PRIMA DI PARTIRE

Il Cammino non è solo un trekking lungo e impegnativo: è un pellegrinaggio. Per preparare quest'esperienza nella sua totalità vanno considerati tre aspetti, che ho disposto in ordine d'importanza. Prima viene la giusta disposizione d'animo: senza quella non si arriva da nessuna parte, figuriamoci a Santiago a piedi. Poi va curato l'allenamento fisico, che se non vi risparmierà la tendinite, almeno ne ritarderà la comparsa. Per ultima viene l'attrezzatura per affrontare l'impresa. Ho stilato un elenco degli oggetti che, dopo una spietata selezione, mi hanno accompagnata lungo il percorso. Spero possa essere utile a chi medita di partire.

LO SPIRITO

IL CORPO

LO ZAINO

Il Cammino di Santiago costringe il pellegrino ad una spoliazione mentale prima ancora che fisica.
È fondamentale che non solo il vostro corpo, ma anche la vostra mente e il vostro cuore siano sulla strada per Santiago. Diversamente, non riuscireste a superare gli ostacoli e le difficoltà che prima o poi
si incontrano.
È impossibile vivere pienamente il pellegrinaggio se si è troppo attaccati alle proprie abitudini, o peggio se si ha nostalgia di familiari e amici.
Quando si parte bisogna essere capaci di lasciarsi tutto alle spalle,
perché solo prendendo le distanze dalla propria esistenza la si può vedere chiaramente e cogliere l'occasione per rinnovarla in profondità.

Verebbe da dire: «Senti da che pulpito viene la predica». Come spiego nella pagina dedicata ai miei hobbies, non sono quella che si può definire una "sportiva", e infatti mi sono avventurata sul Cammino armata di tanto entusiasmo, ma senza la benché minima preparazione fisica. Per i motivi anzi detti, non sono la persona più adatta a dispensare consigli in questo campo, ma dal momento che il mio stato di inattività mi è costato una tendinite da cavallo, mi permetto di suggerirvi di non ripetere il mio errore.
Se tornassi indietro, cercherei di camminare almeno un paio d'ore al giorno nei due mesi precedenti la partenza, e negli ultimi trenta giorni indosserei lo zaino. Infatti, non è il camminare per sei/sette ore al giorno che crea problemi, ma è il doverlo fare costringendo il corpo a sopportare un peso supplementare rispetto
a quello abituale.

«Mucho animo, pero poco peso»:
è questo il motto dei pellegrini saggi,
il cui imperativo categorico è "viaggiare leggeri".
Per raggiungere lo scopo è sufficiente rispettare la regola delle tre "P", ovvero, ogni oggetto che portate con voi dev'essere piccolo, pratico, poco! La prima lezione che si impara sul Cammino è distinguere fra il necessario e il superfluo: scegliete lo stretto indispensabile prima di partire ed eviterete la coda ai Correos spagnoli (uffici postali n.d.a.) per rispedire i chili di troppo a casa.
Detto questo, ci sono varie scuole di pensiero sul peso dello zaino:
la più ortodossa sostiene che non debba superare il 10% del peso corporeo di chi lo deve indossare. Aderire a questa corrente,
per chi come me si aggira sui 50 kg, significa rassegnarsi a partire praticamente senza bagaglio.
Scartata la prima opzione,
può essere un obiettivo ragionevole tenere il peso complessivo dello zaino inderogabilmente entro i 10 kg
(e per peso complessivo intendo
cibo e acqua inclusi).

 

L'ABBIGLIAMENTO

Per evitare sorprese, tutti gli indumenti devono essere "collaudati" prima di partire. Meglio una maglietta vecchia, ma che offra una sicura garanzia di comodità. Detto questo, il concetto da applicare è quello di vestirsi a "cipolla" (tecnicamente detto "layering"), aggiungendo o togliendo uno strato in modo da compensare tempestivamente il raffreddamento o il riscaldamento del corpo.


Canottiere

2

Meglio la microfibra del cotone: asciuga prima.

Reggiseni

2

Ovviamente solo se siete pellegrini di sesso femminile!

Slip

3 paia

Non credo ci sia bisogno di dare consigli in materia.

Calzini

2 paia

Preferite quelli specifici per trekking marca Thorlo®.
Meglio spendere una fortuna in calzini piuttosto che consumare quantità industriali di cerotti per vesciche.

T-shirts

3

Scegliete quelle a maniche corte di cotone elasticizzato, avrete un'aria meno "stropicciata".

Camicia

1

In tessuto leggero a maniche lunghe.

Pile con zip

1

Se attraversate la Meseta d'estate, sarete tentati di dargli fuoco. Resistete all'impulso, o congelerete sulle montagne del Bierzo.

Pantajazz

1 paio

Elasticizzati, comodi, sono un passepartout.
Se fa freddo indossateli sotto l'altro paio di pantaloni, altrimenti possono servire come ricambio, ed abbinati a una maglietta diventano un pigiama.

Pantaloni
di cotone

1 paio

Quelli da escursione con la cerniera alla coscia diventano pantaloni corti. Personalmente preferisco quelli con tasche laterali, stile militare: pratici e resistenti.

Poncho impermeabile

1

Tenetelo sempre a portata di mano, soprattutto in Galizia, dove piove un giorno sì e l'altro pure. Anche in piena estate.

Cappello

1

Se portate gli occhiali come la sottoscritta, preferite un cappellino con visiera che in caso di pioggia protegga le lenti dagli spruzzi, altrimenti dopo 10 minuti non vedrete più dove mettete i piedi.

Scarpe
da trekking

1 paio

Scegliere la scarpa giusta è vitale. Una calzatura non adatta pregiudicherebbe il buon esito del pellegrinaggio prima ancora di fare un passo. Assicuratevi che le scarpe siano fatte con materiali di prima qualità (rivestimento in GoreTex® e suola in Vibram®) e indossatele già durante il periodo di allenamento (cosa che ovviamente io non ho fatto!).

Scarpe
da ginnastica

1 paio

Sono stata più volte sul punto di rispedirle a casa. È bastata una giornata di marcia nel fango con le scarpe da trekking a farmi cambiare idea. Senza un altro paio di calzature asciutte e pulite ero condannata a proseguire scalza per due giorni.

Sandali
(o ciabatte)

1 paio

Utili per rilassare i piedi, indispensabili per fare la doccia.

 

L'IGIENE PERSONALE

Primo comandamento del pellegrino: «Non indosserai calzini impuri!»
Gli indumenti sottoposti alla dura prova della sudorazione vanno lavati quotidianamente. Appena arrivati al rifugio, dopo aver fatto la doccia e aver indossato un cambio pulito, il bucato dev'essere la vostra prima preoccupazione: prima lo fate e prima asciugherà. E nel caso il mattino dopo fosse ancora umido, lo fisserete con spille da balia allo zaino, così sarà pronto per l'arrivo al rifugio (sperando che la tappa non sia piovosa!).


Deodorante

1

Stick, spray, crema, purché sia davvero efficacie.

Sapone
di Marsiglia

1 pz.

È meno ingombrante di una confezione di bagnoschiuma, dura il doppio, e va bene sia per la doccia, sia per il bucato.

Shampoo

1

Una bottiglia da 200 ml dovrebbe essere più che sufficiente.

Pettine

1

È il massimo che vi è concesso per mantenere in ordine le vostre chiome. Scordatevi il phon, anche quello da viaggio: pesa troppo.

Igiene orale

3 pz.

Ovvero dentifricio, spazzolino e filo interdentale.

Taglia-unghie
e limetta

1+1

Cinque minuti a settimana per la manicure si trovano sempre: anche sul Cammino.

Fazzoletti
di carta

3 pacc.

Tre pacchetti per cominciare.
Quando li avrete esauriti penserete a ricomprarli.

Per gli uomini

*

Il necessario per farsi la barba.

Per le donne

*

L'occorrente per il make-up è una zavorra inutile.
Lasciate a casa fondotinta e mascara, tanto comincerebbero a colare dopo un'ora di cammino.

 

I MEDICINALI

Non c'è pellegrino che prima o poi non accusi qualche problema. I più diffusi sono tendiniti e vesciche, che trascurate possono causare brutte infezioni. Lungo il percorso, le farmacie non mancano, e nei casi più seri ci si può rivolgere a un medico (io l'ho fatto per ben 2 volte). Ascoltate il vostro corpo, non siate orgogliosi e se necessario sappiate dire basta. Incontrerete molti (troppi!) "pellegrini" che concepiscono il Cammino come un'impresa sportiva, una gara a chi arriva prima al rifugio, a chi percorre la maggior quantità di chilometri nel minor numero di giorni: si tratta di una categoria di persone che in realtà non ha capito nulla dello spirito del pellegrinaggio. Non fatevi intrappolare nella loro logica iper-competitiva. Lo scopo del Cammino non è dimostrare che siete più bravi degli altri a costo di rimetterci la salute.


Crema a base
di canfora

1 tub.

Massaggiate i muscoli delle gambe la mattina e la sera.
Aiuta a prevenire strappi e tendiniti.

Fastumgel

1 tub.

Se il trattamento di cui sopra non è bastato ad evitare i problemi, spalmate una crema antinfiammatoria (vanno bene anche Voltaren e equivalenti).

Antinfiammatori
per via orale

1 conf.

Compresse o bustine a base di principi attivi come Ibuprofene o Nimesulide (per esempio Moment o Aulin). Possono essere un utile coadiuvante delle creme.

Cerotti

1 conf.

Quelli comuni vanno bene in caso di sbucciature.

Compeed

1 conf.

Cerotti trasparenti specifici per vesciche.
Assolutamente indispensabili!

Crema solare

1 tub.

L'ho inserita nella lista dei medicinali perché se fate il cammino d'estate e non la usate, vi ritroverete in men che non si dica in un centro grandi ustionati.

Crema doposole

1 tub.

Idem come sopra.

 

VARIE & EVENTUALI

Zaino

1

Deve avere l'armatura interna, lo schienale imbottito e il copri-zaino impermeabile. Bastano 55-60 litri di capienza: se non vi entra tutto, vuol dire che volete portare più del necessario.

Sacco a pelo

1

Non state partendo per il Tibet.
Ne basta uno ultra-leggero e poco ingombrante.

Materassino
(facoltativo)

1

Nel periodo estivo, soprattutto negli ultimi 100 km, i posti letto dei rifugi si esauriscono rapidamente, e il materassino vi servirà se non volete srotolare il sacco a pelo direttamente sul pavimento.
Io l'ho lasciato a casa, però mi svegliavo alle 5:30!

Bastone
(facoltativo)

1/2

A St. Jean P. P., ho comprato il tradizionale bastone del pellegrino, in legno con punta di metallo. Aiuta ad affrontare sia le salite che le discese. Ma vi posso assicurare che due bastoni telescopici ultra-leggeri aiutano molto di più (un giorno me li ha prestati un pellegrino tedesco che mi ha visto in difficoltà). Certo sono un pò cari, ma se ve li potete permettere non abbiate esitazioni.

Torcia tascabile
(facoltativa)

1

Quando si parte prima dell'alba, nella nebbia e il sentiero si infila subito in un bosco, una lampada fa molto comodo.
Provare per credere!

Marsupio

1

Per avere sempre con voi documenti e soldi, anche dopo aver depositato lo zaino al rifugio.

Borraccia

1

In vetro-alluminio da un litro.
È leggera e mantiene fresca l'acqua a lungo.

Coltellino
a serramanico

1

Per tagliare il cibo, ma non solo.
Vi stupirete di quante utili funzioni può svolgere un oggettino così piccolo quando si fa vita da nomadi.

Asciugamano

1

Di medie dimensioni.
Meglio a nido d'ape che di spugna: asciuga più in fretta.

Mollette
da bucato

5/6

Indispensabili, se non volete che una folata di vento vanifichi i vostri sforzi per avere biancheria pulita.

Spille da balia
ed elastici

5/6

Se al mattino la biancheria è ancora umida, le spille servono per fissarla dietro lo zaino. Gli elastici sono una valida alternativa.

Ago e filo

1

Per ricucire un bottone, rifare un orlo o, nella peggiore ma probabilissima ipotesi, per bucare una vescica.

Tappini
per le orecchie

1 paio

I pellegrini si dividono in due grosse categorie: i russatori e i non-russatori. Se appartenete alla seconda non scordate i tappini o la notte non chiuderete occhio!

Macchina fotografica
(facoltativa)

1

Con un paio di rullini (se non siete "giapponesi" sono più che sufficienti), fanno almeno 300 gr. supplementari sulle spalle.
È il prezzo da pagare per fissare qualche bel ricordo.

Diario e penna

1+1

Ci sono emozioni ed esperienze che non possono essere fotografate. Tenere un diario del pellegrinaggio, è un buon modo per conservarne vivo il ricordo.

Credenziale

1

La carta d'identità smarrita si può duplicare, la credenziale no. Potete acquistarne una nuova, ma non riprodurre i timbri già apposti su quella precedente.
È l'unica prova dei chilometri percorsi: abbiatene la massima cura.

Altri documenti

1+1

Carta d'identità + Mod. E111 per l'assistenza sanitaria all'estero. Non ho mai dovuto tirarli fuori dal portafoglio. Anche il medico dell'Ospedale Militare di Burgos che mi ha visitato per la tendinite, ha voluto vedere solo la Credenziale.

Guida
del Cammino

1

La mia edizione pesava 580 gr.: decisamente troppo!
Ho ovviato al problema portando con me solo le cartine staccabili e le fotocopie ridotte della parte storico-culturale, che buttavo alla fine di ogni tappa.

Cellulare
(facoltativo)

?

Il Cammino è un'ottima occasione per meditare.
Non sprecatela, rendendovi reperibili 24 ore su 24.

 

L'ALIMENTAZIONE

Il primo rischio da scongiurare è la disidratazione. Ci sono delle tappe in cui per 15 o 20 km non s'incontra né una fontana per dissetarsi, né un albero per ripararsi dal sole; in questi casi, partire con una scorta d'acqua adeguata può diventare una questione di vita o di morte. Con la copiosa sudorazione della marcia non si perdono solo liquidi, ma anche sali minerali che è altrettanto importante reintegrare: tenete nello zaino un pò di frutta fresca e/o secca da sgranocchiare durante le soste.
L'alimentazione, dev'essere adeguata all'attività fisica: la prima colazione e gli spuntini, devono essere energetici ma leggeri, la cena invece, può essere più sostanziosa e gratificante. Per una cifra che oscilla fra i 6 e i 9 euro, molti ristoranti lungo il Cammino propongono "el menu del peregrino", un pasto completo, dall'antipasto al dolce. Per risparmiare, potete scegliere di fare la spesa al supermercato e cucinare nel rifugio. Però vi avverto, la cucina è una, e i pellegrini sono tanti: bisogna aspettare il proprio turno e lasciare tutto pulito e in ordine per chi verrà dopo.

 

I SOLDI

Non vorrei sembrarvi venale mettendo il denaro nella lista, ma un pò di soldi sono necessari anche sul Cammino. Tutti i pellegrini che ho conosciuto erano muniti di carta di credito, la soluzione migliore per evitare di portarsi dietro troppi contanti. Tanto più che nessuno può prevedere quanto durerà il viaggio, e di conseguenza quanto spenderà. Io però, al momento della partenza, non avevo nemmeno un conto corrente, figuriamoci una carta di credito. Potevo rivolgermi ai miei genitori, ma non mi sembrava coerente chiedere loro di finanziare un viaggio che hanno disapprovato e ostacolato fin dall'inizio.
Giocoforza, sono partita coi soldi contati: 1.000,00 euro. Logicamente sul Cammino non mi sono potuta dare alle spese pazze, ma ci sono abituata, quindi non è stato un gran sacrificio. Alla fine sono riuscita a riportare a casa 14,00 euro: mica male per esser stata fuori 33 giorni. È vero che "l'indigenza" mi ha obbligata a scegliere il treno anziché l'aereo per tornare da Santiago, per cui il mio viaggio di rientro è durato due giorni invece di due ore. Ma dopo tutto poteva andarmi peggio. Pensate se fossi dovuta tornare a piedi!

 



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