Il territorio del comune di Pedemonte occupa la parte più a Nord della valle dell'Astico Confina col Trentino della cui cultura conserva impronta nelle costruzioni, nelle abitudini e nell'idioma della gente, avendo fatto parte sino al 1918 del Sud Tirolo nell'Impero Asburgico.

Casotto alto propone l'intimità di borgo d'altri tempi col gorgogliare della fontana mentre dalla balconata adiacente la Chiesa esplode il panorama della valle, l'antistante preistorica frana e il sovrastante Spitz di Tonezza. Invitante il richiamo paesaggistico ad essere protagonisti nella natura.

Molti i sentieri: verso il Kroier, Luserna, Lavarone, il forte Belvedere, tracciati dall'incedere sicuro di chi nei tempi passati li percorreva, a volte quotidianamente, per raggiungere dall'Altopiano la Valle o per portare merci dai territori di Venezia a Trento.

Lasciarsi così condurre fra scenari che cambiano continuamente: come per la Valle del Rio Torto e giungere sino a Monterovere o vedere in località Malga Laghetto l'Avez del Prinzep il più grande Abete d'Europa;
Oppure osservare le cascate della Torra, della Pissavacca, del Gorgo Santo che diventano spettacolari dopo una copiosa precipitazione sull'altipiano, e da Carotte quella della Civetta. Le Grotte di rio Torretta, del rio Molino, del Gorgo Santo o il Buso della Vecia Pempa ed il Covolo delle Campane da dove è possibile udire l'eco delle campane della Parrocchiale in Brancafora. Immersi quindi nella natura del versante sinistro dell'alta valle dove non è difficile vedere caprioli, camosci e mufloni.

Mentre le acque del torrente Astico sono assai note ai pescatori.


La devozione della gente del posto è manifesta dai vari "capitelli" (piloni votivi) disseminati qua e la nelle frazioni prossimi ad essere restaurati, dalle chiesette frazionali interessanti per gli interni lignei o pittorici, dalla chiesa di Casotto del 1748 ricostituita nel 1920, con l'adiacente piccolo cimitero, tipico della tradizione mitteleuropea, e la chiesetta silvestre di Belfiore a 748 m. d'altitudine.

La Parrocchiale di S. Maria Assunta di Brancafora sorge prossima a quella che anticamente era chiamata "valle dei frati" lungo il percorso mercantile fra le terre venete e quelle austriache. In tipico stile tirolese il campanile, con cuspide a cipolla del 1700, mentre la chiesa fu ricostruita nel 1876.

Al suo interno si trovano alcuni pregevoli arredi sacri:

Il pulpito ligneo del XVII secolo, elegante connubio di barocco e rococò, opera sublime d'intagliatori mobilieri di scuola trentina.

La Via Crucis composta da quadri ad olio su tela d'autori tirolesi del XVII secolo.

 

 

 


In Brancafora, presso il nuovo insediamento abitativo, un centro polivalente di recente realizzazione costituito da palestra polifunzionale, campo di calcio, campo da tennis, pallavolo e bocce,
è a disposizione per lo
sport amatoriale.

 

 

Pedemonte quindi si propone non per una vacanza ricercata, per questo non ci sono adeguate strutture ricettive, ma a stimolare la visita del turista lasciandogli la libertà dalla sua personale scoperta del proprio territorio.

 

 

 

 

 

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