Itinerario
Monumentale
Un
importante patrimonio artistico comprende Marcianise nel suo centro. Fino a
qualche decennio fa' Marcianise con il suo stratificato tessuto di palazzi,
chiese e case a corte si mostrava con molti elementi archeologici sparsi in
diversi punti della città ed in parti-colare essi erano incastonati nei muri di
alcune abitazioni. L'accesso al nucleo storico è possibile da via Roma,
caratterizzata sul lato destro dai due Palazzi Foglia in stile Neoclassico e
arrivare in Piazza Umberto I, dove anticamente ergeva l'antico Castello (Castrum
Marzanisii). Durante il seicento questa zona fu ricostruita, abbattendo ciò che
rimaneva del Castello. Furono edificate nuove costruzioni come l'Osteria, le
Botteghe, il Marcello. Sul finire del settecento lo stesso luogo ospitò il
Reggio Quartiere Militare. Attualmente l'immenso spaziale di Piazza Umberto I
contornato dal Palazzo del Municipio, risalente al sec. XIX, costituito da
un'ampia struttura rettilinea, a due ordini di aperture, con un grande timpano
di coronamento mediano, invece sul corpo di fabbrica in via Roma un bel portale
a colonne tuscaniche ne esalta gli accenti neoclassici.
Nella
piazza si innalza maestosa la
Fontana con Delfini,
del 1794, opera dell'architetto napoletano Gaetano Barba, che costituisce la
chiave di tutto l'impianto urbanistico e il suo principale elemento di
riconoscibilità. L'opera presenta in sommità un gruppo marmoreo sui cui
medaglioni sono scolpiti i profili di Ferdinando IV di Borbone e di Maria
Carolina; nella parte basamentale spiccano oggetti militari antichi. Due
iscrizioni su lastre marmoree collocate alla base della fontana ricordano le
origini del monumento. All'inizio della via Santoro, sulla facciata di Palazzo
Messore è possibile osservare l'antico Stemma marmoreo della città che,
secondo lo storico dell'800 Nicola De Paulis, rappresenta la prova sicura
dell'origine romana di Marcianise. Sotto vi si legge "Iussu
Imperator Ceasari Qua Aratrum ductum est" (per volere di Cesare
Condottiero fu fissato questo solco, per dove passo' l'aratro).
Nella
vicina via Duomo è ubicato il
Palazzo Monte dei Pegni,
la cui fondazione risale all'anno 1564. Al Monte va riconosciuto un ruolo urbano
e territoriale davvero rivelante per aver sempre conservato nel tempo un
rapporto indissolubile con la città. Le forme estremamente lineari della
facciata presentano elementi di piperno che ben risaltano sui fondi delle
pareti. All'interno si custodisce il busto marmoreo del canonico Giova Battista
Novelli, opera dello scultore Onofrio Buccini. Oggetti di recente restauro, il
Palazzo è attualmente adibito a Centro Comunale. Adiacente il Monte dei Pegni
sorge il
Duomo
( Chiesa di San Michele Arcangelo), probabilmente eretto sui resti di un
preesistente tempio di Marte, dal quale il De Paolis fa derivare anche il nome
di Marcianise (Martianisius, tempio di Marte). All'età longobarda (VII-VIII
sec.) appartiene il primo nucleo della chiesa di S. Michele Arcangelo che, dal
1484, prese il titolo di "Ecclesiam Maiorem". Sottoposta ad interventi
di rifacimento tra la fine del XV, fu elevata a Collegiata nel 1524. L'interno,
a croce latina, si presenta con tre navate con transetto e presbiterio. Nel
battistero si conserva l'affresco della Vergine con il Bambino con ai lati S.
Vergine e S. Sebastiano (XV), recentemente trasferito dall'antico tempio di S.
Venere. Al centro della navata principale della chiesa c'è la grande tela
raffigurante la Gloria di S. Michele Arcangelo (antecedente il 1665), opera di
Raimondo de Dominicis da Malta. Numerossissimi i dipinti di Paolo de Majio ( sec
XVIII): sicuramente l'opera sua più importante è la grande tela della
controfacciata raffigurante la Probatica Piscina. Si possono ancora ammirare,
nella zona presbiterale, La Processione del clero di Siponto alla Grotta DEL
Monte Gargano, la Celebrazione di una messa (1745) e le due tele della Cappella
Del Monte Incontro di Davide con Abigail e di Ester con Assuero(1766). Tra le
opere scultoree della chiesa si segnalano nella Cappella del Monte una deliziosa
Madonna col Bambino (sec.XVII) recentemente restaurata. Ma un posto di
preminenza nella chiesa è occupato sicuramente dal Crocifisso Ligneo realizzato
da Giacomo Colombo nel 1706, opera di alto livello di finezza e di singolare
plasticismo e significato devozionale
Superata
piazza Atella si vede prospettare in fondo via Grillo il poderoso campanile
della Chiesa
dell'Annunziata
che si eleva nella piazza Carità. Questa importante fabbrica, oltre che
rilevante per il suo significato urbanistico, rappresenta uno dei capolavori
dell'architettura religiosa della Campania che, soprattutto nella monumentalità
e nell'eleganza della facciata, raggiunge la pienezza del linguaggio
rinascimentale. L'edificazione della nuova chiesa sul primitivo nucleo della
cappella di S. Giovanni Battista ( sec. XIV) ebbe inizio nel 1520 su progetto
dell'architetto Benvenuto Tortelli, ma durante l'esecuzione dei lavori si resero
necessari degli adattamenti operati da Matteo Salerno, conclusi nel 1536. Il
Campanile fu completato nel 1574 da Ambrogio Attendolo. Nel secondo 700 la
chiesa fu ampliata dagli interventi operati da Carlo Patturelli, oltre che da
Giuseppe Astarita, Francesco Gasperi, Felice Bottiglieri e, nella fase
conclusiva, da Gaetano Barba. L'impianto dell'Annunziata è si tre navate;
L'interno con soffitto a cassettoni dorati presenta un ricco altare maggiore a
tersie marmoree di Filippo Raguzzini (1703) e un organo di artigianato
napoletano dell'inizio del sec. XVII.