... e "Sereni" I.T.C - Afragola (NA)


Progetto: Giornale d'Istituto "Dalla carta stampata al giornale on line"
Corso teorico-pratico di giornalismo

DAL PRODUTTORE AL CONSUMATORE

Arriva dalla nuova Zelanda una notizia strabiliante che se confermata potrebbe rivoluzionare l'industria del latte e dei prodotti lattiero-caseari derivanti. Marge una mucca di razza neozelandese produrrebbe latte scremato. Caratteristica questa comune anche alle sue figlie, per cui si è parlato di mutazione genetica. Sono state compiute da una società neozelandese di biogenetica, la Via Lactia, che sei anni fa acquistò "Margie" per

180 euro, il latte della razza di mucche neozelandesi è povero di grassi ma ricco di proteine e Omega-3. Trasformato in burro risulta sempre morbido e potrebbe aprire la strada a nuove produzioni e ad abbattimento di costi per le aziende interessate . Più che una mucca oggi Marge è trattata come "una gallina dalle uova d'oro". Veronica Fiore

Alaska, il villaggio orfano dei ghiacciai

L'Alaska non è più quella che è sempre stata; il sottosuolo perennemente ghiacciato, noto col termine di permafrost, sul quale sorge il paese di Newtok, si sta sciogliendo in seguito alle alte temperature e alle acque dell'oceano sempre più calde.
Il ghiaccio marino ogni anno si forma sempre più tardi nel corso dell'anno provocando l'erosione di Newtok, trasformandolo in un isola intrappolata tra il fiume Ninglick,che si allarga a dismisura e una palude più a Nord. Da alcune ricerche è risultato che tra circa 10 anni il paese potrebbe essere spazzato via e l'unica soluzione sarebbe spostare tutti gli abitanti in un altro luogo
andando incontro ad una spesa di circa 130 milioni di dollari. Però a questa soluzione si oppongono gli abitanti del posto che, ribadendo di essere una tribù indio-americana riconosciuta a livello federale, puntano a mantenere inalterata la loro identità e si rifiutano di trasferirsi in un altro villaggio ad esempio Fairbanks., sito individuato in caso si rendesse urgente l'evacuazione. Di diverso avviso i giovani: questo trasferimento sarebbe per loro però un modo per trovare nuovi sbocchi occupazionali .
Pasquale Celardo

Condannateci a morte
Carcerati: "Vogliamo la condanna a morte" ma non chiusi in una cella.

Meglio morire che restare a vita in carcere. Trecentodieci ergastolani si sono rivolti al Capo dello Stato chiedendogli di essere condannati a morte. A Giorgio Napolitano quei 310 detenuti con sentenza "fine pena mai" hanno spedito altrettante lettere che si concludono con una richiesta che il sottosegretario alla Giustizia, Luigi Manconi, ha definito "tragicamente paradossale, e tuttavia comprensibile". I detenuti spiegano che stare in una cella è peggio della morte stessa, perciò chiedono la condanna a morte al Presidente.
Quelli che una volta erano boss temutissimi, malavitosi pericolosi, killer e assassini spietati, diventano in quella lettera persone nomali bisognose di aiuto.
"All'ergastolano - raccontano al presidente della Repubblica - rimane solo la vita. Ma la vita senza futuro è meno di niente. È piatta ed eterna". E poi ancora, "l'ergastolo è una pena stupida perché non c'è persona che rimanga la stessa nel tempo".
Al senato è stata avanzata la proposta di commutare l'ergastolo in una pena massima di 30 anni, per i casi di effettiva riabilitazione.
La soluzione di questa richiesta è di stretta competenza degli organi parlamentari e di governo che sapranno affrontarla con lo spirito costruttivo e la tensione ideale che essa richiede.
PILOTTI MARIANO