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30 GIUGNO

 

 

 

MARTIRI DI ROMA

Intorno all’anno 100 lo storico Tacito, pagano, scrisse che Nerone dopo aver incendiato Roma “per far tacere le voci che lo accusavano, discolpò se stesso accusando e sottoponendo ai supplizi più atroci quelle persone che il popolo chiamava cristiani” Nel 64 infatti numerosi cristiani furono o crocifissi o bruciati vivi nei giardini di Nerone. Molti affermano che Pietro fosse tra loro.

 

 

ADOLFO DI OSNABRUK, Santo, Vescovo

Era figlio dei conti di Teckenburg, nato nel 1185. Fece parte del clero di Colonia ma, attratto dai cistercensi di Altenkamp, volle entrare in monastero. Nel 1217 fu però fatto vescovo di Osnabruck. Rimase un uomo di vita semplice, ebbe cura particolare dei poveri e lebbrosi, si interesso di monasteri. Morì il 30 giugno 1224.

 

 

ADELIA, Santa

Era nata nella prima metà del VII secolo da una nobile famiglia. Entrò in monastero, ma pensò anche ai sofferenti fondando un ospedale nella città belga di Orp Legrand. Morì nel 670.

 

 

BASIL VELYCHKOVSKYJ, BEATO

Basil Velychkovskyj (si pronuncia: Velishkoski) nacque il 1° giugno 1903 a Stanislaviv (attuale Ivano-Frankivsk). A 15 anni partecipò alla guerra di indipendenza ucraina (1918-1919). Nel 1920 entrò nel seminario di Lviv. Dopo il diaconato entrò nella Congregazione del Santissimo Redentore. Con l'ordinazione sacerdotale (9 ottobre 1925) si dedicò per oltre vent'anni alle missioni tra la gente semplice dei villaggi e delle città anche fuori dell'Ucraina Occidentale. Continuò la sua attività anche durante la prima occupazione sovietica (settembre 1939-giugno 1941). Tanto era grande la sua fama presso il popolo che il governo non osava toccarlo. L'11 aprile 1945 venne arrestato insieme alla gerarchia greco cattolica. Il processo si svolse a Kiev e durò quasi due anni, alla fine fu condannato alla fucilazione. Nei tre mesi di attesa dell'esecuzione si dedicò alla cura pastorale dei detenuti. La pena gli fu poi commutata in dieci anni di prigione. Alla fine dell'autunno 1945 iniziò per il Beato il lungo periodo di lavori forzati in diversi lager. Liberato nel 1955, ritornò a Lviv, dove svolse clandestinamente l'attività pastorale. Nel 1959 la Santa Sede lo nominò "Vescovo della Chiesa del silenzio". Il perdurare della persecuzione permise la consacrazione solo nel 1963, a Mosca, in una camera d'albergo. Il 2 gennaio 1969 fu arrestato nuovamente e condannato a tre anni di reclusione. Dopo alcuni mesi di prigione, scoprendo che soffriva gravemente di cuore, fu rilasciato. Dopo un breve soggiorno in Jugoslavia si recò a Roma dove fu ricevuto da Paolo VI (8 aprile 1972). Il 15 giugno 1972 andò a Winnipeg in Canada, dove morì il 30 giugno 1973.