... e "Sereni" I.T.C - Afragola (NA)


Progetto: Giornale d'Istituto "Dalla carta stampata al giornale on line"
Corso teorico-pratico di giornalismo

Letti per voi
Pubblichiamo le riflessioni di un vostro coetaneo sul romanzo di SUSANNA TAMARO - Va' dove ti porta il cuore" come augurio a quanti lasceranno questo Istituto e si troveranno a dover fare delle scelte.
R. Sorrentino

N"Và dove ti porta il cuore", racconta una storia forte e umanissima in forma di lunga lettera - scandita come un diario - di una donna anziana alla giovane nipote lontana. Il libro si presenta come un epistolario che la nonna scrive alla nipote che vive e studia in America per raccontarle delle sue giornate e per riferirle di luoghi e cose care ad entrambe. La nonna trova questo sistema per sentirsi vicina alla nipote, anche perché negli ultimi periodi ha avuto problemi di salute e teme di non poterci essere al suo ritorno e vuole lasciarle un ricordo di questi mesi in cui è stata lontana, per farle sentire il suo amore e i sentimenti provati nei suoi confronti in questo periodo, e le parla del giardino, della rosa che hanno piantato insieme, quando la nipote era piccola e aveva curato con tanto amore. Dopo aver letto "Il piccolo Principe" affascinata dalla storia della rosa e della volpe, furbamente le aveva chiesto prima una rosa, che era semplice da avere per celare il suo più grande desiderio quello di avere una volpe. Per la prima era stata accontentata, per la seconda dovette patteggiare per avere Buck, un cane malridotto che era stato abbandonato dai suoi padroni, in corsa da un auto. C'erano voluti diversi giorni di ricerca al canile, perché lei voleva vederli tutti, prima di decidere e alla fine aveva deciso per il cane più malconcio, una specie di mostro venuto fuori dall'incrocio di razze diverse.
La nonna, gravemente ammalata e prossima alla fine non vuole condizionare le scelte della nipote,riferendole della sua malattia, ma nello stesso momento vuole lasciarle un ricordo dei suoi ultimi giorni e decide di scrivere questo diario, in forma epistolare, che non invierà mai alla nipote, che le aveva chiesto il favore di non mandarle lettere, ma che rappresenterà il suo testamento. Il romanzo, dunque, si articola nel racconto della vita della donna, che attraverso la confidenza, che è più una sorta di confessione, racconta di sé, della sua infanzia, del rapporto con sua madre, della freddezza dei loro rapporti, e delle sofferenze provate a causa sua. Attraverso il vetro che le sta davanti, seduta alla sua poltrona la nonna rivive le immagini del suo tempo, della sua infanzia, del suo primo amore e della nascita di Ilaria, la figlia morta prematuramente che le aveva fatto il prezioso dono di una nipote.
A quel punto la sua vita di misera donna , senza grande considerazione di sé, aveva ritrovato un senso; quel piccolo essere le offriva una seconda occasione per essere una buona madre, per amare in modo nuovo, per essere la madre che non aveva saputo essere per Ilaria. Lettera dopo lettera la donna racconta la vita insieme, l'infanzia della bambina molto tormentata da strani incubi che ricordavano vite passate e la

facevano svegliare di colpo in lacrime, la sua vecchiaia scandita dal trascorrere delle stagioni, e la presente stagione, vissuta insolitudine, in attesa della fine, ma con la serenità che solo gli anni possono conquistare. Il romanzo è una riflessione sulla vita, sulla incertezza delle scelte, sulla necessità di trovare un centro e sulla difficoltà di farlo. Dal punto di vista linguistico l'autrice si avvale di una narrazione scorrevole, di una rievocazione delle cose che nasconde la meditazione sul senso della vita, sul destino degli uomini rappresentati a distruggere il mondo col il loro incessante cambiamento. Viene rappresentata la paura del Duemila , della incombente catastrofe (l'arrivo del nuovo millennio porta con sé un grande sconquasso). Ma l'augurio che si sente di fare alla nipote e rasserenante: è l'augurio di tempi migliori, di tempi più interessanti e vissuti con consapevolezza. Il romanzo si chiude con il celebre invito, di fronte alla scelte, di fronte al bivio, <<……Non essere precipitosa, siediti e aspetta e nel silenzio del respiro, ascolta il tuo cuore, poi alzati e và dove lui ti porta>>
Io penso che questa riflessione sia molto attuale per noi adolescenti, sempre confusi ed agitati rispetto alle scelte da fare. E' importante non agire sulla scia di un impulso ma di fermarsi a riflettere e decidere con calma perché la nostra vita può prendere pieghe diverse a seconda delle scelte fatte. Tante volte ci troveremo di fronte ad un bivio e non sapremo quale strada imboccare e spesso neppure chi ci ama sarà in grado di consigliarci; mi piace pensare che proprio allora la voce del cuore potrà illuminarci sul cammino da intraprendere, come un amico fidato che ci mostra la via