... e "Sereni" I.T.C - Afragola (NA)


Progetto: Giornale d'Istituto "Dalla carta stampata al giornale on line"
Corso teorico-pratico di giornalismo
 
Per non dimenticare. Una giornata di riflessione sulle vittime dell'Olocausto

Nella notte tra il 9 e il 10 novembre 1938, detta "Kristallnacht" (la notte dei cristalli), in tutta la Germania furono bruciate molte sinagoghe e distrutte le vetrine dei negozi appartenenti agli ebrei. E' il culmine della strategia nazista per allontanare gli ebrei dalla Germania. L'azione, infatti, indusse numerosi ebrei a lasciare il paese. All' ingresso delle città, sui cartelli si può leggere "VIETATO AGLI EBREI" e "EBREI ALLA LARGA". Perfino nei parchi è vietato a loro l'ingresso. Anche l' Italia di Mussolini, per compiacere Hitler, decide di prendere parte attiva alla Shoah. A seguito dell' ordine di dare libero corso alla "soluzione finale"(lo sterminio degli ebrei), l' ostacolo maggiore diventa specificamente tecnico: con quali mezzi realizzare un massacro di così ampie dimensioni? Come disfarsi del prodotto dello sterminio? La scelta di passare direttamente i prigionieri per le armi si rivela antieconomica: non vi sono proiettili a sufficienza e i carichi di lavoro sono eccessivi. Ad Auschwitz vengono fucilati 25mila deportati ma il sistema è presto abbandonato. A Treblinka sono in sperimentazione metodi di assassinio con i gas di scarico di motori a combustione interna, sono già state eliminate 80mila persone. Il sistema perfezionato contribuisce alla costruzione dell'

efficiente camere a gas di Auschwitz. I corpi "vengono bruciati. In questi campi viene fatta affluire la maggior parte dei corpi deportati da eliminare. IL LAVORO RENDE LIBERI" recita il cartello all' entrata di Auswitz. Per pochi fortunati queste parole si tradurranno in realtà. Nel campo ogni categoria in cui si suddividono i prigionieri La fabbrica nazista di morte lavora a pieno regime finchè le truppe alleate non giungono ad interrompere il massacro. Circa 2.800 bombardamenti alleati prendono di mira le raffinerie di petrolio nella zona di Auschwitz mentre 150mila ebrei vengono gasati. Accidentalmente alcune bombe cadono sul lager uccidendo 85 tra prigionieri, civili e guardie SS. Quando gli alleati giungono a Buchenwald ciò che scoprono in questo lager e poi negli altri è talmente inumano da sembrare irreale. La gente che aveva creduto ciecamente nella superiorità della razza ariana è obbligata a guardare i delitti commessi da quella pretesa razza pura. Due terzi degli ebrei di tutta l' Europa sono stati sterminati. Tutto ciò non deve essere MAI dimenticato, OGNI VITTIMA RESTERA' IN VITA FINO A CHE NE RESTERA' VIVO IL RICORDO.Giusy Palmiero

Che cos'è l'amicizia?

Cominciamo a parlare di sentimenti partendo da quello più desiderato l'amicizia. Non è mai semplice dare una definizione di un sentimento, perché per capire davvero un sentimento bisogna averlo provato.Possiamo comunque dire che l'amicizia è un sentimento di grande affetto e di confidenza e di intimità. Gli amici, si confidano l'un l'altro dei segreti anche molto intimi, a volte imbarazzanti ( i primi innamoramenti, i primi desideri sessuali, la prima volta ), dei quali non parlerebbero con le altre persone, neppure con i propri genitori. Le confidenze che a volte facciamo ad un amico mostrano dei lati del nostro carattere e del nostro modo di vivere che sono poco apprezzabili, ma se l'amico è UN VERO AMICO saprà in ogni caso volerci bene ugualmente. Ciò che si racconta ad amici/e non sono solo confidenze intime e personali ma rappresentano la comunicazione, una condivisione di emozioni da vivere insieme. L'amico prova le tue stesse emozioni, infatti quando gli parliamo egli partecipa ai nostri problemi e già questo ci rende più tranquilli. Se, ad esempio, siamo tristi o avviliti per qualcosa che ci è capitato, il vero amico partecipa al nostro stato d'animo e ci trasmette la sua comprensione cercando di "tirarci su". In un rapporto di amicizia non si parla solo di argomenti personali, ma di tutto. Gli amici che si conoscono da molto tempo a volte non hanno neppure bisogno delle parole per comunicare tra loro; bastano un gesto o un silenzio per intendersi. Non esiste una ricetta per trovare amici dal canto nostro diciamo che è sbagliato cercare amicizie, perché prima si dovrebbe offrire

amicizia. A volte aprirsi con un'altra persona, comunicargli i nostri sentimenti, può esporci al rischio di un rifiuto, in alcuni casi può renderci ridicoli. Ma non aprendoci agli altri rinunciamo ad avere dei amici. Chi ama si offre, sino al punto di soffrire! Questo articolo lo vorrei dedicare a tutte quelle persone "amiche" che nel profondo non lo sono.
Da Maria 29/10 e alle mie splendide amiche della 3E.