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... e "Sereni" I.T.C - Afragola (NA) |
Progetto: Giornale d'Istituto "Dalla carta stampata al giornale on line" Corso teorico-pratico di giornalismo |
TROPPI
COMPITI A CASA
?! I GENITORI RECLAMANO
..!!
Svolta epocale o semplicemente l'ennesimo abbaglio dei pedagogisti? |
DIREZIONE: PROF. ROSA PETRELLA COLLABORATORI: PROFF. MICHELE FERRA RA TERESA LIBRETTI. REDAZIONE: REALIZZAZIONE GRAFICA: PROFF. FERRARA, , LIBRETTI, PETRELLA, ASS. TEC.: ORAZIO SILVESTRE PROGETTO
GRAFICO e IMPAGINAZIONE
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Inversione
di tendenza nel mondo dei pedagoghi e psicologi dell'età evolutiva.
Sembra che il motto latino "reperita iuvant" alla luce del quale
si giustificavano fino ad ieri intere pagine di assegno dei compiti a
casa, debba andare in soffitta definitivamente. Secondo le ultime ricerche
svolte negli Stati Uniti i compiti a casa non solo non sono utili, ma
risulterebbero addirittura dannosi, soprattutto nelle scuole primarie.
I ragazzi ,infatti, passano in classe circa 40 ore a settimana, se si
aggiungono poi 2 ore di studio a casa finora richieste per assolvere ai
doveri scolastici, il monte ore sale fino a coprire l'arco di 8 ore, l'intera
giornata lavorativa. Ed è effettivamente troppo, per un bambino
di 7/8 anni. Quale tempo rimane per gli affetti, gli svaghi, il semplice
riposo, si sono chiesti gli esperti? Nulla . Sarà anche per questo
eccessivo carico di responsabilità che i nostri figli appaiono
sempre più agitati, aggressivi, stanchi? Pare proprio di si, secondo
uno studio americano che punta l'indice contro la classe docente e i compiti
a casa. Andando via via per gradi l'impegno domestico richiesto si giustificherebbe
con l'intento di formare l'alunno ad una realtà sempre più
varia e di doverlo responsabilizzare al senso del dovere che informerà
tutta la sua vita. Alle superiori i compiti a casa rappresenterebbero
un momento di riflessione e autoverifica necessari per la formazione dell'uomo-cittadino.
Di fronte a tali risultati diverse sono state le reazioni delle componenti
coinvolte; in primis gli alunni, ai quali non è parso vero che
un'indagine scientifica desse voce alle loro richieste di annullare il
carico domestico, concentrando l'apprendimento nelle ore curriculari,
e non oltre, dal lato dei docenti lo sgomento di dover ammettere che di
questo passo si avranno giovani sempre meno preparati e poco abituati
al sacrificio con buona salute di tutti i propositi di rinnovamento della
scuola italiana, sempre agli ultimi posti per rendimento, nelle classifiche
europee. I docenti si vedono stretti nella morsa delle crescenti competenze
richieste ai giovani all'ingresso nel mondo del lavoro, e i risultati
di ricerche poco calzanti per la nostra esperienza europea. Dove volgerà
questa nostra scuola saranno i politici a dirlo nei prossimi anni, sempre
che saranno in grado di produrre riforme "bipartisan" in modo
da soddisfare tutti e di risultare durature.
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