LA STORIA DI

SENNORI

Descrizione del paese :
Siede sulla pendice di una collina, dove sono forti le raffiche di maestrale, e dalla quale si estende la vista sul golfo torritano, si intravedono le maremme di PortoTorres e della Nurra, le coste dell’Asinara e persino della Corsica. Le strade di Sennori erano tanto scabre, impossibili da carreggiare, anche se in alcuni tratti gli antichi collocarono con fatica delle pietre per renderle più agevoli; così furono le vie nell’antichità!.Le vallate di cui era ed è ricco il territorio, si estendevano pittoresche e tra esse le più notevoli erano e sono tutt’oggi Badde (valle); Priedu; Sutis; Terràculas.Le sorgenti non erano molte, la popolazione si serviva di due fonti, una in mezzo all’abitato (composta d’acqua calda); ed una fuori dall’abitato detta Funtana fritta (fontana fredda). Quest’ultima abbondante di acqua ottima, l’altra meno buona.Nel 1846 si contavano a Sennori 1899 persone distribuite in 549 famiglie e 497 case; anche se generalmente nei villaggi sardi ci sono tante case quante famiglie.
I Sennoresi erano considerati gente robusta, laboriosa e tranquilla; e sebbene siano tanto vicini ai Sorsesi, i primi parlano un diverso linguaggio (quello sardo) ma con notevole differenza dagli altri nella pronuncia e nel genere: non come gli altri sardi sas feminas, ma sos feminos. Tanti paesani non giovavano dell’istruzione preferivano dedicarsi alla cura del pascolo e soprattutto della terra; la scuola elementare era poco frequentata, al massimo erano 40 le persone che sapevano leggere e scrivere; molti i Sennoresi che per la vicinanza alla città si dedicavano con successo al commercio, perciò per mezzo di cavalli percorrevano la strada che portava a Sassari per vendere soprattutto cereali, olio, aceto bianco, frutta nonché prodotti artigianali.La chiesa parrocchiale risultava e risulta al centro del paese, il titolare e patrono è S.Basilio Magno, le chiese minori: S.Croce, la chiesa del Rosario, S.Maria, S.Vittoria e una chiesa campestre, quella di S.Giovanni.
Molte erano le credenze, e la maggior parte sono state tramandate fino ai giorni nostri con grande orgoglio e dedizione.
A Sennori vi sono alcuni nuraghi, grotte o domus, ed altre rovine appartenenti ad un mondo che per noi sembra tanto lontano.
Le donne di Sennori venivano definite laboriose come forse in nessun’altro villaggio dell’isola; sempre frettolose e senza perder tempo neppure camminando.Cariche del cesto, che tenevano in equilibrio sulla testa, correvano coi piedi nella polvere per irrompere nel mercato, nelle piazze, nei viottoli più remoti della città e vendere frutta, aceto, cesti di ogni forma e dimensione.