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... e "Sereni" I.T.C - Afragola (NA) |
Progetto: Giornale d'Istituto "Dalla carta stampata al giornale on line" Corso teorico-pratico di giornalismo |
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C'era
una volta
..Scugnizzi
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Il
27 Aprile scorso, grazie all'organizzazione della scuola gruppo di studenti
ha potuto assistere al musical più visto degli ultimi 4 anni: "C'era
una volta Scugnizzi". Il musical parte con un flashback (primi anni
'80) dal carcere minorile di Nisida, dove alcuni ragazzi stanno provando
il finale di uno spettacolo intitolato "Scugnizzi". In quel gruppetto
notiamo, allora sedicenni, Saverio De Lucia e Raffaele Capasso, detto 'o
Russo. Il primo, appassionato di musica, più sensibile, e l'altro
più cinico. I due stanno per uscire e, una volta fuori dal carcere,
si divideranno per prendere strade diverse. Si ritroveranno dopo vent'anni.
Saverio è diventato prete e si dedica al volontariato e all'insegnamento
della musica ai ragazzi del quartiere. Raffaele è diventato un malavitoso
e su quei ragazzi non vuole perdere il controllo per servirsene come piccola
manovalanza. Nel locale dove i ragazzi si riuniscono per fare la musica,
un basso a livello strada la cui porta è sempre aperta, entrano due
ragazzi nuovi: Angelo e Carmine, piccoli corrieri di Raffaele 'o Russo.
Saverio li invita a restare e a mettersi in mezzo al coro. Carmine, il più
difficile dei due, manifesta fastidio nei confronti di Saverio e resta nel
locale soltanto perché gli piace Rosa, una delle ragazze. Carmine
e Angelo cominciano a frequentare il gruppo di cui diventano pian piano
amici. Angelo ha spesso delle crisi e Saverio, nell'intento di aiutarlo,
lo convince ad entrare in un cantiere, dove il ragazzo cade da un'impalcatura
e muore. In seguito a questo incidente, il rapporto tra Saverio e i ragazzi
si spezza. Tutti gli voltano le spalle e lui, sconfitto se ne va. Ciccillo,
il più piccolo, lo va a prendere e lo riporta dentro. Il gruppo si
ricostituisce. Nel frattempo Carmine confida a Rosa che è stanco
di eseguire gli ordini di Raffaele 'o Russo e che non vuole partecipare
a un regolamento di conti da lui organizzato. Rosa lo aiuta a nascondersi
e Raffaele , diventato ormai padrone incontrastato della zona, tenta di
vendicarsi cercando di rapirle il figlio all'uscita della scuola. Per una
casualità il rapimento non riesce ed è sempre il piccolo Ciccillo
che, inconsapevolmente, suggerisce a Saverio il testo di una canzone: 'O
russo è 'n' òmm' 'e merda! Saverio inizia a cantarla ripetendo
la stessa frase all'infinito e la canzone rimbalza di strada in strada,
di porta in porta. La sfida è totale e contro di essa Raffaele 'o
Russo, impotente, può rispondere soltanto con la pistola. Dei colpi
interrompono la canzone. Saverio viene fatto fuori, ma Carmine, proprio
lui, quello più refrattario alla musica, quello
più
difficile e ribelle, riprende con coraggio la canzone interrotta. Appresso
a lui riprendono a cantare tutti: 'O Russo è 'n' òmm' 'e
merda! La musica ha vinto e insieme a lei hanno vinto la voglia di cambiare
e di ribellarsi! QUAL'E' L'IMMAGINE
DI NAPOLI CHE EMERGE DALLO SPETTACOLO? |
Questa
realtà non è prettamente legata alla nostra città
,ma è una realtà che possiamo trovare in qualsiasi parte
del mondo . La forza dello spettacolo consiste nel fatto che i protagonisti
sono i ragazzi di strada, gente senza nessuna esperienza a cui è
stata data la possibilità reale di esprimere sul palcoscenico il
loro disagio. Il testo vuole portare un messaggio universale, anche se
offerto in dialetto napoletano; ciò non è stato visto come
un limite perché lo spettatore al di là delle parole riesce
a cogliere il vero senso della vicenda. IL RUOLO DEL PRETE
MUSICISTA CHE SI AFFIANCA AI GIOVANI, PUO' SERVIRE A DISTOGLIERLI DALLA
CONDIZIONE DI EMARGINAZIONE CHE ANCORA PERSISTE NELLE PERIFERIE DELLE
GRANDI CITTA'? PENSI DI ABBANDONARE
LA CARRIERA DI CANTANTE E DI DEDICARTI SOLO AL TEATRO? QUALCOSA IN ANTEPRIMA? UN SALUTO FINALE
PER I NOSTRI LETTORI |
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