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9 MARZO

 

 

 

BARELLO MORELLO, Servo di Dio 

Nacque nel 1857 a Cavagnolo da famiglia contadina. Rimasto orfano fu allevato da uno zio. Nella sua giovinezza alternò momenti di rilassatezza ad altri di profonda devozione. Nel 1875, in spirito di penitenza divenne pellegrino devoto. E peregrinò soprattutto in Spagna. Profondo amante della Eucaristia fece sempre vita povera di questuante dedicando tutto il suo tempo alla preghiera in un abbandono totale alla Provvidenza. Morì ad Alcoy (Valenza) il 9 marzo 1894.

 

 

FRANCESCA ROMANA, Santa

Sposatasi per obbedienza, Francesca (1384 - 1440) fu per circa quarant’anni una moglie e una madre modello. Dopo aver compiuto i suoi doveri familiari, questa donna della aristocrazia romana passava il resto del suo tempo a pregare e ad assistere i poveri. Fondò nel 1433 un’associazione di oblate, che esiste ancora oggi e si ispira alla spiritualità benedettina. Divenuta vedova, fu scelta come superiora della comunità, al cui interno trascorse il resto della sua vita in unione sempre più profonda con Dio.

 

 

CATERINA DA BOLOGNA, Santa, Monaca

Nacque a Bologna l’8 settembre 1413. Figlia del nobile Giovanni Vigri da Ferrara e di Benvenuta Mammolini bolognese, fu allevata a Ferrara; abbandonò poi la corte di Margherita d'Este, di cui era damigella, per ritirarsi nel convento delle clarisse. In seguito, per volere della città, fondò a Bologna il convento del Santo Sacramento di cui fu badessa. Scrisse trattati mistici fra i quali “Le arme necessarie alla battaglia spirituale”. Morì il 9 marzo 1463.

 

 

GIUSEPPE MARIA PIGNATELLI, Santo, Gesuita

Nacque a Saragozza nel  1737. Entrato nella Compagnia di Gesù nel 1753, e ordinato sacerdote nel 1762, svolse dapprima il suo apostolato a Saragozza. Essendo stati cacciati i gesuiti dalla Spagna, passò in Corsica e, di qui, in Italia. Si stabilì a Ferrara e, dopo la soppressione della Compagnia, si ritirò a Bologna, come prete secolare. Aggregatosi ai gesuiti che sopravvivevano in Russia, pur rimanendo in Italia ebbe parte di rilievo nel ristabilimento della Compagnia, lavorando per la rinascita dell'ordine come provinciale d'Italia: sotto di lui risorsero i collegi di Roma, Orvieto e Tivoli. Morì a Roma nel 1811.