I testi scritti sulla Resistenza hanno una notevole valenza storica al fine di far conoscere le cause devastanti dell'ultimo conflitto mondiale. L' A.N.P.I. ha il preciso compito di mantenere stretti i contatti con il Sociale affinché non si disperdano i valori profusi dai partigiani . Cercherò di approfondire, o meglio chiarire, il significato storico di "Resistenza " che spesso ripetiamo.

La Resistenza inizia l'8 settembre 1943, proprio nel momento in cui ci fu la resa dell'esercito italiano di fronte alle preponderanti forze Alleate che, dopo lo sbarco in Sicilia , iniziarono a bombardare selvaggiamente le città della nostra Penisola. Lo scrivente , la mattina dell'8 settembre, era a Roma nella caserma dell'8° regg. Art.pesante della Cecchignola in attesa di frequentare il corso Allievi Ufficiali e, alle ore 9, fu presente al combattimento a Porta S. Paolo. Apro una breve parentesi.
Avevo ventuno anni e mi ero già formata una cultura di opposizione ai regimi totalitari. Troppo presto, giovanissimo, avevo pagato le imposizioni sulla mancata libertà di parola . Mio padre mi costrinse a togliere dall'occhiello il distintivo dell'associazione cattolica " Fortes in Fide " per non essere compromesso nel suo lavoro. Da studente, non fui plagiato dalla mistica fascista che imperava nelle scuole dalle elementari fino all'università. Mi disgustava vedere la figura di Benito Mussolini appesa alle pareti delle scuole con accanto il crocifisso. Mi disgustava ancora studiare la cultura militare e non frequentavo i corsi premilitari del sabato fascista né cantavo incoro l'inno, Giovinezza . Le predette attività , non certamente ludiche, inibivano il giovane, impedendogli qualsiasi personale iniziativa . La cultura fascista aveva un unico scopo: temperare i giovani a Credere , Obbedire e Combattere . Questo era il motto fascista !
Vengo a chiarire che le predette repulsioni contro il fascismo ebbero inizio quando vidi la mamma, con gli occhi inumiditi di lacrime, depositare la sua fede nel vassoio sorretto da un fascista: era la giornata dell'oro alla Patria.

Mi auguro che tale digressione serva a mettere in luce le motivazioni che spinsero i giovani di allora, militari, ufficiali e borghesi ad abbracciare la Resistenza e non rispondere alla chiamata alle armi del generale Graziani, ministro della guerra della Repubblica di Salò, che ordinò anche ai diciottenni di presentarsi subito alle armi, per evitare, come ritorsione, che i loro genitori venissero presi in ostaggio. L'8 settembre il mio reggimento si disfece e molti militari ed ufficiali scelsero di difendere Roma dagli attacchi dell'esercito tedesco che marciava verso Porta S. Paolo. Il mio gruppo si inserì con i militari della Divisione " Granatieri di Sardegna " per arrestare l'avanzata tedesca. Successivamente avvenne lo scontro con le avanguardie tedesche. Dagli angoli delle strade , dai tetti e dalle finestre dei caseggiati, soldati e patrioti aprirono il fuoco sul nemico che avanzava protetto da mezzi blindati e corazzati. Fu una lotta durissima. In quella sanguinosa circostanza capii cosa fosse veramente la guerra. Non c'era tempo per soccorrere i feriti né i morti, che giacevano sul posto di combattimento. Ci battemmo senza mangiare né bere fino al mattino seguente, rinunciando a concederci un attimo di riposo, Combattemmo con determinazione e con disperazione, incuranti che la nostra giovane vita potesse essere stroncata da un momento all'altro.

Durante i combattimenti, nel tentativo di allontanarsi dai fabbricati colpiti dalle granate dei carri armati, caddero vecchi, donne e bambini, sotto i tiri delle mitragliatrici. I soldati di Hitler avevano una rabbiosa bramosia di uccidere. Fu questo il primo eccidio che i tedeschi perpetrarono contro il popolo romano . Il 10 settembre la battaglia era perduta , malgrado il sangue versato, dinanzi alle millenarie mura, da tanti giovani generosi . Da questa tragedia nacque la Resistenza romana.

La Resistenza è quindi una forza armata popolare che sentitamente ha voluto riscattare gli anni di avvilente oppressione nazifascista e offrire, all'amata Patria, la meritata costituzione democratica.


L'A.N.P.I. di Frosinone vive un'attività intensa con gli studenti delle scuole di ordine superiore, nei vari paesi della Provincia , ha contatti diretti con gli insegnanti che propongono, durante l'anno scolastico, un progetto di lavoro riguardante la storia della Resistenza . Organizza anche incontri?dibattito alla presenza delle autorità scolastiche, politiche, religiose. L'Associazione è impegnata in tutte le cerimonie patriottiche che si svolgono nella provincia e spesso il Presidente viene invitato a prendere la parola. E' presente, il 2 giugno di ogni anno, nel palazzo della Prefettura insieme ai sindaci e autorità : si festeggia la commemorazione della Repubblica.

La nostra modesta biblioteca è sufficiente a soddisfare le ricerche per meglio approfondire la conoscenza storica di tragiche vicende accadute durante l'ultimo conflitto mondiale. E' lo studio che serve a non dimenticare il passato se si vuol costruire il futuro. Il Testo " Per non Dimenticare " scritto da Virgilio Reali è stato stampato dalla Amministrazione Provinciale e divulgato in tutte le scuole. L'A.N.P.I., in questo momento, è impegnata con il Comune di Frosinone per la costruzione di un monumento a ricordo dei tre giovani toscani trucidati dai nazisti in viale Mazzini di Frosinone.

L'Associazione gode di un ottimo seguito ed è accreditata in tutta la Provincia. Oggi, proprio per ravvivare gli animi , L' A. N. P. I. avrebbe bisogno solo di giovani professionisti, culturalmente preparati nella storia della Resistenza ed eticamente pronti alle risoluzione dei problemi sociali.

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