Sezione Speciale: "Poesie contro la guerra"

a cura di  Giuseppe Pugliese


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Il nostro compito quali esseri umani consiste nel compiere, all'interno della nostra propria, unica, personale esistenza,un passo in avanti sulla strada che dalla bestia porta all'uomo.
Hermann Hesse (scrittore tedesco, intellettuale impegnato per la pace)


POESIE contro la guerra Bertold Brecht (poeta e drammaturgo tedesco – 1898-1956)

Generale, il tuo carro armato
è una macchina potente

Spiana un bosco e sfracella cento uomini.
Ma ha un difetto:
ha bisogno di un carrista.

Generale, il tuo bombardiere è potente.
Vola più rapido d’una tempesta e porta più di un elefante.
Ma ha un difetto:
ha bisogno di un meccanico.

Generale, l’uomo fa di tutto.
Può volare e può uccidere.
Ma ha un difetto:
può pensare.

Bertolt Brecht

Mio fratello era aviatore
Un giorno ricevette la cartolina.
Fece i bagagli, e andò via,
Lungo la rotta del sud.

Mio fratello è un conquistatore.
Il popolo nostro ha bisogno
Di spazio. E prendersi terre su terre,
Da noi, è un vecchio sogno.

E lo spazio che si è conquistato
È sui monti del Guadarrama(*).
E’ lungo un metro e ottanta
E di profondità uno e cinquanta…


(*)= il massiccio del Guadarrama è in Spagna,
qui l’aviazione nazista intervenne durante la guerra civile(1936-1939)


La guerra che verrà
non è la prima. Prima
ci sono state altre guerre.
Alla fine dell’ultima
C’erano vincitori e vinti.
Fra i vinti la povera gente
Faceva la fame. Fra i vincitori
Faceva la fame la povera gente egualmente.

Bertolt Brecht


CHI STA IN ALTO DICE: PACE E GUERRA
Sono di essenza diversa.
La loro pace e la loro guerra
son come vento e tempesta.
La guerra cresce dalla loro pace
come il figlio dalla madre.
Ha in faccia
i suoi lineamenti orridi.
La loro guerra uccide
quel che alla loro pace
è sopravvissuto.

Bertold Brecht

QUANDO LA GUERRA COMINCIA

Forse i vostri fratelli si trasformeranno
e i loro volti saranno irriconoscibili .
Ma voi dovete rimanere eguali .
Andranno in guerra , non
come ad un massacro ,
ad un serio lavoro . Tutto
avranno dimenticato .
Ma voi nulla dovete dimenticare .
Vi verseranno grappa nella gola
come a tutti gli altri .
Ma voi dovete rimanere lucidi

Bertold Brecht






(...)Aspetterò la notte , se potrò vivere ancora, per andarmene un po' a piedi sulla strada maestra che attraversa il nostro villaggio, avvolto nella mia dorata solitudine, allo scopo di capire perchè devo morire. (...)
("Pilota di guerra", Antoine de Saint-Exupéry)

(...)Nessuno confessa a se stesso che questa guerra non somiglia a nulla, che nulla vi ha un senso, che nessuno schema vi s'adatta , che si tirano solennemente dei fili, i quali non sono più legati alla marionette. (.....)
("Pilota di guerra", Antoine de Saint-Exupéry)



POESIE contro la guerra di vari autori


La guerra

C'e' chi gioca con la propria testa,
ma questa non e' che una sola palla
lanciata in alto
o rotolata per terra,
presa con la mano
o colpita col piede:
non e' che un'unica palla.
Ma c'e' chi gioca con la testa degli altri,
con molte teste alla volta, con tutte
le teste,
afferrandole al volo, lanciandole
in aria, con metodo,
senza che qualcuna cada,
così  da riempire l'orizzonte,
lo zenit,
i punti cardinali.
Ah, quante teste stanno volando!
Tra di loro non trova posto neppure una rondine,
neppure un raggio di sole.
Poi, di colpo, il gioco finisce
e la terra
e' disseminata di teste.

Mihai Beniuc, massimo poeta rumeno, nato nel 1907

Uomo del mio tempo
Sei ancora quello della pietra e della fionda,
uomo del mio tempo. Eri nella carlinga,
con le ali maligne, le meridiane di morte,
-t'ho visto- dentro il carro di fuoco, alle forche,
alle ruote di tortura. T'ho visto: eri tu,
con la tua scienza esatta persuasa allo sterminio,
senza amore, senza Cristo. Hai ucciso ancora,
come sempre, come uccisero i padri, come uccisero,
gli animali che ti videro per la prima volta.
E questo sangue odora come nel giorno
quando il fratello disse all'altro fratello:
"Andiamo ai campi". E quell'eco fredda, tenace,
è giunta fino a te, dentro la tua giornata.
Dimenticate, o figli, le nuvole di sangue
salite dalla terra, dimenticate i padri:
le loro tombe affondano nella cenere,
gli uccelli neri, il vento, coprono il loro cuore.

Salvatore Quasimodo (1901 - 1968)


L'addormentato della valle
E' una gola di verzura dove il fiume canta
impigliando follemente alle erbe stracci
d'argento: dove il sole, dalla fiera montagna
risplende: è una piccola valle che spumeggia di raggi.
Un giovane soldato, bocca aperta, testa nuda,
e la nuca bagnata nel fresco crescione azzurro,
dorme; è disteso nell'erba, sotto la nuvola,
pallido nel suo verde letto dove piove la luce.
I piedi tra i gladioli, dorme. Sorridente come
sorriderebbe un bimbo malato, fa un sonno.
O natura, cullato tiepidamente: ha freddo.
I profumi non fanno più fremere la sua narice;
dorme nel sole, la mano sul suo petto
tranquillo. Ha due rose ferite sul fianco destro.

Arthur Rimbaud, poeta francese (1854 - 1891)

Non gridate più
Cessate d'uccidere  i morti,
Non gridate più, non gridate
Se li volete ancora udire,
Se sperate di non perire.
Hanno l'impercettibile sussurro,
Non fanno più rumore
Del crescere dell'erba,
Lieta dove non passa l'uomo.

Giuseppe Ungaretti (1888 - 1970)




Promemoria
Ci sono cose da fare ogni giorno:
lavarsi, studiare, giocare,
preparare la tavola,
a mezzogiorno.
Ci sono cose da far di notte:
chiudere gli occhi, dormire,
avere sogni da sognare,
orecchie per sentire.
Ci sono cose da non fare mai,
né di giorno né di notte,
né per mare né per terra:
per esempio, la guerra.

Gianni Rodari (1920 - 1980)


Dalle “Elegie”

Chi fu colui che per primo
Trovò le orribili spade ?
Che feroce, e che uomo
Veramente di ferro !
Nacquero allora per gli uomini
le stragi, allora le guerre,
e si aperse alla morte crudele via più breve.
Albio Tibullo
(Poeta romano, II sec. A.C.)


Se viene la guerra
Se viene la guerra
non partirò soldato.
Ma di nuovo gli usati treni
porteranno i giovani soldati
lontano a morire dalle madri.
Se viene la guerra
non partirò soldato.
Sarò traditore
della vana patria.
Mi farò fucilare
come disertore.
Mia nonna da ragazzino
mi raccontava:
"Tu non eri ancora nato. Tua madre
ti aspettava. Io già pensavo
dentro il rifugio osceno
ma caldo di tanti corpi, gli uni
agli altri stretti, come tanti
apparenti fratelli, alle favole
che avrebbero portato il sonno
a te, che, Dio non voglia!,
non veda più guerre".

Dario Bellezza
(1944 - 1996)


Non sa più nulla,
è alto sulle ali
il primo caduto bocconi sulla spiaggia normanna.
Per questo qualcuno stanotte
mi toccava la spalla mormorando
di pregar per l'Europa
mentre la Nuova Armada
si presentava alla costa di Francia.
Ho risposto nel sonno: -
E' il vento,
il vento che fa le musiche bizzarre.
Ma se tu fossi davvero
il primo caduto bocconi sulla spiaggia normanna
prega tu se lo puoi, io sono morto
alla guerra e alla pace.
Questa è la musica ora:
delle tende che sbattono sui pali.
Non è musica d'angeli, è la mia
sola musica e mi basta. -

Vittorio Sereni  (1913 - 1983)

Ombra
Rieccovi accanto a me
Compagni miei morti in guerra
Oliva del tempo
Ricordi che ormai fate un ricordo solo
Come cento pelli fanno una sola pelliccia
Come queste migliaia di ferite fanno un solo articolo di giornale
Impalpabile e buia apparenza avete preso
La forma instabile della mia ombra
Un indiano in agguato per l'eternità
E ombra mi strisciate accanto
Ma non mi sentite più
Non conoscerete più i poemi divini che canto
Mentre io vi sento vi vedo ancora
Destini
Ombra multipla il sole vi conservi
Voi che tanto mi amate da non lasciarmi mai
E che ballate al sole senza far polvere
Ombra inchiostro del sole
Scrittura della mia luce
Cassone di rimpianti
Un dio che si umilia.
Apollinaire  (1880 - 1918)

Ho dipinto la pace

Avevo una scatola di colori
brillanti, decisi, vivi.
Avevo una scatola di colori,
alcuni caldi, altri molto freddi.
Non avevo il rosso
per il sangue dei feriti.
Non avevo il nero
per il pianto degli orfani.
Non avevo il bianco
per le mani e il volto dei morti.
Non avevo il giallo
per la sabbia ardente,
ma avevo l'arancio
per la gioia della vita,
e il verde per i germogli e i nidi,
e il celeste dei chiari cieli splendenti,
e il rosa per i sogni e il riposo.
Mi sono seduta e ho dipinto la pace.
T. Sorek


Victor Jara *

Se avessi un martello
Lo batterei al mattino
Batterei alla sera
Per tutte le città
"attenti al pericolo"
dobbiamo riunirci
per poter difender
la pace
Se avessi una campana
Suonerei al mattino
Suonerei alla sera
Per tutte le città
Attenti al pericolo
Dobbiamo riunirci
Per poter difender
La pace
Se avessi una canzone
Canterei al mattino
Canterei alla sera
Per tutte le città
Attenti al pericolo
Dobbiamo riunirci
Per poter difender
La pace
Adesso ho un martello
E ho una campana
E ho una canzone da cantare
Per tutte le città
Martello di giustizia
Campana di libertà
E una canzone Di pace


* = Victor Jara, poeta e cantautore cileno impegnato per i diritti sociali, nato nel 1933, fu ucciso nel famigerato stadio di Santiago nel 1973, durante il colpo di stato militare.Gli furono troncate le mani dagli aguzzini, perché non potesse più accompagnare con la chitarra
 i suoi canti di libertà…


Il sangue

Chi può versare
Sangue nero
Sangue giallo
Sangue bianco
Mezzo sangue?
Il sangue non è indio, polinesiano o inglese.
Nessuno ha mai visto
Sangue ebreo
Sangue cristiano
Sangue mussulmano
Sangue buddista
Il sangue non è ricco, povero o benestante.
Il sangue è rosso
Disumano è chi lo versa
Non chi lo porta.

Ndjock Ngana (Camerun, 1952)






POESIE contro la guerra : I vostri contributi

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Tra i rami della sera
di Giuseppe Pugliese

Comandante, ora che hai lasciato il tuo sguardo
sul fumo che vibrava
e coperto le macerie
con un mantello di menzogne
dove porterai il tuo cannone?
Dove hai nascosto  la primavera tiepida?
E dov’è finito
Il fiore bianco  che oscillava
nel vento con le bandiere spiegate?
Forse lo hai calpestato
con gli stivali dell’orgoglio.
Comandante, la tua guerra ha inaridito anche gli alberi !
Nascosto tra i rami della sera
ti allontani soffiando
verso tunnel  profondi
e cerchi superfici di luce nel buio
da conquistare con un breve cenno.
Hai lasciato due gocce
in un intenso mare rosso
per navigare incurante
verso la spiaggia degli indifferenti;
ma hai smarrito la strada:
le tue mappe sono diventate confuse
e vaghi nella penombra
di stanze piene di destini consumati
Comandante, non senti la guerra ridere beffarda?
Non osservare il cielo:
l’ultima stella è caduta ieri
e tu non hai neanche pianto.
Continua a vagare nella notte
che si consuma tra i ricordi
di un cuore gelido
come un mattino innevato.
Il rumore del vento che passa
è la musica per la tua marcia;
scruti nello specchio della nebbia
e intravedi figure  che ti chiamano
fingi di non vedere
e guardi  l’orizzonte che si chiude:
è  il tramonto che muore
con la sua luce  che crepita sottovoce
poi si affievolisce, infine si spegne
con un urlo soffocato
Comandante, la guerra uccide anche la luce!

Arcobaleni.
Arcobaleni
tra le stelle
Arcobaleni
tra i raggi di sole
Arcobaleni
sui terrazzi delle case
Arcobaleni
sui pennoni delle navi
Arcobaleni
tra l'Africa e l'Australia
Arcobaleni
tra l'Asia e l'Europa
Arcobaleni nelle Americhe
Arcobaleni nelle manifestazioni
Arcobaleni
in ogni uomo
Arcobaleni.......
infiniti arcobaleni:
la bandiera della Pace

Ciao Stefano, questo pezzo mi sembra giusto
per il tuo sito sulla pace
saluti da Marna di Rreggio Emilia.



Anche se il mondo trascorre un brutto momento, con le sue ansie, i suoi ritmi frenetici, e quelle nebbie che scendono come gocce nelle anime, dobbiamo ricordarci che la vita è meravigliosa …E chi meglio del grande Armstrong, con la sua voce intensa e graffiante, può rendere  questa speranza più credibile e sublime?

WHAT A WONDERFUL WORLD
Louis Armstrong


I see trees of green, red roses too / Io vedo alberi verdi e anche rose rosse
I see them bloom for me and you / Li vedo sbocciare per me e per te
And I think to myself, what a wonderful world / E penso tra me, che mondo meraviglioso!

I see skies of blue and clouds of white / Vedo i cieli blui e nuvole bianche
The bright blessed day, the dark sacred night / Il chiaro e benedetto giorno e la sacra notte scura
And I think to myself, what a wonderful world / E penso tra me, che mondo meraviglioso!

The colours of the rainbow, so pretty in the sky / I colori dell'arcobaleno, così belli nel cielo
Are also on the faces of people going by / Si riflettono anche sui visi delle persone
I see friends shakin' hands, sayin' "How do you do?" / Vedo amici tenersi per mano, e dirsi
"Come stai?"
They're really saying "I love you" / Ma in realtà loro dicono "Ti amo"

I hear babies cryin', I watch them grow / Sento bambini piangere, Io li vedo crescere
They'll learn much more than I'll ever know / Loro impareranno molto più di quello che io so
And I think to myself, what a wonderful world / E penso tra me, che mondo meraviglioso
Yes, I think to myself, what a wonderful world / Sì penso tra me, che mondo meraviglioso
Oh yeah / Oh sì


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