"STARO' PIUTTOSTO SENZA MANGIARE MA IL BIVACCO LO VOGLIO FAR".

 

La strofa modificata della popolare canzone ci informa ottimamente sulla determinazione con cui la S.A.T. si accinse alla realizzazione del bivacco " Vigolana Fu un'idea che si tradusse, domenica dopo domenica, passo dopo passo, fatica dopo fatica, nella confortevole costruzione ai piedi della Madonnina. In modo quasi esclusivo, assorbì le energie e il tempo dei satini di Caldonazzo (ai quali si aggiunsero occasionalmente numerose altre persone) per ben tre anni: dall'" autunno del 1963 al 25 settembre 1966, data memorabile dell'inaugurazione. Chi arriva oggi, dopo una scalata di due ore, a mettere il piede sullo spuntone di roccia che si protende sopra la piana di Vigolo e che funge da zoccolo al bivacco, non si rende probabilmente conto delle gocce di sudore che sono racchiuse in quelle lamiere trasportate solamente a forza di braccia dalla località Frisanchi fino lassù. Alla disponibilità e alla determinazione dei soci s'aggiunse. in questa come in occasioni precedenti, l'affettuoso sostegno del Presidente della S.A.T. centrale a~.Pv. Stefenelli, figura particolarmente cara ai satini di Caldonazzo.

 

 

15.9.1963 - inizio lavori Bivacco

 

 

INTERVENTI NELL'AMBITO DELLA COMUNITÀ.

 

Ogni tipo di iniziativa richiede un minimo di disponibilità finanziaria. Anche la S.A.T., appena nata, si trovò a dover provvedere alla costituzione di un fondo sociale.

Mentre per acquistare del materiale alpinistico, i volontari della squadra di soccorso si recavano la domenica a far legna o a tagliare piante per conto terzi, i soci della S.A.T. pensarono di organizzare il " Ballo del buca-neve ".

Il primo si tenne il 25 gennaio 1953, nell'ampio salone dell'" Hotel Caldonazzo " e fu ripetuto, dato il successo, negli anni seguenti.

Era preceduto da alcune spedizioni ai Masetti di Lavarone per la raccolta dei bucanevi o al Crozo Nero per la raccolta del vischio.

Poi, la sera del ballo, le satine offrivano ai partecipanti un mazzetto di bucanevi o un rametto di vischio, ritirando un'offerta che finiva nelle casse della sezione. Il ballo costituiva sempre un avvenimento.

A volte il salone era addobbato con cartelloni irridenti alle imprese dei soci: in uno si ritraeva il dottor Coretti sulla sua " 600 multipla "; in un altro era raffigurato Giacomelli con il mal di gola o Nazareno intento a " sciacquarsi i piedi in Brenta "; su un terzo si vedevano delle satine aggrappate alla roccia della Madonnina con sotto un commento scritto: La pù dura l'era da "mbotiliar".

Quelle satine appunto che, facendo finta di niente, circolavano tra i ballerini con un vistoso maglione rosa, esibendo mazzetti di fiori.

Il " Ballo del bucaneve " cessò con la chiusura dell'"Hotel Caldonazzo"; ma la S.A.T., che aveva nel frattempo messo in cantiere altre iniziative, non se ne risentì.

Ecco infatti l'allestimento dell'albero di Natale in Piazza Municipio (dal 1954 al 1964). Il Comune concedeva l'abete e la S.A.T. provvedeva al trasporto, alla messa in posa e alla decorazione. Un anno s'usarono per l'impianto elettrico dei vecchi fili raccolti sulle soffitte. La cura con cui Mario Stenghel predispose i contatti non valse ad evitare, al momento del collaudo, una pittoresca fiammata.

Ecco il " Natale del povero ", un'iniziativa attraverso cui la S.A.T. raccoglieva in paese denaro, indumenti e generi alimentari e li distribuiva agli indigenti.

Ecco ancora le fiaccolate natalizie per le vie del paese al seguito di Babbo Natale è del coro.

E la castagnata sociale, che permetteva (e ancora conserva tale suo carattere) un consuntivo sull'attività dell'annata.

Il corteo di 5. Lucia, con l'indimenticabile " asen del Briza ", che prontamente aveva assimilato le abitudini degli accompagnatori e richiedeva, come ricompensa della fatica, un catino di buon vino.

5. Lucia, come le castagnate, sono ormai divenuti dei momenti classici per Caldonazzo.

Le altre iniziative sono invece state abbandonate.

Ma, al loro posto, ecco scaturire, quasi per ricordare che l'inattività è una cosa letale, una manifestazione come il " Carnevale satino ".

 

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Pagina aggiornata al 11/03/2002