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Progetto: Giornale d'Istituto "Dalla carta stampata al giornale on line"
Corso teorico-pratico di giornalismo

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UNA LEGGENDA ITALIANA
 

 

 

Un uomo, Enzo Ferrari, e le sue macchine. Non solo quelle da corsa che l'hanno celebrato sui circuiti di tutto il mondo, ma le stradali che ne hanno consacrato il mito. Già, il mito. Ferrari sin dagli inizi puntava a diventarlo. Non si può spiegare altrimenti come una piccola officina poco più che artigianale, come era la Ferrari appena finita la guerra, puntasse a costruire una macchina da corsa con un motore dall'architettura assai complicata come era ed è anche oggi un dodici cilindri a V. Così lo stesso Ferrari motivava allora questa scelta "... il dodici cilindri è un motore che ho sempre vagheggiato, ricordando di avere visto le prime fotografie di un dodici cilindri Packard che corse a Indianapolis nel lontano

1914. Ho sempre avuto simpatia per l'armoniosa voce di questo motore e confesso che il fatto che una sola casa al mondo, allora, costruisse un dodici cilindri, mi sollecitò ad imitarla. Alcuni anni dopo la Packard abbandonò il dodici cilindri e io rimasi solo. Fui molto criticato, si preconizzò la mia fine, l'esperimento fu giudicato troppo azzardato e presuntuoso...".Nell'Italia del dopoguerra, dove si lottava per sopravvivere e per ricostruire, un piccolo industriale di provincia non avrebbe mai dovuto rischiare tanto. E invece il carattere di Ferrari si ribellò a questa logica e decise di mettersi in gioco tutto in una sola volta ed eventualmente di ricominciare da capo in caso di perdita.

Daniele Castaldo