ORARI TRENO AGGIORNATI (2011) - NUOVA STAZIONE A TIVOLI TERME ENTRO IL 2014




 

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Ferrovia: al via il raddoppio fra Lunghezza e Guidonia

Prevista una nuova stazione a Tivoli Terme


Tivoli Terme, 12 Febbraio 2011. Civiltà in arrivo!

Riporto con profonda commozione quanto pubblicato dalle Ferrovie dello Stato:


Al via i lavori per il raddoppio dei binari fra Lunghezza e Guidonia, sulla linea FR2 Roma - Tivoli - Avezzano. Undici chilometri di linea a doppio binario, rinnovamento dell’intera sede ferroviaria, sistemi tecnologici avanzati. Standard di servizio tipo metropolitano, barriere antirumore e chiusura definitiva di cinque passaggi a livello. Due le nuove stazioni con parcheggi di scambio: Tivoli Terme e Guidonia Collefìonto. Questi i principali interventi pianificati da Rete Ferroviaria Italiana per un investimento complessivo di 150 milioni di euro. L’ultimazione delle opere è prevista entro il 2014.

Gli interventi funzionali per la nuova linea sono state illustrate oggi da Michele Mario Elia, ad di RFI, alla presenza di Antonio Tajani, vicepresidente della Commissione europea, e Angelo Maria Cicolani, Commissione Lavori Pubblici del Senato. All’evento hanno, inoltre, partecipato Francesco Lollobrigida, assessore alla Mobilità e Trasporti della Regione Lazio, Eligio Rubeis, sindaco di Guidonia e Sandro Gallotti, sindaco di Tivoli.

Il raddoppio della linea fra Lunghezza e Guidonia è un progetto che cambierà radicalmente la mobilità dei pendolari dell’asse tiburtino e migliorerà sensibilmente il tessuto urbano circostante. Sulla linea regionale FR2 Roma - Tivoli - Avezzano circolano ogni giorno 77 treni utilizzati da oltre 18.000 viaggiatori. Il raddoppio della linea consentirà la programmazione di servizi metropolitani ad orario cadenzato.


LE OPERE PRINCIPALI:

LA LINEA - Sarà raddoppiata per 11 chilometri, da Lunghezza a Guidonia, e attrezzata con SCMT (Sistema Controllo Marcia Treno), il sistema che controlla, istante per istante, la velocità del treno e che comanda in automatico la frenatura del convoglio in caso di mancato rispetto dei limiti imposti dal sistema.
Inoltre, in prossimità di abitazioni, saranno installate barriere antirumore.
Oltre ai binari di transito a Guidonia Collefiorito sono previsti binari dedicati alla sosta e ripartenza dei treni che collegano Roma Tiburtina a Guidonia Collefiorito.

PASSAGGI A LIVELLO - Saranno chiusi definitivamente 5 passaggi a livello. Tre nel comune di Tivoli (Via Lucania, Via Cesurni e Via Parma); i restanti due nel comune di Giudonia (Via dell’Albuccione e Via Moris). Al loro posto saranno realizzati sottopassi ferroviari e una nuova viabilità stradale. Tutto a vantaggio di una maggiore regolarità dei treni, della sicurezza stradale e della diminuzione di emissione dei gas di scarico delle auto ferme in attesa di attraversare i binari.

STAZIONE TIVOLI TERME - Il nuovo Fabbricato Stazione (circa 2.000 metri quadrati) avrà un ampio atrio e un locale bar con servizi. Le banchine saranno coperte con moderne pensiline; un sottopasso permetterà di raggiungere i binari; l’informazione al pubblico verrà garantita con monitor e annunci sonori informatizzati. Per facilitare l’entrata e l’uscita dai treni saranno realizzati due nuovi marciapiedi secondo gli standard del servizio ferroviario metropolitano (lunghezza 250 metri, altezza 55 centimetri). Inoltre, tutta l’area ferroviaria sarà video sorvegliata. Nel piazzale esterno alla stazione ci saranno due parcheggi di interscambio per 312 posti auto, 28 posti moto, una zona dedicata al capolinea degli autobus, con 5 banchine, e un’area di fermata per mezzi privati e taxi. Prevista infine una viabilità di raccordo con la rete stradale esistente.

STAZIONE DI GUIDONIA COLLEFIORITO - L’edificio (circa 1.700 metri quadrati) sarà realizzato sullo stile architettonico delle nuove stazioni metropolitane della linea. Anche Guidonia Collefiorito avrà un atrio, un locale bar, servizi, pensiline, un sottopasso e monitor informativi. Saranno 3 i nuovi marciapiedi (lunghezza 250 metri, altezza 55 centimetri) e tutta l’area ferroviaria sarà video sorvegliata. Nel piazzale esterno alla stazione sarà presente un parcheggio con 586 posti auto, 36 stalli per motocicli, un capolinea per linee extraurbane ed urbane, con 3 banchine di fermata. Inoltre, sono previste aree di parcheggio per sosta inoperosa di 5 posti pullman, una corsia di fermata per i mezzi pubblici, taxi e mezzi privati. Sarà ridefinita anche la viabilità locale, con rampe e rotatoria collegata alla Bretella tra la SS5ter e la Maremmana in località Pantano.

[Rif: http://www.fsnews.it/cms/v/index.jsp?vgnextoid=a90e4bbd6691e210VgnVCM1000003f16f90aRCRD ]


DOPO I PARCHEGGI LE CASE, MA SEMPRE CON L'IMBROGLIO!


Tivoli Terme, Gennaio 2011. Ancora una volta scopriamo come ci hanno preso per i fondelli

Vorrei dire che "io l'avevo detto" ma a che servirebbe? Io ho scritto lettere al Comune e ai giornali ma come sempre tutto è passato sotto silenzio.

C'era una volta il mercato settimanale di Bagni (che ora si chiama Tivoli Terme). Quel mercato si teneva in una piazza che ad un certo punto è stata sequestrata e transennata, senza che fosse stato dichiarato niente di ufficiale da parte del Comune né mai esposta la cartellonistica prevista dalla legge con i dettagli dell'opera in costruzione e le relative tempistiche.

Poi all'interno di quelle transenne è stato tolto l'asfalto, scavato un gran buco e sono iniziati i lavori di costruzione di qualcosa di non ben definito.

Finalmente dopo mesi e mesi di silenzio esce sul quotidiano gratuito Cinque Giorni del 15 gennaio scorso un articolo che fa il punto della situazione e che svela il segreto (dell'acqua calda):

Quel terreno, parzialmente demanio pubblico, è stato ceduto dall'amministrazione Vincenzi perché vi fossero costruiti edifici che dovevano essere legati allo sviluppo turistico delle terme.

Poi, in corso d'opera e magicamente, la finalità d'uso di quegli edifici è stata trasformata e ora le case in costruzione, che ad oggi sono quasi completate, sono diventate abitazioni ad uso privato.

Da tempo, peraltro, le agenzie immobiliari del luogo hanno sui loro listini la planimetria e i prezzi di questi appartamenti!

Ora qualcosa finalmente si è mosso e a quanto pare la commissione urbanistica ha bocciato la lottizzazione delle Acque Albule spa in piazza Catullo.

Ma cosa succederà a quelle palazzine ormai completate? Io le farei smontare a mani nude a chi le ha costruite sapendo fin dall'inizio che si trattava di un progetto di palese speculazione.

Purtroppo quello che succederà, probabilmente, come sempre è successo con tutti gli abusi di cui è formato il quartiere di Tivoli Terme, al costruttore sarà imposto il pagamento di qualche multa o ci si accontenterà che per espiare alla colpa, provveda lui a rattoppare le strade del circondario.

E così il Comune fa cassa vendendo demanio pubblico e risparmia sulla manutenzione ordinaria delegando l'infausto compito al solito costruttore abusante.

Riporto direttamente dal giornale, la dichiarazione fatta da Andrea Napoleoni, capogruppo della Lista Civica "Io progetto Tivoli":
«questo vuole dire che a suo tempo o qualcuno ha fatto finta di non vedere o è stato troppo superficiale. Ho l’impressione che ci sia qualcuno che stia tentando in tutti i modi di fare arrivare la situazione ad un punto di non ritorno. Una questione sconveniente perché non si tratta di accordi tra privati, ma di un terreno pubblico».


RESTITUIAMO IL LIBRICINO DEL CAV.


Italia, Marzo 2010. Che bello qualcuno ogni tanto ci scrive!

Finalmente è arrivato il tanto atteso fascicolo di propaganda del Governo Centrale! Il cavalier B. ci scrive di persona per fare una cosa nuova: autoelogiarsi.

Ovviamente la carta, la stampa e le spese postali le paghiamo noi perché in genere queste cose si fanno con soldi pubblici!

Non dico niente, non diciamo niente: io quel fascicolo non lo aprirò nemmeno e lo restituirò a chi l'ha inviato. E' facile, si fa così:

Basta scrivere sulla busta RESPINTO AL MITTENTE, sbarrare il proprio indirizzo e imbucare il plico in qualsiasi cassetta delle lettere.

Poi volendo si può metterci qualche dettaglio in più:

io per esempio scriverò:

RESPINTO AL MITTENTE. IL DESTINATARIO E' DI SINISTRA!


E BUONANOTTE ALLE TERME!


dismissione

Tivoli Terme, 01 Ottobre 2009. Un pezzetto per volta quel poco che c'era di buono va al vento.

Purtroppo non è una novità trovarsi a leggere notizie gravi e sconcertanti elencate in mezzo alle altre proprio come è naturale trovare cetrioli e patate in una frutteria! E invece dovremmo imparare ad indignarci quando il Comune tra le notiziole varie mette l'annuncio della dismissione della quota di maggioranza delle Terme (società Acque Albule)!

Non ho voglia di commentare perché è già tutto scritto: nella sua perseveranza diabolica questa amministrazione non ha nessuna originalità, né peraltro si scorge nessuna discontinuità tra questa amministrazione e la precedente!

Ecco qui riportato laconicamnete quanto scritto sul sito ufficiale del comune ( vedere http://www.comune.tivoli.rm.it/files/III%20Convocazione.pdf )

"Procedura aperta per la "Selezione di un advisor per l'affidamento del servizio di consulenza finanziaria/organizzativa/gestionale finalizzato alla dismissione della quota di maggioranza della società acque albule" - convocazione commissione di gara per terza seduta pubblica"

Documento datato 25/06/2009.

Queste procedure fatte tutte di scatole cinesi o di bambole russe dove a furia di spezzare, dividere e smembrare, il consuntivo è che il comune come parte pubblica ha sempre pagato tutte le spese di tutto, ha perfino pagato una penale alla parte privata! Mentre il privato aspetta in silenzio che il cadavere del nemico passi sul fiume! Aspetta lì seduto perché anche questo fa parte degli accordi! E noi, i cittadini, questa massa di stupidi buoni solo a votare i politici che poi fanno tutto di testa loro, non sono informati di niente, come se le terme fossero un oggettino di poco conto!

Ma che assurdità è questa? Il comune cede qualcosa perché improduttivo e un privato la stessa cosa se la compra certo che per lui sarà produttivo? Dove sta la magia? Le cose sono due: o il comune non è buono a nulla e quindi non è capace di amministrare i propri beni e di valorizzarli, o semplicemente (e peggio ancora perché c'è la mala fede) fa gli interessi di pochi, trascura il bene della collettività prima fingendo che tutto il rilancio di Tivoli Terme sia incentrato nelle terme e poi cedendole al privato che nel momento dell'acquisizione tiene tutto per se un oggetto (le terme) fatte con ingenti capitali pubblici fino al giorno prima! E ora che la ristrutturazione è completa e completa è la struttura medica e quella alberghiera, allora il pacchetto regalo è pronto per la dismissione! Ma allora se il comune voleva davvero dismettere poteva farlo prima di spendere tutti quei soldi per i lavori lasciandone l'onere al successore. Ma forse così nessun pollo si sarebbe mai buttato in questa folle impresa.

Ora staremo a vedere cosa succederà lì nei dintorni delle terme, in quest'area dove imperversa la calamità naturale della "subsidenza catastrofica", dove eminenti esperti hanno affermato che è ridicolo continuare a costruire vista l'alta rischiosità...

Vaste aree sono state transennate in questi giorni senza che ancora nessuno conosca il motivo! Manteniamo quindi alta l'attenzione! Vediamo cosa è in grado di fare il comune senza (come al solito) pubblicare mai un progetto, uno straccio di piantina dove sia disegnato chiaramente cosa si ha in mente.


LA PARATA DELLE BARACCHE LUNGO LA FM2 ROMA TIVOLI


BARACCHE IN STAZIONE

Tivoli Terme, 11 Aprile 2009. Grande cura paesaggistica a tivoli Terme.

Per chi viaggia quotidianamente tra Tivoli (o Guidonia, o tutte le altre stazioni fino ad Avezzano) e Roma è cosa nota, ma è bene che sia di pubblico dominio tanto per evidenziare e lodare l'attenzione che il Comune dedica al paesaggio da queste parti.

Abbiamo precedentemente segnalato la nascita di Pronto Tivoli, il numero a cui segnalare le cose che non vanno, ma certe cose sono proprio dure a morire!

Le immagini parlano da sole e non si riesce a capire perché sia così difficile intervenire quando c'è un'evidenza così chiara. Non stiamo chiedendo di fare indagini su loschi complotti nella vendita delle terme Aque Albule né sulla liceità delle licenze di costruzione in una zona ad alto rischio subsidenza e in piena calamità naturale... Stiamo solo chiedendo di prendere atto che ci sono delle baracche, delle situazioni di evidente degrado e illegalità che vanno prima censite e poi bonificate. Ma tutto resta lì, senza risposte, senza controllo.

Per vedere queste simpatiche costruzioni di fortuna basta imbarcarsi sul treno più lento del far west (anzi "far east", visto che siamo nella periferia Est), ovvero quello della linea avezzano - tivoli - guidonia - roma, che impiega 35 minuti per fare 20 chilometri quindi velocità media di 34 Km/h. Subito dopo la ridente stazione di Bagni di Tivoli basterà guardare fuori dai finestrini sul lato destro del treno (verso la via tiburtina, per intenderci) e vista la modestissima velocità sarà facile gustarsi le immagini che per comodità riporto qui di seguito!

Si vedranno galline e cani, bambini e adulti, reti metalliche, rifugi di fortuna, si vedranno edifici delle ferrovie ormai abitati e veicoli parcheggiati nelle aree antistanti, e si vedranno tante case ai cui piedi sorgono queste sgradevolezze; e si immaginerà la gioia di chi abitando in quegli appartamenti ogni volta che si affaccia è costretto a vedere lo scempio e l'abbandono in cui volge tutta la zona in cui si trova a vivere l'unica vita a sua disposizione!


TANTI PARCHEGGI PER TUTTI, SOLO PARCHEGGI PERO'...


Tivoli Terme, 19 Giugno 2008. Animi e asfalto caldi intorno alle elezioni.

Molti visitatori di questo sito tra cui mia mamma, il vicino di casa e alcuni gatti randagi, mi continuano a chiedere per quale motivo gli aggiornamenti siano pressoché inesistenti ormai.

Comprendo l'amarezza di chi era abituato ad immergersi in questa amena lettura ogni mattina, durante la colazione, ma troverò il modo di spiegare i miei sentimenti:

esiste qualcosa che le persone vorrebbero ed esiste qualcosa che viene loro fatto credere di desiderare. Esiste per esempio la famiglia del mulino bianco che getta sconforto in chi, dopo aver sognato l'idillio di quei sorrisi tra i campi a qualsiasi ora del giorno, alza gli occhi dal pacco di biscotti e si trova accanto un cane pulcioso, un figlio che passa il 90% del suo tempo chiuso in camera davanti alla chat a parlare con pedofili gay che si fingono innocenti donzelle e una moglie che sogna qualcosa che lui non potrà mai darle perché si rivolgono così poco la parola che non sa nemmeno se è sua moglie quella tipa lì nell'angolo che sogna! Noi tutti, insomma.

Ora a questa povera gente, che ha accettato di vivere a Tivoli Terme perché a Roma la casa proprio non se la poteva permettere, è facile confondere le idee, continuando a far girare vorticosamente le pale di quel mulino con immediato effetto ipnotico.

Come i bambini piccoli che vorrebbero solo l'affetto incondizionato dei genitori e invece spesso crescono tra stress e urla e vedono più la maestra e i nonni, magari i nonni di qualche amichetto, che non i genitori... proprio come quei bambini, anche i comuni mortali adulti vorrebbero solo l'affetto incondizionato delle istituzioni. Sognano perversamente di essere coccolati dal sindaco, sognano di svegliarsi e trovare un regalo dell'amministrazione, sognano una parola dolce tra gli editti della giunta.

Sognano insomma di poter uscire di casa, gesto semplice, e godersi il semplice fatto di esistere in vita, perché per essere felici non servirebbe molto altro.

E basterebbe davvero poco, così poco che ci si domanda: perché quel poco sembra così lontano? Perché a quel poco abbiamo perso l'abitudine e preferiamo rifugiarci nel mulino bianco?

Perché mi si chiede di essere stupido e di applaudire tutti questi falsi maghi che ostentano poteri che non hanno? Perché la gioia deve essere una menzogna raccontata a sé stessi per non sprofondare nello sconforto?

La vita è fatta di piccole cose, sono il primo a dirlo, a ribadirlo ogni volta che qualcuno si lamenta in mia presenza di qualcosa invece di vederne il lato buono. La somma di quelle piccole cose, se percepite in pieno, dà la gioia più grande e più duratura. Questa è la filosofia della mia vita. I papaveri che ogni anno annunciano e poi colorano l'estate, come macchioline di fuoco, esserini spettinati che ondeggiamo al vento e non soffocano di caldo al sole, mi riempiono il cuore di gioia di vivere. I gatti per le strade che guardano i passanti frettolosi con un misto di curiosità e superiorità. Il tramonto e l'alba, quei colori che mozzano il fiato e rendono bella ogni cosa, e le stelle di notte e il sole di giorno.

La serenità dovrebbe alloggiare nella quotidianità, e le piccole cose dovrebbero essere curate e non lasciate lì a marcire. Ma perché la serenità sia vissuta come una condizione naturale si è costretti ad affidarsi ai beni di consumo, alle ferie, per le quali i soldi non bastano più, o al sonno, per dimenticare!

Questo succede perché qui, nel sobborgo di Bagni di Tivoli ostinatamente rinominato, la cura del dettaglio è completamente assente. Il vecchio sindaco uscente ha tenuto in serbo vecchie carte da far giocare al suo pupillo, ora nuovo sindaco, e come sempre le belle parole sono farsa, e i lavori pubblici essenziali vengono centellinati per poter fingere di elargirli, guarda caso, proprio sotto elezioni.

Ma perfino quando si dovrebbe fare di tutto per captare consensi, nessuno tenta di cambiare lo status quo: anche le regalie concesse pro forma sono deplorevoli, sono scarti, opere a scomputo, e mai niente di bello per l'occhio e, colpo di scena, nemmeno funzionale. Da anni ormai ogni spazio verde incolto è stato bonificato e puntualmente trasformato in parcheggio. L'erba e gli alberi sono stati rimossi e una grossa colata di asfalto sta via via ricoprendo tutto quello che avrebbe potuto essere riqualificato sotto forma di verde pubblico!

Si fanno pompose cerimonie piantando un albero come se quell'unico esemplare fosse l'equivalente della foresta amazzonica e invece, senza chiedere alcun consenso agli abitanti, si sradicano decine di alberi per ottenere inutili parcheggi. Ma realmente inutili!

Io invito chi si troverà a leggere queste pagine a visitare Tivoli Terme e a constatare che l'asfalto nuovo è tutto disperso nei grossi e già fatiscenti parcheggi mentre manca indecorosamente proprio sul manto stradale. Da anni le strade continuano ad essere solo rattoppate e gli avvallamenti si trasformano in laghi ad ogni pioggia costringendo i pedoni a drastiche deviazioni.

Davanti all'ufficio postale la segnaletica orizzontale è dipinta su un fondo sconnesso fatto di buche e terra. Mentre al centro campeggia il grosso marciapiede di piazza della Queva, circondato da questo disastro inguardabile. Questa situazione è invariata da anni e tutto è immobile.

Non c'è modo, se non mossi da personale e incondizionato amore per la vita, di guardarsi intorno e sentirsi felici, perché il sentimento predominante è lo sconforto. Quello stesso sconforto che prova un bambino piccolo di fronte all'inspiegabile disinteresse dei genitori quando dopo averlo messo al mondo lo ignorano e lo apprezzano solo se sta zitto, chiuso in camera sua.

Questo vogliono da noi le istituzioni: vogliono applausi per i nuovi parcheggi e non possono tollerare che non è proprio quello ciò che la gente davvero vorrebbe. Qualsiasi critica è accolta come volgare ingratitudine.

La gente si rassegna all'inspiegabile, e resta zitta, chiusa in casa, unico atteggiamento gradito ai potenti.

Ho assistito al disfacmento di un prato in via Orazio, da cui sono stati espiantati vari alberi fino a trasformarlo in un superilluminato parcheggio. Poi mi sono messo ad ascoltare i commenti della gente che passava. Le persone restavano allibite, con il cane al guinzaglio che annusava l'asfalto ancora caldo, chiedendosi dove si fosse nascosta l'erba in cui fino alla settimana prima si immergeva giocando a fare il leone nella savana. E i commenti erano tutti dello stesso tenore:

"be' in fondo prima c'era un prato incolto, soffocato di erbacce. Almeno adesso è pulito"

L'amministrazione lascia incolta la civiltà, lascia la gente senza i servizi essenziali, senza un ambiente decente, per poi potersi vantare del risanamento che consiste inesorabilmente nella distruzione del verde e nella creazione di aree asfaltate.

E' facile capirne il motivo: il verde richiederebbe manutenzione. Andrebbe potato, andrebbe pulito. L'asfalto una volta colato resta lì e l'unica manutenzione è la pioggia che lo lava ogni tanto. Il comune così risparmia su quello che dovrebbe essere la sua primaria attività: la cura dell'ambiente in cui i cittadini, veri sostenitori della cosa pubblica, vivono.

In altre città, in piccoli e grandi centri, il verde è rispettato, se ne ricavano porzioni in qualsiasi ambito, abbellendo e rinfrescando tutta l'atmosfera. A Milano persino la sede tranviaria è coltivata all'inglese, con erba sempre perfetta. Milano è una città grigia che però cerca di valorizzare tutto il verde che può.

Tivoli Terme è un quartiere abbandonato a sé stesso dove le uniche attività sull'arredo urbano avvengono nei dintorni degli alberghi e dei centri commerciali di proprietà della stessa persona che gestisce le terme. Gli abitanti vedono proliferare strutture alberghiere sul suolo del territorio in cui vivono, mentre sotto le loro case regna la desolazione.

Come succede in quei paesi del terzo mondo, fortunosamente mete di turismo perché collocate su mari cristallini, si alternano nettamente zone "ricche" (per i turisti) a zone di completo degrado (dove vive la gente del posto).

Si ha l'idea che siano state tracciate ideali linee lungo cui far muovere i turisti che vengono a dormire negli alberghi in modo che non vedano mai le bruttezze del luogo. Al contrario gli abitanti autoctoni fanno lo slalom tra buche e pozzanghere, attraversano sterminati slarghi completamente bui di notte, come in un brutto sogno dove esistono soltanto contrasti e nessuna armonia.

Ma i cittadini sono come i bambini piccoli e le istituzioni continuano ad essere dei genitori spietati, di quelli che dicono che è giusto lasciar piangere i neonati per ore intere sennò si viziano. La gente non ha modo di dar voce al malcontento perché chi vive a Tivoli Terme lo fa solo per ripiego, dovendo poi andare al lavoro fino a Roma, viaggiando ore e ore ogni giorno. E il tempo per unirsi in comitati non c'è: se ne trova a mala pena per fare la spesa.

I comitati restano nella maggior parte dei casi un fenomeno ibrido, gruppi composti per lo più da gente che non ha niente di meglio da fare, e che si batte ostinatamente contro i rumeni, come se fossero l'unico male della terra ma che non prova nemmeno ad affrontare i temi della bellezza, tanto è avanzato il degrado. Sembra un paradosso parlare di bellezza dove tutto è così radicatamente brutto! Sembra un'impresa così disperata trovare il modo di fare qualcosa di armonioso e articolato, che ci si rassegna a chiedere il minimo: chiudere le buche, riaccendere i lampioni.

La gente passa il tempo a sperare di andarsene, a sperare che succeda qualcosa di eccezionale, come lo sbarco degli alieni, la vincita al superenalotto o il rinsavimento dei politici che dovrebbero considerarsi al servizio dei cittadini e non delle entità assenti e pagate somme esagerate con il solo scopo di mantenere uno stato di degrado così da poter facilmente fare qualche magnanimo gesto di recupero territoriale di tanto in tanto, nascondendo puntualmente le continue e istituzionalizzate negligenze.

E' questo il motivo per cui mi passa la voglia di aggiornare questo sito! Perché vorrei ricominciare a farlo una volta che ci siano solo vere belle notizie da dare. Ma ogni volta mi rassegno anch'io, e vengo qui a scrivere un po' della mia tristezza.


0774.453322 - PRONTO, TIVOLI? AIUTO!!!


CALLCENTER TIVOLI

Tivoli Terme, 29 Settembre 2007. Nasce Pronto Tivoli, il callcenter del pronto intervento comunale di Tivoli.

E' ormai ufficiale! Il 10 ottobre 2007 nascerà un callcenter a disposizione dei cittadini di Tivoli per ogni tipo di segnalazione! Il callcenter coordinerà gli specifici gruppi di pronto intervento per riparare tempestivamente piccoli e grandi guasti: dalla sostituzione delle lampade non funzionanti della pubblica illuminazione alle voragini nelle strade, ai tombini intasati...

E' un bel segno da parte del Comune che fornisce finalmente un canale diretto di comunicazione per questo tipo di problemi, a cui deve però seguire un impegno da parte di tutti i cittadini a cui ora è delegato il compito di segnalare tutto quello che è rotto o pericolante o pericoloso!

Siamo nelle nostre mani!


MUSICA, MAESTRO!


Tivoli Terme, 17 giugno 2007. Musica per le strade.

E' domenica mattina e invece del solito camion della nettezza urbana che rumorosamente (non ne ha colpa!) svuota il cassonetto di fronte a casa mia, una diversa vibrazione risuona nell'aere.
Musica! E non lo stereo dei vicini, ma vera musica, musica festosa, ritmi e sonorità che mettono la gioia nel cuore!

Stava passando la banda.

Mio nonno tra gli altri mille mestieri ha suonato il trombone in una banda, e spesso lo sentivo provare nella sua camera... e ogni volta che sento la fanfara mi torna in mente la gioia di quei tempi!

Non so cosa stessi facendo in quel momento ma improvvisamente mi sono ritrovato in strada, munito di macchina fotografica, per immortalare l'evento e per mischiarmi alla folla che certamente stava rincorrendo i musicanti.
In realtà a seguire la banda c'ero solo io mentre qualche altro passante più che seguirla si limitava a guardarla sfilare, probabilmente attonito, riprendendo la sua attività pedonale immediatamente dopo lo sfumare della musica.
Invece dalle finestre si notavano molte teste normalmente non esposte alle intemperie, molti sguardi increduli e forse grati per il sonoro diversivo domenicale. Case normalmente disabitate, in apparenza, erano improvvisamente vive, le finestre avevano riaperto gli occhi sonnolenti tipici della periferia, illuminandosi di colori vari e vividi.

Forse questa banda inattesa era qui per festeggiare le notizie che da un po' appaiono sulla stampa locale, forse non a tutti note, forse non per tutti credibili, ma io almeno l'ho vissuta proprio in questo modo: un invito alla gioia, una volta tanto!

Sembra che i soldi vinti dal comune di Tivoli per la riqualificazione del quartiere termale siano una realtà e che tutti i progetti qui e là presentati siano ormai in dirittura di arrivo.

"Gli interventi finanziati, che riguardano la ristrutturazione di una vasta parte del quartiere, sono:

  • La realizzazione di un sottopasso stradale in prossimità dell'ingresso delle Terme Acque Albule;
  • Una serie di opere di riqualificazione di spazi pubblici relative a strade, marciapiedi, verde pubblico ed illuminazione stradale.

Inoltre nel programma sono comprese opere che riguardano l'edilizia popolare: la realizzazione di un centro commerciale di quartiere e dodici alloggi "parcheggio" per le emergenze abitative; opere di manutenzione straordinaria per 16 palazzine comprendenti 315 alloggi."

L'augurio è che tutti i cuori restino in festa, senza delusioni e amarezze.


NON CAMBIA MAI NIENTE!


Tivoli Terme, 26 novembre 2006.  7 mesi senza aggiornamenti del sito, 7 mesi senza nessuna ulteriore importante novità.

A parte ovviamente i lavori dentro il cantiere delle terme, che sono l'unica cosa che si muove, e allo stesso tempo, l'ultima cosa che interessa alla gente del posto!
E già, noi tiburtini siamo provincialotti, pensiamo solo a noi stessi, invece di guardare avanti allo sviluppo dell'economia, al turismo!
Dovremmo proprio vergognarci se inciampando nelle buche, bagnandoci fino all'osso nelle infinite pozzanghere, bilanciandoci sui marciapiedi fracassati, non riusciamo a concepire che lo sviluppo di questa sfigata località, termale solo di nome, debba partire necessariamente ed esclusivamente dalle terme e dagli interessi del proprietario delle stesse (proprietario anche dei maggiori alberghi della zona e dell'unico centro commercial-residenziale -Le Palme-).

Noi pendolari che ci alziamo all'alba la mattina quando, d'inverno, il sole è ancora lontano da venire, e intirizziti ci accingiamo a raggiungere la stazione del treno o la fermata del pullman, dobbiamo cercare di non guardarci intorno per non lasciarci sopraffare dallo squallore.
Tutto il piazzale del mercato (definiamolo così per nobilitarlo, in realtà si tratta semplicemente di un'area abbandonata, popolata settimanalmente dal mercato) è ridotto in uno stato pietoso: non è illuminato, è squarciato, si allaga, non ha un minimo di segnaletica per le automobili che lo attraversano senza alcuna regola disorientando i pedoni che pure lo attraversano in diagonale.

E i dettagli? I pochi marciapiedi nuovi si stanno smontando! I blocchi bianchi si staccano mentre agli angoli ci hanno pensato le macchine a staccarli, visto che le curve sono tutte strettissime e scomode.
Stessa fine hanno fatto alcuni paletti intorno a Piazza della Queva, divelti e quindi rimossi.

Qualcuno si diverta a trovare un tratto di strada che non abbia almeno una buca nel raggio di due metri. Divertitevi a contarle! Scrivetemi i vostri conteggi: ditemi la via e il numero di buche!
Guardate il marciapiedi davanti all'ufficio postale! La piazza è stata rifatta, messe le palme e tutto il resto, ma una volta ancora il marciapiedi no! Ci sono voragini che risalgono ormai ad anni e anni fa. Per rendersene conto basta vedere le strisce gialle sulla strada accanto alla Posta, che sono state fatte direttamente dentro le buche! Nessuno ha nemmeno pensato che sarebbe il caso di rifare TUTTO l'asfalto!
TUTTO! PRIMA di fare quella porcata di albergo! Prima di buttare i soldi in sottopassaggi inutili!

Perché non lo vogliono capire al comune che ci siamo rotti di stare a guardare lo sfacelo che avanza?
E tutto intorno al nuovo parco giochi? Bello il parco ma la strada? Anche lì bisogna procedere a passo d'uomo se non si vuole spaccare la macchina. E dopo la pioggia ogni macchina alza schizzi indicibili e una volta ancora camminare per strada è un'avventura disastrosa.

Ma ci siete mai andati a vedere altre località termali? Montecatini, Fiuggi... Perché lì è bello? Perché lì si può passeggiare per strada ed è pieno di negozi? Perché lì gli alberghi portano davvero turisti mentre qui gli alberghi non portano una mazza?

Qui i poveri turisti dove potrebbero mai andare? La cosa più divertente potrebbe essere andare lungo la tiburtina a sbirciare lo scempio delle cave! O magari andare nella stazione (che ora è anche sponsorizzata ma fa sempre schifo come prima) a respirare l'immancabile fetore di vomito!

E allora facciamo altri alberghi dormitorio così i soldi se li prende solo l'albergatore mentre la zona resta desertica, triste, brutta da vedere.

Il comune non può continuare a dire che SE si rilancia il turismo, allora DOPO con la valanga di soldi che arriverà faremo diventare Tivoli Terme un gioiello! E' un discorso del cavolo!
Il comune non è una società privata che deve guadagnare! Il comune piuttosto dovrebbe fare i debiti per cercare di risanare la situazione per la gente che ci vive! ORA!

E quando tutto fosse davvero bello, forse qualche turista comincerebbe a passeggiare per le nostre strade.

E invece no. Ogni mattina la stessa cosa, e ogni sera al ritorno sempre la stessa cosa, camminando mestamente verso casa, vergognandosi di invitare qualcuno a casa perché dovrebbe attraversare queste strade, ridotte come un campo di battaglia dopo i bombardamenti.

Ringraziamo il comune per questo bellissimo regalo, e per il silenzio con cui lascia correre le cose, senza nemmeno fare una promessa... solo parole al vento, solo belle parole da politicanti.


PER LA SUBSIDENZA E' TANA LIBERA TUTTI


Tivoli Terme, 27 aprile 2006. Grazie alla Subsidenza, il Comune ha finalmente una valida scusa per trascurare completamente il decoro urbano, approfittando del fatto che la pubblica attenzione è tutta rivolta agli sviluppi idrogeologici del sottosuolo di Tivoli Terme e un po' meno ad asfalto e lampioni, banalmente posti al di sopra del suolo.

Si è tenuta ieri l'assemblea pubblica sul famigerato dissesto idrogeologico. La sala convegni dell'hotel Duca d'Este era gremita ma per un (imprevedibile?) traffico sulla tiburtina l'assemblea è iniziata con notevole ritardo (per ultimo è arrivato proprio il sindaco di Tivoli, Marco Vincenzi).

La relazione tecnica illustrata dal professor Prestininzi (università La Sapienza di Roma) ha sostanzialmente riproposto concetti e materiale visto e rivisto: ipotesi sulla composizione del sottosuolo, ipotesi sulla natura delle fondamenta dei palazzi a rischio, ipotesi sulla correlazione tra presunte cause (terme e cave) e temuti effetti (crepe e crolli), ipotesi di lavoro, ipotesi di ipotesi. Il grosso del progetto emergerà solo nei prossimi mesi. Anche le schede sui fabbricati compilate mesi fa sono tutte da rifare poiché chi le ha riempite non era in grado di interpretare correttamente i segni dei cedimenti strutturali. I nuovi incaricati, prima di ricominciare il giro dei palazzi, dovranno seguire un breve corso pseudo-universitario per far sì che tutti acquisiscano dei parametri di giudizio omogenei.

Il primo scontro tra l'esperto e il popolo è stato sulla messa in sicurezza degli edifici già evidentemente a maggior rischio: geologi ingegneri e affini ipotizzano mesi di studi e rilevamenti per poter poi programmare interventi mirati ed efficaci; abitanti e tecnici locali spingono invece per interventi di messa in sicurezza immediati.

Purtroppo, per quanto il professor Prestininzi abbia dimostrato una capacità di dialogo con la gente molto più spiccata e sincera di quella del sindaco di Tivoli, si ripropone l'eterno divario tra istituzioni e popolazione, tra medico e malato: per chi vive in una casa a rischio crollo, è quello il centro del Cosmo; l'ansia che non lo fa dormire è necessariamente più grave di quanto risolutivi possano essere i migliori studi geologici.

Il sindaco di Tivoli non ha risposto alle domande che gli erano state poste sulla compatibilità ambientale del nuovo Parco Termale e sulla quantità di acqua che servirà ad alimentarlo quando funzionerà a pieno regime e purtroppo il fantasma degli interessi personali non cessa di aleggiare su tutta la vicenda. Il professor Prestininzi ha poi nominato quelle terme "abusive" che da alcuni anni si propongono come altrenativa alle costose Acque Albule. Ha parlato di quella "piscina naturale" come fosse un altro elemento su cui indagare, come se potesse concorrere all'abbassamento della falda. Anche su questo punto c'è stata contestazione poiché quell'area è naturale e sfrutta acqua che affiora spontaneamente a differenza delle "Terme di Roma" che succhiano acqua dal lago Regina-Colonnelle attraverso un lungo condotto sotterraneo (clicca qui per la foto satellitare tratta da Google Maps).

Il sindaco di guidonia Filippo Lippiello, dal canto suo, non ha raccolto le accuse gridate a gran voce da alcuni presenti, che sottolineavano il problema di "conflitto di interessi" che riguarda anche lui in tutta questa vicenda in qualità di imprenditore del travertino.

Ancora una volta, a coronamento di tutta la parte di analisi tecnica, emerge la volontà dei sindaci di dichiarare lo stato di calamità naturale per ottenere anche i fondi del Governo.

Il contrasto tra la frenetica attività edilizia in tutta la zona (i nuovi alberghi e le nuove che sorgono qua e là) e il conclamato dissesto idrogeologico è sempre più imbarazzante e confonde le idee a chi rischia che la propria casa crolli mentre a poche decine di metri nuove case sono oggi in fase di costruzione.

Cosa succederà quando Tivoli Terme e Villalba di Guidonia saranno aree impattate ufficialmente da calamità naturale non possiamo saperlo. Che valore avranno allora le nostre case (anche quelle non danneggiate) è impossibile prevederlo. Quello che forse possiamo prevedere, invece, è che chi potrà inizierà ad abbandonare la barca prima che affondi...


OGGI ASSEMBLEA "IN FAMIGLIA" AL DUCA D'ESTE!


Tivoli Terme, 26 aprile 2006. Oggi pomeriggio assisteremo ad un'altra tappa della marcia longa dello sprofondamento.

Per la cronaca, l'hotel Duca d'Este (costruito con i fondi stanziati per il Giubileo) è di proprietà dello stesso imprenditore che si è aggiudicato la comproprietà delle Terme (insieme con il Comune di Tivoli) essendosi trovato ad essere l'unico partecipante all'asta pubblica. Anche per Tivoli Terme il Comune aveva ricevuto un ingente finanziamento che doveva essere dedicato ad una concreta riqualificazione (marciapiedi, lampioni...) mai avvenuta, mentre l'unico elemento della zona che continua a "crescere" sono proprio le terme e ulteriori alberghi incorporati alle terme. Il medesimo imprenditore ha edificato il complesso commerciale-residenziale "Le Palme" e sembra ormai avere maggiore influenza dello stesso Comune nel circondario delle terme giacché i suoi personali benefici di una eventuale riqualificazione sono certamente più concreti ed immediati di quanto lo siano per il Comune.

Cito dal sito ufficiale del comune di Tivoli:

Subsidenza: il 26 aprile l’assemblea con i cittadini per presentare il lavoro svolto dalla commissione tecnicoscientifica regionale
Si terrà mercoledì 26 aprile, alle ore 17:30, al Grand Hotel Duca d’Este di Tivoli Terme, l’assemblea pubblica per informare i cittadini sul lavoro svolto finora dalla commissione tecnicoscientifica istituita dalla Regione Lazio per determinare le cause e le possibili soluzioni in relazione alla questione della subsidenza. Lo hanno deciso ieri i rappresentanti della Regione e dei Comuni di Tivoli e di Guidonia, a seguito di un incontro con i responsabili della commissione. All’incontro parteciperanno anche i due sindaci Marco Vincenzi e Filippo Lippiello.
Nel corso dello stesso incontro è stato fatto un aggiornamento sul lavoro svolto finora dalla commissione, che nel giro di poche settimane dovrà concludere in modo definitivo lo “studio dell’instabilità dell’area Guidonia Tivoli, con la definizione del rapporto causa-effetto e l’individuazione delle azioni di messa in sicurezza ritenute più idonee”.
Nel frattempo è stato completato il lavoro per la costituizione della banca dati digitale con tutti i dati emersi dai rilievi fatti finora (e da quelli che continuano ad essere fatti) sugli edifici che si trovano nella zona interessata dal fenomeno.
Il 18 aprile, inoltre, si terrà un incontro tra la commissione e i settori tecnici dei Comuni di Tivoli e Guidonia, proprio per fornire ai dipendenti comunali che operano in questo settore le informazioni e i dati emersi nell’ultima fase del lavoro.
“E’ stato fatto un importante passo in avanti sulla situazione- ha commentato l’assessore all’urbanistica del Comune di Tivoli, Franca Capone, presente alla riunione di ieri -. La Regione sta finalmente lavorando per individuare in modo approfondito e completo le cause e le probabili soluzioni, per dare in tempi brevi le risposte che i cittadini attendono”.


SILENZIO E ASSENZA


Tivoli Terme, tutti i giorni tutti i mesi. Dopo le parole pronunciate durante l'inaugurazione delle terme, il vento ha diradato le promesse e siamo nuovamente nel nulla.

Non si sanno né date né progetti concreti in merito alla grande riqualificazione soltanto promessa. Le strade fanno schifo! I marciapiedi fanno schifo! Almeno una "leccata" di asfalto la si potrebbe anche dare, nell'attesa!

Invece la situazione resta sempre la stessa: si cammina con difficoltà sia a piedi che in macchina tra buche enormi e polverosi sterrati, in ampi tratti senza marciapiedi e senza strisce pedonali.

La grande piazza del mercato, utlizzata un solo giorno a settimana, per 6 giorni e mezzo è una desolata landa senza segnaletica orizzontale, senza illuminazione, ulteriore monumento all'incuria. E il martedì mattina, unico momento di gloria dello slargo, la polizia municipale non fa nulla per regolamentare (impedire) i parcheggi lungo la strada che costeggia il mercato: le automobili in transito nei due sensi (ridotto ad un senso unico alternato) sono costrette a sconvenienti zig-zag tra la gente rischiando di travolgere pedoni e banchi del mercato.

Lungo via Cesare Augusto un lampione strategico che illumina un tratto di strada in curva tra lo stadio e il passaggio a livello, da mesi e mesi funziona a intermittenza facendo piombare ritmicamente il percorso nella piena oscurità in un punto caratterizzato da uno strettissimo marciapiede posto solo lungo un lato della strada.

Cosa dobbiamo fare per meritare attenzione? Come lo dobbiamo gridare? O piuttosto il Comune preferisce continuare ad approfittarsi della pazienza estrema di chi è ormai abituato al degrado?

E' un errore interpretare il silenzio come un assenso tacito. E' disgustoso non comprendere che molto spesso chi non parla ha solo esaurito la forza di lottare.

Invece il comune continua a fare solo il minimo indispensabile! Se Tivoli resta il centro da curare e abbellire, Tivoli Terme (che ne è parte integrante, che è un quartiere di tivoli come Ostia lo è per Roma) è ridotta all'unico ruolo di "Terme" per privilegiati.

Tutto quello che si progetta è solo in funzione di uno sperato turismo termale e MAI direttamente dedicato a chi nella zona ci abita dando vita a quello che altrimenti sarebbe un deserto pietroso di orribili cave puzzolenti.


PISTA DI ATTERRAGGIO PER ASTRONAVI ALIENE


Tivoli Terme, Data Astrale 245600126. Dopo l'incontro con la rappresentanza di Antares, il Sindaco Vin-Cen IV ha dato il via ai lavori per il nuovo spazioporto che avrà sede davanti alle Terme. Finalmente le cure termali a base di fanghi radioattivi saranno accessibili anche ai denebiani. Qui sopra riportiamo una ricostruzione tridimensionale di come apparirà lo spazioporto alla fine dei lavori.

E' uno scherzo! Ma le foto sono vere. Questi sono i veri progetti per la Tivoli Terme del futuro prossimo.

Tutti noi speravamo in qualcosa di accogliente, architettonicamente caldo, che magari richiamasse le terme dell'antica Roma ma evidentemente il cemento squadrato e spigoloso costa meno!

Guardo e riguardo queste foto e non so che pensare. Non riesco ad immaginare come potrà una struttura del genere integrarsi mai con il circondario. Ho il terrore che sarà una nuova cattedrale nel deserto e mi auguro con tutto il cuore di sbagliarmi.


MENO BUCHE E PIU' CARTELLI PER TUTTI


Tivoli Terme, 28 marzo 2006. In un'ottica già proiettata verso il futuro del centro termale, centro dell'Europa dei fanghi miracolosi, è in atto una radicale trasformazione del territorio:

  • LE BUCHE

Il Comune ha inviato per le strade una task force di riempitori di buche.

Gli uomini (uno o due) dotati di un secchio colmo di asfalto fluido e di uno scopettone, mettono toppe sulle buche più profonde contribuendo a creare quel tipico manto stradale che contraddistingue il nostro circondario.

Dossi e cunette, canyon e promontori, buchi terrosi e bozzi neri, crepe ramificate e orrende cicatrici, come linee del destino su un'enorme mano mummificata, disegnano sul suolo pubblico un tragico spaccato del benessere della nostra collettività.

  • PROPOSTA DI PRIVATIZZAZIONE STRADALE

Perché non proviamo a vendere le strade ai privati? Cura dell'asfalto a carico dell'azienda che ottiene in cambio la concessione della cartellonistica lungo la strada e magari anche il diritto a rinominarla! Potremmo avere Via dell'Effervescenza con i cartelloni di bibite frizzanti; Via Limpida costeggiata da grossi flaconi lampeggianti di prodotti per l'igiene domestica; Via Lattea per latte e derivati e magari Corso d'Inglese per le scuole private di lingue!

  • I CARTELLI

Nella stazione, invece, si è intervenuti drasticamente sulla sicurezza apponendo una sproporzionata quantità di inutili cartelli e provvedendo alla "messa a terra" delle panchine e degli stessi cartelli grazie ad invisibili lavori di carpenteria.

I primi cartelli recitano che è severamente vietato attraversare i binari anche se non spiegano come comportarsi vista l'assenza sia di un sottopassaggio che di un attraversamento in quota.

Cercando meglio si trova un altro cartello che, in contrasto con l'assolutezza dei primi, dà una speranza: "L'attraversamento dei binari è ammesso soltanto sulle passerelle quando non vi sono treni in movimento".

Finalmente poi sono stati numerati i numerosi binari: prima regnava una gran confusione ma ora tutti potranno sapere qual è il binario 1 e quale il binario 2.

Un altro saggio cartello ammonisce che è vietato oltrepassare la linea gialla. Nessuno si è posto però il problema che il marciapiede tra binario 1 e 2 è talmente stretto che la linea gialla non è stata nemmeno disegnata (anche perché sia da un lato che dall'altro di un'eventuale linea gialla, ci si troverebbe troppo vicini ad uno dei due binari!).

Un ulteriore essenziale cartello recita che è severamente proibito oltrepassare il termine del marciapiede! Solitamente questi cartelli vengono piazzati al termine del marciapiede proprio per delimitarne la fine. Qui invece l'interpretazione di "termine" è lasciata alla volenterosità del lettore.

  • IL COMUNE S.P.A.

Di volta in volta, a chiacchiere, si sposta l'attenzione su un futuro mai ben identificato e sempre piuttosto lontano, trascurando il presente che è il luogo spaziotemporale in cui i comuni mortali trascorrono la loro mortale esistenza.

Il Comune è una pubblica Istituzione e il suo scopo primario dovrebbe essere il benessere dei cittadini e non l'ottenimento di utili (soldi; guadagni) dalla gestione della cosa pubblica!

Non è giusto che per avere finalmente delle strade uniformi si debba aspettare che i turisti, attratti dalle nuove terme, ci portino i soldi.

Già ora la nostra zona è piena di alberghi e se ne stanno costruendo altri due nuovi. Se si costruiscono nuovi alberghi significa che quelli vecchi non bastano. E se quelli vecchi non bastano vuol dire che sono pieni di turisti.

Certamente turisti silenziosi che vengono tardi la notte e se ne vanno molto presto la mattina, visto che per le strade se ne incontrano davvero pochi!

Perché i prossimi turisti dovrebbero essere più munifici? Perché non dovrebbero continuare ad usare i nostri alberghi solo per dormire, arricchendo quindi solo gli imprenditori (è un plurale maiestatis) che gestiscono gli alberghi?

  • ANEDDOTO TURISTICO

Una sera ho avuto il piacere di incontrare sul treno (FM2 tratta tiburtina-bagni di tivoli) una signora diretta presso un albergo della nostra zona (il meno lussuoso/costoso). Con poche innocenti domande quella signora mi ha fatto riflettere sulla pessima qualità della nostra "città termale". Mi ha chiesto: cosa potrei fare dopo cena qui in zona? C'è un cinema? C'è qualcosa da vedere?

Non c'era risposta. Le alternative che siamo riusciti a trovare, anche con la collaborazione di altri passeggeri volenterosi, erano nell'ordine:

1) aggirarsi tra le panchine di piazza della Queva e condividere una birra del discount con qualche balordo;

2) visitare la stazione ferroviaria e condividere la fontanella con qualche balordo intento a riempire damigiane di acqua potabile aiutandosi con un tubo di carico della lavatrice;

3) raggiungere a piedi il cinema Planet (fuori del nostro territorio comunale) passeggiando per un lungo tratto di via Tiburtina e di via Roma (circa due chilometri), condividendo il tragitto deserto con qualche sporadico balordo.

Nel frattempo eravamo arrivati a destinazione e, data una rapida occhiata alle bellezze locali, la signora ha optato per un'ultima possibilità:

4) comprare un giallo in edicola e leggerselo a letto subito dopo cena sperando di addormentarsi presto.


TIVOLI TERME RINASCERA'! (?)


Tivoli Terme, 18 marzo 2006. Inaugurate le nuove Terme, sindaco e presidenti della Provincia e della Regione illustrano come cambierà l'aspetto di Tivoli Terme: da sfigata e trascurata appendice di Tivoli, a vera e propria cittadina termale.

Per colmo di azzardo urbanistico, la stessa Tiburtina sarà "interrata" di fronte alle terme (si veda qui sopra la foto del progetto - click sull'immagine per ingrandire), così da poter creare un'unica grande piazza pedonale.

Forse finalmente sarà piacevole fare una passeggiata per le strade interne; forse i marciapiedi riacquisteranno degna consistenza e ampiezza; forse oltre alle terme la zona verrà dotata di qualche altra "attrattiva" per invogliare l'eventuale turista a restare in zona piuttosto che rimettersi in viaggio verso la Capitale.

Il Sindaco di Tivoli, Marco Vincenzi, durante il discorso inaugurale ha anche fatto un breve riferimento alla Subsidenza, come se il problema fosse ormai oscurato dalla grandiosità dei rinnovamenti previsti.

In seguito Marrazzo ha ripreso l'argomento "Subsidenza", confermando che Comune, Provincia e Regione già stanno lavorano insieme per affrontare la difficile situazione.

Sulla Subsidenza ovviamente si è detto estremamente poco, anche perché parlarne troppo sarebbe stato come una ciliegia marcia sulla torta del nuovo centro terapeutico-termale. Durante il lancio commerciale di un prodotto è prassi evitare attentamente ogni argomento che possa infondere tristezza, paura, angoscia; che possa minare il fondamento (e le fondamenta) su cui poggia ciò che vogliamo ardentemente "vendere".

Purtroppo se lo spettro catastrofico della Subsidenza non sarà convincentemente allontanato, l'unico vantaggio che potremo trarre dal rinnovamento urbano di Tivoli Terme è il paradossale aumento del valore delle case, per poterle così rivendere al più presto senza troppe perdite!


AGGIORNAMENTO FOTOGRAFICO: LE STRADE


Tivoli Terme, 16 marzo 2006. In attesa degli aggiornamenti sull'incontro di oggi, diamo uno sguardo alle strade, ai marciapiedi e all'urbana indecenza. Nuova sezione fotografica (per ora non commentata) nell'area "arredo urbano". Clicca qui per un accesso diretto!


16 MARZO: INCONTRO SULLA SUBSIDENZA


ore 18, aula parrocchiale di via Martiri Tiburtini a Tivoli Terme

Tivoli Terme, 13 marzo 2006. Il silenzio è rotto e ora attendiamo i dettagli:

Un nuovo volantino, stavolta autografo, ci informa che giovedì 16 marzo prossimo si terrà un incontro pubblico "per informare i cittadini sulle iniziative avviate dalla Regione Lazio per affrontare e risolvere i problemi provocati dal fenomeno della subsidenza a Tivoli Terme e Villalba di Guidonia". Saranno presenti: l’assessore regionale Francesco De Angelis, responsabile del coordinamento triassessorile della Regione che si sta occupando della subsidenza; il professor Alberto Prestininzi dell’Università “La Sapienza”, responsabile della commissione tecnico scientifica istituita per realizzare lo studio conclusivo sulle cause e sulle possibili soluzioni da adottare; il sindaco di Tivoli Marco Vincenzi


VOLANTINO MASCHERATO COLPISCE ANCORA


Tivoli Terme, 1° marzo 2006. Il grave silenzio delle amministrazioni in merito alla ormai famosa subsidenza, continua ad alimentare l'informazione parallela a mezzo volantino. Ancora una volta ci siamo svegliati con un bigliettino nella cassetta delle lettere.

Cito dal volantino: "TRA RE MARCO E RE FILIPPO CHI VINCERA'? FORSE LA REGIONE?" e ancora: "VOGLIAMO SOLO CHE VENGA RISOLTO IL PROBLEMA DELLE NOSTRE CASE SENZA CREARE NESSUN DISAGIO AGLI OPERAI DELLE CAVE. GENTE CHE COME NOI VIVE DEL PROPRIO DURO LAVORO".

In qualche modo capisco chi, non sapendo più cosa fare, si mette a scrivere volantini con la speranza di risvegliare l'attenzione pubblica; quello che invece non capisco è cosa si stia cercando di chiedere.

Che significa la frase di Re Marco, Re Filippo e la Regione? Del resto sono della stessa parte politica, quindi si suppone che non siano in lotta tra loro.

E che significa "risolvere il problema delle nostre case senza danneggiare i lavoratori delle cave"? Possibile che si debba sempre sentire il solito inno al salvataggio di capra e cavoli?

E' naturale che gli imprenditori del travertino si muoveranno per mantenere in opera le loro attività ed è loro compito interessarsi affinché si trovi una soluzione in tal senso.

Noi abitanti del luogo, invece, dovremmo focalizzare le nostre energie esclusivamente sul problema della casa, chiedendo a gran voce che le Istituzioni ci tengano almeno informati su tutto quello che si sta decidendo e che si ha in programma per il futuro!

FACCIAMOCI SENTIRE CON CARTA E PENNA O EMAIL!

Mettiamo il Comune di fronte alle nostre richieste reali! Dobbiamo dimostrare che siamo tanti e che siamo stanchi di aspettare in silenzio.

Per fare questo esistono dei semplici strumenti e il primo tra tutti è la posta elettronica. Bombardiamo le caselle di posta del Comune di Tivoli chiedendo risposte concrete! E' l'unica arma che abbiamo.

Chiediamo direttamente al Comune cosa dobbiamo fare e cosa faranno le istituzioni per farci dormire sonni tranquilli! Scriviamo tutti agli uffici comunali perché capiscano quello che stiamo vivendo. Ecco qui di seguito gli indirizzi email.

Ufficio Urbanistica:

settore.urbanistico@comune.tivoli.rm.it

Risorse Economiche:

risorse.economiche@comune.tivoli.rm.it

Lavori Pubblici:

settore.tecnico@comune.tivoli.rm.it

e per completezza scriviamo anche alla redazione di qualche quotidiano:

L'Unità

lettere@unita.it

Il Tempo

http://www.iltempo.it/section/index.aspx?action=contattaci

La Repubblica

larepubblica@repubblica.it

Mi auguro che nel prossimo volantino ci siano anche questi indirizzi


UN NUOVO VOLANTINO NELLA POSTA


Tivoli Terme, 18 febbraio 2006. Ormai la comunità di persone che abitano tra Tivoli Terme e Villalba di Guidonia è abituata a leggere su manifestini e su volantini le informazioni su quello che accade nel sottosuolo e anche in superficie.

Ogni tanto qualcuno, più o meno privato, più o meno autonomo, più o meno ufficiale, si prende la briga di buttare giù quattro righe e le pubblica in giro per le strade. Nei casi più significativi la distribuzione si fa più capillare e arriva fino alle cassette delle lettere.

Io stesso scrivo su queste pagine proprio per dare libero sfogo ai pensieri che tutta questa situazione inevitabilmente mi ispira; proprio per cercare di concretizzare quest'alone di pesante incertezza che regna da quando abbiamo dovuto aggiungere al nostro vocabolario quotidiano la parola "subsidenza".

Il contrasto tra interesse pubblico e interesse privato è lampante: costruire o demolire? procedere o fermarsi? perdere soldi o guadagnarne? Perdere posti di lavoro o mantenerli anzi moltiplicarli?

La risposta di Nolasco è quella più impopolare, la scelta del Comune è quella più ovvia. Nolasco dice che la catastrofe bussa alle porte, il Comune risponde che serve un grosso albergo per le terme.

La gente prima si sconvolge, poi pian piano fa l'abitudine alla puzza di marcio (è uno sport in voga da queste parti) e si riabitua ad accettare le cose come vengono, deponendo lo spirito critico, la voglia di indagare e di essere informata.

Il riassunto è triste: semplicemente siamo tutti all'oscuro di tutto, chi costruiva continua a costruire, chi estraeva estrae come prima, e chi vive nelle zone a rischio resta lì, sperando con tutte le forze che non succeda niente.

Non critico né i manifestini né i volantini, piuttosto noto che si dice tutto e il contrario di tutto. Si cerca di mobilitare le persone dicendo che lo scopo è mantenere i posti di lavoro, salvaguardare le case e le terme e tutto il resto.

Ma qualcuno si azzarda mai a fare una proposta concreta? A che serve gridare ai quattro venti che si vuole tutto e subito? Non stiamo lottando contro l'amministrazione per avere un semaforo in più o per far riparare l'asfalto che versa in condizioni pietose: siamo di fronte ad una situazione idrogeologica che, per quanto ci sforzeremo a dire e pretendere, nessuno potrà mai controllare in pieno e che non saranno generici volantini a sanare.

Allora diciamo le cose come stanno: non che vogliamo salvaguardare tutto e tutti ma che vogliamo che si faccia il possibile (se c'è qualcosa che è possibile fare) perché il fenomeno della subsidenza si arresti. E se c'è da interrompere l'attività estrattiva che si interrompa! E se invece si preferisce mantenere le cave, allora si dovrà probabilmente rinunciare all'albergo e forse alle case!

Tutto non si può avere, perché in questi casi non basta una legge.

Siamo appesi a un filo e dobbiamo prenderne coscienza. Dobbiamo però pretendere di sapere dal Comune, dalla Regione, dal Governo che decisioni si stanno prendendo, perché anche noi comuni poveri elettori-mortali possiamo cercare di dare una direzione volontaria al nostro destino piuttosto che aspettare che sia una catastrofe a decidere per noi.


E' CARNEVALE QUINDI OGNI SCHERZO VALE


Tivoli Terme, 13 febbraio 2006. Oggi il bel sole nel cielo restituisce immediatamente gradevolezza al circondario spesso squallidino. Anche le case più scrostate sembrano decenti e le palme onnipresenti si direbbero leggermente meno fuori luogo.

Di lontano sento un ronzio familiare, forse sarebbe più appropriato dire "rombo" e con lo sguardo cerco di localizzarne la provenienza: il parco!

Quel rumore viene senza dubbio dal centro del parco giochi (della cui fontana nata vecchia si narrano le gesta qui sotto).

Possibile, mi chiedo, che il famigerato propulsore sputacchiante faccia più rumore di prima? Quatto quatto mi avvicino e infatti noto che gli schizzi della fontana raggiungono vette insperate allora decido di entrare per godermi il fiero spettacolo da vicino.

Gli zampilli, finalmente degni di questo nome, ricadono disordinatamente nella vasca in parte piena d'acqua producendo un gradevole rumore scrosciante. Ovviamente il fondo della vasca a meno di 2 mesi dall'inaugurazione è già tutto scrostato ma l'acqua che si eleva verso il cielo, almeno distoglie lo sguardo dei passanti da quella bruttura.

Ma il rumore che continuo a sentire da dove viene? Non credo ai miei occhi! Guardo meglio. Devo credere ai miei occhi, di fronte all'evidenza.
Voglio descrivere la scena nel modo migliore possibile per chi non era lì a godersela di persona.

C'è da dire che tutto il parco è ricoperto da coriandoli il che, calendario alla mano, è più che giustificato. La superficie del parco è moderatamente ampia e la quantità di coriandoli prodotta da ogni bambino è decisamente alta quindi è facile immaginarsi l'enorme quantità di quei pezzettini di carta colorata.

Oltre a questo c'è da dire che la zona del parco dedicata ai giochi per l'infanzia (altalene, liane, pupazzi a molla ecc...) è rivestita da un tappeto di erba sintetica fatto, appunto, di infiniti fili d'erba in plastica, come un'enorme moquette molto cresciuta.

Data la natura fisica del coriandolo, non c'è interstizio tra filo e filo d'erba sintetica che non ne ospiti almeno uno: insomma coriandoli a go-go per la gioia di tutti. O quasi...

Infatti finalmente è chiaro da dove provenga quel suono che aveva attratto la mia attenzione. Stanno procedendo alla rimozione dei coriandoli con un modernissimo apparato!

Se qualcuno leggerà mai queste pagine, si immaginerà di certo un macchinario aspirante con a bordo un temerario netturbino che incede maestoso tra i bimbi nettando la superficie ludica.

Ma no: la scena è molto più grottesca del previsto! Un uomo, evidentemente in ambasce, maneggia un bidone aspiratutto che nella fattispecie aspira coriandoli. Si tratta proprio di un comune bidone aspiratutto, di quelli che tutti noi abbiamo in casa in qualche ripostiglio e spesso in promozione su ignobili televendite.

E' arduo rendere con le parole la sproporzione tra la vastità della superficie da pulire, la quantità di coriandoli incastrati perfettamente nel suolo pseudo-erboso, e l'umano limite di quell'uomo e quell'attrezzo domestico peraltro nemmeno dotato di adeguata prolunga.

Vi prego di immaginare la scena cercando di visualizzarla: un cavo elettrico lungo a dir molto tre metri (e mi voglio rovinare!), la spina inserita in una presa multipla e precaria posta all'interno di un apposito armadietto sito sul retro del fontanile colorato. Un armadietto ricolmo di fili ritorti che richiama alla mente quelle scatole in cui l'8 gennaio vengono riposte alla rinfusa le luci dell'albero di natale tra irreversibili nodi gordiani e marinareschi.

L'uomo sostiene il bidone a mezz'aria (foto1) e si bilancia in avanti protendendosi più che può (foto2), sfruttando tutta l'estensione del cavo e del tubo (foto3) ma non ce la fa: la spina si sfila, il bidone si spegne e parte il vituperio dell'addetto che maledice l'impianto elettrico.

Inserisce di nuovo la spina e decide di dedicarsi alla sola area raggiungibile senza strattonare troppo il cavo ma l'impresa si dimostra subito difficile perché i coriandoli sono testardi e non hanno nessuna voglia di staccarsi dalla moquette. E soprattutto sorge un dubbio: tutta l'area oltre i tre metri del filo elettrico, come verrà pulita?

Questo dubbio sorge certamente a tutti i presenti, forse perfino all'addetto in persona ma evidentemente non è sorto a chi ha studiato il parco e la sua "pulibilità"...

Una signora che assiste alla scena si avvicina al pulitore un po' preoccupata. Di certo lei sa cosa vuol dire fare le pulizie ed è in grado, anche solo a colpo d'occhio, di valutare la sproporzione tra mezzo usato e superficie da trattare. Con fare materno gli dice: "Certo che con questo bidone è proprio un lavoraccio! Ce ne vorrebbe uno enorme per pulire tutto questo parco!".

E lui risponde: "Eh, non c'hanno i soldi!".

E' commovente, ci sono tutti gli elementi del fin troppo ricorrente realismo suburbano: c'è l'abitudine alla decadenza, la rassegnazione alla povertà non solo personale ma anche delle istituzioni, c'è la figura di chi esegue un compito impossibile, e chi cerca di farlo notare perché è incredulo; c'è chi fotografa queste scene perché non vuole che vadano perdute.

E per fortuna ci sono i bambini che giocano, per i quali, ancora, tutto è fantastico!


LA FONTANA DEL NUOVO PARCO E' NATA VECCHIA


Tivoli Terme. Dovevo andare a pagare le bollette e avevo 30 persone davanti così ho pensato di fare una visita al nuovo parco, recentemente inaugurato, che è proprio lì di fronte all'ufficio postale.

Era pieno di bambini che giocavano nelle nuovissime giostre davvero belle... Magari avessi avuto io da piccolo la corda con la carrucola per fare Tarzan, sarei diventato pazzo! (quindi tutto sommato è stato meglio non averla...)

Poi ho visto la fontana azzurra (il parco è tutto uno sfavillare di colori e infatti si chiama "Arcobaleno"), mi sono avvicinato per ammirarla da vicino e... ORRORE: è nata ieri e fa già schifo! Nella sezione "arredo urbano" di questo sito se ne possono ammirare alcune immagini raccapriccianti.

La prima cosa che mi è saltata all'occhio è che gli zampilli raggiungevano la vertiginosa elevazione di 3 centimetri!

Poi mi è saltato all'orecchio un rumore simile ad un vecchio trattore vicino alla rottamazione... Ho seguito la melodia e sono arrivato ad una struttura artigianale sita all'interno della fontana che probabilmente ne costituisce il cuore propulsore.

Si tratta di un oggetto non meglio identificato che sfiata, rutta e gorgoglia nel vano tentativo di proiettare in alto quei miseri sputi di acqua che sgorgano dalle numerose (evidentemente troppo numerose) cannule della fontana.

Ora, anche se volessimo tralasciare il problema della potenza dei getti d'acqua, dobbiamo necessariamente affrontarne un altro: a protezione del misterioso dispositivo scoppiettante sono stati messi dei taglienti e rugginosi pezzi di lamiera fissati in modo artigianale al suolo (anche per questa delizia dell'arte moderna si rimanda alla relativa foto nella sezione dell'arredo urbano).

La domanda ricorrente è: ma perché dalle nostre parti in un modo o nell'altro tutto deve essere brutto e fatto male, in modo approssimativo e poco funzionale?


RIFLESSIONI GENERALI (RIDERE PER NON PIANGERE)


Tivoli Terme. Il Comune inizia tutta una serie di lavori che lascia ben sperare. Le fognature e l'asfalto nella zona di via Cesare Augusto, i marciapiedi, i parcheggi, i lampioni, piazza Della Queva.

Il comune riceve un grosso finanziamento di 10 milioni di euro per la riqualificazione di Tivoli Terme.

Nel "Periodico dell'amministrazione Comunale di Tivoli" tra i fatti salienti si riporta con orgoglio che la Commissione Europea ha archiviato l'inchiesta sulla privatizzazione delle Terme!

Archiviata? Che vuol dire? Come al solito: non Risolta ma Ignorata e Buttata via! Ehh, proprio roba di cui andare fieri!

Quindi le Terme ormai sono un brutto ibrido tra pubblico e privato e il Comune è libero di buttare tutti i soldi che vuole dentro la melma solforosa (tanto è sempre Tivoli Terme, no?).

E di tutti i buoni propositi che ne è? Qualcuno vuole avere la compiacenza di farci sapere qualcosa di concreto, bilanci alla mano, invece di infiocchettare tutto come se meglio di così non fosse proprio possibile fare?

Via Cesare Augusto è più brutta di prima (e ce ne vuole!) visto che è asfaltata solo a metà; i lampioni dove servono continuano a non esserci; i suoi marciapiedi sono tra l'inesistente, il ridicolo e il patetico; quell'orribile muro sembra cingere un campo di concentramento più che uno stadio.

Ma è giusto! Meglio risparmiare sull'asfalto e sui lampioni così il nuovo albergo delle Terme viene più bello! E già, perché a Tivoli Terme, bisogna dirlo, mancava proprio un albergo!

La stazione sembra una latrina diroccata, l'asfalto ricopia in peggio la superficie della luna (solo i suoi crateri), i lampioni sembrano recuperati da un film neo-realista (quelli nuovi di piazza Della Queva invece forse li hanno staccati da un modellino cinematografico dell'enterprise! Non avremo mai quei bei lampioncini carini che si vedono in tutti i paesini ristrutturati di recente! Dalle nostre parti se le cose non sono un cazzotto in un occhio non vengono prese nemmeno in considerazione).

Però devo dire che da me sono finalmente passati gli esperti internazionali di crepe a vedere se mi crollava casa addosso ed io ero tutto contento! Li ho invitati ad entrare ma loro, gentilmente, senza schiodare dal pianerottolo, hanno declinato l'invito e mi hanno chiesto se avevo le crepe... Io lì per lì mi sono trovato spiazzato, credevo fossero loro gli esperti, che avrebbero insistito per entrare a vedere coi loro occhi esperti qualche indizio che a me potesse essere sfuggito... Così ho detto "non lo so... non mi sembra che ci siano degli spacchi evidenti ma se volete potete entrare a vedere" ma a loro è bastato e se ne sono andati. Del resto anche alla visita per la patente mi chiesero se ci vedevo e alla visita di idoneità al lavoro mi hanno chiesto se stavo bene in salute... Tutti confidano che in queste occasioni uno anche per scaramanzia tende a dire "tutto bene, grazie".

Non sapevo che l'autocertificazione valesse anche per la salute e per le crepe!

Quindi, riassumendo, avremo le Terme nuove grosse grosse, un albergo in più grosso grosso pure lui che non fa mai male (nemmeno a via Veneto ce ne sono così tanti!) ma per il resto? Non doveva diventare una ridente città Termale?

Poi sulla qualità dell'acqua sulfurea credo si dovrebbe aprire un'altra inchiesta giusto per curiosità visto che negli ultimi anni è evidentemente peggiorata... (in effetti ricordo che una volta mentre ero sdraiato al sole alle terme sono arrivati degli esperti che hanno riempito un sacco di provette di acqua prelevata dalle vasche tra un bagnante e l'altro ma non è stato mai reso pubblico nessun risultato... chissà!)

TEMA PER UN FILM DI FANTASCIENZA/FANTAPOLITICA

L'acqua perde tutto lo zolfo in un enorme rutto geotermico e le terme falliscono (e con esse il comune che passa in mano ai lavoratori del travertino), la cittadina sprofonda e tutti gli abitanti superstiti vengono ospitati nei grossi alberghi deserti che non hanno fatto in tempo a rendere Tivoli Terme una località all'altezza dell'Europa Unita.


TROVATO IL GHIACCIO NEL SOTTOSUOLO DI MARTE


Scoperto a 700 metri sotto la superficie dal radar italiano Marsis, a bordo della sonda Mars Express dell'Agenzia spaziale europea (ESA).
Marsis è un radar progettato per esplorare il sottosuolo da 2 fino a 5 chilometri tramite segnali radio a bassa frequenza. Utilizza una particolare antenna formata da due bracci sottilissimi lunghi 20 metri

IL SOTTOSUOLO DI TIVOLI TERME INVECE RESTA UN MISTERO. FORSE DOVREMMO CHIEDERE AIUTO AI MARZIANI, NELL'OTTICA DELLA COOPERAZIONE INTERPLANETARIA

E se di tutti i soldi sprecati a cercare acqua su Marte se ne investissero un po' anche per chi abita sul pianeta Terra, forse oggi dormiremmo sonni più tranquilli!
Ora l'unica speranza è che il progetto spaziale sia di più ampie vedute: appena si troveranno oltre all'acqua anche luce, gas e telefono su Marte, il Sindaco potrebbe infatti organizzare il trasferimento dell'intero abitato sul Pianeta Rosso.
Per quanto riguarda le buche, sarà cura dell'amministrazione lasciare intatti i crateri marziani per dare ai Tiburtini Termali una sensazione di casa.


INTANTO LE CAVE CONTINUANO A SCAVARE A DECINE DI METRI DI PROFONDITA' E A POMPARE ACQUA CONTRO OGNI REGOLA!


Lippiello aveva scritto a Vincenzi, chiedendogli di verificare la possibilità di condividere e attuare su entrambi i territori comunali la bozza di ordinanza predisposta dallo stesso Lippiello, che vorrebbe sospendere a partire dal 7 e dal 14 dicembre l’emungimento dell’acqua da parte delle attività estrattive e, dalla data di pubblicazione dell’ordinanza, una parte delle attività edilizie nell’area oggetto di subsidenze.
Il sindaco Vincenzi però non condivide la proposta del sindaco Lippiello!

Restiamo quindi in attesa, un 'ennesima lunga, eterna attesa come quelle a cui l'Italia è abituata. Dall'Italicus al Vajont. Attendiamo il verificarsi di qualcosa tacendo che le cave estraggono acqua SENZA averne il permesso! Tacendo che le cave scavano oltre il limite consentito. Questo non può essere spacciato come una calamità naturale. C'è DOLO!


TIVOLI TERME E LA SUBSIDENZA


Ormai non si parla d'altro: La Subsidenza, le Crepe negli edifici, le Cave e i lavoratori del travertino, il raddoppio della FM2 che per ora non si farà.

La zona era in piena rinascita: nuove strade, nuovo asfalto, nuovi parchi, nuove piazze e le Terme completamente rinnovate, pronte a diventare il complesso termale più grande d'Europa.

Ora la doccia fredda dell'instabilità del sottosuolo ha gelato gli entusiasmi di chi sperava che dopo tanto abbandono la vita potesse prendere una piega migliore.

Nell'ultimo incontro tra i sindaci di Tivoli e di Guidonia ed esponenti della Regione e della Provincia, si è arrivati a parlare di evacuazione, di trasferimento dell'abitato.

Questo sito era nato con intenzioni ludiche, sull'onda dell'entusiasmo di un nuovo residente della zona che apprezzava gli sforzi che il Comune stava facendo per rendere più vivibile una zona abbastanza degradata che finalmente vedeva un po' di asfalto fresco e qualche lampione in più dove le strade da anni erano rimaste al buio.

Ora al buio restano le nostre speranze, di fronte ad un'incertezza che giorno dopo giorno prende una piega più preoccupante.

Cosa sarà delle nostre case?

Se le stazioni saranno soppresse, cosa sarà di chi si affida al treno per andare a lavorare, visto che l'alternativa COTRAL non è proponibile?

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