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... e "Sereni" I.T.C - Afragola (NA) |
Progetto: Giornale d'Istituto "Dalla carta stampata al giornale on line" Corso teorico-pratico di giornalismo |
La
democrazia in Arabia
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1 del
Moharram, inizio dellanno solare 1426. Questa data è entrata
nella storia, è stata la prima volta, dopo quarantanni di
dittatura (oserei dire tirannia) che in Arabia Saudita si vota. Si sono
candidati mille e ottocento uomini a ventisei seggi. Hanno votato solo
gli uomini sopra i 21 anni e che non appartengono allesercito o
al clero. Le donne dovranno aspettare ancora quattro anni per ottenere
il diritto al voto. Gli elettori si sono recati alle urne per votare la
metà dei membri di 178 consigli municipali. Tutto ciò si
ripeterà nelle province dellOriente e del Sud-Ovest il 3
marzo e il 21 aprile alla Mecca e alla Medina. E stata una vera
e propria gara tra i candidati, senza esclusione di colpi, si è
cercato di accattivare in tutti i modi possibili, e non, quanti
più voti fosse possibile (beh, devo dire che in questo somigliano
molto agli occidentali). Comunque resta il fatto che il paese si è
incamminato verso la democrazia, questo è stato semplicemente il
primo passo verso un sentiero irto e pericoloso per un territorio con
una situazione sociale e politica così disconnessa. |
Come
si pensava fin dallinizio la maggioranza dei Adelaide Laezza
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I RACCONTI DI LIBERI Pubblichiamo un racconto che ci ha mandato una nostra alunna. Per il contenuto forte e drammatico riteniamo che possa fornire spunti di riflessione e dibattito. |
Continua da pag.1
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chiese il nome e dopo avermi guardato con compatimento si allontanò. Nellandare via bisbigliò <poverina!> non capivo o forse non volevo Alla fine la madre mi confessò che Francesco era malato di AIDS e si trovava in ospedale per un peggioramento. Rimasi immobile,come pietrificata, non so come abbia preso la malattia, no, non era un tossicodipendente, no,ma so come potrei prenderla io. Mi lasciò un biglietto con su scritto: "SCUSA". Che parola banale ! Lo ami, ti getta nel baratro e l'unica parola che sa dire è scusa. Come andrà a finire non lo so,so solo che ho tanta rabbia dentro e vorrei spaccare il mondo, ma quando mi rivedo in un letto d'ospedale, a sottopormi a controlli,finisco per arrendermi. Sono passati alcuni anni e da allora non riesco ad avere relazioni di nessun genere col mondo esterno né tantomeno con i ragazzi perché nella mia mente rivedo sempre l'immagine di quell'amore che mi sta divorando la vita!!! . Katia Iorio |