JOHN STEINBECK - "FURORE"
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Introduzione di Stefano Solegemello   vai al sito di Stefano!

Titolo Furore Tit. originale The Grapes of Wrath Autore John Steinbeck Editore Bompiani Anno 1939 Pagine 478 Genere romanzo Argomento New deal e Depressione americana

Un bellissimo album di Bruce Springsteen, "The ghost of Tom Joad" (1995), è stato la molla che ha fatto scattare in me la curiosità di leggere questo romanzo. Questo disco e in particolare la canzone che gli dà il titolo risentono infatti dell'influenza del libro di J. Steinbeck: Tom Joad  è il protagonista di "Furore".
Il mio è stato dunque un percorso musical-letterario, che consiglio a tutti voi : non c'è niente di più bello che scoprire l'arte,  in questo caso la letteratura, partendo da una curiosità quasi istintiva e non pilotata dalla scuola  o dall'istruzione in generale.
Amo questo libro perchè trovo che sia la somma e la sintesi di molti aspetti della mia formazione culturale e ideale. "Furore" è' letteratura, è economia, è storia, è denuncia  sociale. "Furore" è un numero : il  '29.
John Steinbeck attraverso la storia della famiglia Joad ci mostra un'America dalle mille contraddizioni; un paese diviso tra grandi oppurtunità e triste miseria.
Ci parla senza filtri della Grande Depressione del 1929, delle migrazioni interne lungo la Highway 66  verso la "terra promessa": la California.  La crisi economica del '29, così ben studiata e analizzata poi da quel grande studioso e "scienziato" dell'economia che è stato John Maynard Keynes, è per Steinbeck l'occasione per dipingere a tinte fosche una splendida metafora della condizione umana. La vita dell'uomo è vista come un viaggio lungo una "strada" interminabile e impervia;
Su questa "strada" , così cara anche ad altri grandi scrittori americani del '900, basti pensare a Jack Kerouac ("On the road"), si alternano le più varie vicende umane: ricchezza, raffigurata dalle grandi e luccicanti automobili che sfrecciano vicino ai "rottami con le ruote" dei poveri Joad ,  e ancora povertà, illusioni, disilussioni.
La figura di Tom ci dà poi l'opportunità di riflettere sulla natura dell'uomo, sempre divisa tra Bene e Male.

Questo libro così cementato nella realtà economico-sociale degli anni '30 offre, a mio avviso, una grande occasione per riflettere sui nostri tempi ancora troppo spesso caratterizzati da migrazioni, da disagio sociale, da condizioni di lavoro inumane, da diritti calpestati e ridotti a mere enunciazioni . Come non vedere nei "disperati" della Highway 66 ("la strada" che come fettuccia d'asfalto attraversa tutto lo sterminato territorio degli Stati Uniti d'America), i "nuovi poveri"?,  i nuovi disperati, anche loro in cerca, ieri come oggi, di un posto dove fermarsi e sostare, di un fuoco su cui scaldarsi, di una terrà promessa, di un lavoro sicuro?

Non perdete l'occasione di fare questo viaggio, in macchina con la famiglia Joad...
"la strada è viva stasera..."

                                                                                                           Stefano "Solegemello"


clicca qui per il testo della canzone in inglese con traduzione in italiano

clicca sui links :

Segue un altro articolo su "Furore", tratto da Internet

Links su "Furore"

Links ad Altri romanzi di John Steinbeck

l'album e la  canzone di Bruce  Springsteen "The ghost of Tom Joad" 

link a "The Ballad of Tom Joad" (di W. Guthrie)

links al film di John Ford tratto da "Furore"

altri links su Steinbeck e letteratura americana

Scopri "Dust and dreams" del gruppo rock Camel , un altro album che si ispira  a "The grapes of wrath". ("Furore")

la vita e le opere di John Steinbeck.

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link a "The Ballad of Tom Joad" (di W. Guthrie) 


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Altri romanzi: links  torna su

"La valle dell'Eden" su "ALK libri"

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John Steinbeck e la letteratura americana torna su

Steinbeck su "Libriamoci"

"LETTERATURA AMERICANA" 
Interessanti articoli su Steinbeck ("Furore", "La valle dell'Eden", ecc) e su altri autori americani


Il film di John  Ford tratto da "Furore" di John Steinbeck torna su

LINK1 : Pacioli.net     LINK 2: Kataweb cinema

THE GHOST OF TOM JOAD (1995) 
(IL FANTASMA DI TOM JOAD)

di BRUCE SPRINGSTEEN torna su

"Il mio approccio al disco" di Stefano "Solegemello"

Vi  racconto un piccolo aneddoto : "THE GHOST OF TOM JOAD" oltre che essere un disco ispirato da uno dei miei romanzi preferiti ("Furore", Steinbeck, ndr) , me lo sento addosso perchè è legato a un ricordo particolare. Avevo diciassette anni e me ne stavo solo a casa, era mattina, alle 13 sarei dovuto partire per La Spezia causa visita di leva in Marina...Mi sentivo depresso in quanto avrei fatto "i tre giorni" dormendo in caserma. Era la prima volta che facevo un viaggio tutto da solo e cominciare con una fredda camerata militare non è che fosse il massimo... Mio fratello aveva lasciato a casa un disco che gli aveva prestato un suo caro amico, allora non conoscevo ancora "il boss", eccetto qualche canzone sentita qua e là. Sarà stato il mio umore, sarà stata la malinconia e l'agitazione per quella partenza, eppure quell'armonica, quella voce, quei ritmi cupi mi entrarono nell'anima.
A La Spezia quelle atmosfere continuarano  a ronzarmi nella testa...

(Non so quanto possa interessare quello che ho scritto qui sopra, ma oggi mi è tornato alla mente questo ricordo e volevo in qualche modo fissarlo - Stefano 5/6/2002 -)


 

clicca quiper sapere tutto sul disco, sito del giornale  "MUCCHIO SELVAGGIO"
clicca anche qui :
secondo link

Track list

TUTTI I TESTI DELL'ALBUM TRADOTTI IN ITALIANO, clicca qui

The Ghost of Tom Joad/Straight Time/Highway 29/Youngstown/Sinaloa Cowboys/The Line
Balboa Park/Dry Lightning/ The New Timer/Across the Border/ Galveston Bay/
My Best Was Never Good Enough/


TESTO DELLA CANZONE  "THE GHOST OF TOM JOAD"
CON TRADUZIONE IN ITALIANO

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Men walkin''long the railroad tracks

Goin' someplace there's no goin' back
Highway patrol choppers comin'up over the ridge

Hot soup on a campfire under the bridge
Shelter line stretchin''round the corner
Welcome to the new world order
Families sleepin'in their cars in the Southwest
No home no job no peace no rest

The highway is alive tonight
But nobody's kiddin' nobody about where it goes
I'm sittin' down here in the campfire light
Searchin' for the ghost of Tom Joad

He pulls a prayer book out of his sleeping bag
Preacher lights up a butt and takes a drag

Waitin' for when the last shall be first and the first shall be last
In a cardboard box 'neath the underpass
Got a one-way ticket to the promised land
You got a hole in your belly and gun in your hand
Sleeping on a pillow of solid rock
Bathin'in the city aqueduct

The highway is alive tonight
Where it's headed everybody knows
I'm sittin' down here in the campfire light
Waitin'on the ghost of Tom Joad

Now Tom said: " Mom, wherever there's a cop
beatin' a guy
Wherever a hungry newborn baby cries
Where there's a fight 'gainst the blood and hatred
in the air
Look for me Mom I'll be there
Wherever there's somebody fightin' for a place
to stand
Or decent job or a helpin'hand
wherever in their eyes Mom you'll see me."
 

Well the highway is alive tonight
But nobody's kiddin' nobody about where it goes
I'm sittin'down here in the campfire light
With the ghost of old Tom Joad



Uomini a piedi lungo i binari

diretti non si sa dove, non c'e' ritorno;
elicotteri della stradale che spuntano dalla collina


minestra a scaldare sul fuoco sotto il ponte

la fila per il ricovero che fa il giro dell'isolato
benvenuto al nuovo ordine mondiale.
Famiglie che dormono in macchina nel sudovest
ne' casa, ne' lavoro, ne' sicurezza, ne' pace.


La strada e' viva stasera

ma nessuno si illude su dove va' a finire
sto qui seduto alla luce del falo'
e cerco il fantasma di Tom Joad


Il predicatore tira fuori un libro dal sacco a pelo

accende il mozzicone e fa' una tirata
in attesa del giorno in cui gli ultimi saranno i
primi e i primi gli ultimi
in uno scatolone di cartone del sottopassaggio
ho un biglietto di sola andata per la terra promessa.
Hai un buco in pancia ed una pistola in mano
si dorme su un cuscino di sasso
si fa il bagno nell'acquedotto municipale

La strada e viva stasera
ma nessuno si illude su dove va' a finire
sto qui seduto alla luce del falo'
e cerco il fantasma di Tom Joad

Diceva Tom "Mamma, dovunque un poliziotto
picchia una persona
dovunque un bambino nasce gridando per la fame
dovunque c'e' una lotta contro il sangue e l'odio
nell'aria
cercami e ci saro'.
Dovunque si combatte per uno spazio
di dignita'
un lavoro decente, una mano d'aiuto
dovunque qualcuno lotta per esse libero guardali negli occhi e vedrai me".


La strada e' viva stasera

ma nessuno si illude di dove va a finire
sto qui seduto alla luce del falo'
e cerco il fantasma del vecchio Tom Joad.


link a "The Ballad of Tom Joad" (di W. Guthrie) 


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"Dust and dreams" (Camel)

Riproduco qui l'email che ho ricevuto...(Solegemello
)

Contributo a cura di Guido Maschio

Le scrivo per segnalarle che oltre al bellissimo album di Springsteen ispirato al romanzo di Steinbeck, esiste anche un altro album, del gruppo rock "Camel" che si ispira a "The grapes of wrath". L'album si chiama "Dust and dreams", e può trovarne una breve descrizione e una raccolta di commenti nel sito di Amazon.com cliccando su questo link
http://www.amazon.com/exec/obidos/ASIN/.....

Anche a questo link può trovare una breve descrizione dell'album
http://www.progreviews.com/reviews/display.php?rev=cam-dad

L'album è bellissimo (ovviamente questo è un mio parere), e la descrizione delle drammatiche vicende del romanzo viene affidata ora ai testi ora alle musiche. Grazie per l'attenzione e complimenti per l'interessante pagina web che ha creato. (Guido Maschio)

Legga i testi di "Go west" e "End of the line" e mi dica se non li trova struggenti ed evocativi:

Go West

It was the very edge of summer
the air was thin the sky more pale
Dusty roads I remember
Oh so well...
The winds of future blew around us
The owners came to tell their tale,
feelin' like a piece of paper
in a gale.

Go West, go West.
where there's fruit in every place
a smile on every face...
Go West, go West...
Where there's work (so I'm told)
California's never cold,
so Go West...
We sold part' our lives
for 18 dollars...
Bought a Hudson Super-6
Travelled on down the highway
with no rest...
Childhood memories behind us
Grown-up feelings lie ahead,
Asked my Dad why we're going
and he said...
Go West, Go West
Where there's fruit in every place
a smile on every face...
Go West, Go West...
Where there's work (so I'm told)
California's never cold... so,
Go West...



"End of the line"


Well I'm walking this lonely street
but I'm far from bein' alone
'Cause everyone I meet,
has nowhere to call home.
So they move on
from day to day,
just to stand in a line.
Well my mother she comes to me
and begs me not to fight.
For the sake of the family,
I have to stay out of sight.
So I move on
from day to day,
just to stand in a line.
On the road again
for a job I never find.
People talking...
as if we're not their kind.
I got a handbill,
says there's work up here.
Left my homeland...
and paid a price too dear.
I've come to the end of the line
there's too many men,
despair in their faces...
Each one of us hoping to find a life,
a home, a dream...
within the line.
I ain't helpless
I just need a hand.
These are hard times,
for every kind of man.
I've come to the end of the line
there's too many men,
despair in their faces.
Each one of us hoping to find
a life, a home, a dream
a place to be.
(repeat)


contributo a cura di Guido Maschio

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FURORE di John Steinbeck torna su

 tratto da "LETTERATURA AMERICANA" di Alessandra ; altri autori trattati dal sito di Alessandra : "LETTERATURA AMERICANA"  : Mark Twain , Edgar Lee Masters, Nathanael West, Ernest Hemingway, Francis Scott Fitzgerald, Nathaniel Hawthorne, Edgar Allan Poe, saggio sulle "Beat Generation" con riferimenti a Fernanda Pivano

"LETTERATURA AMERICANA" (di Alessandra) : clicca qui per il riassunto capitolo per capitolo.

"The Grapes of Wrath" : questo è il titolo originale del più importante romanzo di John Stenbeck, uscito negli Stati Uniti nel 1939 e conosciuto in Italia come "Furore". Diventato il simbolo della Grande Depressione americana fu adattato per il cinema da John Ford, ha ispirato la musica di Woodie Guthrie,"maestro" del più noto Bob Dylan,e recentemente nel 1995 di Bruce Springsteen.
Non è un caso che nello stesso periodo,precisamente nel 1936, negli Stati Uniti uscisse anche il romanzo "Via col vento" ("Gone With the Wind") di Margareth Mitchell, anche questo divenuto un film "Cult" della cultura amercana.
Ma cosa hanno in comune questi due romanzi che apparentemente trattano due argomenti diversi? Raccontano la miseria, la povertà e la disperazione di un popolo che si sentiva invincibile e che non aveva mai conosciuto la sconfitta. "Via col vento" descrive la decadenza degli stati del sud che, sconfitti nella Guerra di Secessione, persero la loro ricchezza e supremazia economica per sempre. Nella storia americana solo gli stati del sud avevano vissuto questa esperienza prima della Grande Depressione, ed è per questo che, negli anni '30, gli argomenti di "Via col Vento" tornarono ad essere di attualità, e questa volta per l'intero paese.
In "Furore" troviamo la storia della famiglia Joad, contadini dell' Oklahoma, sfrattati dalle loro terre dalla siccità che distrugge i loro raccolti e dalla trattrice che sostituisce il lavoro di venticinque uomini. E' in questo contesto che la California si trasforma in un paradiso, nel paese fertile pieno tutto l'anno di arance, di frutta da raccogliere e tanto lavoro per tutti, il paese che migliaia di volantini pubblicizzano offrendo ai braccianti dell' est lavoro sicuro e ben pagato. Per questo motivo la famiglia Joad si mette in viaggio verso la California, e come loro milioni di famiglie percorrono, per la seconda volta nella storia americana, un lungo viaggio verso il WEST, ancora terra dei sogni e dei desideri e confine ultimo del mondo americano.
Steinbeck ci racconta le vicende individuali dei Joad, ma anche quello che accadeva agli altri; alterna capitoli in "volgare" ( il linguaggio parlato nella realtà dai braccianti dell' Oklahoma), dove troviamo le vicende dei Joad, e capitoli dal tono sostenuto e dal linguaggio aulico, sul modello delle Sacre Scritture, dove leggiamo la storia del Popolo americano.
Ma vediamo perchè questo romanzo è considerato un capolavoro della letteratura moderna :
Quando nel '39 fu pubblicato "The Grapes of Wrath " fu accolto positivamente da una parte della critica e Steinbeck vinse il premio Pulitzer, ma sollevò anche molte proteste. Venne addirittura considerato l'opera di una mente distorta, venne bandito e alcune librerie ne bruciarono delle copie. Gli americani rimasero sconcertati : era tutto vero quello che l'autore aveva scritto ? Era accaduto veramente ? Dovevano considerare il romanzo come un' opera d'arte o era un documento di propaganda sociale ?
Molti critici accusarono Steinbeck di essere un "Rosso", forse ancora contagiati dalla "grande paura rossa" che era scoppiata negli States alla fine della Prima Guerra Mondiale, dopo la Rivoluzione d'Ottobre, quando gli scioperi nelle fabbriche dilagavano per via dell'aumento dei prezzi, e tutti coloro che erano minimamente sospettati di essere Rossi, Comunisti, Bolscevichi, venivano licenziati e allontanati dalla vita sociale. Ma come vedremo, queste critiche persero importanza dopo poco tempo. Qual' era allora lo scopo dell'autore? cosa voleva dire agli americani? A prima vista potremmo affermare che è un romanzo "proletario" , cioè che descrive le vicende della classe lavoratrice e i problemi sociali dal punto di vista del lavoratore. Si può aggiungere che potrebbe appartenere al filone del grande Sogno Americano, riprendendo l'opera di Emerson e Withman, poichè è lo spirito del pioniere che spinge il popolo ad andare oltre i confini dietro i quali aveva costruito la sua vita, alla ricerca di nuove terre, di indipendenza, di successo, sempre guidato dalla fede nei principi della democrazia.
Ma per capire fino in fondo "Furore" dobbiamo interpretare correttamente le metafore attraverso le quali Steinbeck "nasconde" quello che ci vuole dire: la grande migrazione dei braccianti dell'est verso l'ovest alla ricerca di benessere, è in realtà il simbolo dell'antica ricerca della terra promessa, è la lotta per la vita, è l'istinto dell'essere vivente, non solo dell'uomo, per la sopravvivenza.
Analizzando la struttura del romanzo possiamo avere un esempio di quello che consideriamo una metafora : la storia dei Joad si divide in tre parti fondamentali, che corrispondono nel racconto Biblico all'esodo degli Ebrei dall' Egitto. Nella prima parte di "Furore" si parla della siccità in Oklahoma, parallelamente nella Bibbia si parla dell'oppressione degli Ebrei in Egitto, entrambi cause che scateneranno, nella seconda parte nel romanzo, il viaggio verso la California e nella Bibbia l'esodo. Nella terza parte troviamo la lotta per stabilirsi nei nuovi luoghi: la California e la terra di Canaan. Dietro questa corrispondenza di avvenimenti narrati nelle due opere (  nel mondo della letteratura, la Bibbia non viene considerata solo come un testo sacro ma come un opera letteraria dalla quale hanno attinto scrittori di tutti i tempi ) si "nasconde " quindi un significato : Steinbeck vuole mostrarci che il suo romanzo non parla solo di quei personaggi e di quel paese o periodo storico, ma che questi argomenti si riferiscono a un contesto più ampio, senza limitazione di spazio e tempo, sono per così dire "sempre validi ".
Non tutti sanno che Steinbeck era interessato all' ecologia degli organismi marini. Apparentemente questa affermazione sembra non essere pertinente all'analisi del suo romanzo, ma in realtà lo é : è anzi alla base della sua concezione dell'essere umano. Infatti Steinbeck osservando degli animali marini molto primitivi si rese conto che anche gli uomini, sebbene in maniera molto più complessa, sono formati dalle stesse cellule; per questo motivo amava molto fare dei paragoni, delle analogie, nel suo romanzo fra il comportamento degli uomini e quello degli animali. Una metafora di questo tipo appare nel terzo capitolo (il libro è diviso in 30 capitoli) ed è considerata la metafora principale del romanzo. Nel romanzo troviamo un alternanza di "capitoli intercalari" e "capitoli narrativi". In uno dei capitoli intercalari, che trattano quindi le vicende in senso universale, Steinbeck descrive molto meticolosamente una tartaruga che attraversa la strada : questa tartaruga simboleggia la migrazione dei braccianti verso l'ovest. Steinbeck ritiene che esista un solo comandamento per le creature viventi : sopravvivere. La sopravvivenza dipende da una complessa interferenza fra organismi viventi, tutto ciò che vive è coinvolto nel cerchio della vita e della morte,quindi la morte di qualcuno può significare la vita per altri. Come è facile dedurre, questa idea era influenzata dalle recenti scoperte scientifiche sull'evoluzione.
Steinbeck in "Furore", come in altri precedenti romanzi, non condivide il "pensiero teleologico", cioè non è interessato a ciò che qualcosa dovrebbe essere, o alla causa della sua esistenza, ma solo a ciò che quella cosa effettivamente è. I personaggi di "Furore" agiscono pragmaticamente decidendo come agire in base alla concreta necessità e senza cercare giustificazioni morali.
 

JOHN STEINBECK: Biografia e opere

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 tratto da "LETTERATURA AMERICANA"  John Ernst Steinbeck nacque a Salinas, California, il 27 febbraio 1902. Dopo gli studi primari e prima di iscriversi all’università di Stanford per frequentare i corsi di biologia, lavorò per un anno come aiuto chimico presso uno zuccherificio. Durante gli studi universitari scrisse novelle e poemi satirici per alcuni periodici locali: nel 1925 lasciò l’università senza aver dato esami. Senza laurea, esercitò i mestieri più umili e disparati: visse per qualche tempo di pesca sulle rive della Monterey Bay, lavorò in una pescheria e al Madison Square Garden come sterratore (nascono da tali esperienze gli spunti per gli ambienti e i personaggi dei suoi futuri romanzi).
Nel 1926 partì per New York, dove fece, tra l’altro, il giornalista. Presto tornò in California e, dopo un breve periodo passato nella Sierra Nevada fra la stesura del suo primo romanzo, Cup of Gold (da noi, La Santa Rossa), e la professione di amministratore, si stabilì a Pacific Grove. Qui conobbe il biologo Edward Ricketts, a cui Steinbeck si ispirò per i personaggi di romanzi come Cannery Row (Vicolo Cannery), del 1945, e Sweet Thursday (Quel fantastico giovedì), del 1954.
La vita di Steinbeck a Pacific Grove dà inizio a quella feconda e fortunata produzione letteraria che lo avrebbe condotto al successo. Il primo riconoscimento di pubblico e di critica raggiunse lo scrittore nel 1935, quando uscì Tortilla Flat (Pian della Tortilla). Seguirono, nel ’37, il celebre Of Mice and Men (Uomini e topi) ­ lo stesso autore ne curò la riduzione teatrale ­ e, nel ’39, The Grapes of Wrath (Furore), per il quale Steinbeck si aggiudicò il premio Pulitzer (dal soggetto del libro fu tratto un film l’anno successivo, per la regia di John Ford).
Durante l’ultimo conflitto mondiale fu in Europa e in Africa, corrispondente di guerra per il New Herald Tribune. Del 1942 è The Moon is Down (La luna è tramontata), un romanzo ispirato alla Resistenza norvegese, l’unico dedicato da Steinbeck alla guerra (anche da quest’opera si trasse un dramma di grande successo).
Tornato in America, alternò la sua attività di scrittore ­ pubblicò ancora numerosi romanzi ­ con una serie di lunghi viaggi nei paesi più lontani (fu anche in Italia e in Russia), durante i quali raccolse e accumulò materiale per opere di narrativa, reportage, libri di viaggio. A questo genere appartiene il suo ultimo lavoro, Travels with Charlie: in Search of America, del 1962.
Nel 1962 gli fu conferito il premio Nobel per la letteratura.
Colpito da un attacco cardiaco, si spense a New York il 20 dicembre 1968.


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