Liceo Classico Statale Cornelio Tacito (Roma)
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Questa pagina è dedicata al  mio liceo (maturità anno 1995/1996) e punta a ricostruirne la storia attraverso foto e testimonianze. Altro obiettivo è quello di creare “un punto di incontro virtuale” per i suoi ex studenti ma anche, perchè no, gli studenti di oggi. Per contatti, Stefano sfn12@inwind.it

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Sito ufficiale del Liceo Classico Tacito: http://www.liceocorneliotacito.it/

Quello che oggi ospita il Liceo Ginnasio Statale Cornelio Tacito del  quartiere Prati di Roma, è  l’edificio della ex "scuola maschile" della elementare Adelaide Cairoli, tuttora esistente e ubicata al portone a fianco (quella che un tempo era la "scuola femminile"). Il “Tacito” nasce prima come succursale(?) dello storico Liceo Classico Mamiani di Viale delle Milizie per diventare successivamente liceo autonomo. La scuola si trova a due passi dal mercato Trionfale di Via Andrea Doria e da Piazzale degli Eroi e a quattro dalla basilica di San Pietro.

Liceo Classico Statale Cornelio Tacito - Via Giordano Bruno 4 - 00195 Roma

Nelle foto, la facciata del liceo dopo il recente restauro (2005-2006)

  



Quante volte incontrando un ex compagno di classe o di scuola hai rivangato i vecchi tempi e le storie grandi e piccole del tuo liceo?!  Se non ti è mai successo e questa scuola non l’hai mai potuta sopportare… sbrigati a scappar via!!  Basta un click sul tuo browser…

Se invece per te "la scuola" è "un luogo dell’anima” che richiama emozioni, ideali, speranze e se ancora oggi ripensi a quei tempi con un pizzico di malinconia…allora fermati…parliamone…

se vuoi pubblicare le tue foto o scrivere qualcosa in questa pagina, contattami: sfn12@inwind.it

   

A metà del restauro



Ed ecco come si presentava fino al 2004...
 




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 oppure scrivimi: sfn12@inwind.it


Il cortile interno da cui si accede alla palestra (foto 1996)

  La coabitazione nello stesso edificio  della scuola elementare e del liceo
ha comportato (comporta?!) la condivisione, spesso problematica,  del cortile e della palestra
.

Sito ufficiale del Liceo Classico Tacito: http://www.liceocorneliotacito.it/



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Piazzale degli Eroi (Antonello Venditti, "Quando verrà Natale, 1974)


Non non voglio più passare per Piazzale degli Eroi,
troppo pochi soldi in tasca
per poter spiare voi,
e mia madre è chiusa dentro la lavatrice
e mio padre è chiuso nel suo ufficio
e gli amici tutti nella zona B.
Mi hanno scritto
mi hanno scritto
stanotte hanno fatto un altro muro
e dietro l'altro muro un altro muro
e dietro l'altro muro un altro muro
io, no, non posso più passare per Piazzale degli Eroi.
La zona A può andare avanti stasera,
la zona B può andare indietro,
la zona C può andare in alto,
la zona D può andare solo sotto terra.
No, non voglio più passare per Piazzale degli Eroi.
E il presidente che fa?
col 130 dopo aver aperto ospedali e scuole materne
lui si rivolge al pubblico dicendo:
figlioli, fratelli, compagni, defunti
no, non voglio più passare per Piazzale degli Eroi,
troppe scritte nere sui muri.



(foto  tratta da un sito internet del Liceo C. Tacito)


Le canzoni di Antonello Venditti dedicate alla scuola…

Il materiale è qui riportato per fini di diffusione culturale, è vietato lo sfruttamento economico. Per informazioni e comunicazioni: sfn12@inwind.it

Compagno di scuola (da “Lilly”, 1975,Heinz Bmg)


Davanti alla scuola tanta gente
otto e venti, prima campana
"e spegni quella sigaretta"
e migliaia di gambe e di occhiali
di corsa sulle scale.
Le otto e mezza tutti in piedi
il presidente, la croce e il professore
che ti legge sempre la stessa storia
sullo stesso libro, nello stesso modo,
con le stesse parole da quarant'anni di onesta professione.
Ma le domande non hanno mai avuto
una risposta chiara.
E la Divina Commedia, sempre più commedia
al punto che ancora oggi io non so
se Dante era un uomo libero, un fallito o un servo di partito.
Ma Paolo e Francesca, quelli io me li ricordo bene
perché, ditemi, chi non si è mai innamorato
di quella del primo banco,
la più carina, la più cretina,
cretino tu, che rideva sempre
proprio quando il tuo amore aveva le stesse parole,
gli stessi respiri del libro che leggevi di nascosto
sotto il banco.
Mezzogiorno, tutto scompare,
"avanti! tutti al bar".
Dove Nietsche e Marx si davano la mano
e parlavano insieme dell'ultima festa
e del vestito nuovo, fatto apposta
e sempre di quella ragazza che filava tutti (meno che te)
e le assemblee e i cineforum i dibattiti
mai concessi allora
e le fughe vigliacche davanti al cancello
e le botte nel cortile e nel corridoio,
primi vagiti di un '68
ancora lungo da venire e troppo breve, da dimenticare!
E il tuo impegno che cresceva sempre più forte in te...
"Compagno di scuola, compagno di niente
ti sei salvato dal fumo delle barricate?
Compagno di scuola, compagno per niente
ti sei salvato o sei entrato in banca pure tu?"


Notte prima degli esami (da “Cuore”, 1984, Heinz. Bmg)

Io mi ricordo, quattro ragazzi con la chitarra
e un pianoforte sulla spalla.
Come pini di Roma, la vita non li spezza,
questa notte è ancora nostra.
Come fanno le segretarie con gli occhiali a farsi sposare dagli avvocati?
Le bombe delle sei non fanno male,
è solo il giorno che muore, è solo il giorno che muore.
Gli esami sono vicini, e tu sei troppo lontana dalla mia stanza.
Tuo padre sembra Dante e tuo fratello Ariosto,
stasera al solito posto, la luna sembra strana
sarà che non ti vedo da una settimana.
Maturità ti avessi preso prima,
le mie mani sul tuo seno, è fitto il tuo mistero.
Il tuo peccato è originale come i tuoi calzoni americani,
non fermare ti prego le mie mani
sulle tue cosce tese chiuse come le chiese,
quando ti vuoi confessare.
Notte prima degli esami, notte di polizia
certo qualcuno te lo sei portato via.
Notte di mamma e di papà col biberon in mano,
notte di nonno alla finestra, ma questa notte è ancora nostra.
Notte di giovani attori, di pizze fredde e di calzoni,
notte di sogni, di coppe e di campioni.
Notte di lacrime e preghiere,
la matematica non sarà mai il mio mestiere.
E gli aerei volano in alto tra New-York e Mosca,
ma questa notte è ancora nostra, Claudia non tremare
non ti posso far male, se l'amore è amore.
Si accendono le luci qui sul palco
ma quanti amici intorno, mi viene voglia di cantare.
Forse cambiati, certo un po' diversi
ma con la voglia ancora di cambiare,
se l'amore è amore, se l'amore è amore,
se l'amore è amore, se l'amore è amore,
se l'amore è amore.


Giulio Cesare (da “Venditti e segreti”, 1986, Heinz. Bmg)

Eravamo 34 quelli della terza E
tutti belli ed eleganti tranne me.
Eravamo dei mondiali quelli del '66
la regina d'Inghilterra era Pelè.
Sta crescendo, come il vento questa vita mia
sta crescendo, come la rabbia che ti porta via
sta crescendo come me, si come me.
Eravamo 34 quelli della terza E
sconosciuto il mio futuro dentro me,
e mio padre una montagna troppo alta da scalare
nel paese una coscienza popolare.
Sta crescendo, come il vento questa vita mia
sta crescendo, come la rabbia che ti porta via
sta crescendo come me, si come me.
Davanti alla scuola pensavo viva la libertà,
tu dove sei, coraggio di quei giorni miei
coscienza, voglia e malattia di un canzone ancora mia,
ancora mia, ancora mia.
Nasce qui da te, qui davanti a te, Giulio Cesare.
Eravamo in 34 e adesso non ci siamo più
e seduto in questo banco ci sei tu,
era l'anno dei mondiali quelli dell'86,
Paolo Rossi era un ragazzo come noi.
Sta crescendo, come il vento questa vita mia
sta crescendo, questa rabbia che ti porta via
sta crescendo come me, si come me.
La notte è lontana, partiamo, viva la libertà
tu come stai ragazzo dell'86
tu dove sei, coraggio di quei giorni miei
coscienza, voglia e malattia di un canzone ancora mia,
ancora mia, ancora mia.
Nasce qui da te, qui davanti a te, Giulio Cesare.


Fianco a fianco (da Goodbye N9vecento, 1999, Heinz-Bmg)

Quando andavo a scuola mamma mi svegliava con la sua canzone
e fuori è l'alba
muore il sogno al sole dentro l'ascensore con la colazione
e il mal di pancia
dentro le parole c'è la soluzione come scarpe nuove
così è la vita
e le mie parole cercano l'amore come una canzone
che non è Finita
E mi trovai davanti a te
la mia classe vuota e tu con me
la bandiera rossa che ora c'è
ora so perchè ora so perché ora so perché
Noi correvamo tutti fianco a fianco
insieme a noi correva il vento
con I'ultima speranza di movimento
prima che cadesse il buio dentro
Un aereo NATO fa l'apprendistato oggi si è sbagliato
la radio canta
anime incoscenti sono i parlamenti come i sentimenti
televisione
dentro le parole c'è la soluzione della coalizione
la vita è bella
ma le mie parole cercano l'amore come una canzone
che si ribella
E mi trovai davanti a me
la mia classe vuota senza te
la bandiera rossa che non c'è
ora so perché ora so perché ora so perché
Noi correvamo tutti fianco a fianco
e insieme a noi correva il vento
con l'ultima speranza di movimento
prima che cadesse il vuoto dentro
Noi correvamo tutti fianco a fianco
insieme a noi correva il tempo
con I'ultima illusione di movimento
prima che cadesse il buio dentro
per noi ... per noi ..

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