GLI ANNI DEL DOPOGUERRA.
I
ricordi della guerra erano ancora freschi.
Gli
abitanti di Caldonazzo, usciti dalle atmosfere retoriche del Ventennio,
si trovavano ad affrontare con realismo i mille problemi quotidiani: la
necessità di far quadrare i bilanci familiari e la ricerca di un posto
di lavoro.
Per
coloro che avevano vent'anni s'aggiungeva la preoccupazione di trovare
occasioni di divertimento compatibili con le magre finanze di cui
disponevano.
Alcuni
giovani gravitavano attorno ai " Dopolavoro ", con sede presso
l'attuale albergo " Giardino ".
Nell'ambito
di questa istituzione, ormai in fase di declino, furono organizzate
manifestazioni di diverso tipo. Per limitarci allo sport, ricordiamo la
gara di barche a remi sui lago, dove si distinsero gli equipaggi formati
da Elio e Luciano Marchesoni e da Mirko Prati ed Egidio Wolf.
Altri
ventenni erano soliti, la domenica pomeriggio, recarsi fino al lago e
lì, per passare il tempo, correvano avanti e indietro lungo la riva, in
gare improvvisate e a mozzafiato.
Poco
tempo dopo, vediamo i protagonisti di quelli sprints impegnati nella
marcia in montagna.
Ecco
infatti neI 1948 Giobatta e Mario Giacomelli, Luciano Marchesoni e
Beniamino Wolf prendere parte alla " Pergine - Panarotta - Levico",
ottenendo l'ottavo posto.
Seguì
il secondo piazzamento nella gara provinciale di Mori e la
partecipazione alla competizione nazionale di Brescia.
Erano,
tali gare, dei primi approcci all'ambiente della montagna.
Altra
consuetudine diffusa tra i giovani del paese era l'usuale costituzione
di numerose comitive che si recavano sul 'Pizzo o sul 'Becco di
Filadonna per trascorrere una giornata in allegria o per raccogliere
rododendri e stelle alpine.
E
l'alpinismo vero e proprio?
Non
faceva ancora parte delle abitudini dei giovani del paese.
Forse
le uniche persone che io avevano praticato alcuni anni prima, in modo
però schivo, erano state Clemente Chiesa, Luigi Curzel e Mario Puecher.
Non si ricordano altri.
La
S.A.T. non era ancora nata! |