... e "Sereni" I.T.C - Afragola (NA)


Progetto: Giornale d'Istituto "Dalla carta stampata al giornale on line"
Corso teorico-pratico di giornalismo
ORFANI DI UN MITO
Il dopo Schumi e la successione alla Ferrari.

Ha scelto di mettere al collo una croce d'oro e d'argento lunga 5 centimetri, Schumi. Un regalo del figlio Mick, 7 anni, per ricordare al meglio l'ultima gara di una carriera indimenticabile. Anche nell'ultimo gran premio, il tedesco ha lottato come un leone, dalla prima all'ultima curva. Rallentato da una foratura ma protagonista di una valanga di sorpassi, Schumacher non ha vinto (lo ha fatto Massa), ma per milioni di ferraristi la vittoria è tutta sua, perché è uscito a testa alta come solo i grandi sanno fare, dalle scene.. E' arrivato quarto e ha dovuto "subire" la gioia di Alonso che, giunto secondo, ha vinto il suo secondo Mondiale di fila. Il gp del Brasile, però, sarà ricordato soprattutto come l'ultimo atto della carriera di un campionissimo che per una decade ha segnato la storia della Formula Uno. A Interlagos c'erano tutti i suoi parenti, dal papà alla mamma, dalla moglie Corinna ai bambini, fino ad una nutrita schiera di amici. Tutti lì, a salutare la carriera del fenomenale pilota che ha avuto il merito, fra i molti, di riportare la Ferrari ai vertici del mondo.
La sua carriera si è fermata a 7 campionati mondiali vinti, 250 gran premi disputati, 91 vittorie, 68 pole position e, nel mezzo, migliaia di sorpassi al limite dell'incredibile, risse sfiorate con colleghi altrettanto permalosi, scorrettezze palesi e infinite gioie e soddisfazioni condivise in questi anni con i moltissimi tifosi della Rossa di Maranello, ora più soli dopo il suo addio alle corse. Anche nell'ultimo gran premio ha fatto vedere il campione che e'. Spiace per la sua decisione ma in fondo e' anche giusto, ritirarsi da campione non in declino ma

ancora competitivo. Dopo di lui il nulla, come e' stato Alberto Tomba per lo sci italiano. Semplicemente è un Mito!!! Quel suo fare aggressivo in pista è la dimostrazione che è un vero campione che il Rischiare sempre e comunque è la sua dote migliore, peccato che ora lascerà la F1 e la Ferrari, ma in questi anni ci siamo divertiti e abbiamo tifato orgogliosi di lui
IAZZETTA FERDINANDO

L'ORO DI NAPOLI:

FABIO CANNAVARO

Figlio di Napoli. Non è un modo di dire, ma un sentire. Fabio Cannavaro ha dedicato il pallone d'oro ai bambini della sua città. Un messaggio zeppo di sentimenti. Perché tutti devono avere un sogno da realizzare. Anche chi nasce e vive in quelle città che rimbalzano alla cronaca per fatti di sangue ed illegalità diffusa . Anche in quei luoghi è lecito sognare: perché i sogni spesso si realizzano. E Lui a Madrid davanti ai telegiornali mastica amaro vedendo il volto ferito della Sua Napoli. Lui, Fabio, ha un volto bello, senza rughe, con due occhi solari che svelano un'anima dolce. E' il figlio che tutti vorrebbero avere, non si atteggia a campione, lo è dentro. Non getta in faccia i suoi titoli onorifici: capitano della squadra, campione del mondo e primo difensore puro ad aver vinto un titolo cosi prestigioso. Le sue emozioni sono genuine al pari delle sue paure.


"All'inizio ho pensato di essere su scherzi a parte, solo dopo un paio di giorni, l'ho detto a mia moglie". Ecco, la famiglia e l'amicizia sono due valori unici nel mondo di questo ragazzo che di Napoli porta in sé le ricchezze più belle, non è un campioni-ruffiano, sa farsi amare dalle donne di ogni età per come è. Di fronte alla bellezza di Monica Bellucci è rimasto imbambolato, si è mostrato impacciato, non ha riscosso nemmeno il premio di un bacio da cerimonia. Fabio ha ricevuto il pallone d'oro nel giorno in cui il presidente della Repubblica girava per Napoli, Giorgio Napolitano si è detto contento della dedica fatta da Fabio ai bambini di Napoli, una città tormentata, che non vuole spegnere i sogni.
De Luca Maria Riccio Veronica ed Enza De Cicco