Eugenio Montale

 

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Addii, fischi nel buio, cenni, tosse.

Addii, fischi nel buio, cenni, tosse
e sportelli abbassati. E' l'ora. Forse
gli automi hanno ragione. Come appaiono
dai corridoi, murati!
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

- Presti anche tu alla fioca
litania del tuo rapido quest'orrida
e fedele cadenza di carioca? -


(Eugenio Montale, Le occasioni, mottetti)

 

Questo mottetto fa parte dell'opera "Le occasioni". In questa raccolta la letteratura è rappresentata come l'ultima difesa per la sua generazione, non solo dalla rozzezza e grossolanità del regime fascista, ma soprattutto dal dilagare della società di massa e dei suoi «automi». Ne deriva un'ideologia che oppone alla massificazione dilagante i valori elitari di un'aristocrazia dello spirito, che deriva dalla cultura liberale e dalla tradizione umanistica.

    Protagonista è Clizia, figura femminile che nella poetica di Montale rappresenta la cultura, poiché deriva dalla mitologia greca dove resta sempre fedele al sole, cioè Apollo, dio della cultura. Il treno indica la minaccia della modernità, inconciliabile con l'amore e qui rappresentata dalla alienazione degli uomini massificati. Il legame di autenticità fra il poeta e la donna e il valore di privilegio che esso assume nell'ideologia del poeta sono chiaramente contrapposti alla società di massa. Tale legame e tale valore sono però tutt'altro che sicuri: basta un attimo perché si dissolvano. La conclusione del mottetto, pur nella sua negatività, resta come sospesa lasciando aperto, con l'interrogatorio finale uno spiraglio di speranza.

 

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