... e "Sereni" I.T.C - Afragola (NA)


Progetto: Giornale d'Istituto "Dalla carta stampata al giornale on line"
Corso teorico-pratico di giornalismo
 
TROPPI COMPITI A CASA…?! I GENITORI RECLAMANO…..!!
Svolta epocale o semplicemente l'ennesimo abbaglio dei pedagogisti?

DIREZIONE: PROF. ROSA PETRELLA

COLLABORATORI: PROFF. MICHELE FERRA RA TERESA LIBRETTI.

REDAZIONE:
CAPUTO ANTONIO, CASILLO CARLA, CIOFFI CARMELA, CIRILLO MARIA, DE CICCO VINCENZA, DE LUCA MARIA, DELMONDOLIA, DE ROSA PATTY, DE ROSA DOMENICO,FASCIGLIONE DAVIDE, GIACCO ROSA, , IAZZETTA ELVIRA, IAZZETTA MARIA, IAZZETTA FERDINANDOIORIO CATERINA, LAURO MANUELA, PALMIERO GIUSY, PERILLO DORA, RICCIO VERONICA, RUSSO CARMELA, VISCONTI ANDREA

REALIZZAZIONE GRAFICA: PROFF. FERRARA, , LIBRETTI, PETRELLA,

ASS. TEC.: ORAZIO SILVESTRE

PROGETTO GRAFICO e IMPAGINAZIONE
GRUPPO DIRETTIVO E DI REDAZIONE
EDITORE: I.T.C. SERENI DI AFRAGOLA


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Inversione di tendenza nel mondo dei pedagoghi e psicologi dell'età evolutiva. Sembra che il motto latino "reperita iuvant" alla luce del quale si giustificavano fino ad ieri intere pagine di assegno dei compiti a casa, debba andare in soffitta definitivamente. Secondo le ultime ricerche svolte negli Stati Uniti i compiti a casa non solo non sono utili, ma risulterebbero addirittura dannosi, soprattutto nelle scuole primarie. I ragazzi ,infatti, passano in classe circa 40 ore a settimana, se si aggiungono poi 2 ore di studio a casa finora richieste per assolvere ai doveri scolastici, il monte ore sale fino a coprire l'arco di 8 ore, l'intera giornata lavorativa. Ed è effettivamente troppo, per un bambino di 7/8 anni. Quale tempo rimane per gli affetti, gli svaghi, il semplice riposo, si sono chiesti gli esperti? Nulla . Sarà anche per questo eccessivo carico di responsabilità che i nostri figli appaiono sempre più agitati, aggressivi, stanchi? Pare proprio di si, secondo uno studio americano che punta l'indice contro la classe docente e i compiti a casa. Andando via via per gradi l'impegno domestico richiesto si giustificherebbe con l'intento di formare l'alunno ad una realtà sempre più varia e di doverlo responsabilizzare al senso del dovere che informerà tutta la sua vita. Alle superiori i compiti a casa rappresenterebbero un momento di riflessione e autoverifica necessari per la formazione dell'uomo-cittadino. Di fronte a tali risultati diverse sono state le reazioni delle componenti coinvolte; in primis gli alunni, ai quali non è parso vero che un'indagine scientifica desse voce alle loro richieste di annullare il carico domestico, concentrando l'apprendimento nelle ore curriculari, e non oltre, dal lato dei docenti lo sgomento di dover ammettere che di questo passo si avranno giovani sempre meno preparati e poco abituati al sacrificio con buona salute di tutti i propositi di rinnovamento della scuola italiana, sempre agli ultimi posti per rendimento, nelle classifiche europee. I docenti si vedono stretti nella morsa delle crescenti competenze richieste ai giovani all'ingresso nel mondo del lavoro, e i risultati di ricerche poco calzanti per la nostra esperienza europea. Dove volgerà questa nostra scuola saranno i politici a dirlo nei prossimi anni, sempre che saranno in grado di produrre riforme "bipartisan" in modo da soddisfare tutti e di risultare durature.
CAIAZZO SUSY, RUSSO M. PIA.