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S.  B O N I F A C I O

  Vescovo e Martire  -  Memoria liturgica al 5 Giugno

 

E’ chiamato, a buon diritto, apostolo della Germania, perché lavorò come missionario in quella regione con successo maggiore dei suoi predecessori e perché fu il vero organizzatore della Chiesa germanica. Winfrido (tale era il nome che Bonifacio aveva avuto in famiglia) nacque verso il 673 nell’Inghilterra sud occidentale. Ebbe un’ottima educazione spirituale e monastica nelle abbazie di Exeter e di Nhutschelle. Fu preso dal desiderio di predicare il Vangelo ai Sassoni. Superate alcune difficoltà, partì nel 716 portando con sé tre compagni di viaggio e di fatiche. Ma per cause politiche avverse dovette rimandare la sua opera. Nel 718 si recò a Roma per ricevere dal papa Gregorio II l’incarico ufficiale per la sua missione tra i germani. Da questo momento Winfrido assunse il nome del martire romano Bonifacio. Per valutare appieno i meriti di Bonifacio, è bene ricordare che tutte le popolazioni soggette ai Franchi e abitanti i territori sulla riva destra del Reno, erano in gran parte pagane e i Sassoni, poi, lo erano del tutto. Nel 721 Bonifacio predicò nell’Assia e nella Turingia, riuscendo a battezzare migliaia di pagani e a ricondurre alla Chiesa molti cristiani ricaduti nel paganesimo. Dopo aver mandato a Roma una relazione dell’opera fino ad allora compiuta, vi fu chiamato personalmente Gregorio II, che aveva compreso il grande valore di Bonifacio e decise di nominarlo vescovo non di una diocesi determinata, ma di tutta la Germania transrenana. Per consolidare la sua opera missionaria, riunì tempestivamente un’eletta schiera di continuatori, appassionando monaci e monache della sua patria all’evangelizzazione della Germania. Essi risposero all’appello e si sparsero in tutte le missioni fondate dal santo, facendo i missionari, i maestri di scuola, i sacerdoti e adattandosi a qualsiasi lavoro. A quell’epoca anche la Chiesa francese versava in cattive condizioni. Alcune sedi episcopali erano in abbandono, altre erano state affidate a laici avidi o a chierici di cattivi costumi. Bonifacio si diede da fare in questa situazione soprattutto attraverso i concili. In tal modo furono sradicate le superstizioni pagane che ne oscuravano la vita, fu prescritta ai monaci e alle monache l’osservanza della Regola di S. Benedetto per togliere il disordine nelle osservanze monastiche, fu ricondotta la vita del clero alla sua purezza primitiva. Missionario ardente, Bonifacio desiderava conquistare a Cristo la terra dei suoi avi, la Sassonia; ma le circostanze non gli permisero di realizzare tale aspirazione. Dedicò la sua ultima attività alla conversione dei Frisi, rimasta incompleta per la morte di Willibrordo e scese con una piccola flottiglia di barche lungo il Reno, cominciando il suo apostolato ad Oriente dello Zuiderzee che racchiudeva popolazioni pagane. La missione, interrotta nell’inverno 754—55 che il santo trascorse ad Utrecht, fu ripresa con nuovo ardore nella primavera del 755 con l’apostolo Eobano, vescovo di questa città. Già numerosi neofiti si erano raccolti intorno al santo in attesa di ricevere la Cresima quando, il 5 giugno dello stesso anno, una turba di fanatici assalì l’accampamento di Bonifacio, posto presso Dokkum, uccidendolo insieme con i suoi cinquantadue compagni. Di Bonifacio, pastore instancabile leggiamo questi pochi tratti da una lettera dove con molta umiltà vede il suo compito di pastore e dove possiamo notare soprattutto la fiducia con cui si abbandona in Dio prendendo da Lui la forza dell’annuncio e della guida pastorale del suo gregge. “La Chiesa è come una grande nave che solca il mare del mondo. Sbattuta com’è dai diversi flutti di avversità, non si deve abbandonare, ma guidare. Grandi nocchieri furono i primi padri, quali Clemente e Cornelio e moltissimi altri a Roma, Cipriano a Cartagine e Atanasio ad Alessandria. Essi al tempo degli imperatori pagani, governavano la nave di Cristo, anzi la sua carissima Sposa. Insegnarono, combatterono, faticarono e soffrirono fino a dare il loro sangue. Al pensiero di queste cose e di altre simili, timore e spavento mi hanno invaso e quasi mi hanno sopraffatto le tenebre dei miei peccati. Perciò avrei voluto abbandonare del tutto il timone della Chiesa, se avessi trovato precedenti simili nei Padri o nelle Sacre Scritture. Ma non potendolo fare, l’anima mia stanca ricorre a colui che per mezzo di Salomone dice: “Confida nel Signore con tutto il cuore, e non appoggiarti sulla tua intelligenza, in tutti i tuoi passi pensa a lui ed egli appianerà i tuoi sentieri”. Ed altrove: “Il nome del Signore è una torre fortissima. Il giusto vi si rifugia e sarà salvato”. Stiamo saldi nella giustizia e prepariamo le nostre anime alla tentazione per ottenere l’appoggio di Dio e diciamogli: “O Signore, tu sei stato per noi rifugio di generazione in generazione”. Confidiamo in lui che ha messo sulle nostre spalle questo peso. Ciò che noi da soli non siamo capaci di portare, portiamolo con il suo aiuto. Egli è onnipotente e dice: “Il mio giogo è soave e il mio peso leggero”. Stiamo saldi nella battaglia fino al giorno del Signore, perché ci sono venuti addosso giorni di angustia e di tribolazione. Moriamo, se Dio vorrà, per le sante leggi dei nostri padri, per poter conseguire con essi l’eredità eterna. Non siamo dei cani muti, non siamo spettatori silenziosi, non siamo mercenari che fuggono il lupo, ma pastori solleciti e vigilanti sul gregge di Cristo. Predichiamo i disegni di Dio ai grandi e ai piccoli ai ricchi e ai poveri. Annunziamoli a tutti i ceti e a tutte le età finché il Signore ci darà la forza a tempo opportuno e importuno, a quel modo che  san Gregorio scrisse nella sua “Regola Pastorale”.

 

PREGHIAMO S. BONIFACIO

Interceda per noi, o Signore, il santo vescovo e martire Bonifacio, perché custodiamo con fierezza e professiamo con coraggio la fede che egli ha insegnato con la parola e testimoniato con il sangue. Per il nostro Signore.

 

 

PAROLA DI DIO PROPOSTA DALLA LITURGIA NELLA FESTA DI SAN BONIFACIO

 

1^ Lettura Is 52, 7-10

Dal libro del profeta Isaia

Come sono belli sui monti i piedi del messaggero di lieti annunzi che annunzia la pace, messaggero di bene che annunzia la salvezza, che dice a Sion: “Regna il tuo Dio”. Senti? Le tue sentinelle alzano la voce, insieme gridano di gioia, poiché vedono con gli occhi il ritorno del Signore in Sion. Prorompete insieme in canti di gioia, rovine di Gerusalemme, perché il Signore ha consolato il suo popolo, ha riscattato Gerusalemme. Il Signore ha snudato il suo santo braccio davanti a tutti i popoli; tutti i confini della terra vedranno la salvezza del nostro Dio. PdD

 

Salmo 95 “La tua salvezza, Signore, è per tutti i popoli”

 

Cantate al Signore un canto nuovo, cantate al Signore da tutta la terra.

Cantate al Signore, benedite il suo nome. R

 

Annunziate di giorno in giorno la sua salvezza, 

in mezzo ai popoli raccontate la sua gloria, a tutte le nazioni dite i suoi prodigi. R

 

Date al Signore, o famiglie dei popoli, date al Signore gloria e potenza,

date al Signore la gloria del suo nome. R

 

Dite tra i popoli: “Il Signore regna!". Sorregge il mondo, perché non vacilli;

giudica le nazioni con rettitudine. R

 

Vangelo Lc 10, 1-9

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, il Signore designò altri settantadue discepoli e li inviò a due a due avanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. Diceva loro: “La messe è molta, ma gli operai sono pochi. Pregate dunque il padrone della messe perché mandi operai per la sua messe. Andate: ecco io vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né bisaccia, né sandali e non salutate nessuno lungo la strada.In qualunque casa entriate, prima dite:Pace a questa casa. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché l'operaio è degno della sua mercede. Non passate di casa in casa. Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà messo dinanzi, curate i malati che vi si trovano, e dite loro: Si è avvicinato a voi il regno di Dio”. Parola del Signore

     
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