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LA MORTE DELL' OSTAGGIO ITALIANO PER MANO
DEGLI SCIITI
GENOVA - E' un ex mercenario genovese oggi diventato intermediario di
uomini, l'uomo che rifornisce di body guard liguri il territorio iracheno.
E' grazie a lui che a novembre, anche Fabrizio Quattrocchi, 36 anni, è
partito per Bagdad, a guadagnare i suoi diecimila euro al mese. Lui come
altri 4 genovesi - e altri dieci starebbero per partire - che ieri hanno
subito telefonato a madri e fidanzate per rassicurarle.
E si scopre così, che i Mastini della guerra esaltati da Forsyth
e quelli immortalati in balia dei loro rapitori da Al Jazeera, sono due
entità che non si incontreranno mai. Fabrizio Quattrocchi nel suo
curriculum vanta un passato da soldato riservista, ma in fanteria - niente
corpi speciali - e un'ottima conoscenza del tae-kwondo.
Assieme al fratello, alla sorella e ai genitori, fino a quattro anni fa
Fabrizio gestiva l'avviata panetteria di famiglia di via San Martino,
zona popolosa a due passi dall'ospedale. Quando morì il padre,
Santo, i figli decisero di prendere altre strade.
Davide Quattrocchi spiegava - "Mio fratello ha fatto un normalissimo
servizio militare in fanteria, con il grado di caporal maggiore, a Como.
Non ha mai partecipato a missioni all' estero. Una volta congedatosi ha
continuato a lavorare nel panificio di nostro padre continuando a coltivare
la sua passione sportiva delle arti marziali. Quando nel 2000 abbiamo
ceduto il forno, ha scelto di lavorare saltuariamente nella sicurezza
anche a causa della sua allergia alla farina. Poi è diventato un
lavoro vero e proprio".
Diceva di lui la fidanzata Alice - "Ha seguito dei corsi di addestramento
specifici si è preparato con scrupolo ed ha cominciato a collaborare
con agenzie specializzate a Genova come addetto alla sicurezza nei locali
notturni o come guardia del corpo. Ma sempre con grande rettitudine e
con la bontà che lo contraddistingueva. Non ha mai
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picchiato
nessuno, anzi interviene sempre per dividere le persone. A lui, così
grande e grosso, non è mai piaciuto fare a botte".
Anche il titolare della palestra "Area 51" lo ricorda poi come
"un tipo assolutamente tranquillo, per niente montato come possono
esserlo alcuni dei ragazzi che lavorano in quel settore". E, ieri,
appena la notizia si è diffusa,comprensibilmente, sua madre si
è sentita male, suo fratello ha avuto una crisi di nervi e gli
amici body-guard hanno cercato di proteggere la privacy della famiglia
schierandosi a mo' di servizio d'ordine.
Passare dal lavoro nelle discoteche a quello del soldato privato
è molto semplice, lo spiega Roberto Gobbi, titolare della filiale
ligure della Ibsa, la società da cui dipendeva Quattrocchi -
"Via internet arrivano le richieste, noi forniamo curriculum e disponibilità,
e ci si accorda. Ma tutto dipende da chi garantisce. In questo caso il
nostro contatto è un mercenario genovese che adesso recluta in
giro per il mondo. Fabrizio e gli altri erano laggiù per tre ragioni:
istruire alle tecniche di security il personale del luogo; protezione
di magistrati, manager; difesa di strutture, oleodotti in particolare.
Ma non chiedetemi cosa stesse facendo esattamente. Non lo so davvero,
perché gli incarichi esatti li si apprende soltanto sul posto.
Sapevamo che ultimamente la situazione, in Iraq, era molto difficile.
Sia per i ribelli, ma anche per gli iracheni filo-americani che ce l'hanno
con le milizie private. Per loro gli stiamo rubando del lavoro e so che
ci sono spesso dei problemi".
Un collega di Quattrocchi ci spiega che a partire sono solo i body-guard
estremamente qualificati, lui lo era ed era ingaggiato a ottobre in occasione
della visita del ministro Claudio Scajola al Salone Nautico. E ci dice
che se fossero stati armati tutto ciò non sarebbe successo.
Laezza Adelaide
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