Freddie Mercury

Farrokh Bulsara, in arte Freddie Mercury, nacque il 5 settembre del 1946 a Zanzibar, un’isola nell’oceano indiano a largo della Tanzania, da genitori di origine persiana. Il padre Bomi lavorava come cassiere per il governo inglese.

Gli anni al collegio St. Peters All’età di 8 anni Farrokh iniziò a frequentare il collegio St. Peter poco fuori Bombay in India, fu qui che i compagni iniziarono a chiamarlo Freddie. Eccellente sportivo, dapprima pugile, lasciò poi questo sport, sotto le insistenze dalla madre, per dedicarsi con ottimi risultati al ping-pong. Contemporaneamente cominciava a delinearsi la sua passione per la musica. Iniziò a suonare il piano e a frequentare il coro della scuola. E’ a questo periodo che risale la sua prima band “The Hectics”.

"Gli Hectics, penso fossero per noi più importanti di Elvis Presley o di chiunque altro e eravamo molto orgogliosi di loro, in special modo le loro ragazze." – Gita Choksi, il primo amore di Freddie.

Non furono anni del tutto spensierati, ma comunque decisivi, perché contribuirono in maniera fondamentale a forgiare il carattere del piccolo Bulsara:

"Ho dei genitori di alta estrazione sociale che mi hanno dato molto denaro? Sono stato viziato? No. I miei genitori erano molto rigidi. Non ero solo, ho una sorella. Sono stato in collegio per nove anni per cui non vedevo i miei genitori così spesso. Quell'esperienza mi aiutò molto perchè mi insegnò a provvedere a me stesso" - Freddie Mercury 

"E' stupido dire che non ci sono certe cose nei collegi. Tutto le cose che si dicono sono più o meno vere. Il bullismo e tutto il resto. C'era un insegnante che mi correva dietro. Non mi sconvolse perché in qualche modo non hai di fronte il problema, ne diventi solo lentamente consapevole. E' una cosa che passa con la vita." - Freddie Mercury

 

I primi anni a Londra Nel 1964 a causa del clima politico rovente nel loro paese, i Bulsara lasciarono Zanzibar e si trasferirono in un sobborgo di Londra. Per Freddie fu una svolta fondamentale:

"Per un ragazzo come lui non c'era molto da fare, stava sempre a guardare le riviste che venivano da oltreoceano e a chiedersi come sarebbe essere lì" - Kashmira Cooke, la sorella di Freddie.

Nel 1966 Freddie iniziò a frequentare un corso di illustrazione grafica alla Ealing Art School. Ma era la musica la sua vera passione e Jimi Hendrix il suo idolo. Al college conobbe Tim Staffel, e con lui la sua band, gli Smile, di cui facevano parte anche Roger Taylor e Brian May. Ben presto Freddie ne divenne un sostenitore accanito. Strinse amicizia in particolare con Roger con il quale aprì una bancarella di vestiti usati nel mercato di Kensington. Contemporaneamente cominciò a cantare con altri gruppi (Ibex, Wreckage, Sour Milk Sea) ma sempre con scarso successo. 

Nel 1969 conseguì il diploma universitario in "Graphic Art & Design", in quello stesso anno venne presentato a Mary Austin, destinata a diventare la sua compagna per sei anni e amica fidata fino alla sua morte:

"Veniva sempre al Biba [un emporio di Kensington] e mi girava intorno. Ci vollero 5/6 mesi prima che mi chiedesse di uscire con lui. Cinque mesi dopo vivevamo insieme" - Mary Austin, ex-fidanzata e amica.

 


I Queen Quando, nel 1970, Tim Staffel decise che gli Smile non avevano ottenuto il successo che sperava, se ne andò. Mercury, May e Taylor decisero allora di formare una nuova band, i "Queen" cui si aggiunse in seguito il bassista John Deacon. Nel 1973 fu pubblicato il loro primo singolo, ma non ebbe molta fortuna. L'anno seguente tuttavia "Seven seas of Rhye" arrivò al decimo posto nella classifica inglese, segnando l'inizio dell'inarrestabile ascesa della Band. Nonostante la critica avversa, da quel momento i Queen misero a segno un successo dopo l'altro rimanendo, per oltre 20 anni, ai vertici delle classifiche. 

Mercury fu l'autore dei più grandi successi della band negli anni settanta: "Killer Queen", "Bohemian Rhapsody", "Somebody to love", "We are the champions" e "Crazy little thing called love"  portano tutte la sua firma. Come cantante e intrattenitore fu la forza trainante, la sua presenza scenica uno dei marchi di fabbrica più immediati e riconoscibili del gruppo. 

 

 
Il successo e gli eccessi Con il successo, arrivò il denaro e con il denaro cominciò una vita di eccessi e di stravaganze. Anche a causa dei continui spostamenti per i concerti, finì la relazione con Mary Austin.

 

"Le cose non furono mai più le stesse dopo il suo successo. La nostra relazione si raffreddò. Mi sentivo come se stesse evitando ogni confronto con me. Quando tornavo a casa dal lavoro lui non c'era. Tornava più tardi. La fine stava per arrivare. Non eravamo più vicini come prima." - Mary Austin

La sua vita amorosa subì una decisa svolta. Freddie aveva iniziato a esplorare la sua complessa sessualità e si confidò con Mary:

"Disse: 'Penso di essere bisessuale' Gli risposi, 'Penso che tu sia gay.'. Rimanemmo in silenzio e ci abbracciammo. Pensai, "E' stato molto coraggioso." - Mary Austin

Ma l'amicizia fra i due era destinata a durare tutta la vita. Mary fu sempre un riparo sicuro per Freddie e lo aiutò a sviare l'attenzione dei media dalla sua promiscua vita privata, apparendo al suo braccia alle feste cui partecipava la stampa.

Freddie si concesse ai piaceri sotterranei dei club gay di Londra, Monaco e New York, collezionando avventure lunghe una notte con centinaia di amanti.

"Non penso che amore e sesso possano essere usati nella stessa frase per quanto riguarda Freddie. Il piacere sessuale era per lui uno sfogo fisico, un'attività diversiva tanto inutilmente utile quanto il fumo o i viaggi..." - Peter Freestone, assistente personale di Freddie

 

Freddie era molto geloso della sua privacy. Concesse relativamente poche interviste, anche a causa di un rapporto non esattamente idilliaco con la stampa, e non negò né confermo mai le voci riguardanti le sue preferenze sessuali, glissando sulle domande in proposito.

"Sono gay come una giunchiglia" - Freddie Mercury

"Era una "regina di scena", non timoroso di esprimere pubblicamente il suo essere gay, ma restio ad analizzare o a giustificare il suo stile di vita.... Era come se Freddie Mercury dicesse al mondo:'Sono quello che sono. E allora?' E quello di per se stesso era una dichiarazione" - John Marshall (Gay Times 1992)

Freddie faceva uso di stupefacenti. Amava bere, fumare, dare gigantesche feste, fare shopping e ricoprire gli amici di regali, attività per le quali non lesinava il suo denaro.

"Tesoro. Sono semplicemente pieno di soldi. Sarà volgare, ma è meraviglioso! Tutto quello che desidero dalla vita è fare un sacco di soldi e spenderli." – Freddie Mercury

 

 
L'altro Freddie Ma dietro l'esuberante ed altero showman che sul palco riusciva ad ammaliare il pubblico con i suoi gesti e le sue pose, dietro il selvaggio ed edonista viveur, si celava un uomo gentile e generoso, e più sorprendentemente privato, timido.

Nella vita reale nessuno conosceva Freddie. Era timido, nobile e gentile. Non era mai quello che era sul palco" - Roger Taylor

"Freddie era molto caro, ponderato e nobile. Nella sua vita privata era l'opposto di quella star provocante. Era molto premuroso. La sua nobiltà d'animo non era diretta solo verso gli amici e i collaboratori, anche sconosciuti ne hanno beneficiato. Amava la gente comune, normale. Sul palco era abbagliante, arrogante, provocatorio ma era molto, molto umano nella vita privata" - Dave Clark, amico di Freddie

Freddie riusciva a far convivere e allo stesso tempo tenere separate queste sue diverse anime.

"Freddie teneva la sua vita in rigidi scompartimenti, e raramente si sovrapponevano." - Roger Taylor

 

 
Non solo rock'n'roll

Era un uomo pieno di energie, incapace di starsene senza far nulla. A margine della sua attività artistica con i Queen, riuscì a dare sfogo anche ad alcune delle sue più grandi passioni.

Nel 1979 toccò al balletto. Fu invitato ad unirsi al Royal Ballet in uno spettacolo di beneficenza.

"Mi hanno fatto esercitare alla sbarra e tutto il resto, allungare le gambe... tentare di fare delle cose in una settimana che loro avevano fatto in anni. Era un assassinio. Dopo due giorni ero in agonia. Mi faceva male in posti che nemmeno sapevo di avere, caro. Poi quando arrivò la notte del galà, ero semplicemente meravigliato dalle scene dietro il palco. Quando era ora di fare il mio ingresso ho dovuto farmi strada tra Merle Park e Anthony Dowell e tutta quella gente dicendo: 'Scusate, devo andare'. E' stato oltraggioso" - Freddie Mercury

 

Nove anni più tardi si concretizzo anche l'altra sua grande passione, l'opera. Nel 1988 registrò un album con Monserrat Caballé, grande soprano spagnolo, riscuotendo un discreto successo.

 

La malattia

Nella seconda metà degli anni ottanta, abbandonò la sua vita di eccessi diventando pressoché un recluso nella sua stupenda casa di Kensington.

"Ho vissuto per il sesso. Sorprendentemente, ora vivo nella maniera opposta. L'AIDS ha cambiato la mia vita. Ho smesso di uscire, sono diventato quasi una suora. Ero estremamente promiscuo, ma ho smesso. Quello che è più importante è che non mi manca quel tipo di vita. Chiunque sia stato promiscuo dovrebbe fare un test per l'AIDS. Io sto bene, sono sano" - Freddie Mercury

Ma, sfortunatamente, quegli anni avevano lasciato il segno. Attorno al 1987 scoprì di essere malato di AIDS. Per molto tempo tenne nascosta la sua condizione anche alla band, e solo due giorni prima di morire rivelò al mondo di aver contratto il micidiale virus.

A dargli conforto furono i suoi amatissimi gatti e gli amici più intimi tra i quali Mary Austin e il suo ultimo amante, Jim Hutton, ufficialmente impiegato come giardiniere.

Per esorcizzare il male si gettò sul lavoro. Voleva che tutto fosse come prima.

"Ne abbiamo parlato, lui disse: 'Avete probabilmente capito qual è il mio problema, la mia malattia', fino ad allora era stato sottinteso, e lui continuò 'non voglio che questo faccia alcuna differenza, non voglio che si sappia, non voglio parlarne, voglio solo continuare a lavorare finché sarò in grado di farlo.' Non penso che dimenticheremo mai quel giorno. Ce ne andammo via da qualche parte con la morte nel cuore." - Brian May

Sfortunatamente le forze cominciarono ad abbandonarlo. Nel 1989, dopo l'uscita dell'album "The Miracle", Freddie non se la sentì di andare in tour. La giustificazione ufficiale fu che si voleva interrompere la solita routine album-tour, ma la decisione diede origine ad una ridda di illazioni sulla sua salute.

 

 

 

La morte Ancora un album dopodiché il 23 novembre 1991 fece rilasciare una dichiarazione pubblica nella quale ammetteva quello che non si poteva più nascondere. Il 24 novembre 1991 si spense nella sua casa di Londra. Aveva 45 anni.

 

"La qualità della sua vita era cambiata così drammaticamente e ogni giorno che passava soffriva sempre di più. Perdeva la vista. Il suo corpo si indeboliva a causa delle convulsioni. Fu così penoso vederlo peggiorare a quel modo. Un giorno decise che ne aveva abbastanza e smise di prendere i farmaci che lo tenevano in vita. Spense la luce. La cosa che mi sconvolgeva fu il suo incredibile coraggio. Guardò la more in faccia e disse, "Bene, la accetto - me ne andrò" - Mary Austin

Il funerale fu un affare strettamente privato cui parteciparono solo pochi intimi.

I suoi averi (stimati in dieci milioni di sterline) andarono, per metà a Mary Austin, che ricevette la casa di Kensington, e per un quarto ciascuno alla sorella e ai genitori. Inoltre furono lasciate consistenti somme ai suoi più stretti collaboratori ed amici e ad un fondo per combattere la terribile malattia che l'aveva vinto.

autore: Gerardin Simone


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