UNA FIABA A LIETO FINE: LA VAL SCURA.

 

" E così finalmente la VaI Scura sta per conoscere il suo meritato trionfo. Un facile sentiero, tracciato con tutte le prerogative di una tecnica razionale, la attraversa nel suo cuore, portandoci da quota 500 a quota 1.300". Così iniziava il suo articolo il cronista, pochi giorni prima dell'inaugurazione ufficiale del sentiero, avvenuta il 7 giugno 1959.

E così proseguiva: " Il lavoro, interamente eseguito da un gruppo di giovani satini sotto la guida di Luigi Curzel, Angelo Prati e Vittorio Weiss, ha richiesto 320 giornate lavorative ". Sollecitava poi a visitare le bellezze della valle persino " colui che cerca nella pace e nella solitudine di districare i confusi nodi di un cuore in tempesta ".

Appena un anno dopo, nell'autunno del 1960, le piogge torrenziali asportarono molte passerelle e parecchi tratti del sentiero, frutto dell'entusiasmo e del sacrificio. Ma i satini non si persero d'animo e, muniti di tenacia, ripristinarono la loro opera apportando rettifiche e migliorie.

Il sentiero riprese così a snodarsi, e lo fa ormai da vent'anni, tra ombrosi boschi cedui, torrioni di roccia, pareti a picco e convulsioni geologiche, fragori d'acque e cascate .E in cima, quando meno te lo aspetti, ecco le abetaie pianeggianti e i prati riposanti dì Monterovere: una fiaba a lieto fine, appunto.

Per la S.A.T. la Vai Scura costituisce anche oggi una delle sue più felici realizzazioni, anche ora, dopo che il sentiero attrezzato è stato calcato dai passi di migliaia di escursionisti e non ha più bisogno di presentazioni e pubblicità. La festa della Vai Scura, che si ripete all'inizio di ogni estate daI 1959, testimonia l'attaccamento dei satini vecchi e nuovi per la valle che essi hanno saputo dischiudere e offrire alla gioia di tutti.

 

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Pagina aggiornata al 11/03/2002