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... e "Sereni" I.T.C - Afragola (NA) |
Progetto:
Giornale d'Istituto "Dalla carta stampata al giornale on line" |
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SALVATI
DA UN ROBOT
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Si
chiamano Zeus, Aesop, Caspar, Da Vinci. Assistono il medico al tavolo operatorio,
ubbidendo alla sua voce. E consentono ai pazienti un recupero più
veloce. Parte la rivoluzione negli ospedali italiani. Il paziente è disteso sopra al tavolo operatorio. Su di lui non ci sono chirurghi, tecnici e infermieri, ma lunghi bracci di metallo che reggono pinze e bisturi e penetrano nel torace attraverso fori larghi come una matita. E' all'opera un chirurgo robot. Quello vero è seduto di fronte ad una consolle, osserva in un monitor l'interno del torace del paziente e manovra i bracci robotica muovendo come un joystick due piccole pinze. Questi chirurghi robot, progettati e sperimentati all'estero, ora stanno arrivando negli ospedali italiani. Gli interventi così, sono meno invasivi e i pazienti tornano a casa in pochi giorni, inoltre il robot è più preciso. Bisogna dire però che a manovrare il braccio meccanico deve sempre esserci un bravo chirurgo. Così si dà il via anche alle operazioni a distanza. Infatti non c'è bisogno che il chirurgo sia nella sala dove si trova il paziente, può essere addirittura in un altro paese, e questo abbatte i costi d'intervento e le difficoltà burocratiche a spostamento di uomini e merci. Quattro esperti in sala Operatoria Zeus: Pensato per la cardiochirurgia, ma anche per altri tipi d'interventi (ernie, tumori, |
calcoli,
..etc).
Formato da tre braccia manovrati a distanza. Castaldo Francesco |
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