DIREZIONE:
PROF. ROSA PETRELLA
COLLABORATORI:
PROFF. MICHELE FERRA RA TERESA LIBRETTI.
REDAZIONE:
CAPUTO ANTONIO, CASILLO CARLA, CIOFFI CARMELA, CIRILLO MARIA, DE CICCO
VINCENZA, DE LUCA MARIA, DELMONDOLIA, DE ROSA PATTY, DE ROSA DOMENICO,FASCIGLIONE
DAVIDE, GIACCO ROSA, , IAZZETTA ELVIRA, IAZZETTA MARIA, IAZZETTA FERDINANDOIORIO
CATERINA, LAURO MANUELA, PALMIERO GIUSY, PERILLO DORA, RICCIO VERONICA,
RUSSO CARMELA, VISCONTI ANDREA
REALIZZAZIONE
GRAFICA: PROFF. FERRARA, , LIBRETTI, PETRELLA,
ASS.
TEC.: ORAZIO SILVESTRE
PROGETTO
GRAFICO e IMPAGINAZIONE
GRUPPO DIRETTIVO E DI REDAZIONE
EDITORE: I.T.C. SERENI DI AFRAGOLA
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QUESTI
NOSTRI
RAGAZZI...
Trasgressivi,
bulli, delinquenti, irresponsabili, quanti aggettivi si sono spesi negli
ultimi tempi per definire i nostri giovani? Dalla scuola, allo stadio
,alle piazze, alla strada sembra che non ci sia luogo alcuno dove si trattenga
la perdizione che da essi promana. E sempre più si allunga, stando
alle cronache, la lista dei misfatti di questi nostri figli irrequieti,
incapaci di coltivare sogni, di tagliare traguardi, di intessere relazioni
civili e sempre più inghiottiti nel risucchio della trasgressione,
aspirati da un vortice che li rende amorfi, senza nome né coscienza
Eppure sono i nostri figli, figli che i padri stentano a riconoscere quando
vengono allo scoperto, come è successo per il papà del diciassettenne
indagato per la morte di Raciti, o come il poliziotto che stenta a credere
che quel volto ripreso dalle telecamere nei disordini del Massimino possa
essere il suo ragazzo.
Figli dalla faccia pulita che nel gruppo perdono l'originaria identità,
quei figli che per compiacere il gruppo non disdegnano di calpestare ogni
valore umano, vita stessa compresa. Pensiamo di conoscerli, di averli
educati bene, di aver loro trasmesso il confine tra bene e male, eppure
una volta fuori casa perdono ogni traccia di quell'educazione, travolti
come sono dalla furia bieca del conformismo senza regole, tipico dei nostri
tempi. Figli che tentiamo di coprire quando sbagliano, quasi a voler proteggere
le nostre mancanze e i nostri errori. Perché se è vero che
essi sono il frutto di una società malata, è altrettanto
vero che questa società è quella che noi genitori stiamo
offrendo loro. E' in questa società che li facciamo crescere, noi
stessi viviamo soggiogati dai suoi ritmi, dalle sue ambizioni, dalle sue
sfrenate corse, ed in questo inseguire frenetico i traguardi di un mondo
che gira senza sosta, incurante del fiato spezzato dei suoi figli, siamo
tutti vittime. Vittime e colpevoli, per aver abbassato il capo, per non
aver declinato il suadente richiamo del benessere, per non essere stati
capaci di porre regole chiare e nuove sulle ceneri di quelle che la nostra
generazione ha demolito.
R.Petrella
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