ANAT: La Divinità Guerriera

La dea Anat era originaria della Siria e la sua influenza si estese in Egitto. Ella è rappresentata con un alto copricapo conico fiancheggiato da piume, uno scudo, una lancia e un'ascia da combattimento. L'avambraccio e la bacchetta che sono le rappresentazioni geroglifiche dell'oracolo significano forza e azione. Alcune leggende definiscono Anat come una delle mogli di Seth, altre come sorella e consorte di Baal, dio delle tempeste. Ella era vista come una protettrice e aveva il coraggio e la determinazione di un angelo vendicatore. Era vista anche come dea della fertilità e per questo era collegata al dio della fertilità Min. La sua connessione con l'aspetto sanguinario della vita era indicativa della sua abilità a portare prosperità ai popoli che la veneravano. Il suo colore è il rosso.

 

Anat la Straniera

Anat era una delle innumerevoli divinità straniere la cui influenza si estese all’interno del territorio egiziano. Ella era in primo luogo una dea della fertilità, e si riteneva che spargesse la rugiada e facesse scaturire l’acqua fresca dalla terra. Insieme al fratello e consorte Baal era anche ritratta come una divinità assetata di sangue, amante della battaglia e della conquista.
Il culto di Anat si estese attraverso i confini egiziani e crebbe in popolarità, tanto che in certi periodi fu attivamente incoraggiato. Insieme a Baal e alla loro sorella Astarte, anche Anat ebbe un posto nel pantheon egiziano. Nella contesa tra Seth e Horus per il trono d’Egitto, Anat e Astarte furono offerte in moglie a Seth affinché il dio del caos si placasse quando il giudizio del tribunale gli fu sfavorevole. Esse sostituiscono Nefti, la legittima moglie di Seth che lasciò il suo posto accanto a lui per lealtà al loro fratello assassinato Osiride. Anat fu anche associata alla dea Hathor, che era spesso collegata alle divinità straniere, e che si riteneva avesse almeno un aspetto della sua natura vendicativo e sanguinano, benché spesso mitigato.

 

La Guerriera Anat

I popoli del mondo antico avevano bisogno di divinità guerriere. La conquista di nuovi territori e le dispute tra i sovrani delle nazioni emergenti erano un’importante parte del processo di civilizzazione. Le divinità indigene dell’Egitto erano ritenute parte attiva del successo delle campagne egiziane nelle terre limitrofe; così, anche l’adozione di dei guerrieri da altri territori non sarebbe stata completamente aliena alle culture e alle credenze egiziane. Non è sorprendente che gli interessi dei popoli antichi, particolarmente quelli che erano situati in località geografiche strettamente prossime l’una all’altra, avessero forti somiglianze. Il simbolismo delle divinità era inestricabilmente legato al bisogno di “spiegare” le forze del mondo naturale e alle preoccupazioni per la sopravvivenza.

 

Anat, Astarte e Baal

Anat aveva alcune somiglianze con la sorella Astarte, dea dell’amore e della guerra. Le due divinità erano dominate da una focosa passione che poteva allo stesso modo generare nuova vita o creare distruzione. Esse erano la personificazione della viva energia della creazione e dell’evoluzione, una forza che poteva risultare instabile se non correttamente incanalata. Astarte venne associata ai carri, ai cavalli e al potenziamento delle abilità equestri.
Baal era un dio del cielo e delle tempeste, ed è forse l’associazione al tempo burrascoso e al tuono che induce a un paragone tra Baal e Seth. Tuttavia la storia di Baal non è molto diversa dalla leggenda di Osiride. Quando Baal fu ucciso da Mot, una divinità che personificava la morte e la sterilità, fu Anat a farlo risorgere dall’aldilà, dandogli nuova vita e vendicandolo poi con l’uccisione del suo assassino. In un ciclo continuo di morte e di rinascita, una vittoria di Baal annuncerebbe un periodo di fertilità, mentre una vittoria di Mot starebbe ad indicare siccità e carestia.

 

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© 2000 Sara Rinaldo