... e "Sereni" I.T.C - Afragola (NA)


Progetto: Giornale d'Istituto "Dalla carta stampata al giornale on line"
Corso teorico-pratico di giornalismo
Acquistare un computer per i figli è sbagliato? No, a patto che i genitori…

La stragrande maggioranza dei genitori non possiede nozioni minime sul funzionamento del computer e soprattutto su Internet per verificare ciò che i loro figli fanno sulla Rete. Acquistare un computer può diventare un pericolo? Come ogni Natale, molte famiglie porteranno in casa un computer dell'ultima generazione; sarà una macchina sicuramente sovradimensionata rispetto allo scopo per cui è stata acquistata e dei programmi che esso contiene ne verrà sfruttato sì e no il 20%. E' innegabile, tuttavia, che l'uso di questa tecnologia sarà fondamentale per l'ingresso nel mondo del lavoro. Internet ha abbattuto le barriere spazio-temporali che dividevano le persone su questo pianeta ed ha consentito di accedere a milioni di dati, notizie e immagini; nel medesimo momento ha fornito un supporto di scambio difficilmente controllabile e nel quale le associazioni malavitose di ogni genere hanno subito intuito il business. Diventa, quindi, pericoloso, oltre che profondamente errato, che due genitori abbiano in casa un apparecchio in grado di entrare in contatto con ogni tipo di informazione (audio, video o testo) e non sappiano come "limitare" l'uso della navigazione o non conoscano le procedure che sono in grado di fornire loro una traccia dei siti visitati dai ragazzi... Molti sono affezionati allo stereotipo dei genitori "impediti" davanti al computer e dei ragazzi abili pirati informatici. La realtà è ben diversa; a parole i ragazzi sembrano tutti dei maghi dell'informatica. Nei fatti, invece, vivono di leggende metropolitane e di molti "sentito dire". Gli adolescenti italiani, a differenza dei
loro coetanei anglosassoni, sono ancora "acerbi" dal punto di vista informatico, almeno fino all'età

di 11-12 anni; la difficoltà della lingua inglese, che non esiste ovviamente per i secondi, rende ostico maneggiare con disinvoltura il complesso sistema operativo del computer e di conseguenza la cancellazione totale di ogni traccia sul disco rigido. I genitori devono pertanto imparare a sorvegliare il computer dei loro figli, soprattutto se hanno un'età scolare media. Nei computer moderni il sistema operativo (quello di Microsoft, per intenderci, nelle sue varie e tormentate versioni) è in grado già di fornire ai
genitori alcuni supporti per rendere la navigazione dei loro figli meno pericolosa. Si può, ad esempio, configurare il computer per impedire l'accesso a siti pornografici o che contengono immagini o testi violenti. Con una conoscenza minima dell'uso del mouse si possono vedere i siti visitati dai ragazzi, che rimangono disponibili sul disco fisso anche dopo la loro cancellazione. Ci sono providers (le società che vi consentono di allacciarvi a Internet) che forniscono programmi dedicati alla navigazione sicura. Tutte queste cose dovrebbero essere a conoscenza di un genitore che, cedendo alle pressioni dei figli o magari solo per con il miraggio che un pc le prestazioni scolastiche magicamente migliorino, porta a casa un computer: tutti noi chiediamo sempre "cosa hai fatto oggi" oppure "dove sei stato". Quasi nessuno lo chiede al computer. Che per sua natura è oggettivo. Sulla Rete si può andare ovunque, rimanendo seduti alla scrivania. La storia, anche recente, ci deve far pensare che molto spesso è la nostra non giustificabile "assenza" a causare le tragedie che travolgono la nostra e la loro esistenza.