"Cuba, un paradiso di contraddizioni"
a cura di Gilla Schäfer , Giuseppe Pugliese, Stefano Solegemello


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Maggio 2003: Lo scopo di questa pagina è presentare con obiettività la situazione politico-sociale nella Cuba comunista di Fidel Castro e mostrare le bellezze paesaggistiche dell'isola (le foto sono originali e proprietà del suo autore: Dieter Schafer). In questo spazio troverete un reportage di viaggio e
alcune riflessioni sulla situazione cubana (Giuseppe Pugliese, Cerignola -Foggia). L'articolo che segue è invece il racconto di viaggio di Gilla Schafer di
Dusseldorf (Germania)

Se vuoi leggere i testi di canzoni dedicate da cantautori italiani a Cuba e a Guevara clicca qui

"Cuba –  un paese pieno di contraddizioni – " di Gilla Schäfer 18.3. – 7.4.2003
Cronaca di un viaggio


Il paesaggio
Cuba ha tutto: il mare caribico e atlantico, le montagne della Sierra Maestra, Sierra de Baracoa, Sierra de Cristal e le bizzarre rocce coniche, tanto verde per i campi di tabacco, le piantagioni di canna da zucchero, frutticoltura, orti, coltivazione di caffè, terreno da pascolo, foresta vergine, fiumi, laghi, paludi, spiagge etc. Un paradiso? Sì, ma non solo.

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Gli abitanti
Non ho visto mai una mescolanza delle razze come qui. Si dice, nessuno a Cuba è completamente bianco o nero. Ognuno porta gli elementi dell’ altra cultura, anche se solo alcune gocce. Europa, Africa, Asia ed America si sono incontrati a Cuba. Questa mescolanza ha prodotto tante stranezze (ai nostri occhi). Per esempio: nella regione di Trinidad, e solo qui, ci sono delle persone con pelle nera e capelli biondi (non tinti) ed occhi blu. Un altro esempio: la nostra guida aveva la pelle nera nera, una figura un po’ negroide, ma un naso piccolo e delle labbra sottili. Il motivo: c’erano antenati spagnoli nella sua famiglia.

Si possono vedere bellissime ragazze e ragazzi e bambini stupendi. Però ci sono anche alcune cose strane per noi. I Cubani in genere, giovani e anziani, sono estroversi ed amano mettere in mostra se stessi, anche nei vestiti. Si mettono molto sexy, vestiti stretti stretti e scollati. È una delizia degli occhi quando la persona è giovane e snella, ma anche le donne abbastanza anziane e grasse si mettono in questo modo (anche pantaloni stretch) e mostrano il loro pancia grassa e nuda. Queste donne non sono eccezioni, è normale tanto nelle città quanto in campagna.

I Cubani sono gentilissimi e aperti in confronti agli stranieri. Tanti cercavano di parlare con noi, la prima frase è sempre: “Where are you from?” La loro lingua è spagnola, alcuni sanno l’inglese, pochi il tedesco, ma anche l’italiano. Ho parlato più l’italiano che l’inglese, non conosco lo spagnolo.

Gli indiani sono pochissimi. Vivono ancora 16 persone di una famiglia nelle montagne. Non vogliono una relazione con gli altri Cubani. Nessuno sa, per quanto tempo possano sopravvivere come gruppo sociale e come etnia.


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La cucina
Anche la cucina è molto varia, si chiama “creola”, è molto gustosa e digeribile.
Come antipasto si mangia spesso della frutta, poi un’ insalata o una zuppa.
Come piatto principale c’è sempre riso con piccoli fagiolini neri (moros y cristianos), verdure come tostones, plátano maduro, yuca, fufù, boniato etc. Si usa tanto aglio.
I Cubani amano di mangiare tanta carne. Maialino da latte è una specialità, carne di maiale e di manzo, arrosto di manzo, pollo, carne tritata, frutti di mare, ma non pesce. Strano per gente che vive su un’ isola, vero? Io stessa ho mangiato quasi sempre il pesce, la qualità era molto buona. Il dessert è in genere molto dolce, troppo dolce per noi: dulce de guayaba, arroz con leche, budino di caramello, cucurucho, torte multicolori, ma il gelato è buono. Il caffè è forte e credo che anche gli italiani siano contenti con la qualità. Ho preso sempre café con leche = caffè latte, molto buono e non così forte.

Ho scritto che i Cubani amano la carne, sì è vero, ma la realtà è un’ altra. Quando la famiglia ha un po’ di soldi si può comprare la carne una volta alla settimana. Ma per la più grande parte della gente c’è la carne solo una volta al mese.


La vita quotidiana
Ancora oggi i Cubani sono tanto fieri per i loro successi della rivoluzione: La mortalità infantile è molto bassa, la vita media è circa 75 anni, la popolazione è istruita/addestrata sopra la media, le statistiche della salute sono abbastanza buone

C’è un obbligo scolastico e per gli allievi e gli studenti tutto è gratuito : le uniformi (nelle scuole, i libri, il cibo, il trasporto, non c’è una tassa scolastica come in tanti altri paesi del terzo mondo, neanche per quelli che vivono in quello che noi potremmo chiamare “college”. Abbiamo visto alcune scuole e siamo stati stupiti per l’ equipaggiamento moderno e l’arredamento (semplice, ma molto pulito, più che da noi). Ogni scuola ha una stanza con parecchi computer. Si può vedere che lo stato investe molti soldi soprattutto nella gioventù, nel futuro del paese. Per me è una cosa molto simpatica e completamente diversa rispetto ad altri paesi del terzo mondo.
Non ci sono bambini o ragazzi che mendicano.

Molto importante: Non c’è discriminazione razziale, non odio razziale o disordini razziali, tutti vivono insieme in pace.

Riguardo alla religione la situazione per i fedeli si è migliorata dopo la visita del papa nel 1998. Oggi è possibile di professare di essere un fedele senza di perdere il posto di lavoro. Però la più grande parte dei Cubani sono atei o sostenitori di una religione che è una sintesi di riti africani-animistici (portata da quelli che un tempo erano schiavi) e dal cattolicesimo (spagnoli), la superstizione è tuttora presente.

L’equiparazione dei diritti delle donne è garantita, comunque conforme alla legge. (Come da noi non per 100%? Non lo so.)

La vita sessuale è abbastanza libera. Un matrimonio è possibile a 16 anni (ma per avere la patente servono i  18 anni!) ; la guida ci ha raccontato che è normale sposarsi tre o quattro volte. I bambini restano sempre con la madre.

La situazione economica è un grande problema. Cuba soffre terribilmente sotto
l’embargo, iniziato dagli americani. Dopo il crollo dell’ Unione Sovietica, del cambiamento nei paesi dell’ est e dello scioglimento della DDR, Cuba ha perduto i suoi partner economici più importanti. Quasi tutte le Joint ventures non esistono più. Ci sono tanti problemi nell’ erogazione di energia elettrica, dell’ approvvigionamento idrico, mancana la benzina, materiali da costruzioni, mezzi di trasporto etc. etc. Le città e le strade sono in una condizione disastrosa. Certo, ci sono edifici già restaurati bellissimi, soprattutto a Havanna ed in alcune altre città dove sono i turisti, ma la maggior parte sono abbandonati. Dappertutto mancano i soldi.

Riguardo alla moneta Cuba utilizza i Dollar-Cuba e Peso Cuba. Un professore guadagna circa 400 peso (20 $), un insegnante o un operaio specializzato 200 – 300 peso (10/15 $) e un pensionato deve sopravvivere con 100 peso (5 $). Ognuno riceve il suo salario in peso. Invece un tassista, un cameriere o un facchino riceve tramite la mancia,  in dollari,  un salario molto più elevato. Chi ha il dollaro è favorito. Ecco perché tutti i Cubani (se possibile) fanno tanto sforzo di offrire prodotti per i turisti in quanto questi non hanno scelta, devono pagare solamente in dollari  Ci sono tanti Cubani nell’ estero, soprattutto negli USA, che mandano i dollari ai compaesani in Cuba. E quelli che hanno a disposizione i dollari devono dividerli con la famiglia e con gli amici. È una cosa indiscutibile.

Ogni Cubano riceve una carta di generi alimentari (nessuno deve patire la fame) e può comprare per pochissimi soldi nei “negozi del peso”, per esempio riso, olio, sapone etc. Ma in questi negozi ci sono veramente poche cose, sono quasi vuoti. Tutte le altre cose si può comprare nei “negozi dei dollari”. È una situazione simile come nella DDR (con il DM). Chi ha tanti dollari può comprare come i turisti, gli altri non possono. Ma tuttavia non è permesso o possibile di comprare tutto per un Cubano. Da nessuna parte ci sono giornali o riviste o fazzoletti di carta. E non è permesso di comprare una macchina o un appartamento o una casa. Ci vuole un permesso del governo. La guida ha detto, che ci sono tanti affari illegali in questo campo. Ma può succedere , che il governo regala ad una persona che ha fatto il suo lavoro benissimo, una macchina o una vacanza in un albergo.

La politica

di Giuseppe Pugliese

La scorsa settimana (20 Aprile 2003,ndr) avevo scritto  la lettera che segue ai direttori di"Liberazione" e del "Manifesto"( pur non essendo mai stato comunista, a volte leggo questi giornali perchè hanno delle pagine culturali molto interessanti), ma a quanto pare nessuno dei due ha pubblicato la lettera, ora vedo che se ne parla molto di Cuba. E questo mi fa piacere. Forse una mia piccola battaglia utile.

(I giornali in questione hanno acceso nello stesso periodo un dibattito sul tema Cuba dove sono state espresse chiare parole di disapprovazione verso la repressione operata dal regime castrista. Allo stesso modo permane l'atteggiamento critico verso gli Usa che mantengono l'embargo economico, ndr).

Repressione nella Cuba comunista

Caro direttore, in questi ultimi giorni, mentre il mondo è distratto per la questione irachena, nell’isola di Cuba (che molti comunisti vedono come esempio di rivoluzione riuscita) continuano gli arresti degli oppositori alla linea politica del regime (è questa la parola giusta, mi creda) di Fidel Castro. Pensi, sono stati arrestati 74 dissidenti che non condividevano la politica attuale. E’ una delle più grandi retate messe in atto dal governo cubano degli ultimi anni. Ormai sono circa un centinaio i giornalisti indipendenti, gli attivisti per i diritti umani, gli esponenti della dissidenza democratica, gli omosessuali e i preti a vivere nelle carceri statali. E’ una vergogna che nessuno ne parli, e soprattutto è una vergogna che i partiti comunisti del mondo non si levino nelle proteste. E questo solo perché il regime cubano è così vicino(ma erroneamente, sono sicuro) al modello sperato. I comunisti nel mondo devono capire che Fidel Castro è semplicemente un dittatore che crede di illudere il popolo con la favola romantica della rivoluzione trionfante. Certo c’è da dire che da oltre 40 anni Cuba è vittima dell’embargo statunitense:assurdo, crudele, e anacronistico. Ma questo non può giustificare una repressione politica. Vorrei ricordare anche che il designato successore di Fidel è suo fratello Raul, ministro della difesa: se  questo
non è regime!
Veda, sono questi regimi che, insieme alla dottrina di Stalin, hanno arrecato un danno irreversibile alla rivoluzione comunista, che, in alcuni suoi aspetti, era anche interessante.
E come può il comunismo essere ancora credibile se nasconde i diritti umani? I diritti umani devono essere validi in tutto il mondo: in Iraq come in Arabia Saudita, negli Usa o a Cuba…

Condannare la repressione cubana, sarebbe, per i comunisti, un grande gesto di serietà, e di coerenza con il proprio passato …

N.B. E non si venga a dire che a Cuba le scuole funzionano bene, che il servizio sanitario è ottimo…Sono cose giuste, ma la libertà, come insegnano tanti comunisti, è la cosa più preziosa.

Giuseppe Pugliese - Cerignola

P .S. Non so se pubblicherà questa mia lettera, ma ho voluto esprimere la mia opinione su questo problema, che non colpisce solo i dissidenti, ma la verità.





Riprende il racconto di Gilla Schafer (Germania)...

La politica

Chi non conosce Ernesto Che Guevara e Fidel Castro, gli eroi della rivoluzione? Ma ci sono tanti altri che vengono adorati e onorati, in particolare José Martí, il padre intellettuale, mentale, spirituale di Cuba. Al suo grande e bel monumento, fatto di marmo italiano, ci sono due militari e ogni ora ha luogo il cambio della guardia , mentre viene suonato l’inno nazionale. Uno spettacolo impressionante.

In tutta l’isola si può vedere un’ adorazione incredibile degli eroi. Sulle pareti delle case, delle fabriche, nelle macchine, parole fatte dalle pietre alle strade, manifesti e poi i parecchi monumenti. Però, il Che, che apprezzo tantissimo, è completamente un “prodotto del mercato”. Lui è dappertutto: libri, cartoline, beretti, indumenti, diversi souvenirs, si prendono il suo viso per ogni cattivo uso. È la stessa cosa come con Ho Chi Minh in Vietnam. Questa cosa non c’è di Fidel Castro.(Conoscete la canzone di Francesco Guccini sulla morte del Che? Mi fa venire sempre la pelle d’oca. (CLICCA QUI per continuare il racconto di viaggio)

Tre siti in italiano dedicati a Ernesto "Che" Guevara

http://www.hastasiempre.it/
http://www.ilcircolino.it/che/
http://www.ernestoguevara.it/



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Seguono alcune canzoni di cantautori italiani dedicate alla figura di Guevara, la prima è di Francesco Guccini, la seconda del giovane e bravo cantautore romano Daniele SilvestriEugenio Finardi  parla dell'isola di Cuba, Sergio Endrigo ricorda il "Che", mentre Roberto Vecchioni dà voce alla mamma dell'eroe.

Stagioni
Francesco Guccini, 2000


Quanto tempo è passato da quel giorno d'autunno
di un ottobre avanzato, con il cielo già bruno,
fra sessioni di esami, giorni persi in pigrizia,
giovanili ciarpami, arrivò la notizia...

Ci prese come un pugno, ci gelò di sconforto,
sapere a brutto grugno che Guevara era morto:
in quel giorno d'ottobre, in terra boliviana
era tradito e perso Ernesto "Che" Guevara...

Si offuscarono i libri, si rabbuiò la stanza,
perché con lui era morta una nostra speranza:
erano gli anni fatati di miti cantati e di contestazioni,
erano i giorni passati a discutere e a tessere le belle illusioni...

"Che" Guevara era morto, ma ognuno lo credeva
che con noi il suo pensiero nel mondo rimaneva...
"Che" Guevara era morto, ma ognuno lo credeva
che con noi il suo pensiero nel mondo rimaneva...

Passarono stagioni, ma continuammo ancora
a mangiare illusioni e verità a ogni ora,
anni di ogni scoperta, anni senza rimpianti:
" Forza Compagni, all'erta, si deve andare avanti! "

E avanti andammo sempre con le nostre bandiere
e intonandole tutte quelle nostre chimere...
In un giorno d'ottobre, in terra boliviana,
con cento colpi è morto Ernesto "Che" Guevara...

Il terzo mondo piange, ognuno adesso sa
che "Che" Guevara è morto, mai più ritornerà,
ma qualcosa cambiava, finirono i giorni di quelle emozioni
e rialzaron la testa i nemici di sempre contro le ribellioni...

"Che" Guevara era morto e ognuno lo capiva
che un eroe si perdeva, che qualcosa finiva...
"Che" Guevara era morto e ognuno lo capiva
che un eroe si perdeva, che qualcosa finiva...

E qualcosa negli anni terminò per davvero
cozzando contro gli inganni del vivere giornaliero:
i Compagni di un giorno o partiti o venduti,
sembra si giri attorno a pochi sopravvissuti...

Proprio per questo ora io vorrei ascoltare
una voce che ancora incominci a cantare:
In un giorno d'ottobre, in terra boliviana,
con cento colpi è morto Ernesto "Che" Guevara...

Il terzo mondo piange, ognuno adesso sa
che "Che" Guevara è morto, forse non tornerà,
ma voi reazionari tremate, non sono finite le rivoluzioni
e voi, a decine, che usate parole diverse, le stesse prigioni,

da qualche parte un giorno, dove non si saprà,
dove non l'aspettate, il "Che" ritornerà,
da qualche parte un giorno, dove non si saprà,
dove non l'aspettate, il "Che" ritornerà !

Cohiba
Daniele Silvestri


C'è, in un'isola lontana, una favola cubana
che vorrei tu conoscessi almeno un po'
C'è un'ipotesi migliore, per cui battersi e morire
e non credere a chi dice di no
perché c'è

C'è un profumo inebriante che dall'Africa alle Ande
ti racconta di tabacco e caffè

C'è una voce chiara ed argentina, che fu fuoco e medicina
come adesso è amore e rabbia per me

C'è, tra le nuvole di un sigaro, la voce di uno zingaro
che un giorno di gennaio gridò

C'è, o almeno credo ci sia stato, un fedelissimo soldato
che per sempre quella voce cercò

e che diceva

Venceremos adelante
o victoria o muerte
Venceremos adelante
o victoria o muerte

C'è, se vai ben oltre l'apparenza, un'impossibile coerenza
che vorrei tu ricordassi almeno un po'

C'è una storia che oramai è leggenda, e che potrà sembrarti finta
e invece è l'unica certezza che ho

C'erano dei porci in una baia, armi contro la miseria
solo che quel giorno il vento cambiò

C'era un uomo troppo spesso solo, e ora resta solo un viso
che milioni di bandiere giudò

e che diceva

Venceremos adelante
o victoria o muerte
Venceremos adelante
o victoria o muerte

L'america ci guarda
non proprio con affetto
apparentemente placida ci osserva

ma in fondo, lo sospetto
che l'america, l'america ha paura
altrimenti non si spiega come faccia
a vedere in uno stato in miniatura
questa orribile minaccia

por esto

Venceremos adelante
o victoria o muerte
Venceremos adelante
o victoria o muerte
Anch'io ti ricorderò
Sergio Endrigo 1968


Era mezzogiorno e, prigioniero,
aspettavi che si fermasse il mondo;
fuori c’era il sole e caldi odori
e parole antiche di soldati.
Forse vedevi la tua gente,
Cuba viva sotto il sole,
la sierra che ti ha visto vincitore.

Addio, addio
Chi mai ti scorderà!
Addio, addio
Anch’io ti ricorderò.

Era mezzogiorno,  in piena notte,
e gli uomini di buona volontà
tutti si guardarono negli occhi,
poi ognuno andò per la sua strada:
“E’ troppo tardi per partire!
Troppo tardi per morire:
siamo troppo grassi comandante.” 

Addio, addio
Chi mai ti scorderà!
Addio, addio
Anch’io ti ricorderò.

Era mezzogiorno e tu non c’eri;
un bambino piangeva nel silenzio;
fuori c’era il sole e caldi odori
e parole antiche di soldati.
Oggi ti ricorda la tua gente,
Cuba viva sotto il sole,
la sierra che ti ha visto vincitore.

Addio, addio
Chi mai ti scorderà!
Addio, addio
Anch’io ti ricorderò.
Cuba
Eugenio Finardi


E' forse vero che a Cuba non c'è il paradiso
che non vorremmo essere in Cina a coltivare riso
che sempre più spesso ci si trova a dubitare
se in questi anni non abbiamo fatto altro che sognare.
è che viviamo in un momento di riflusso
e ci sembra che ci stia cadendo il mondo addosso
che tutto quel cantare sul cambiar la situazione
non sia stato che un sogno o un'illusione.

Ma no non è un'utopia,
non è uno scherzo della fantasia,
no non è una bugia,
è solo un gioco dell'economia.

E se in questi anni tanti sogni son sfumati,
in compenso tanti altri li abbiamo realizzati.
C'è chi silenziosamente si è infiltrato dentro al gioco
e ogni giorno lentamente lo modifica di un poco.

Ed è normale che ci si sia rotti i coglioni
di passare la vita in dibattiti e riunioni
e che invece si cerchi di trovare
nella pratica un sistema per lottare.

Ma no non è un'utopia,
non è uno scherzo della fantasia,
no non è una bugia,
è solo un gioco dell'economia.

Celia De La Cerna
Roberto Vecchioni 1997

 
Non scrivi più
e non ti sento più;
so quel che fai
e ho un po’ paura sai.
Son senza sole
le strade di Rosario;
fa male al cuore
avere un figlio straordinario!
Saperti là…
Sono orgogliosa e sola,
ma dimenticarti
è una parola!

Bambino mio,
chicco di sale,
sei sempre stato
un po’ speciale.
Col tuo pallone,
nero di lividi e di botte;
e quella tosse! Amore!
Che non passava mai la notte!
E scamiciato
davanti al fiume ore ed ore,    
chiudendo gli occhi,
appeso al cuore.

Oh madre, madre, che infinito e inmenso cielo
sarebbe il mondo se assomigliasse a te!
Uomini e donne come le tue parole,
la terra e il grano come i capelli tuoi.

Tu sei il mio canto,
la mia memoria;
non c’è nient’altro
nella mia storia.
A volte, sai,
mi sembra di sentire
La Poderosa
accesa nel cortile
e guardo fuori: Fusèr!
Fusèr è ritornato!
E guardo fuori…
E c’è solo il prato.

Oh madre, madre, se sapessi che dolore!
Non è quel mondo che mi cantavi tu!
Tu guarda fuori! Tu guarda fuori sempre!
E spera sempre di non vedermi mai:
sarò quel figlio che ami veramente
soltanto e solo finché non mi vedrai.






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Anche se tanti Cubani non sono d’accordo con la politica di Castro, l’ammirazione per la rivoluzione ed i suoi eroi vale per tutti. Però, soprattutto i giovani hanno la voglia di lasciare il loro paese per visitare altri posti nel mondo, per andare a trovare i parenti o gli amici all’ estero o per lavorare in un altro paese. Ma questo è difficile. Alcuni anni fa la situazione era più semplice. Ma tanti Cubani (scienziati, medici, atleti, artisti) non sono ritornati a Cuba e così il governo ha fatto nuove leggi per l’espatrio. Oggi ci sono tante restrizioni.

Certamente è comprensibile che i Cubani aspirino a condizioni migliori di vita soprattutto  quando  si paragonano ai  turisti che hanno la possibilità di viaggiare in tutto il mondo, hanno tante cose che sono un lusso per i Cubani, hanno molti dollari e hanno una libertà che per i Cubani è solo un sogno. E poi, dopo un’ istruzione, uno studio o un tirocinio di un alto livello, non hanno un lavoro adeguato. Spesso devono lavorare nell’ agricoltura o restano senza lavoro. Questa situazione crea un’ insoddisfazione profonda.

Un altro tema triste è che c’è ancora  la pena di morte. Generalmente la criminalità ha un livello basso.

Nessuno sa che cosa succederà dopo la morte di Castro. Lui stesso ha scelto in suo fratello  il proprio successore. Quest’ultimo ha però solo due anni meno di Fidel e inoltre non ha il suo carisma.  I Cubani lo accetteranno?

Speriamo per il popolo cubano che dopo la morte di Castro le condizioni di vita migliorino  profondamente e che l’embargo americano venga abolito subito. Lo meritano.


clicca qui o sulla foto per altre immagini di Fidel Castro e Che Guevara.



Il nostro giro turistico
Eravamo un gruppo di 21 persone, tedeschi, belgi e un olandese. La guida era una cubana di 35 anni e le spiegazioni avvenivano in tedesco. Il viaggio cominciava all’ aeroporto di Varadero e la prima sosta era la capitale Havanna = La Habana. Abbiamo viaggiato in autobus (Volvo, con aria condizionata, fabbricato in Brasile), molto comodo;  per piccoli tratti abbiamo utilizzato treni, di diverse qualità.

Da Havanna siamo andati ad vest dove la città più grande è Pinar del Rio.
La regione è caratterizzata da moltissimi campi di tabacco.

Cienfuegos è un interessante città portuale importantissima per lo zucchero, Trinidad, la città dei baroni di zucchero, una delle più belle città coloniali, dichiarata dall’ UNESCO patrimonio dell’umanità.
Altre città coloniali nell’itinerario erano Sancti Spiritus, Camagüey e Santiago de Cuba. Siamo già nel Sud-Est. L’ambiente: soprattutto piantagioni di canna da zucchero, terreni da pascolo, un paesaggio dolce collinoso. In questa regione soltanto ci sono i bovini. Santiago è la capitale segreta, ha un flair molto caraibico.

Dopo Guantánamo, Boquéron, Baracoa arrivamo a Guardalavaca.
Abbiamo lasciato il mare dei caraibi e siamo di nuovo sull’Oceano Atalantico.
A Boquéron si trova l’ US NAVAL STATION, una zona vietata.
Sicuramente conoscete questo posto, perché qui sono prigionieri molti esponenti del regime dei Talibani dell’Afghanistan, ormai deposto. Abbiamo passato questa zona, accommpagnati da un militare americano. Il paesaggio è meraviglioso, l’autobus è andato fino ad una cima, la strada (non era una vera strada) era terribile, ripida, piena di buchi.  La vista dalla cima sul mare era una cosa da togliere il respiro.
Non ho gettato uno sguardo dall’ autobus, ho chiuso i miei occhi durante tutta la marcia.


Dopo Holguin (poco interessante) siamo arrivati a Morón, Remedios e Santa Clara. Santa Clara è interessante per una cosa sola: Ernesto Che Guevara.
Il 31 dicembre 1958 qui arrivò “il Che” con i suoi ribelli vittoriosi.
Oggi le attrazioni sono il suo sepolcro (purtroppo chiuso) e un grande monumento.

Siamo andati poi a Varadero, dove abbiamo passato una settimana in un
bell’ albergo. Chi va solo a Varadero non può dire di aver visto Cuba.
Certo, Varadero ha la più famosa spiaggia di Cuba, ma è un ghetto turistico. Qui non ci sono dei problemi di mancanza d’ acqua o di corrente, l’ aria condizionata funziona, tutto è pulito e il servizio negli alberghi di lusso è perfetto.
Per riposarsi dopo due settimane faticose – va bene.

Nell’ albergo in cui abbiamo abitato noi, lavora una cameriera che ha passato un anno in Germania, perfino a Düsseldorf. Ha frequentato una scuola di lingua e ha lavorato in una famiglia. Il mondo è veramente piccolo.


Durante il viaggio abbiamo visto e abbiamo fatto tante cose. Non posso enumerare tutto. Ecco solo alcuni esempi.

In ogni città e ogni posto abbiamo visitato i punti più interessanti con la carrozza, il bicitaxi (rikscha), una barca o un oldtimer americano (specialità a Havanna).

Siamo andati ai campi per guardare come lavorano e come abitano i contadini che coltivano il tabacco o la  canna da zucchero.

Abbiamo visto diverse fabbriche – di tabacco, di zucchero, di rum e diversi musei, chiese etc.

Una cosa molto divertente è stata la visita a la  “Casa de la Trova”. Queste case ci sono in ogni posto e non sono solo un’ attrazione per i turisti. Qui i Cubani ballano e cantano, sempre con live bands. Regna un’ atmosfera serena, allegra, molto caribica. I Cubani sono ballerini fantastici, Bolero, Mambo, Chachachá e Son = il ballo nazionale.


Informazioni tutistiche in italiano :
http://www.napolicuba.it/cuba/cuba.html

Conclusione

Cuba potrebbe essere un paradiso, per gli abitanti e per i turisti. Tutte le condizioni riguardo alla natura sono ottimali. Tutto sarebbe più semplice senza l’embargo, un delitto contro il  popolo cubano.

I Cubani sono gentili, aperti e mostrano vivo interesse per i turisti. Ho  grande rispetto per la loro capacità di sopravvivere nonostante tutto, per la gioia con la quale affrontano la vita sebbene non manchino gravi problemi.

Chi va solo nei centri (ghetti) turistici crede sicuramente che a Cuba tutto va bene. Ma se si gira in tutta l’ isola si possono vedere i problemi. Il viaggio è molto faticoso e solo quelli che sono pronti a “soffrire” diversi inconvenienti, dovrebbero farlo.
 Andare a Cuba solo per fare il bagno non vale la pena. Ci sono alternative come
per esempio Thailandia o Bali, dove le condizioni per i turisti sono migliori  ed i prezzi in confronto al servizio sono più contenuti. A Cuba la vita per i turisti è molto cara.
 
Comunque siamo ritornati a casa e adesso ci godiamo il riposo!

21 aprile 2003 / Gilla Schäfer


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