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A VECCHIA SIGNORA...IN BIANC
ONERO
Speciale: "Stadio Heysel 29-5-1985"
una pagina a cura di Stefano Latini e Gabriele Beggiora

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“Solegemello” 29/5/2003
MAI PIU' UN ALTRO HEYSEL
di Stefano Latini


Ciao a tutti ! Come potete immaginare sono abbastanza triste vista la sconfitta di ieri sera nella finale di Champions League con il Milan (ai calci di rigore...).

 
Oggi 29 maggio 2003 ricorre il 18esimo anniversario della tragedia dello Stadio Heysel (Bruxelles). La finale di allora, Juventus-Liverpool, che vide la Juventus vincere la sua prima Coppa dei Campioni (1-0 rigore contestato di Michel Platini), venne funestata dai gravi incidenti che si svilupparono sugli spalti. Gli Hooligans invasero la curva della Juve provocando la tragedia: 39 Morti fu il bilancio di quella tragica serata. Solo nel 1996 la Juventus tornerà a conquistare la coppa a Roma, contro l'Ajax. Altre 5 le finali giocate senza esito con Ajax (1973), Amburgo (1980), Borussia Dortmund (1997), Real Madrid (1998), Milan (2003). Per la Juve è una coppa maledetta.

Nella foto: Zibì Boniek consola una tifosa - Il terrore sugli spalti -
fonte foto: "La Repubblica" - 22 Maggio 2003


Diciotto  anni fa morivano 39 persone e oggi voglio ricordarle. Io bambino di 8 anni vidi la partita alla tv e rimasi come è ovvio inorridito; ricordo una partita che non cominciava mai, gli incidenti che provocarono il crollo di un muro all'interno dello stadio e la conclusione non certo in gloria.  Il giorno dopo nacque mia sorella più piccola che domani compirà 18 anni. La vita e la morte si mescolano sempre in maniera inestricabile, si gioisce e si soffre, si nasce e si muore.
TANTI AUGURI LAURA! MAI PIU' UN ALTRO HEYSEL!!!
 FORZA JUVE SARA' PER LA PROSSIMA!!


Stefano Latini "Solegemello"

clicca qui per un articolo de "La repubblica" che ricostruisce i fatti del 1985

Ottobre 2003
: Pubblico alcuni contributi che mi sono giunti da alcuni attenti lettore di questa sezione "Juventus"; le riflessioni che seguono mi sembrano utili allo scopo principale di questa pagina : la memoria. (Solegemello, il sito sfn12@inwind.it)


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29/5/2006

In queste giornate molto tristi per tutti i tifosi juventini, la società appare travolta da uno scandalo senza uguali, pubblico volentieri la lettera di un lettore del sito.
Credo che sarà importante negli anni a venire,  ricordare la storia della Juventus, le vittorie, la classe di tanti mirabili campioni che hanno vestito la maglia bianconera e poi quella della Nazionale. Sono sicuro che i veri tifosi juventini hanno nel cuore la lealtà sportiva, l'amore per il calcio, e l'attacamento a una squadra che negli ultimi anni, nonostante i propri dirigenti agissero come "padroni del gioco", ha dimostrato sul campo un altissimo valore tecnico e sportivo.
La Juventus rinascerà, e se dovrà ripartire da una serie inferiore, sono sicuro che non gli mancherà l'affetto dei propri sostenitori.
Rinnovo in questo giorno di maggio del 2006 il ricordo delle vittime dello Stadio Heysel.

Stefano "Solegemello"


Ciao mi chiamo Alessio. Anch'io ero all'Heysel 21 anni fa.
Ho appena letto le tue lettere pubblicate e ho deciso di scrivere in quanto pure io ero andato in Belgio con il Ciocco Travel. Dunque io e Marcello Canneti eravamo sul solito volo e sul medesimo pullman che dall'aeroporto di Ostenda (non credo fosse Anversa) ci portò a Bruxelles.
Ringrazio tutti coloro che come voi non vogliono dimenticare e si battono affinchè lo stadio torni ad essere un luogo di divertimento. Ve lo dico col cuore dal momento che sono tuttora un abbonato alla Juve. Non riesco proprio a distaccarmi dai colori bianconeri!


La lettera di Gabriele Beggiora

per contatti: gabbyhater666@hotmail.com
 

Per una rassegna fotografica...clicca qui

Ciao, non ci conosciamo, il mio nome è Gabriele e sono juventino come te. Navigando in rete alla ricerca di memoriali per i martiri di Bruxelles ho trovato il tuo sito. Innanzitutto desidero ringraziarti e farti i complimenti. Sei l'unico che ho trovato che si sia mosso su questo tema. Desideravo inoltre proporti delle mie idee su come onorare, per quanto possiamo la loro memoria; pensavo che sarebbe giusto e doveroso costruire un monumento memoriale per loro nel complesso del nuovo stadio della Juventus, come ha fatto la squadra inglese del Liverpool per i suoi morti all' Hillsborough.
Puoi trovare quel memoriale a questo link: http://www.liverpoolfc.tv/lfc_story/memorial
.



Sarebbe auspicabile che anche la Juventus avesse il suo memoriale,
al quale si potrebbe aggiungere una bandiera italiana ed una istituzionale della Juventus perennemente a mezz'asta con un fiocco nero per il lutto. Inoltre penso che il minimo che la la società possa fare sia , se non ritirare quella coppa dalla sala dei trofei come proponeva Boniperti, di almeno legare ad un manico della coppa un fiocco nero in segno di lutto.
La proposte di un monumento in memoria e del lutto alla coppa potrebbero addirittura essere sottoposte alla nostra amata squadra e a Tuttosport un giornale molto vicino alla Juventus e molto seguito dal popolo bianconero, il che potrebbere rendere un po' più realizzabile il ricordo di queste persone che io ritengo un dovere morale.
La sottoscrizione di questa proposta da parte di diverse organizzazioni e siti juventini darebbe più peso e più credibilità al documento.
(Gabriele)



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Stefano Latini - "Solegemello-il sito" per contatti : sfn12@inwind.it

Gabriele Beggiora     per contatti: gabbyhater666@hotmail.com

Hanno già aderito:

     


un sito di
ZERBIN DANIELA

 
Ci è giunta l'adesione di : Lorenzo Lodi (Genova) Benito Tangredi (Benevento), Ezio Medri (Biella),  Mauro Malano(Canavese) e tanti altri anonimi lettori...

Hai un sito sulla Juventus? Sei un tifoso? Aderisci al nostro appello.
Il tuo nome o nick comparirà in questa pagina e se hai un sito sarai linkato!

Puoi linkare questa pagina facendo un riferimento all'Heysel e utilizzando questo piccolo logo:  

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La lettera di Lorenzo Tommasi - LA TRAGEDIA DI HILLSBOROUGH
lortommy@libero.it

Salve, mi chiamo Lorenzo Tommasi, mi complimento per il sito, pieno di  particolari e giustamente dedicato a una tragedia che ha sconvolto il mondo calcistico. Concordo su quanto scritto per la tragedia dello Stadio Heysel, vorrei però porre l'accento su quanto successo a Hillsborough (semifinale di coppa d'Inghilterra, Sheffield, 15 aprile 1989), dove morirono 96 tifosi del Liverpool proprio perchè credo non sia giusto fare sciocche distinzioni di bandiera. (nella precedente edizione di questa pagina la cronaca della tragedia di Hillsborough era, causa poche informazioni a nostra disposizione, alquanto lacunosa. NDR SOLEGEMELLO IL SITO).
Premesso questo, spero di poter chiarire almeno in parte e per quello che riesco a tradurre dall'inglese, cò che accadde a Sheffield.
Segnalo l'url http://news.bbc.co.uk/1/hi/uk/317931.stm (sito della bbc dove ho preso e confrontato le notizie).
La partita era Nottingham Forest vs Liverpool si svolse come tradizione in campo neutro, nello stadio dello Sheffield Wednesday, l'Hillsborough (ristrutturato completamente per gli europei del 96, così come il Re Baldovino, quasi a voler cancellare quanto era successo), dove causualmente la stessa semifinale  si svolse l'anno precedente; ai tifosi del Liverpool era destinata la "Lepping Line", a sinistra della tribuna centrale. A 30' dall'inizio della partita il settore era ancora mezzo vuoto, con 5000 persone fuori in attesa di passare dagli unici 6 tornelli predisposti per l'entrata (su un'altro sito si polemizzava sul fatto che quelli del Forest avessero avuto 60 entrate); fuori dai cancelli c'erano quindi 5000 persone, di cui molre senza biglietto o con biglietti falsi (con la speranza vana di acquistarlo ai botteghini). La polizia a 15 minuti dall'inizio aprì il famoso gate C (un grosso cancello in acciaio) e tutti si diressero all'interno (immaginate una folla di 5000 persone che preme) , distribuendosi per la maggior parte nell'ingresso centrale, un tunnel che portava al centro della Lepping Lane, e in parte agli accessi laterali. La tragedia avvenne proprio per questo, l'arrivo in massa della folla portò a uno schiacciamneto verso l'uscita del tunnel, e ad uno spostamento sia verso il basso che verso l'alto di coloro che già si trovavano in curva. Da ciò nacque il caos, con persone che continuavano ad affluire con una curva piena all'inverosimile: le persone che si trovavano nel tunnel si trovarono schiacciate, chi si trovava in basso fu spinto verso le recinzioni e nella calca, dovuta in parte anche all'ingresso in campo delle squadre: molti rimasero schiacciati verso le pareti; altri invece per sfuggire si spinsero verso l'alto bloccando l'uscita del tunnel. La partita iniziò regolarmente, ci vollero 6 minuti prima che un funzionario di polizia richiamasse l'arbitro e la facesse sospendere (perchè nessuno dal campo si era accorto di nulla, così come la polizia); la gente della Lapping Lane per sfuggire alla morte cercava di superare la  "fence", la grata con spunzoni che li divedeva dal campo. Alla fine le immagini sono putroppo simili all'Heysel, una volta sfoltita la calca, portati via sui cartelloni pubblicitari i feriti, si contarono 96 morti, 200 feriti di cui 20 gravi, tutti praticamente schiacciati contro le fences o asfissiati e schiacciati nel tunnel..
A Liverpool e a Sheffield sono stati eretti due memoriali, la colpa molto probabilmente è della polizia che non ha vigiliato, e che nel contesto ha fatto entrare (cito dal sito BBC) "2000 persone che correvano per vedere l'inizio della partita", della distribuzione dei biglietti, 6000 in meno per i Reds.
Ad oggi la colpa non è molto chiara, addirittura si è instaurata una lotta all'interno per cui siamo arrivati a fenomeni orribili: nel 1999 a 10 anni dalla tragedia fu chiesto alla federazione di osservare 1' di silenzio in memoria delle vittime, ma sia il Notthingham sia il Liverpool rifiutarono in quanto legati a un contenzioso con l'associazione delle vittime; molto toccante infine, la celebrazione in ricordo delle vittime ogni 15 aprile nella curva Kop allo stadio del Liverpool, dove l'orologio da allora segna sempre le 3.06 pm, ora del triplice fischio dell'arbitro che sospese la partita e ideale inizio della tragedia.
Spero di aver resto l'idea di ciò che sia successo, mi farebbe piacere e lo dico da non Juventino ma amante del calcio, che potesse servire affinchè ognugno sappia cosa sia veramente successo. Ad oggi infatti non c'è un sito in italiano che ricorda questi fatti, il web non ha immagini come nel caso dell'heysel, e almeno fuori della Gran Bretagna, ciò è stato dimenticato. Spero che ciò, con il vostro aiuto possa servire a ricordare anche anltre persone che come successe all' Heysel sono andate allo stadio per assistere ad una festa.
Davanti alla morte siamo tutti con la stessa maglia, non avrebbe senso fare una distinzione che portrebbe solo dolore e non ricordo.
Sono a disposizione per ogni chiarimnto, critica o dibattito, distinti saluti

Lorenzo Tommasi (lortommy@libero.it)

per saperne di più...clicca qui








http://www.juventus1897.it/...

Un ottimo link sull'Heysel (dal sito Juventus 1897.it) 
Il racconto, i nomi dei caduti, testo in inglese.




Gabriele consiglia alcuni LINKS sulla tragedia dello stadio "Heysel":

http://www.chieracostui.com/costui/docs/search/schedaoltre.asp?ID=1905

http://citeria.splinder.it/1054418400


http://www.coe.int/T/I/Comunicazione_e_ricerca/Stampa/Dossier_tematici/Sport/HEYSEL.asp

Ho fatto una ricerca su yahoo italia e uk sulle condanne agli hooligans...tutto quello che sono riuscito a trovare è in un articolo della BBC che dice che: "A 14 tifosi del liverpool furono date condanne di 3 anni di reclusione - ma la metà di queste sentenze furono sospese - dopo che furono accusati di strage involontaria dopo un processo di 5 mesi in Belgio". Penso che questo apra nuovi fronti nelle accuse da rivolgere ai belgi, oltre alla negligenza anche l'ingiustizia. 
A Liverpool furono fatte suonare 39 volte le campane il 29 maggio del '99 sotto pressione di un membro dell'associazione che cerca giustizia per i fatti dell'Hillsborough, che fece pressioni anche per una targa commemorativa. (Gabriele)





Nella foto: Maldini e Conte mentre depongono i mazzi di rose e orchidee sulla targa commemorativa.
Proprio lì era situato  il settore Z, eliminato nella ristrutturazione dell'Heysel e la trasformazione in Stadio Re Baldovino.

Stefano - "Solegemello-il sito" - gestore sito web - per contatti : sfn12@inwind.it

Gabriele Beggiora
 - collaboratore pagina-Juve  -  per contatti: gabbyhater666@hotmail.com



Ricevo e pubblico il seguente comunicato :

www.libridisport.it 
Ufficio Stampa
Libri di Sport Edizioni Via Calori 5/B - 40122 Bologna - Tel. 051-520860
http://www.libridisport.it/desc.asp?id=leveritàdellheysel


Le verità sull’Heysel
Cronaca di una strage annunciata

Francesco Caremani
Prefazione di Roberto Beccantini
Libri di Sport Edizioni (160 pagine)



Bibliografia

Nereo Ferlat 'L’ultima curva - la tragedia dello stadioHeysel', Corsi editore, Torino, Giugno 1985

Sport e violenza negli stadi, Atti del convegno, Corsi editore, Torino, dicembre 1986

“Olocausto” Guerin Sportivo n.23 5-11 giugno 1985

Servizi televisivi: Mixer(1991), “La storia siamo noi”(2005) a vent’anni dalla strage, entrambi di Giovanni Minoli.

F.Caremani - Le verità sull’Heysel - Cronaca di una strage annunciata, Prefazione di Roberto Beccantini, Libri di Sport Edizioni (160 pagine)

Per una ricca raccolta di articoli di giornale cfr. Caremani



RASSEGNA FOTOGRAFICA
a cura di Gabriele Beggiora

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N. B. : Le immagini seguenti sono tratte dal quotidiano "La stampa". Data la drammaticità di questo materiale si ritiene opportuno avvertire preventivamente il lettore che può liberamente decidere se visionarlo o meno.

Prima foto :     clicca qui            Una tristissima vittoria : clicca qui

Seconda foto : clicca qui            Una tristissima vittoria : clicca qui

Terza foto :     clicca qui

Per non dimenticare. Mai.



"Heysel" di Marco Tarozzi

tratto da: http://www.solocalcio.com/FORZAVIOLA/TrapAlfa.htm
Il ricordo più amaro. Paradossalmente, quello che avrebbe dovuto essere il più felice, il più bello e importante. La Juventus di Giovanni Trapattoni conquista l’alloro più prestigioso, quello che ancora mancava alla sua bacheca di giovane Signora novantenne. Lo fa, tuttavia, nel giorno più tragico della storia del calcio europeo. Il 29 maggio 1985, allo stadio Heysel di Bruxelles, prima che scendano in campo Juve e Liverpool nell’atto finale di Coppa dei Campioni, sulle gradinate esplode la follia degli hooligans inglesi. Nel parapiglia, trentanove corpi restano schiacciati per il crollo di un muro nel settore “Z”. Trentanove vite spezzate. La partita si gioca in un clima irreale. La Juventus vince grazie a un rigore “largo” di Platini, vince il trofeo più desiderato, ma nessuno ha voglia di festeggiare. Il segno di quella notte macchiata di sangue resterà nell’anima di tutti. Anche in quella di Giovanni Trapattoni.

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CLICCA QUI per l'articolo di Andrea Parodi su "La stampa online" e per l'intervista a Francesco Caremani (autore di un libro sull'Heysel) e ad Andrea Lorentini

"La furia ubriaca di un gruppo di hooligans inglese si avventa sui tifosi juventini posizionati nel settore Z dello stadio. 39 i morti, di questi 32 sono italiani. C’è anche un medico aretino di 31 anni, sposato e con due piccoli figli. Il suo nome è Roberto Lorentini. Ha affrontato la lunga trasferta in Belgio con il padre Otello. Ma Roberto muore, mentre stava tentando di soccorrere un ferito. Per questo motivo gli verrà conferita la medaglia d’argento al Valor Civile alla memoria dalla presidenza della Repubblica Italiana"(continua su http://www.lastampa.it/_web/...)


19/5/2007 Arezzo, intitolato a Roberto Lorentini il piazzale dello Stadio
Ed a giugno la dedica del piazzale del palasport a Giusy Conti

Il piazzale dello stadio di Arezzo porterà il nome di Roberto Lorentini. “Per me si chiude finalmente un cerchio – ha affermato commosso il padre Otello, scoprendo la titolazione al figlio e la targa che ricorda i 39 morti dell’Heysel. Quella di oggi è, dopo 22 anni, una giornata speciale. Roberto ha avuto la medaglia d’argento al valor civile e da oggi questa piazza porta il suo nome: servirà a ricordare ed a seguire il suo esempio”. La figura di Roberto Lorentini è stata ricordata dal Sindaco Giuseppe Fanfani: “aveva già lasciato il suo posto all’Heysel ma è tornato indietro, rispettando il suo giuramento di medico, per soccorrere i feriti”. Il Prefetto Francesca Adelaide Garufi ha sottolineato l’importanza della titolazione: “per non dimenticare mai cosa sia lo sport nel suo più autentico valore che nulla ha a che fare con la violenza”.
Il Presidente della Juventus, Cobolli Gigli che è stato ringraziato da Otello Lorentini per il diverso atteggiamento che oggi ha la Società nei confronti della tragedia di Heysel, ha annunciato che la Juventus ricorderà Roberto Lorentini, Giusy Conti e tutte le 39 vittime il 26/5/2007 a Torino(...)
La cerimonia per la titolazione a Giuseppina,  in programma per giugno vedrà la presenza dell’ex campione del mondo Paolo Rossi.
Nota: A fine gara, la Juve con un 5-1 all'Arezzo conquista la serie A. (tratto da Arezzonotizie.it)



Tratto da “La Repubblica” 22 Maggio 2003 pagina 59

1985: la tragedia di Bruxelles. 39 morti per Juve Liverpool
L’Heysel e la coppa maledetta

“Ma quella sera si doveva giocare”
di Maurizio Crosetti

LA PARTITA
Vittoria su rigore inesistente

La Juventus vinse la sua prima Coppa dei Campioni, dopo due finali perdute, grazie ad un rigore inesistente fischiato dall’arbitro svizzero Daina al ’57. : Boniek fu infatti atterrato nettamente fuori area. Platini si incaricò della trasformazione. La formazione schierata da Giovanni Trapattoni era questa: Tacconi, Favero, Cabrini, Bonini, Brio, Scirea, Briaschi, Tardelli, Rossi, Platini, Boniek. Nelal ripresa entrarono anche Prandelli e Vignola.

“Quando muore il trapezista entrano i clown” disse Platini. La difesa di Boniperti.
LA SQUALIFICA
Inglesi banditi per cinque anni

Dopo l’Heysel le squadre inglesi furono bandite dalle competizioni internazionali per 5 ann. Sul sito del Liverpool Dalglish dice “i tifosi della Juve non avrebbero dovuto tirare pietre, quelli del Liverpool non avrebbero dovuto reagire così. Non perdono l’azione dei nostri tifosi ma è difficile non reagire quando ti tirano i proiettili”. Ricostruzione falsa : furono gli Hooligans del Liverpool ubriachi a invadere la curva juventina provocando la strage



di Maurizio Crosetti

La Juventus si avvicinò alla finale di Bruxelles ovattata in un’atmosfera svizzera. Sette giorni di ritiro a Ginevra, gli allenamenti su un prato che sembrava dipinto col pennarello tanto il verde era netto e nitido, e ogni filo d’erba sembrava fatto a mano. Un mattino arrivò una comunicazione : il principe Emanuele Filiberto avrebbe tanto voluto salutare i giocatori. Il principe era un bambino biondo, rispetto a oggi non viaggiava, non parlava, non guidava moto d’acqua, non pubblicizzava cetrioli e nessun comico lo imitava. (il giornalista si riferisce al 2003 quando i Savoia rientreranno in Italia, ndr Solegemello). Ma il contesto parve ugualmente buffo. Calciatori, dirigenti e giornalisti vennero caricati sui torpedoni e condotti alla residenza dei Savoia, dove li attendeva un bambino con zazzera pettinata da un lato e la giacca blu abbottonata fino al colletto alla coreana. Tutti gli strinsero la mano, in fila, una manina bianca e fredda. Alla fine, un funzionario della Real Casa consegnò a tutti i presenti un dono prezioso: la fotografia autografa del bambinello.

L’aria era fresca e dolce. Attorno al lago di Ginevra piroettavano le papere, e quello era più o meno il clima mentale della Juventus : gioiosa, consapevole, rasserenata, niente a che vedere con le due lunghissime vigilie che precedettero le sconfitte di Belgrado ed Atene.
“Il Liverpool era forte, ma noi sapevamo di poterlo battere”, ricorda Platini. “Ci eravamo già riusciti a Gennaio, al Comunale di Torino, quando si giocò col pallone rosso dopo un’incredibile nevicata. Boniek fu magnifico, quella sera. Due a zero per noi e doppietta di Zibì, così vincemmo la Supercoppa. Alle dieci di mattina del 29 maggio 1985, la Grande Place di Bruxelles era già una moquette di vetri spezzati. Gli inglesi bivaccavano, molti dormivano usando come cuscini i cartoni di birra, scatoloni ormai mezzi vuoti dopo una lunga notte di bevute e pisciate, e le bottiglie scolate venivano lanciate in terra come bombe a mano, oppure in aria, per gioco. “Prima di mezzogiorno facemmo il sopralluogo allo stadio e ci mettemmo le mani nei capelli : era vecchio, decrepito, e pareva un cantiere. C’erano legni dappertutto, sembravano clave”, ricorda Giampiero Boniperti. Non è vero che lui abbia pensato solo alla coppa, alla vittoria, alla bacheca. “Io li ho visti i morti, tutti in fila all’obitorio come in guerra. Me li ricordo i Casula,  papà e figlio, uno vicino all’altro. Me li ricordo tutti. E non volevo giocare: mi dissero che non si poteva, che altrimenti sarebbe stato un disastro anche peggiore”.
Il cielo dietro il settore Z era color aranciata, e pareva il riverbero del rosso delle bandiere inglesi, delle maglie, delle canotte, delle pitture sui volti stralunati.
Alle 7 di sera si stava benissimo, c’era un fresco primaverile. La prima onda sembrò quasi un’illusione ottica, come se L’Heysel fosse un setaccio e qualcuno lo stesse agitando. I rossi si spostavano verso i bianconeri, ritmicamente, a orda, dal punto più lontano a quello più vicino alla tribuna centrale. E nell’aria volavano clave, aste e persino qualche mattone che la polizia belga non aveva pensato di rimuovere. “Ci mettemmo un po’ di tempo a capire cosa stesse succedendo : all’inizio sembravano solo spintoni”, dice Boniperti. Invece Boniek la ricorda così : “Eravamo negli spogliatoi, a un certo punto arrivarono notizie confuse, di scontri tra la folla, però nessuno parlò di morti. Davvero non ci fu l’esatta percezione della tragedia, e in quel momento sarebbe stato impossibile averla”. La seconda e la terza ondata fecero crollare il muretto alla base del settore Z (gli inglesi attaccavano dal V), e le persone si rotolarono addosso. Tutti morirono per schiacciamento, soffocando, calpestati. “ Ci sono dei morti” fu la prima frase che cominciò a circolare in tribuna stampa. Allo stadio arrivò l’Avvocato Agnelli : fermarono l’auto sotto la tribuna, gli dissero cos’era successo, lui tornò in macchina e ripartì Invece suo figlio Edoardo era rimasto sul prato, come inebetito. ”Non riuscivamo a distoglierlo dall’orrore, alla fine l’ho fatto rientrare negli spogliatoi urlando di non muoversi di lì”, ricorda Boniperti.
Poi si udì dall’altoparlante una specie di sospiro. La voce di Gaetano Scirea “la partita verrà giocata per consentire alle forze dell’ordine di organizzare l’evacuazione del terreno. State calmi, non rispondete alle provocazioni. Giochiamo per voi”. Mancavano appena quattro anni allo schianto di Gaetano su una strada polacca. “Io parai tutto, come in trance”, dice Stefano Tacconi. Non ricordo niente, solo una concentrazione che non era normale, era di più. Dentro avevamo cose che non si spiegano, non si raccontano e non si conoscono”. Vinse la Juve grazie a un rigore inesistente : fallo su Boniek fuori area,  gol di Platini. Davanti alla tribuna stavano i morti in fila, i morenti, i feriti. Le transenne vennero usate come barelle da medici che tentavano tracheotomie. C’era tanto sangue, e gole aperte. Assurdi gendarmi a cavallo andavano su e giù roteando i manganelli come in una comica di Ridolini. La tv diede l’esatta misura della mostruosità, ma sul posto le cose erano diverse : i tifosi avevano capito, però non potevano sapere dei 39 cadaveri. Neanche i giocatori lo sapevano, tutto aveva i contorni sfumati del sogno. Tanta gente metteva bigliettini con numeri di telefono in mano ai giornalisti, implorando che chiamassero casa per dire “suo figlio è vivo, suo marito sta bene”. E così andò. Dalla tribuna partirono telefonate in tutta Italia. Ancora non esistevano i cellulari e le e.mail. Alla fine tutti si sentirono vuoti, sfiniti, perduti.
La coppa dei Campioni venne consegnata alla Juventus negli spogliatoi. Platini e qualche altro fecero il giro del campo. Potevano evitarlo. Il macabro trofeo scese dall’aereo, a Torino, sventolato da Sergio Brio. “Fu una partita vera” disse e ripete Boniperti, e non ha neanche torto. Perché c’era una lastra di vetro tra le squadre e il mondo, un vetro imbrattato di sangue e molto molto spesso. Si stava là dietro come per proteggersi, per illudersi che non fosse vero. ”Quando al circo muore il trapezista, entrano i clown” disse Michel Platini. Allora sembrò una bestemmia, invece era qualcosa di assai più orribile e definitivo. Era la verità.
 
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Appuntamento a Liverpool (1988), un film di Marco Tullio Giordana

 Regia di Marco Tullio Giordana. Con John Steiner, Isabella Ferrari, Nigel Court.

 

materiale tratto da: http://www.mymovies.it/dizionario/recensione.asp?id=1884

 http://it.movies.yahoo.com/5/2/25762.html


Genere: Drammatico Formato: Panoramica - Telecolor  Durata: 99 - Origine: Italia



Caterina vive a Cremona con la madre le sue normali giornate di lavoratrice ventenne, cercando di dimenticare il dramma della morte del padre, avvenuta sotto i suoi occhi tre anni prima, nello stadio di Bruxelles, a causa dei tumulti provocati dai tifosi inglesi, durante la partita Liverpool-Juventus, tumulti finiti in una strage. Ma un ispettore di polizia inglese, ossessivamente determinato a individuare e consegnare alla giustizia tutti i responsabili di quell'eccidio, riconvoca la ragazza come testimone oculare, essendo emersi nuovi elementi, che consentono di riaprire l'istruttoria. Caterina, pur riluttante, è costretta a rivedere al rallentatore le tragiche sequenze di quei terribili momenti: scopre così, inorridita, l'assassino del padre, ma non lascia trapelare la violenta emozione. Decisa a farsi giustizia da sé, lascia il lavoro e la madre e parte per Liverpool, alla ricerca del responsabile. Dopo paurose avventure nella città sconosciuta e sfuggendo all'implacabile ispettore che la tallona, riesce finalmente a trovare il giovane assassino.

 





LINKS
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http://www.juventus1897.it/heysel.asp?t=0
Un ottimo link da Juventus 1897.it

http://sezionebianconera.tifonet.it/ricordi.htm
Ricordo dello Stadio Heysel, di Gaetano Scirea,  di Andrea Fortunato

http://www.gruppobrusco.it/CAL-STRAGE%20HEYSEL.htm
Ricordo dello tragedia dello Stadio Heysel

http://www.fortunecity.com/wembley/stamford/6/champ85.htm
Per ripercorrere la Coppa Campioni del 1985

http://www.calcio2000.com/italy/dialoghi/edoardo.htm

http://www.calcio2000.com/italy/dialoghi/heysel.htm calcio 2000

Il dibattito sulla rivista "Calcio 2000"

http://www.camera.it/_dati/leg14/lavori/stenografici/sed285/s050.htm

Contrasto dei fenomeni di violenza negli stadi (dal sito della Camera dei Deputati)

http://www.gazzetta.it/Store/Calcio/Juventus/Trofei%....
la pagina della Gazzetta dello Sport


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