... e "Sereni" I.T.C - Afragola (NA)


Progetto: Giornale d'Istituto "Dalla carta stampata al giornale on line"
Corso teorico-pratico di giornalismo
Il Giorno della Memoria

è una ricorrenza istituita con la Legge 20 luglio 2000 n. 211, dal Parlamento Italiano che ha in tal modo aderito alla proposta internazionale di dichiarare il 27 gennaio come una giornata per commemorare le vittime del nazismo e dell'Olocausto.
Serve a ricordare anche tutti coloro che, a rischio della propria vita, ne hanno salvate delle altre.
La scelta della data è dovuta al fatto che il 27 gennaio del 1945 le truppe dell'Armata Rossa - durante la loro avanzata verso Berlino - arrivarono nella cittadina polacca di O?wi?cim (Auschwitz) e si trovarono di fronte al suo tristemente famoso campo di sterminio, liberandone i pochi superstiti e rivelando al mondo l'orrore del genocidio nazista.
Lo sterminio del popolo Ebreo, è celebrato anche da molte altre nazioni, tra cui la Germania e la Gran Bretagna, così come dall'ONU, in seguito alla risoluzione 60/7 del 1 novembre 2005.In realtà i Sovietici erano già arrivati

precedentemente a liberare dei campi, Chelmno, e Belzec, ma questi campi detti più comunemente di "annientamento" erano vere e proprie fabbriche di morte dove i prigionieri e i deportati venivano immediatamente gasati, salvando solo pochi "sonderkommando".
L'esistenza dei campi di sterminio era già chiara agli alleati e al Vaticano sin dal 1942, che tentò di attivarsi per fermare la strage, ma essendone ufficialmente impedito, lo fece attraverso una rete di antinazisti.
Tuttavia l'apertura dei cancelli Auschwitz, dove 10-12 giorni prima i Nazisti si erano rovinosamente ritirati portando con se in una "marcia della morte" tutti i prigionieri abili, molti dei quali morirono durante la marcia stessa, mostrò al mondo non solo molti testimoni della tragedia, ma anche gli strumenti di tortura e di annientamento del lager .
Casillo Carla

LIBERA...MENTE CONTRO LE MAFIE

Ogni giorno si contano i fatti e i misfatti d opera del cosiddetto crimine organizzato. Sia mafia camorra, o ndrangheta, il risultato non cambia: un mondo sempre più cupo dove pare difficile scamparla, dove ognuno si sente di dire <<Io, speriamo che me la cavi>>. Molto spesso si viene a sapere che a essere stati colpiti da "delitti di mafia"sono persone che non hanno nessun collegamento o che magari sono solo passati nel posto sbagliato al momento sbagliato. Si pensa che lo Stato non faccia nulla per cambiare questa realtà, che ciascuno subisca, eppure non è così.Noi
Abbiamo incontrato delle persone che sostengono delle associazioni contro la mafia. Una delle tante è "LIBERA" associazioni nomi e numeri contro la mafia, consiste in un insieme di associazioni sostenute da tante persone in tutta Italia che non solo vorrebbero combattere la mafia, ma si interessano anche dei beni confiscati ai mafiosi, tengono conferenze nelle scuole, organizzano convegni per dimostrare che si può vincere il male e che ciascun nel suo piccolo può fare la sua parte. Anche nella nostra

scuola I.T.C. Emilio Sereni sono venuti dei ragazzi a presentare la loro associazione e il 22 febbraio, presso la biblioteca di Afragola c'è stato un seminario in cui l'associazione ci ha mostrato alcuni spot girati dai ragazzi sull'utilizzo dei beni confiscati alla mafia. Ci hanno mostrato dei video in cui si vedevano alcuni bambini mentre giravano lo spot a Bagheria , posto tristemente noto per alcuni efferati delitti, in cui i mafiosi bruciavano persone nell'acido perché erano venute a conoscenza di cose che non dovevano sapere. Nello spot, si presentava la situazione ad oggi, in quei luoghi ora recuperati, luoghi di ritrovo per i bambini che possono finalmente gioire dove prima c'era la morte e la desolazione. Tra gli ospiti il papà di Gigi, uno dei due ragazzi che vennero uccisi a Pianura perché scambiati per i guardaspalle del boss rivale e barbaramente uccisi. Qesto padresta dedicando il suo tempo a testimoniare la sua triste esperienza per riabilitare la memoria del figlio e a dire BASTA alla violenza.
Tonia Russo