... e "Sereni" I.T.C - Afragola (NA)


Progetto: Giornale d'Istituto "Dalla carta stampata al giornale on line"
Corso teorico-pratico di giornalismo
 
CLASSE DI-SCHOLA!!

Ci risiamo. Ancora una volta le cronache riportano alla ribalta i giovani e i loro comportamenti, tracciandone un quadro a tinte noire, fatte di vandalismi, bullismi e tutti gli ….ismi più negativi che vogliamo. Sembra proprio che la scuola, più che un luogo di formazione, sia diventata luogo di perdizione, dove anche gli alunni più tranquilli, dopo un po' finiscono col conformarsi ai più ribelli prendendone a modello abbigliamento ed atteggiamenti. Il fenomeno per una volta unisce tutta l'Italia, dalle Alpi alla Sicilia, e la scoperta di nuovi e inquietanti fatti di vandalismo fornisce nuovi tasselli ad un quadro che risulta sempre più negativo. E' bastata la denuncia del ragazzino autistico picchiato davanti al videofonino, a Torino a svelare un fenomeno trasversale che non risparmia né piccoli, né ragazze. Volendo censire i casi di violenza registrati negli ultimi mesi nelle scuole italiane, si va dalla colla nelle serrature, all'intasamento degli igienici, alla manomissione dei pannelli elettrici, alle infestazioni con vermi, dai furti ai pestaggi contro i docenti e/o gli alunni più deboli, agli immigrati. Tutta la penisola è interessata, come dimostra uno studio effettuato in tutte le scuole di vario ordine e grado, dalle

elementari alle superiori. Cosa succede ai nostri figli? Improvvisamente violenti, delinquenti in nuce o cos'altro?. Il bullismo, fenomeno fino ad oggi conosciuto ed associato alle caserme,ai fenomen di nonnismo ha valicato le pareti delle nostre scuole e la sua diffusione è capillare perché si avvale di meccanismi di trasmissione più rapidi, come la rete Internet e la trasmissione via mms.oltre al desiderio di emulazione che favorisce il riproporsi dei fenomeni stessi come segno di appartenenza al gruppo o ancora peggio come prova di iniziazione. Per una volta si assomigliano i giovani del nord e quelli del sud, i ragazzi e le ragazze, i ragazzini e gli adolescenti, tutti sodali in una guerra contro le istituzioni, contro la famiglia,contro gli schemi. Le ragioni? Probabilmente una o tante, probabilmente la voglia di uscire dall'anonimato o la paura di affrontare gli impegni; in ogni caso il segno di un malessere sociale diffuso e radicale che non può essere più combattuto a colpi di note e sospensioni ma che impone una riflessione seria che coinvolga insieme istituzioni, famiglia e politica. Solo così si intravede uno spiraglio di luce. La redazione di Liberi

VITA VISSUTA

Ritorna la rubrica più amata dai nostri lettori, quella delle confidenze e delle riflessioni. Come sempre, pubblichiamo la storia di una vostra compagna, che preferisce, per ragioni personali, rimanere anonima. La sua storia, è comune a quella di tante altri ragazzi che si trovano a vivere le stesse situazioni. Vi chiediamo di riflettere e se volete, di inviarci le vostre considerazioni.
Caro giornalino, sono un'alunna di questa scuola e voglio raccontare la mia storia…… ho vissuto e sto vivendo una situazione comune a tanti ragazzi d'oggi, ma non per questo meno dolorosa.: il divorzio dei miei genitori. I genitori di altri ragazzi, anche dopo il divorzio restano presenti nella loro vita, rivendicando il loro diritto ad essere comunque al loro fianco. Nella mia ciò non è avvenuto: a me manca una figura importante, quella di un padre disposto a tutto per i figli. Avevo 10 anni quando i miei si sono separati, un fratello di qualche anno più piccolo di me e una sorellina nata da poco; loro due, dato che erano più piccoli, hanno affrontato diversamente la cosa. E' stata dura per me superare quei momenti e gli anni successivi……..all'inizio non riuscivo a dormire, appena chiudevo gli occhi sentivo le urla dei miei che "sputavano cattiverie", mi alzavo di colpo e correvo da mio nonno che tuttora, sebbene non ci sia più, continuo a chiamare "papà". La sua è stata una figura molto importante nella mia vita, mi ha dato l'appoggio necessario e insieme a

mia madre mi ha aiutato a crescere. Nonostante il loro aiuto vivo da tempo con un forte senso di colpa, non riesco a non pensare ad una sera:" Ero nella mia stanza con mio fratello e ad un tratto sento le urla ed il pianto di mia madre, apro la porta in modo che Lui non potesse vedermi e assisto ad una scena che avrei preferito non vedere, picchiava mia madre, le faceva del male e lei piangeva, tentava di difendersi ma Lui era troppo grosso, la sovrastava, la dominava….ed io? Cosa ho fatto? Niente. Mi sono rintanata nel mio letto, ha abbracciato forte mio fratello e cercavo di tapparmi forte le orecchie per non sentire, per non soffrire…..Non potrò mai perdonarmi di non aver fatto qualcosa per aiutare mia madre….."Non riuscivo a capire e ancora oggi dopo 9 anni non capisco come un padre possa abbandonare i propri figli per costruirsi una nuova famiglia, e dimenticarsi del tutto di averne già una. Non è giusto che gli errori degli adulti ricadano sui figli. Nella mia sfortuna sono stata fortunata, giorno per giorno ho instaurato un rapporto sempre più bello con mia madre che è anche la mia migliore amica, la mia confidente, l'unica persona che mi conosce davvero, perdona i miei scatti d'ira e quando sono giù sa cosa fare per calmarmi….mi fa anche da padre….insomma è una mamma modello!!! Anche se sto bene senza di Lui, nel mio cuore sento che mi manca qualcosa…….. Leoncina87