Periodico d’ informazione dell’ I.T.C. SERENI Afragola

   Anno 4° N° 3 Maggio  2003

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LIBERI

I rigori decidono la finale 

Non è facile, per un animale da vittoria come Schumi, parlare di avversari, perché lui ama molto parlare di obbiettivi, di assetti, di motivazione, della propria vittoria.

-Schumi dice- che il suo principale avversario, quest’anno nella corsa al titolo dovrebbe essere Kimi. E’ un buon pilota però la situazione attuale è molto incerta, visto che ci sono anche altri piloti disposti a vincere il campionato, per cui dobbiamo attenderci una lotta fino all’ultimo gran premio. Schumi, che di campionati ne ha disputati parecchi, pensa che alla fine sarà proprio una sfida tra Ferrari e McLaren come ai  vecchi tempi, dove lui e Hakkinen ad ogni gran premio davano spettacolo. Inoltre  secondo lui la Renault non ha fatto il salto di qualità anche se sicuramente è molto migliorata rispetto al passato. Lui è certo che sarà la McLaren a contenderci il titolo. Sarà comunque interessante vedere come Renault e Bmw svilupperanno le rispettive monoposto.                                                                                                      Schumi è a soli pochi punti da Kimi che però attende la sua nuova McLaren. Lui spera di poter diminuire il suo distacco in classifica in modo decisivo, dai prossimi gran premi, considerando anche che il campionato è appena iniziato.

Alessandro Fiorentino

SCHUMI: “KIMI E’ IL MIO RIVALE NUMERO 1”

SCHUMI: “KIMI E’ IL MIO RIVALE NUMERO 1”

Giro 2003: Simoni ipoteca la corsa 18.a tappa:

Vince Frigo, male Garzelli Dario Frigo della Fassa Bortolo ha vinto la 18.a tappa del Giro d'Italia, da Santuario Vicoforte a Valle Varaita, frazione di 174 chilometri con ben 4 gran premi della montagna sulle vette alpine. Ottima prova della maglia rosa Gilberto Simoni, che è arrivato secondo ed a 40 km dalla fine è andato a prendere e superare i fuggitivi staccando il rivale in classifica generale Stefano Garzelli (poi protagonista di una caduta con Pantani).Stefano Garzelli dunque fallisce la prima delle tre possibilità che l'ultima settimana gli metteva a disposizione per riagguantare la maglia rosa. Il corridore varesino ha ceduto a circa 40 km dall'arrivo, quando l'attuale leader della corsa si è lanciato in un attacco splendido che ha lasciato sui pedali il corridore della Vini Caldirola. 5'07" il distacco finale, che decreta l'addio ai sogni di gloria ma gli permette per 11" di restare in seconda piazza davanti a Popovych.La seconda delle quattro salite della giornata, quella del colle d'Esischie, cima Coppi del Giro, serve già a fare grossa selezione, anche a causa delle pessime condizioni climatiche. Al passaggio sotto lo striscione del GPM il primo è Gonzalez, in fuga insieme ad altri nove uomini con vantaggio di circa 3' sul gruppo maglia rosa, da cui manca Pantani, che riesce però a tornare sui primi in classifica in discesa.La terza ascesa è ancora più crudele, e la maglia rosa Gilberto Simoni decide di approfittarne per sferrare un attacco teso a mettere virtualmente la parola fine alla lotta per la supremazia generale. Gli resiste solo Dario Frigo, e i due vanno a caccia dei leader della corsa, mentre alle loro spalle insegue un gruppetto che comprende Garzelli,e a cui dopo un po' si aggiungeanche Pantani La fase finale della salita verso il colle Sampeyre si  svolge in una scenario irreale, con la grandine caduta in abbondan

za che imbianca il percorso e rende la strada scivolosa e ai limiti della praticabilità. Simoni prosegue comunque nella sua azione, guadagna la testa della corsa con i soli Frigo e Totschnig su di lui, mentre Popovych segue pochi secondi, con il gruppo Garzelli più indietro.La prima parte della discesa è resa insidiosissima dal ghiaccio, e i corridori più coraggiosi hanno la possibilità di avvantaggiarsi sugli altri. Popovych scende velocissimo, e guadagna la testa della corsa; più prudenti Frigo, Simoni e Totschnig, che rimangono attardati. Più indietro seguono Garzelli, Pantani e Rumsas, con i primi due protagonisti di una brutta caduta che rischia di mettere fine alla corsa del Pirata, il quale però risale coraggiosamente in bici dopo qualche minuto.Nella fase conclusiva della discesa Frigo raggiunge e supera Popovych, mentre Simoni e Totschnig inseguono più indietro. Dopo la caduta, Garzelli non riesce più a tenere il ritmo dei migliori, e si stacca inesorabilmente. All'inizio dell'ultima salita in testa torna poi Popovych, mentre a inseguirlo si uniscono la maglia rosa e Frigo, con Totschnig che perde invece contatto.La benzina del russo finisce presto, e a 10 km dall'arrivo al comando rimangono solo Simoni e Frigo. Più indietro, a due minuti e mezzo di ritardo, seguono Noè, Rumsas, Pellizotti, Lanfranchi, Spezialetti e Sabaliauskas, con Garzelli ormai lontanissimo dalla testa. Il margine dei due di testa aumenta con il proseguimento della salita, e nel finale Simoni lascia generosamente la vittoria al suo compagno di fuga.Terzo arriva Totschnig, quarto è Popovych. Il coraggiosissimo Pantani, stremato per la fatica e la caduta, arriva dopo 16', mentre Garzelli perde 5'8" da Simoni, e riesce a mantenere il secondo posto per soli 11" su Noè. marco Pantani, dolorante, taglia il traguardo a 16'. La corsa rosa, a pochi giorni dalla fine, sembra avere deciso definitivamente chi sarà il suo padrone.

Pasquale Della Gatta    Luigi Di Palma

 

 

Il giornale è uno strumento didattico. Vi invitiamo a farne oggetto di lettura e riflessione

Milan campione d’EuropaFinale di Manchester decisa ai rigori Il Milan è Campione d’Europa. Nella finale di Manchester i rossoneri hanno sconfitto la Juventus ai rigori (3-2), sia i tempi regolamentari che i supplementari si erano chiusi sullo 0-0.

Il rigore decisivo e’ stato realizzato da Shevchenko. Per il Milan in rete anche Serginho e Nesta e errori di Seedorf e Kaladze. Per i bianconeri errori di Trezeguet, Zalayeta e Montero e reti di Birindelli e Del Piero.Sesta Coppa Campioni per il Milan.

La partita  Parte meglio il Milan,  perchè la formazione di Ancelotti mette sul campo una giusta dose di aggressività  e un pò perchè Lippi agevola il compito dei rossoneri schierando una formazione inedita con Montero sulla sinistra e Tudor al centro con Ferrara.La soluzione tattica scelta dal tecnico bianconero agevola il Milan,che, piazzato Shevchenko sulle tracce dell’ uruguayano,sfonda senza difficoltà sulla sua destra e arriva più volte dalla parte di Buffon.

 Dopo il 45’ di marca rossonera un inizio di ripresa ad appannaggio dei campioni d’Italia. Al 60’ una punizione di Pirlo dalla destra trova però Maldini all’appuntamento con il colpo di testa, ma la palla finisce a lato. Al 65’ Lippi è costretto a buttare nella mischia Zalayeta al posto di Davids. Ancellotti risponde inserendo Roque Junior per Costacurta. Ma la Juventus sembra in difficoltà, il Milan prende campo e si stabilisce dalle parti di Buffon. Al 90’ con un destro se lo procura Seedorf che Buffon doma senza dofficoltà. Si và ai supplementari. L’extra time parte male si conclude ancora con lo 0-0. Si passa ai rigori che finalmente si conclude 3-2 per il Milan da parte di Nesta, Del Piero e Shevhenko. I rossoneri sono campioni della coppa d’Europa.

Voto all’arbitro: Merk (Ger) 6    Voto alle squadre: Juventus 6.5 - Milan 7.5     Voto alla partita: 6.5

       Paola Vitale   Magda Ramaglia