LE ASCENSIONI SU ROCCIA.

 

Dopo i primi tempi i satini trattavano la montagna con una nuova familiarità. Fu forse in questo nuovo rapporto che iniziarono a pensare alle ascensioni su roccia. -

Fino aI 1953 esse costituirono quasi esclusivamente un oggetto di esercitazioni per i volontari della squadra di soccorso. Dal 1954 invece le pareti verticali presero ad affascinare qualche altro socio.

È da quell'anno infatti che iniziano a comparire sul libro dell'attività della sezione, annotazioni quali " Gita sul Becco di Filadonna con svariate arrampicate " (7 giugno 1954).

'Circa tre mesi dopo (26 settembre 1954) è segnata una " Gita sul Becco di Filadonna con scalata della Madonnina ".

Il fatto che l'episodio sia stato considerato meritevole di cenno scritto, sta probabilmente a significare che fu quella la prima occasione in cui dei satini di Caldonazzo raggiungevano la cima della Madonnina.

Senz'altro ci presero immediatamente gusto se, dopo appena quindici giorni troviamo segnata una " scalata della Madonnina per sostituire il libro di vetta "; e se, nel gennaio deI 1955, con la Vigolana sommerso sotto un metro e settanta centimetri di neve, fu compiuta la prima salita invernale, della guglia, (Giobatta Giacomelli, oPrati Angelo e Franco Weiss).

Anche se il possesso di una corda da roccia rimaneva per i più un desiderio irrealizzabile, la tecnica s'andava tuttavia affinando e qualcuno si sentiva in grado di affrontare scalate più impegnative.

Fu così che nel 1958, Aldo Murara, assieme a Zamboni e Ianeselli, violò per la prima volta la parete del Frate, nel gruppo della Vigolana.

Sempre con Murara, che andava confermandosi come punta trainante tra i rocciatori, ecco raggiunte, nello stesso anno, le vette del Campanil Basso (via Fehrmann), del Sass Pordoi (Via Maria), le Tre torri del Vajolet, ecc.

Da questo momento fu un crescendo: nuovi soci divennero provetti scalatori, nuove vette furono raggiunte dai satini di Caldonazzo.

Non basterebbero cento pagine per contenere tutta l'attività su roccia.

Ricordiamo allora, come coronamento di questa prima fase pionieristica il raggiungimento della vetta del Cervino (11-12-13 settembre 1962) ad opera dei soci Murara e Giacomelli.

 

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Pagina aggiornata al 11/03/2002