Landolfo Conte d’Aquino e della Contessa Teodora. L’anno di nascita si colloca o nel 1225 o nel 1227. All’età di cinque anni Tommaso fu mandato a Monte Cassino, famosissima culla dell’insegnamento benedettino. Per cinque anni fu istruito da benedettini. Il ragazzo non aveva ancora sei anni quando pose ai suoi maestri l’eterna domanda: “Chi è Dio?”. L’Abate di Monte Cassino, di fronte al precoce sviluppo intellettuale del ragazzo, scrisse al Conte Landolfo esprimendo il parere che Tommaso avrebbe dovuto essere mandato a Napoli per gli studi universitari. Difatti nel 1236 lo troviamo a Napoli dove studiò fino all’età di sedici anni. Fin dal suo primo decennio Tommaso fu assorto nei suoi studi e fece così rapidi progressi che i suoi maestri lo considerarono un prodigio di vita intellettuale. La sua memoria, il suo intelletto e la sua forza di volontà suscitarono l’ammirazione degli insegnanti. All’età di diciassette anni Tommaso decise di entrare nell’Ordine dei Predicatori, che era allora l’Ordine pioniere della vita intellettuale della Chiesa. Fu davvero grande sorpresa per la sua famiglia e per i suoi parenti sentire che un tal giovane  avesse scelto di abbandonare il benessere e la gloria della famiglia per indossare l’abito dei Frati Mendicanti! Teodora, sua madre, corse a Napoli a vedere il figlio. Ma i Domenicani, temendo che potesse portar via il figlio, lo mandarono a Roma. Sembra che gli infuriati fratelli di Tommaso, che lo avevano già iscritto fra i soldati dell’esercito dell’imperatore Federico, inseguirono Tommaso e lo raggiunsero ad Acquapendente dove lo catturarono e lo portarono a forza a Rocca Secca e l’imprigionarono nella Fortezza di S. Giovanni per la paura che sfuggisse alle loro mani. Vi fu detenuto per quasi due anni e durante tal tempo la madre, le sorelle e i fratelli con preghiere e con minacce, tentarono di ostacolare la sua vocazione. Al termine della biennale prigionia, Teodora si rese conto che era inutile cercar di indurlo a restare a casa ed a seguire compiti mondani e decise di lasciarlo andare per la sua strada. Tommaso prese i voti religiosi e fu poi mandato a Roma. Da Roma Tommaso fu inviato a Colonia per studiare sotto la guida di Sant’Alberto il Grande, il maggior gigante intellettuale di quel tempo. A Colonia Tommaso emerse per il suo silenzio, le sue modeste abitudini e la sua natura meditativa. I colleghi di studio interpretarono quella sua taciturnità come stoltezza e lo soprannominarono “il Bue muto di Sicilia”. Ma Alberto il Grande notò il forte talento che era dentro quel silenzioso giovane ed una volta disse apertamente in sala di lettura: “Chiamiamo questo giovane “Bue muto” ma il suo muggito in dottrina risuonerà un giorno per tutto il mondo”. Dal 1245 Tommaso insegnò prima a Parigi, poi a Colonia, poi fu in Italia. La produzione letteraria di Tommaso cominciò ad incrementarsi in quantità ed a migliorare in qualità. La fama di Tommaso come filosofo e teologo della Chiesa si diffuse in lungo ed in largo e fu spesso invitato in molti centri di insegnamento per letture e prediche. Viaggiò su e giù per il Paese e fuori andando a Roma, a Napoli, a Parigi, a Viterbo, a Perugia ed in altri centri ora come lettore, ora come incaricato del Papa, ora come professore, ora come insegnante Nonostante i suoi altissimi conseguimenti intellettuali, Tommaso non perse mai l’innocenza del fanciullo. I suoi confratelli solevano prendersi gioco della corpulenta figura dicendo che dovevano fare un taglio tondo alla tavola del refettorio. Nel 1273, quando viveva a Napoli la vita di San Tommaso fu anche accompagnata da visioni ed estasi. Mentre pregava dinanzi al Crocifisso sull’altare, tre dei Frati Domenicani lo videro sollevarsi da terra in un complesso stato di visione, estasi e levitazione. Allora una Voce dal Crocifisso gli disse “Hai scritto bene di me, che ricompensa vorresti?”. E Tommaso rispose: “Null’altro che te, o Signore”. Visioni ed estasi divennero sempre più frequenti quando il pellegrinaggio terreno di Tommaso andava volgendo alla fine. Il 6 dicembre 1273, dopo aver avuto una lunga estasi mentre celebrava la Messa all’altare, mise da parte la penna. Quando Padre Reginaldo seppe che Tommaso aveva smesso di scrivere, gli chiese di riprendere la penna come la più potente spada per la difesa della Chiesa. Allora Tommaso rivelò a Reginaldo: “Non posso più scrivere. Mi è stato rivelato in segreto che tutto quanto ho scritto finora ha ben scarso valore, minor valore della paglia” Tommaso, quando seppe di esser prossimo al viaggio per un mondo migliore, aveva scritto soltanto la novantesima questione della terza parte della monumentale Summa Theologica, che restò incompiuta. Quantunque sofferente ed affaticato dal lavoro di tutta la vita, Tommaso ubbidì lo stesso all’ordine di Papa Gregorio X che lo volle, insieme a Bonaventura, nel Concilio Generale convocato a Lione per il 1 maggio 1274. Il Papa gli chiese di portare con sé al Concilio il suo trattato: “Sugli errori dei Greci”. Nel gennaio 1274 si mise in cammino per adempiere alla commissione papale. Nonostante la debolezza fisica ed i segni premonitori del suo imminente viaggio per il Paradiso, camminò e camminò fin quando, vicino a Terracina, cadde a terra: fu portato al monastero di Fossa Nuova. I monaci Cistercensi di S. Bernardo, desiderando apprendere gli insegnamenti e la saggezza del Santo, gli chiesero di dar loro un Commentario del Cantico dei Cantici. Quantunque prossimo a lasciar questo mondo l’agonizzante Santo dettò il suo Commentario sul Canto dei Canti, che era stato il suo ultimo lavoro. I suoi ultimi giorni ed ore furono benedette da frequenti estasi, che permisero a Tommaso di vivere già in Paradiso e nella benedizione di Dio anche prima di lasciare questa vita il 7 marzo 1274.

 

 

SCHEGGE DAGLI SCRITTI DI SAN TOMMASO

 

FEDE

La fede è la certezza di una verità che amo .        

 

AMORE

L'amore non ha permesso a Dio di rimanere solo.

 

AMORE

Se qualcuno non ama di più fa un torto all'amore.  

 

ANIMA

L'universo non ha nulla di più grande dell'anima umana.      

 

CONCORDIA

La concordia non è l'uniformità delle opinioni ma l'accordo delle volontà.     

 

FURTO

Quando i ricchi consumano per i loro fini personali il sovrappiù necessario alla sussistenza dei poveri, 

essi li derubano. 

 

CORREZIONE

Ci sono due specie di correzione. La prima è un atto di carità, tendente a riportare sulla buona strada un fratello che è caduto in qualche colpa, per mezzo di una semplice ammonizione. Questa correzione può essere esercitata da chiunque sia animato dalla carità, indipendentemente dal fatto che sia superiore o inferiore. La seconda è un atto di giustizia in vista del bene comune. Questa correzione spetta soltanto ai superiori.  

 

CROCE

Il legno della croce a cui le sue membra sono inchiodate, 

è come la cattedra dall'alto della quale il Maestro insegna.    

 

DIO

L'amore non ha permesso a Dio di restare solo. DIO 

 

DIO

Si può dire che la conoscenza di Dio sia innata in noi, 

dal momento che essa è semplicemente la messa in opera di principi che sono innati.        

 

DIO

Ogni conoscente conosce implicitamente Dio in tutte le cose conosciute.       

      

DIO

Solo la divinità può divinizzare.

 

EREMITA

L'eremita solitario diventa segno più forte quanto più è nascosto e invisibile agli uomini.        

 

FEDE

La fede non è contro la ragione ma al di sopra della ragione.    

 

GIOIA

Noi valiamo come valgono le nostre gioie.         

 

GRAZIA

Solo coloro che pongono in sé ostacoli alla grazia sono privi della grazia.       

 

PREDICA

Le prediche corte piacciono di più: se sono buone, si ascoltano più volentieri; 

se sono cattive, pesano di meno.       

 

SAPIENZA

E' proprio dell'uomo sapiente dare un ordine alla realtà che lo circonda.  

 

SALVEZZA

Una stilla di quel Sangue ha in sé tanto valore dal poter gravare il mondo dal gravame dei suoi delitti.            

 

PERFEZIONE

Chi è perfetto nell'amore è perfetto nella vita spirituale.  

 

SANTITA’

La santità non consiste nel sapere molto o meditare molto; 

il grande segreto della santità consiste nell'amare molto.       

 

AMORE

L'amore di Dio è causa del bene che sta in noi, 

mentre l'amore dell'uomo è causato da un bene che si trova nella persona amata.       

 

AMORE DI DIO

Se qualcuno non volesse amare Dio sempre più, verrebbe meno al precetto dell'amore.        

 

ANGELO CUSTODE

Dal momento della nascita l'uomo beneficia dell'assistenza di un angelo che lungo tutto il cammino della vita, 

così disseminato di scogli, è guida illuminata e attenta; al termine della corsa, nella patria celeste, sarà ancora compagno nella gloria.        

 

CARITA’

La carità non conosce limite di crescita, essendo essa una partecipazione dell'infinita carità, 

che è lo Spirito Santo.       

 

CARITA’

Qualsiasi atto di carità merita la vita eterna.

 

COMUNICAZIONE

Come è meglio illuminare che risplendere soltanto, 

così è meglio comunicare agli altri le cose contemplate, piuttosto che contemplare soltanto.

 

FEDE

Chi ha fede, vede con gli occhi di Dio.  

 

LETTURE

Guardati dall'uomo che ha letto un solo libro. 

 

MISERICORDIA DI DIO

L'onnipotenza di Dio si manifesta soprattutto nel perdono e nella misericordia.

 

PACE

La pace è frutto di giustizia.   

 

SUPERBI

Mentre si esaltano per la propria bravura, 

i superbi avviliscono l'eccellenza della verità.        

 

VIRTU’

Un minimo di agio è necessario all'esercizio della virtù. 

 

CARITA’

La carità è l'amicizia dell'uomo con Dio.    

 

PACE

Come la gioia, anche la pace non è esattamente una virtù: 

è un effetto della carità e deriva dall'amore di Dio e del prossimo. 

 

FEDE

Nella fede conosciamo Dio per ignoranza, in virtù di un'unione che oltrepassa la natura del nostro spirito e nella quale siamo illuminati dalla profondità della sapienza divina, che non possiamo penetrare. 

 

CROCIFISSO

Imparo di più davanti al mio crocifisso che su tutti i libri.

 

VOLONTA’ DI DIO

Siamo uniti a Dio nella conformità delle volontà. E' compito dell'Amore realizzare questa unione.      

 

DIO

Dio "è", non potrebbe non essere, 

esiste per se stesso, non è suscettibile di alcun cambiamento.  

 

SENSI

Nell'intelletto non vi è nulla che non sia stato prima nei sensi.  

 

 

PREGHIAMO CON SAN TOMMASO

(Piccola raccolta di preghiere composte da San Tommaso)

 

FAMMI COME VUOI TU

Misericordiosissimo Iddio, ciò che a te piace concedimi di ardentemente desiderare,

con saggezza investigare, autenticamente conoscere e perfettamente eseguire a lode e gloria del tuo nome.

Disponi della mia vita: quel che tu vuoi che io faccia fammelo conoscere e donami di realizzarlo come conviene e necessita all'anima mia. Il mio cuore sia a te rivolto; e delle mancanze dammi dolore e proposito di emendarmi.

Rendimi, mio Dio, obbediente senza acredine, distaccato dai beni senza svilirmi, casto senza corruzione,

paziente senza mugugni, umile senza affettazione, allegro senza dissoluzione, maturo senza pesantezza,

vivace senza leggerezza, timorato di te senza angoscia, veritiero senza doppiezza, impegnato nel bene senza presunzione, capace di correggere gli altri senza alterigia ma piuttosto con la parola e con l'esempio non simulati.

Donami, o Dio, intelligenza nel conoscerti, diligenza nel cercarti, sapienza nel trovarti, comportamento a te gradito, perseveranza nell'aspettarti, fiducia di gettarmi per sempre nelle tue braccia.

 

RINGRAZIAMENTO ALL’EUCARISTIA

 

Ti rendo grazie, o Signore, Padre onnipotente, eterno Dio, che, non certo per i miei meriti, ma solo per effetto della tua misericordia ti sei degnato di saziare col prezioso Corpo e col Sangue del Figlio tuo Signore nostro Gesù Cristo me peccatore indegno tuo servo. Ti prego che questa Comunione non sia per me un reato degno di pena, ma valida intercessione per ottenere il perdono. Sia essa per me armatura di fede e scudo di buona volontà. Sia liberazione dei miei vizi, sterminio della concupiscenza e delle passioni, aumento di carità, di pazienza, di umiltà, di obbedienza, di tutte le virtù, sicura difesa contro le insidie dei miei nemici tanto visibili quanto invisibili, assoluta tranquillità delle passioni carnali e spirituali, perfetto abbandono in te, unico vero Dio, felice compimento del mio fine. E ti prego affinché ti degni di condurre me peccatore a quell’ineffabile convito dove tu col Figlio tuo e con lo Spirito Santo sei luce vera ai Santi tuoi, gioia completa, sazietà piena, gaudio eterno, felicità perfetta. Per lo stesso nostro Signore Gesù Cristo. Così sia.

 

 

DAMMI UN CUORE VIGILE

Dammi, o Signore, un cuore così vigile che da te nessun vano pensiero distragga:

un cuore nobile che nessuna indegna passione seduca;

un cuore retto che nessuna mala intenzione contamini;

un cuore saldo che per la tribolazione non s’infranga;

un cuore libero che a torbide correnti non ceda.

Concedimi, o Signore Dio mio, intelligenza che ti conosca,

amore che ti cerchi, sapienza che ti trovi, condotta che ti piaccia,

perseveranza che, fiduciosa, ti attenda, speranza che finalmente ti abbracci.

 

 

ACCORDAMI LO SPIRITO SANTO

Vieni, o Spirito Santo, dentro di me, nel mio cuore e nella mia intelligenza.

Accordami la tua intelligenza perché io possa conoscere il Padre nel meditare la parola del Vangelo.

Accordami il tuo ardore perché anche quest’oggi, esortato dalla tua parola,

ti cerchi nei fatti e persone che ho incontrato.

Accordami la tua sapienza perché io sappia rivivere e giudicare alla luce della Parola quello che oggi ho vissuto.

Accordami la perseveranza perché io con pazienza penetri il messaggio di Dio nel Vangelo.

Accordami la tua fiducia perché sappia di essere fin da ora in comunione misteriosa con Dio in attesa di immergermi in lui nella vita eterna dove la sua parola sarà finalmente svelata e pienamente realizzata.

 

O DIO, NON DIMENTICARTI DI ME

O Dio, non dimenticarti di me quando io mi dimentico di Te. Non abbandonarmi, quando io ti abbandono.

Non disprezzarmi, quando io pecco. Chiamami se ti fuggo. Attirami se ti resisto. Rialzami se cado.

Rimettimi in piedi e conducimi sul mio cammino.

 

ALCUNI ANEDDOTI DALLA VITA DI SAN TOMMASO

TRA LE BRACCIA DI GESU’

Il piccolo Tommaso a soli 5 anni era stato accettato nel monastero di Monteccassino per essere educato ed istruito: Già nutriva una grande  devozione per la Madonna e per Gesù Eucarestia: Durante una notte di tempesta (lampi e tuoni da fare spavento), il monaco che ne aveva cura lo cercò invano. Infine lo trovò aggrappato al tabernacolo: "Tommaso, che hai fatto? Perché sei qui?" "Padre Maestro, perdonami! Ma avevo tanta paura del temporale e voi mi avete detto tante volte che Gesù è la più grande difesa nostra, che Lui con un sol cenno della mano fa calmare le tempeste…" Il monaco sorrise. Ma Tommaso divenuto sacerdote e domenicano , trasse sempre dal tabernacolo ispirazione per i suoi ineguagliabili inni alla Eucarestia.

 

LEZIONE DI UMILTA’

S.. Tommaso d'Aquino aborriva gli onori e le lodi. Quando Clemente IV gli offrì la carica di Arcivescovo di Napoli, non solo rifiutò, ma ottenne una grazia lungamente sollecitata: quella che non gli venisse mai più offerta nessuna altra dignità ecclesiastica. Quando gli fu conferito il titolo di "dottore", lo accettò solo per obbedienza. E quando, studente, ebbe da un condiscepolo, di cui avrebbe potuto certamente essere il maestro, l'appellativo di "bue muto" a causa del grande silenzio che lo distingueva, scambiato per ignoranza e mancanza di ingegno, se ne compiacque apertamente. Un giorno in cui leggeva a voce alta durante il desinare, venne ripreso per aver pronunciato erroneamente una parola. La lesse allora come gli si richiedeva, benché fosse sicuro che si trattasse di uno sbaglio. "Non ha alcuna importanza - disse dopo ai compagni - pronunciare una sillaba lunga o breve. Quel che più importa è l'umiltà e l'obbedienza.

 

LA VIA  DELLA SANTITÀ

San Tommaso d’Aquino un giorno ricevette una lettera dalla sorella. Questa lo pregava così:

Dolcissimo e dotto fratello, indica alla tua povera sorella il metodo più facile per andare in Paradiso.

Il Santo scrisse in calce alla lettera questa sola frase: « Basta volerlo! » e gliela rimandò.

 

ANTICO TRIDUO A SAN TOMMASO

I.   O giglio eletto d'innocenza, purissimo S. Tommaso, che conservaste sempre bella la stola battesimale e foste un vero angelo in carne, vi preghiamo raccomandarci a Gesù ed a Maria, Regina delle vergini, affinché noi pure riceviamo il dono della purità vostra, e così imitandovi in questa terra, con voi, o gran Custode della nostra purità, possiamo essere un giorno coronati fra gli angeli in Paradiso. Pater, Ave, Gloria.

 

Il.   O fiore di castità, purissimo S. Tommaso, voi che con invitta fortezza sapeste ricacciare tutte le insidie del mondo e del demonio, voi che con esemplare energia sapeste vincere le più maligne tentazioni, ottenete anche a noi la grazia di imitarvi nel reprimere qualsiasi ribellione della carne, nel vincere qualunque lusinga dei sensi, affinché meritando il dono della castità, possiamo ricevere il premio che Dio riserba al trionfo dei combattenti. Pater, Ave, Gloria.

 

III.   O grande protettore degli studi, che alla scienza uniste eminente santità per cui i vostri scritti sono pagine di altissime verità, illuminate, vi preghiamo, la nostra mente nei dubbi e nelle difficoltà; purificate e infiammate i nostri sentimenti; sostenete e rafforzate, con la grazia divina, la nostra volontà negli scoraggiamenti e nelle lotte immancabili. Fate che con alacrità cerchiamo sempre e con amore accogliamo il vero e ce ne facciamo sostenitori; che con costanza e profitto ci applichiamo allo studio a nostro vantaggio, per la gloria di Dio e della Religione e per la salvezza delle anime. Per ottenere quanto vi chiediamo, o Dottore Angelico, promettiamo di essere obbedienti e ossequienti a chi ci guida al vero e al bene; di vivere come si addice al nostro stato: in purezza, raccoglimento, preghiera e santo timor di Dio. O glorioso S. Tommaso, benedite e avvalorate questi nostri propositi. Così sia. Pater, Ave Gloria.

 

PER IL GIORNO DELLA FESTA

Preghiera

O angelico Dottore S. Tommaso, principe dei teologi e norma dei filosofi, 

ornamento del mondo cristiano e luminare della Chiesa, patrono celeste di tutte le scuole cattoliche, 

pregate per noi il Figlio di Dio, che è la stessa Sapienza, affinché comprendendo ciò che voi insegnaste e facendo ciò che voi operaste, diveniamo partecipi di quella dottrina e virtù di cui risplendeste in terra come sole, per dilettarci per sempre in cielo dei frutti soavissimi di esse. Così sia.

 

PREGHIAMO CON LA LITURGIA

O Dio, che in San Tommaso d’Aquino hai dato alla tua Chiesa un modello sublime di santità e di dottrina, donaci la luce per comprendere i suoi insegnamenti e la forza per imitare i suoi esempi. Per il nostro Signore Gesù Cristo…

 

LETTURE PROPOSTE DALLA LITURGIA NELLA FESTA DI SAN TOMMASO D’AQUINO

 

1^ Lettura 1 Cor 2, 1-10

Dalla prima lettera di San Paolo ai Corinti

Fratelli, quando sono venuto tra voi, non mi sono presentato ad annunziarvi la testimonianza di Dio con sublimità di parola o di sapienza. Io ritenni infatti di non sapere altro in mezzo a voi se non Gesù Cristo, e questi crocifisso. Io venni in mezzo a voi in debolezza e con molto timore e trepidazione; e la mia parola e il mio messaggio non si basarono su discorsi persuasivi di sapienza, ma sulla manifestazione dello Spirito e della sua potenza, perché la vostra fede non fosse fondata sulla sapienza umana, ma sulla potenza di Dio. Tra i perfetti parliamo, sì, di sapienza, ma di una sapienza che non è di questo mondo, né dei dominatori di questo mondo che vengono ridotti al nulla; parliamo di una sapienza divina, misteriosa, che è rimasta nascosta, e che Dio ha preordinato prima dei secoli per la nostra gloria. Nessuno dei dominatori di questo mondo ha potuto conoscerla; se l'avessero conosciuta, non avrebbero crocifisso il Signore della gloria. Sta scritto infatti: Quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì, né mai entrarono in cuore di uomo, queste ha preparato Dio per coloro che lo amano. Ma a noi Dio le ha rivelate per mezzo dello Spirito. Parola di Dio

Salmo 18 “La tua legge, Signore, è fonte di gioia”

 

La legge del Signore è perfetta, rinfranca l'anima;

la testimonianza del Signore è verace, rende saggio il semplice. R

 

Gli ordini del Signore sono giusti, fanno gioire il cuore;

i comandi del Signore sono limpidi, danno luce agli occhi. R

 

Il timore del Signore è puro, dura sempre; i giudizi del Signore sono tutti fedeli e giusti,

più preziosi dell'oro, di molto oro fino, più dolci del miele e di un favo stillante. R

 

Vangelo Mt 5, 13-19

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “Voi siete il sale della terra; ma se il sale perdesse il sapore, con che cosa lo si potrà render salato? A null'altro serve che ad essere gettato via e calpestato dagli uomini. Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città collocata sopra un monte, né si accende una lucerna per metterla sotto il moggio, ma sopra il lucerniere perché faccia luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli. Non pensate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto per abolire, ma per dare compimento. In verità vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà neppure un iota o un segno dalla legge, senza che tutto sia compiuto. Chi dunque trasgredirà uno solo di questi precetti, anche minimi, e insegnerà agli uomini a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà agli uomini, sarà considerato grande nel regno dei cieli”. Parola del Signore

         
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