LEISHMANIA

 

 

INTRODUZIONE

I protozoi del genere Leishmania sono parassiti intracellulari dei macrofagi e delle cellule dendritiche del cane, uomo ed altri animali selvatici. Il vettoro è un flebotomo all’interno del quale i protozoi si moltiplica e diventano infettanti (Phlebotomus e Lutzomyia). I parassiti si moltiplicano all’interno del citoplasma di cellule della linea monocita-macrofagica. Con la rottura delle cellule, gli amastigoti liberati invadono altri macrofagi. Due sono le specie responsabili della patologia canina: L. donovani infantum e L. donovani chagasi. Sono quindi parassiti dixenici

 

CICLO BIOLOGICO

I parassiti appaiono dentro i macrofagi come organismi rotondeggianti od ovoidali con il cinetoplasto a bastoncello situato vicino al nucleo, con un abbozzo di flagello che non si estende oltre il margine cellulare. Questa forma di parassita, amastigote, viene ingerito dal flebotomo durante il pasto di sangue. Nell’intestino dell’ospite intermedio si trasforma in promastigote, caratterizzato dalla presenza di un lungo flagello libero. Questi ultimi, si dividono ripetutamente per scissione binaria e successivamente migrano verso la faringe. Qui si trasformano in promastigoti metaciclici, altamente mobili e migrano verso la proboscide. Vengono quindi nuovamente trasmessi all’ospite definitivo con una nuova puntura, e vengono fagocitati dai macrofagi. Anche gli amastigoti si dividono per scissione binaria all’interno del vacuolo parassitoforo, raggiungendo un numero tale da portare a rottura la cellula.

 

PATOGENESI

La capacità degli amastigoti di sopravvivere nei macrofagi e di disseminarsi nell’organismo dipende da fattori intrinseci del parassita e dal tipo di risposta immunitaria cellulo-mediata elaborata dall’ospite. La risposta immunitaria umorale è imponente ma non è protettiva. Il lento e continuo contatto dell’antigene parassitario con le cellule immunocompetenti è alla base dell’evoluzione patogenetica della malattia che è caratterizzata da:

-iperglobulinemia, in genere policlonale, associata alla continua stimolazione dei linfociti B che è causa dell’incremento delle proteine totali e dell’inversione del rapporto albumine\globuline.

-produzione di autoanticorpi, probabilmente per reazione crociata fra antigeni parassitari e antigeni self, causa di trombocitopenia e\o anemia.

-produzione e deposito di immunocomplessi, responsabili dei quadri di vasculite, glomerulonefrite e poliartrite.

La patogenesi delle lesioni cutanee non è stata ancora ben chiarita. Secondo alcuni la persistenza del parassita all’interno dei macrofagi costituirebbe un continuo stimolo per l’infiltrazione di cellule infiammatorie in sede dermica. Secondo altri, il deposito di immunocomplessi sarebbe la causa primaria della dermatite (simile al lupus all’istologico).

 

SINTOMATOLOGIA

Dopo un periodo di incubazione variabile da pochi giorni a più di un anno, la patologia può decorrere in maniera asintomatica o con sintomi molto vari. Linfoadenopatia periferica, lesioni cutanee, congiuntivite, onigrifosi, anoressia o aumento dell’appetito, dimagramento, insufficienza renale, febbre, uveite, disturbi della deambulazione. I segni cutanei sono tra i più importanti della malattia, le lesioni sono generalmente di natura cronica, simmetrica e non pruriginose. La forma più frequentemente riscontrata è quella di una dermatite secca esfoliativa che colpisce in particolare la zona perioculare, il dorso del naso, il padiglione auricolare per poi estendersi a tutto il corpo. Presenza di squame furfuracee. Possibile formazione di ulcere specie sui cuscinetti plantari (colpiti anche da onicogrifosi e ipercheratosi) e sulle prominenze ossee. Epistassi unilaterale ed intermittente.

 

DIAGNOSI

Aumento proteine totali e inversione rapporto albumine\globuline

Evidenziazione protozoo da strisci midollari e linfonodali

Test sierologici ambulatoriali

Immunofluorescenza indiretta

PCR polymerase chain reaction (sonde al DNA)

 

TERAPIA

-L’antimoniato di N-metilglucamina (Glucantime) è il farmaco più frequentemente utilizzato e va somministrato al dosaggio di 75mg/kg/die, sottocute o intramuscolo, fino alla scomparsa dei sintomi clinici o alla normalizzazione del quadro proteico. Possibilità di farmaco resistenza, costo elevato e dolori muscolari.

-Aminosidina attiva contro leishmania ma può dare insufficienza renale 

-Allopurinolo è parassitostatico, utile nei soggetti asintomatici ma positivi

-Amfotericina B, utile ma molto tossica

 

PROFILASSI

Lotta al vettore, repellenti per il cane (fly off)