DOMANDE FREQUENTI


1. È necessario essere cattolici per fare il pellegrinaggio?
2. In cosa consiste il Cammino di Santiago?
3. Quali sono le tappe più difficili?
4. Cosa sono la Credenziale, la Compostela e la Finisterra?
5. Quali servizi offrono i rifugi per i pellegrini?
6. Cosa vuol dire "Ultreya"?
7. Perché il simbolo del Cammino è una conchiglia?

 

1. È necessario essere cattolici per fare il pellegrinaggio?
È meglio chiarire subito che il Cammino non è un'esclusiva riservata ai cristiani. La strada per Compostela è a disposizione di chiunque voglia percorrerla: credenti e non. Tuttavia è bene tener presente che il Cammino di San Giacomo è una tradizione religiosa che ha più di mille anni di storia e anche se nessuno vi chiederà di esibire il certificato di battesimo, durante il percorso è inevitabile confrontarsi con la fede cattolica.
Lungo il Cammino, nel corso dei secoli, sono sorte chiese, cattedrali e monasteri, e spesso è in questi luoghi che si può trovare un pasto caldo e un tetto per la notte. Il pellegrinaggio comincia come una prova per il fisico, ma chi si mette in marcia finisce sempre col porsi domande di ordine spirituale: le risposte sono a suo rischio e pericolo. Dal Cammino non si ritorna mai uguali a come si è partiti, ma non necessariamente convertiti al cattolicesimo.

2. In cosa consiste il Cammino di Santiago?
Per essere considerati pellegrini bisogna percorrere almeno gli ultimi 100 km a piedi fino a Compostela, oppure 200 km se il tragitto viene fatto in bicicletta o a cavallo. In realtà la maggior parte delle persone cominciano il Cammino a Saint Jean Pied-de-Port, un paesino ai piedi dei Pirenei francesi che dista da Santiago circa 750 km. Ciò comporta dover attraversare tutto il nord della Spagna.
L'impresa richiede all'incirca un mese di tempo ed è consigliabile affrontarla fra maggio ed ottobre. I mesi di luglio e agosto sarebbero da evitare: troppo caldo, troppi pellegrini. Tuttavia la stagione estiva è da preferire a quella invernale in cui molti rifugi sono chiusi e sull'altopiano mesetico non è raro che cada la neve.

3. Quali sono le tappe più difficili?
Ogni pellegrino potrebbe dire la sua sull'argomento: le non ideali condizioni meteorologiche (pioggia, vento) e i contrattempi fisici (vesciche, tendiniti) possono trasformare in un vero calvario anche cinque chilometri da percorrere in piano. Tuttavia ci sono tappe che presentano una difficoltà oggettiva.
Cominciamo da quella che da Saint Jean Pied-de-Port arriva a Roncisvalle. Non è certo la più lunga (23 km), ma è la prima, il ché è già sufficiente a renderla ardua per le persone poco allenate. Come se non bastasse è la tappa col maggior dislivello fra la partenza e l'arrivo: 1250 metri da fare in salita e senza imbattersi neanche in una fontanella, per cui ricordate di riempire la borraccia.
Una volta arrivati in Spagna ci sono un paio di passaggi poco agevoli da segnalare: la salita fino a La Cruz de Hierro (1550 m.) seguita da una discesa lunga un chilometro che mette a dura prova le caviglie, ed infine O Cebreiro, un avamposto a 1330 metri di altitudine. Quest'ultima ascensione è piuttosto impegnativa, ma per chi arriva fin qui Santiago è praticamente dietro l'angolo, a soli 153 km.

4. Cosa sono la Credenziale, la Compostela e la Finisterra?
La Credenziale è una specie di lasciapassare che attesta lo status di pellegrino del suo possessore e che viene timbrata lungo il percorso. Ci sono numerose associazioni, religiose e non, che la rilasciano dietro versamento di un piccolo contributo. Mostrando la Credenziale è possibile pernottare negli albergues para peregrinos facendo un'offerta dai 3 ai 7 euro.
La Compostela invece è il certificato che rilascia la Oficina do peregrino de Santiago de Compostela, dietro presentazione della Credenziale e che attesta l'avvenuto pellegrinaggio devotionis causa. L'Iberia, la compagnia di bandiera spagnola, pratica forti sconti sui voli in partenza da Santiago a favore dei pellegrini che esibiscono tale documento.
La Finisterra, infine, è il documento cui hanno diritto quei fanatici che nonostante un mese di cammino, invece di saltare sul primo aereo per tornare a casa, decidono di prolungare la "vacanza" di tre o quattro giorni per macinare gli ultimi 78 km che separano Santiago de Compostela da Cabo Finisterre, sull'oceano Atlantico.

5. Quali servizi offrono i rifugi per i pellegrini?
Gli albergues para peregrinos, a dispetto del nome, non sono neanche lontanamente imparentati con i comuni alberghi, e ciò è giustificato dal fatto che sono deputati ad accogliere i pellegrini e non i turisti. Generalmente i rifugi sono locali piuttosto spartani messi a disposizione da comuni e parrocchie e gestiti da associazioni di volontari.
Lungo il Cammino ci sono rifugi ogni 15-20 km, la maggior parte dei quali garantiscono l'essenziale: un pò di spazio per srotolare il sacco a pelo, l'uso della cucina e la possibilità di farsi una doccia (non sempre calda). Insomma, se siete frequentatori abituali dell'Hotel Ritz riflettete prima di mettervi in marcia: il pellegrinaggio a Santiago non è per gli schizzinosi.

6. Cosa vuol dire "Ultreya"?
Chiunque si interessi al Cammino di Santiago presto o tardi incontra questa parola dall'ortografia incerta. Ultreya (o Ultreïa) è un vocabolo che deriva dal latino "ultra" e può essere variamente tradotto con le espressioni «più oltre», «più in là», «più lontano». È una specie di parola d'ordine che viene gridata prima di affrontare il percorso quotidiano: insomma è il "banzai" del pellegrino! Un modo come un altro per darsi la carica e farsi coraggio.

7. Perché il simbolo del Cammino è una conchiglia?
Si può dire che il logo ufficiale del pellegrinaggio a Santiago è sempre stata la capasanta. Si tratta di un mollusco bivalve con la conchiglia percorsa da solchi disposti a raggiera che ricordano l'aspetto di un pettine (Pecten Jacobaeus è infatti il nome scientifico di questo mollusco meglio noto come «conchiglia dei pellegrini», o «conchiglia di San Giacomo»). Ci sono due scuole di pensiero relative all'etimologia della parola "Capasanta", ed in entrambi i casi si tratta dell'unione di due termini. Secondo la prima teoria il vocabolo unisce "coppa" e "santa": la valva inferiore a forma di ciotola serviva infatti ai pellegrini medievali come tazza per l'acqua. In base alla seconda teoria, invece, la parola unisce i termini "cappa" e "santa", riferendosi al caratteristico mantello indossato dai pellegrini.

 



Storia   ·   Mappe   ·   Faq   ·   Consigli   ·   Info   ·   Diario   ·   Motivi

Torna all'homepage     Scrivimi     Firma il guestbook