Descrizione generale del fenomeno
La definizione generale del sogno lucido è che questo sia quel sogno in cui il sognatore è consapevole di star sognando, divenendo in questo modo capace di controllarne gli eventi, "di riscriverne la trama e di far muovere i personaggi con la disinvoltura di un autoritario regista di Hollywood sul set" [Hooper, Teresi, 1986, p.334].
Autori di stampo cognitivista (una delle principali correnti della psicologia contemporanea) [Moffitt, Hoffman, Mullington, Purcell, Pigeau, Wells, 1988] hanno dato una definizione del fenomeno a partire dal punto di vista dei processi cognitivi che lo caratterizzerebbero, individuando come qualità specifica distintiva del sogno lucido, rispetto ai "sogni ordinari", la presenza di processi mentali auto-riflessivi. Questi ultimi sarebbero spesso presenti nel funzionamento mentale durante la veglia in attività di vario tipo. Il pensiero auto-riflessivo, secondo l’ottica cognitivista, funzionerebbe avendo come punto di riferimento costante se stesso e sarebbe denotato da auto-ricorsività e auto-organizzazione. Considerato in questi termini, il sogno lucido sarebbe un’espressione del funzionamento mentale simile all’attività auto-riflessiva della veglia. L’ottica cognitivista porta, dunque, a considerare il sogno lucido più nelle sue similarità con il funzionamento mentale durante la veglia che nelle sue differenze con esso, con il pericolo di sottovalutare la portata del fenomeno in esame.
In questi scritti si farà costantemente riferimento alla prima definizione per due motivi. Innanzi tutto perché permette di denominare un più ampio spettro di esperienze come "sogno lucido", avendo la possibilità, così, di studiare i fenomeni che, pur non presentando le capacità cognitive simili a quelle dello stato di veglia, sono caratterizzate da consapevolezza del proprio stato di sonno. In secondo luogo la prima definizione è da preferire in quanto permette di focalizzare meglio le specificità e le potenzialità del sogno lucido come fenomeno a sé.
Il sonno, come è noto, è organizzato in cicli della durata approssimativa di un’ora e mezza, a propria volta suddivisi in stadi o fasi caratterizzati da fenomenologie psicofisiologiche tipiche rilevabili attraverso diversi strumenti quali l’elettroencefalografia, l’elettromiografia, l’elettrooculografia. Il sogno lucido avrebbe luogo principalmente durante la fase REM del sonno, fase che è caratterizzata da rapidi movimenti oculari e immobilità del resto del corpo e che dura all’incirca 20 minuti in ogni ciclo del sonno.
Mentre un sogno lucido sta avendo luogo colui che sogna può determinarne gli sviluppi in termini di scenario, personaggi, oggetti, attività e avvenimenti. La misura in cui sarà in grado di fare questo varia sia tra gli individui, sia tra le diverse esperienze di uno stesso "sognatore lucido". "Piena lucidità", sostiene LaBerge, il più noto studioso del settore, "significa sapere: ogni parte di questo sogno è nella mia mente e io ne ho la piena responsabilità. Se non voli perché pensi di non riuscirci non sei completamente lucido" [Hooper Teresi, 1986, p.339].
Taluni hanno questo tipo di esperienza spontaneamente. Tuttavia sono state sviluppate diverse §tecniche di induzione§ che permetterebbero, a detta di diversi autori, anche a chi non ha mai avuto esperienze del genere, di svilupparne la capacità.