In ogni paese c’e’ un luogo,un monumento nei quali i cittadini identificano le proprie tradizioni,la propria religione e la propria memoria storica.  Cio’ per i sestesi e’ rappresentato dalla localita’ di S. Gemiliano,in cui sorge l’omonima  chiesa.  S. Gemiliano,situato a nord del centro abitato, dista circa 5 km. Gia’ nella stagione primaverile molti raggiungono l’ unica oasi di verde per godersi il sole pomeridiano col vantaggio della totale assenza di schiamazzi.  Il luogo fu abitato fin dall’era prenuragica,come testimoniano i reperti trovati,che ora sono conservati nel museo civico di  Cagliari.La storia di S. Gemiliano e’ legata alla Villa medievale di Sussua,che fa parte della diocesi di Cagliari.
Veduta aerea
La chiesa,in stile vittorino,venne edificata nella seconda  meta’ del 1200,in cantoni di arenaria tufacea;nel ‘500 si costrui’ il bellissimo portico(sa bovida) a tre navate a giorno.Bellissimo anche l’ ornamento che ricorda quello arabo.L’ edificio e’ circondato da un muro in pietra,e consente l’ accesso con tre aperture.Le porte e il recinto sono state recentemente ristrutturati. Lo spazio interno del recinto e’ state abbellito con sculture fatte in pietra da artisti locali e una discreta presenza di verde.

Facciata

La parte piu’ sentita dalla gente e’, ovviamente, la festa,riccorrente in due periodi dell’ anno:l’ ultima domenica di maggio, Santu Millaneddu ,e la piu’ importante,la prima domenica di settembre con ben cinque giorni di festeggiamento che va dal venerdi’ al martedi’.Sono giorni ricchi di cerimonie religiose,spettacoli folcloristici e moderni, si degustano arrosti e vini tipici.La peculiarita’ della festa e’ l’ usanza di moltissime famiglie di trasferirsi in alloggi situati nella zona interna, chiamati “stalis”, realizzati con stuoie,frasche, canne.Probabilmente quest’ usanza fu introdotta dagli abitanti di Sussua , che  trasferitisi a Sestu,cercavano di ricreare il loro luogo d’origine.

Fontana

Il periodo di festa non e’ casuale:infatti sono due periodi di raccolta,di abbondanza,di allegria. Mentre nel secolo scorso i nostri avi si recavano nel luogo di culto a piedi,ballavano,suonavano le launeddas e cantavano i mutettos,oggi si aggiungono svaghi piu’ attuali:si proiettano film,si ballano motivi in voga.

Cortile e Parco